Una
volta tornati al Falcon, ognuno di loro andò nella propria
stanza a cambiarsi per l’evento di quella sera. Rose
portò ad ognuno dei suoi amici gli abiti che aveva
accuratamente selezionato e poi fece un giro per assicurarsi che tutti
fossero pronti prima di vestirsi lei stessa. Decise di iniziare dalla
stanza di Ben, quindi bussò alla sua porta e lui la
intimò ad entrare.
“Vedo che ti sei vestito e… che ne
pensi?”
Chiese, ansiosa di avere un parere sui vestiti selezionati da lei: un
completo nero e grigio.
“Che mi sorprende che ci sia così tanto nero, non
avevate detto che non andava bene?”
“Beh per una serata elegante il nero fa sempre il suo effetto
e poi ci sono comunque i dettagli grigi che smorzano. Ma se non ti
piace…”
“Frena, intendevo che mi piace questo completo! Anzi ti
ringrazio per aver pensato anche a me, infondo non faccio nemmeno parte
ufficialmente della Resistenza, anche se parteciperò alla
vostra missione”
Rose si avvicinò a lui per sistemargli il bavero della
giacca.
“Per il momento, fare parte della missione è
sufficiente ma spero che dopo vorrai unirti davvero a noi, abbiamo
bisogno di alleati, soprattutto con le tue
capacità”
Ammise lei.
“Non dipende solo da me, ma anche da come sarò
giudicato in base all’esito della missione, sia da voi che
dal Nuovo Consiglio. Da parte mia ho intenzione di fare tutto il
possibile”
“Sarà meglio! Anche perché Rey ha posto
molta fiducia in te, e tutti noi non la prenderemmo bene se dovessi
tradirla”
“Non è assolutamente mia intenzione”
Rispose prontamente lui, con sincerità.
“Allora non hai molto da temere, sono sicura che se le tue
intenzioni sono sincere, andrà tutto bene! Ma oggi non
pensare a questo: dobbiamo distrarci un po’ tutti e goderci
solo la serata, ce lo meritiamo dopo quanto accaduto
ultimamente!”
“Concordo”
Si limitò a dire, anche se non era del tutto convinto di
riuscire a farlo completamente infondo, negli ultimi anni, occasioni di
svago simili non erano state esattamente all’ordine del
giorno.
“Bene, direi che ci siamo! Appena finisci di sistemarti, puoi
aspettare in corridoio Poe e Finn da cui passo ora. Potete avviarvi
voi: io e Rey finiamo di prepararci e vi raggiungiamo!”
La proposta di Rose non gli piacque, già quella situazione
era diversa dal solito per lui, ci mancava solo che restasse da solo
con Poe e Finn… non che la cosa lo preoccupasse ma aveva
paura che potesse generare situazioni di disagio che influissero in
qualche modo sulla serata.
“Penso che possa aspettare voi… così
andremo tutti insieme…”
Propose lui titubante.
“Oh andiamo Ben, può essere una buona occasione
per rinsaldare maggiormente il rapporto con Poe e Finn!”
“Non penso che loro vogliano farlo”
“Non dire assurdità: infondo ognuno di loro ha un
passato discutibile, anche se non proprio come il tuo… ma
sono sicura che se riusciste a trovare il discorso giusto, potreste
scoprire qualche punto in comune. Infondo uno l’avete
già tutti”
“La testardaggine?”
Tirò ad indovinare con meno ironia di quanto pensasse.
“L’amicizia di Rey! E quindi non ho dubbi che vi
impegnerete al massimo per risolvere le vostre divergenze!”
“Almeno ci sarà Chewbe…”
Rifletté lui a voce alta.
“Lui ci raggiungerà più tardi, in
verità: doveva prima vedersi con un suo amico e poi
verrà alla festa”
“La mia solita fortuna!”
Protestò, alzando gli occhi al cielo, non ancora molto
convinto della proposta di Rose, ma lei non gli concesse il lusso di
replicare ulteriormente e si diresse dagli altri due amici.
La ragazza trovò la porta della camera di Poe aperta, al suo
interno vi erano lui e Finn intenti a chiacchierare, mentre il pilota
stava finendo di pettinarsi i capelli.
“Oh bene, vedo che siete praticamente pronti,
ottimo!” li squadrò con attenzione compiaciuta del
suo operato “Dovrei vestirvi più spesso, state
entrambi molto bene”
“Inizi a prenderci anche troppo gusto ultimamente, non vorrai
offuscare troppo la mia aria da ribelle un po’ trasandato ma
al contempo sfacciato e irresistibile?”
Disse ironico Poe.
“Stai sistemando anche troppo quel ciuffo per uno
‘trasandato’!”
Puntualizzò lei.
“Dovrò pur far sfigurare tutta l’alta
classe presente stasera, no? Il che non sarà difficile dato
come mi sta questo completo, anche se con un viso come il mio
sarò già avvantaggiato in partenza, non vi
pare?”
“Quello che vuole dire Poe è che ti ringraziamo
per aver scelto questi vestiti per noi, hai buon gusto per queste cose!
Io ammetto che per questo tipo di cerimonie non saprei da dove iniziare
per scegliere qualcosa di adatto!”
“Prego! Se volete posso iniziare a darvi consigli anche sugli
abiti quotidiani”
“Ora non ti allargare troppo, ci piace come gli indumenti di
tutti i giorni rispecchino la nostra personalità!”
“Mhmm… e va bene ma semmai aveste bisogno di
qualche consiglio, sapreste a chi potrete rivolgervi!”
“Ma tu non sei ancora pronta?”
Disse Finn squadrandola stupito della cosa.
“Volevo prima controllare che per voi fosse tutto ok, anche
Ben è pronto, lo potete trovare nel corridoio di fronte alla
sua stanza. Avviatevi voi, io e Rey vi raggiungeremo appena
pronte!”
“Ci vuoi lasciare da soli con Ren? Cosa dovremmo
dirgli?”
Chiese sorpreso Finn.
“Qualsiasi cosa che non rovini la serata, quindi qualsiasi
chiarimento vogliate avere con lui è tassativamente
rimandato ad un altro giorno, intesi?”
“Ma non possiamo aspettarvi e andare tutti insieme?”
Propose Poe.
“Io e Rey ci metteremo un po’ di più per
finire di prepararci, ma vi raggiungeremo prestissimo… non
morirete per qualche minuto di conversazione con Ben!”
“Sei davvero positiva se pensi che ci sarà una
conversazione”
Disse Finn con un’ironia che non fu ben accolta da Rose.
“Già avete parlato con lui in questi giorni, non
vi mangerà!”
“Ma erano situazioni diverse: in questo caso staremmo andando
da soli ad una festa, in attesa del vostro arrivo, è molto
più difficile trovare uno spunto di dialogo”
Protestò di rimando.
“Vi devo ricordare che ci ha aiutato a salvare Rey e che a
lei farebbe piacere se ci fosse almeno un piccolo sforzo da parte
vostra per dargli una possibilità?”
“Lo sappiamo… ma il punto è che davvero
non sappiamo di cosa parlare con lui!”
“Beh, siete due generali della Resistenza e membri del Nuovo
Consiglio… sono sicura che qualcosa vi verrà in
mente! Noi verremo prestissimo, non vi preoccupate!”
Diede a entrambi un’affettuosa pacca sulla spalla ed
uscì, dirigendosi verso la stanza di Rey.
“Io sono preoccupato: le donne a prepararsi per eventi del
genere non sono mai veloci!”
Ammise Poe con sguardo complice verso l’amico.
Anche se decisamente non convinti, andarono lentamente verso il
corridoio, dove incontrarono Ben.
“A quanto pare le ragazze ci hanno già scaricato e
dobbiamo avviarci noi”
Esordì Poe, cercando di stemperare l’atmosfera con
l’ironia.
“Hanno promesso che ci metteranno poco, sarà
meglio che sia così”
Proseguì Finn.
“Già”
Si limitò ad asserire Ben, quindi piombò il
silenzio tombale per tutto il tragitto, ma non era un silenzio
rilassante come quelli che Ben aveva sperimentato con Rey, piuttosto
era uno di quei silenzi imbarazzanti dove più regnava e
più ci si sentiva in dovere di dire qualcosa ma, allo stesso
tempo, qualsiasi cosa gli venisse in mente gli sembrava stupida o
ridicola. Era incredibile: Ben era stato il leader supremo del primo
ordine, il capo dei cavalieri di Ren, aveva portato terrore e
distruzione, facendosi temere anche dai suoi stessi alleati, aveva
affrontato decisioni e discussioni difficili. Eppure mai in vita sua si
era sentito così a disagio.
Avrebbe dovuto parlare del tempo? Troppo banale.
Della missione? Troppo noioso.
Del suo passato? Avrebbe preferito essere torturato al momento
piuttosto che tirare in ballo un discorso simile.
Magari avrebbe potuto dire anche lui qualcosa di ironico, ma se poi
fosse risultato troppo presuntuoso?
“Facciamo una scommessa, secondo voi di che colori saranno i
vestiti che indosseranno le ragazze?”
Era una domanda stupida ma fu l’unica che venne in mente a
Poe e lui odiava talmente tanto i silenzi imbarazzanti, che non
poté fare a meno di spezzare quello che si era creato tra
loro. Ben, dal canto suo, ringraziò mentalmente Poe per
averlo fatto, ponendo fine a quel calvario psicologico e decise quindi
di rispondergli per primo.
“Secondo me Rey un vestito verde, infondo le piace molto la
natura! E Rose magari uno arancione”
“Arancione? Secondo me è troppo simile ai colori
della sua divisa, ce la vedo più con qualcosa di
diverso… magari rosso, mentre Rey non so…
azzurro?”
Replicò Finn.
“Io dico Rose viola e Rey rosa”
Disse il pilota. Gli altri due si guardarono per poi dissentire
all’unisono.
“Nah!”
Rose andò infine da Rey, si preparano insieme nella stessa
stanza in modo da aiutarsi a vicenda, anche se sarebbe stato
più giusto dire che era perlopiù Rose ad aiutare
l’amica, dato che quest’ultima non sembrava molto
abituata a indossare abiti simili.
“Sei riuscita poi a parlare con Ben?”
Chiese curiosa mentre aiutava Rey a sistemare l’abito.
“No, purtroppo non si è creato il momento
adatto”
“Forse ne potresti trovare uno stasera”
“Vedremo” rispose all’amica mentre si
provava a sistemare le scarpe eleganti col tacco senza trovare pace
“ma è normale che siano così
scomode?”
“Purtroppo le scarpe femminili di solito più sono
belle e più sono scomode!”
Le confessò l’amica.
“Scomode è un eufemismo, non sono nemmeno sicura
di riuscire a tenerle ai piedi tutta la serata senza rischiare di
cadere… forse è meglio che mi metta gli
stivali”
“Spero tu stia scherzando, non esiste che metti gli stivali
sotto questo vestito, sono sicura che sarebbe considerato un crimine in
più di un pianeta!”
Rey sospirò, arresa ad indossarle. Quindi passò a
sistemare i capelli: li aveva raccolti in una mezza coda e su di essi
aveva appoggiato delle sottili catene dorate, le stesse presenti anche
nel vestito, in più parti a dare colore al bianco merlettato
con riflessi argentati del resto del vestito, in particolare coprivano
parzialmente le parti scoperte, come la scollatura presente sul retro
del vestito e quella tra le maniche e le spalle. Per il resto
l’abito aveva una gonna lunga, ma non ampia, e che le
arrivava quasi ai piedi.
Mentre si squadrava nello specchio si soffermò sulla figura
di Rose, la quale aveva appena finito di prepararsi: la sua amica
indossava un abito blu con una fantasia floreale rosa ed aveva i
capelli semi raccolti con un fermaglio. Era la prima volta che la
vedeva truccata e vestita in quel modo ma, per quanto diversi dal
solito, quegli abiti le donavano molto.
“Stai benissimo!”
“Grazie, anche tu stai benissimo!”
Sentenziò la sua amica osservandola, fiera della scelta
fatta. Eppure Rey non sembrava molto convinta.
“Sicura? E se non piacessero?”
“Sono sicura che a Ben piaceranno!”
“Tu dici? E se mi trovasse strana? Non è abituato
a vedermi così, e nemmeno io”
Chiese mentre si finiva di aggiustare distrattamente alcune ciocche di
capelli allo specchio. Rose rimase sorpresa dalla sua risposta in
quanto la sua era una domanda volutamente provocatoria, a cui si
sarebbe aspettata un’altra reazione. Che le interessasse
davvero Ben?
Non ne era sicura, ma trovava in qualche modo adorabile quella
preoccupazione di Rey.
“Sei bellissima, sono sicura che lo penserà anche
lui quando ti vedrà!”
Rey arrossì leggermente, rendendosi solo ora conto della
piega imbarazzante che stava prendendo il discorso.
“Ero solo preoccupata che potesse avere una reazione simile
alla mia vedendo Poe con abiti eleganti… tutto
qui…”
Cercò di spiegare lei, con voce più balbettante
di quanto volesse, cosa che fece sorridere Rose.
“Certo, capisco! Ma sono sicura che lascerai tutti senza
parole e in senso buono! Ora andiamo o quelli non ci perdoneranno per
aver fatto tardi!”
Le due amiche si diressero quindi alla festa, entrarono mostrando gli
inviti e Rey rimase completamente affascinata dal posto: sembrava molto
grande e le stanze erano arredate in modo lussuoso ma raffinato.
C’erano già molte persone e tutte con abiti uno
più bello dell’altro, in una sala in lontananza
intravedeva un bancone pieno di cibo di ogni genere, alcune cose
nemmeno sapeva cosa fossero, ma avevano un aspetto delizioso.
Pensò che anche se avesse raccattato tutti i rottami di
Jakku, non avrebbe mai ricevuto cibo di simile quantità e
qualità in cambio.
La sala centrale sembrava la più grande, dove molti
già ballavano, mentre sul lato sinistro della sala
c’era il bancone per ordinare le bevande e, oltre a tutto
ciò, sembrava esserci anche una parte esterna.
“Questo posto è enorme e bellissimo!”
Disse estasiata, Rose la guardò con soddisfazione.
“Visto? Ci si può sempre fidare delle mie
organizzazioni! Ma prima di fare un giro forse è meglio
cercare gli alt-…ah eccoli!”
Rose scorse da lontano Poe e Finn, quindi con Rey andarono loro
incontro. Poe indossava una camicia bianca di cui lui aveva
probabilmente leggermente sbottonato il collo in segno di protesta, ed
un completo blu molto scuro. Finn invece aveva una camicia e pantaloni
neri, con dettagli dello stesso beige del jilet che indossava.
“Wow ragazzi siete davvero eleganti e state molto
bene!”
Disse Rey sorpresa, ma i due erano intanto rimasti letteralmente a
bocca aperta alla vista delle loro amiche.
“Ma vi siete viste? VOI state benissimo, quasi stentavamo a
riconoscervi!”
Asserì Poe, ancora incredulo dall’avere davanti
proprio Rose e Rey.
“Poe lo prendiamo come un complimento, spero!”
Disse Rose guardandolo leggermente di sbieco.
“Certo che sì, siete entrambe bellissime, dovreste
vestirvi più spesso così! Rose hai fatto un
lavoro eccezionale!”
Confermò Finn.
“Già, peccato che non siano abiti così
comodi da indossare con tanta frequenza ma penso valga anche per voi!
Comunque grazie Finn, sono contenta che vi siano piaciuti!”
Rispose Rose, appagata del loro apprezzamento.
“Poi il posto è davvero molto bello e la festa di
alta classe, non vedevo tanta gente vestita così elegante,
non so nemmeno da quando!”
Aggiunse il pilota.
“Ma dov’è Ben?”
Chiese Rey.
“È lì”
Rispose Poe, indicando qualcuno non molto distante da lui voltato di
spalle. Non sembrava essersi accorto del loro arrivo, in quanto
impegnato ad osservare l’ambiente.
Ben infatti stava fissando la sala dove una quantità enorme
di gente era impegnata a divertirsi e a ballare come se fosse la cosa
più normale del mondo e, probabilmente, per loro lo era.
Eppure a lui, abituato a vivere negli ultimi anni perlopiù
in solitudine e a bordo di una navicella spaziale del Primo Ordine,
tutto quel divertimento e quel colore gli sembravano strani ed
alienanti. Certo, gli altri generali si concedevano anche qualche
festeggiamento o momento di convivialità tra loro, ma lui
non vi aveva praticamente quasi mai partecipato sia perché
alcuni generali, in particolare Hux, non gli erano mai stati molto
simpatici, sia perché Snoke stesso lo aveva demotivato verso
una qualsiasi forma di legame con l’esterno, al fine di
legarlo sempre di più al lato oscuro della Forza.
I soldati di Ren non erano da meno: era diventato il loro capo ma non
era mai riuscito ad istaurare con loro un legame, forse
perché dentro di lui non era mai stato completamente
allineato con le loro ideologie. Lo aveva dimostrato anche il fatto che
alla prima occasione non avevano esitato ad attaccarlo ad Exegol.
Sussultò, tornando alla realtà, solo quando
sentì la voce di Rey alle sue spalle che chiamava il suo
nome. Si voltò immediatamente, ma appena la vide si
bloccò restando letteralmente senza parole: indossava un
abito elegante adornato di merletti, ma di un tessuto talmente leggero
che esaltava perfettamente la sua figura, donandole un aspetto etero, i
suoi capelli erano legati in una mezza coda e le ricadevano dolcemente
sulle spalle, i dettagli argento ed oro dell’abito la
facevano splendere come non mai. In quel momento pensò di
non aver mai visto finora qualcuno di così bello in vita sua.
Rey avendo visto Ben soprappensiero lo aveva chiamato per attirare la
sua intenzione, ed era piuttosto sicura di avere in mente qualcosa da
dirgli, almeno finché non si girò: il vederlo di
fronte a lei con i capelli perfettamente ordinati, quegli abiti
eleganti di colore grigio e nero che gli donavano terribilmente, le
fece completamente dimenticare cosa volesse dire.
Più tardi avrebbe dovuto fare assolutamente i complimenti a
Rose, anche se gli stavano talmente bene che non era nemmeno sicura di
quanto fosse merito della sua amica o del fatto che magari lui, in
realtà, le avesse nascosto di essere nato
nell’alta società e che il suo far parte del Primo
Ordine fosse solo una copertura. Non trovava davvero un’altra
spiegazione sensata, sapeva solo che non riusciva a staccare lo sguardo
dal suo, che a quanto pareva era ciò che anche lui non
riusciva a fare con lei.
Rimasero lì così, bloccati ad osservarsi in un
tempo indecifrabile ma che non sfuggì agli occhi di Rose, la
quale passò lo sguardo dall’uno
all’altra completamente sorpresa. Se prima aveva dei dubbi,
ora era piuttosto sicura di non averne più alcuno.
D’un tratto si sentì in dovere di fare qualcosa, o
forse si sentiva semplicemente di troppo… chi poteva dirlo?
In qualunque caso, si voltò verso Finn e Poe e
bloccò il primo, che sembrava stare per parlare, prima che
rovinasse tutto.
“Finn, Poe ho bisogno un attimo di voi, potete seguirmi? Rey,
Ben ci… vediamo tra poco!”
Non attese una risposta da nessuno di loro: afferrò
letteralmente per le braccia i suoi due amici, trascinandoli via.
“Ehi che è successo? Cosa ti serve e
cos’è tutta questa fretta?”
Protestò Finn, per fortuna, pensò Rose, quando si
erano già allontanati abbastanza da Rey e Ben.
“Non lo avete notato?”
I due si guardarono perplessi e scossero la testa in tutta risposta.
“Davvero? Non avete visto come erano vicini quei
due?”
Chiese esasperata Rose, pensando che bisognava davvero essere ciechi
per non averlo notato.
“Aspetta, stai parlando di Rey e Ren? Cosa intendi per
VICINI?” Rose non rispose, quindi Finn provò a
rivolgersi a Poe “Cosa intende per VICINI?”
L’amico alzò le spalle.
“Non chiederlo a me!”
Rose sospirò pensando che fossero senza speranze.
“Uomini!”
“No, spiega cosa intendi per ‘VICINI’:
intendi vicini come Chewbe e Rey? Come me e te? O come Poe e
BB-8?”
“Ehi, cosa c’entra adesso BB-8?”
Chiese Poe confuso.
“Calma! Intendevo solo dire che mi hanno dato
l’impressione di avere molto di cui parlare. Ci starebbe pure
dopo i loro trascorsi, quindi ho preferito lasciarli un attimo in pace,
tutto qui…” non era sicura che fosse proprio tutta
la verità, ma non aveva intenzione di innescare una
problematica discussione basata solo su delle sue impressioni, inoltre
non in quel momento: non si sarebbe lasciata rovinare da loro la serata
per nulla al mondo “…quindi mentre li lasciamo
parlare che ne dite di goderci la festa? Finn, balliamo!”
Sembrava più un ordine che un suggerimento.
“Ma io…”
Provò a dire qualcosa Finn ma Poe lo bloccò
mettendogli una mano sulla spalla.
“Mai contraddire una donna amico! Vai e divertiti”
Lo intimò con un sorriso.
“Poe guarda che anche tu devi divertirti: potresti trovare
qualcuno con cui ballare anche tu o prendere intanto qualcosa da
bere… ma se ti trovo a parlare di politica giuro che ti
trascino io stessa sulla pista da ballo!”
Minacciò Rose all’amico, il quale, in tutta
risposta, la salutò con un rapido cenno del saluto militare
della mano sulla fronte.
“Agli ordini! Divertirsi non è un problema per
me!”
Rey e Ben a malapena sentirono allontanarsi Rose, Finn e Poe. Ben non
notò nemmeno che Rose aveva avuto l’accortezza di
chiamarlo per nome e non ‘Ren’ come facevano gli
altri due. Sia lui che Rey erano fin troppo impegnati l’uno a
fissare l’altra per concentrarsi su altro.
Rey scrutava lo sguardo di Ben: non riusciva a decifrarlo, non capiva
se quel silenzio fosse un segno positivo o meno, ma doveva saperlo ed,
al momento, era troppo destabilizzata per provare anche solo
lontanamente a fare appello al loro legame, quindi preferì
rompere quel silenzio per chiederlo direttamente.
“Allora? Non dici nulla? Che ne pensi? Lo so, forse non
è…”
Non riuscì nemmeno a finire la frase perché Ben
le rispose immediatamente.
“Sei bellissima”
Lo disse con una sicurezza ed immediatezza tale che sembrava gli avesse
fatto la domanda più semplice del mondo. Quel complimento la
fece sentire al contempo imbarazzata e compiaciuta, arrossì
leggermente e con un sorriso replicò.
“Grazie, anche tu stai molto bene vestito così! Ma
poco fa sembravi soprappensiero, qualcosa non va?”
Chiese quindi preoccupata.
“Diciamo che non sono molto abituato a tutto
questo… ma al momento ho una preoccupazione più
urgente”
“Quale?”
Chiese lei incuriosita.
“Bè, vorrei invitarti a ballare prima che lo
faccia chiunque altro, ma diciamo che l’ultima volta in cui
ho ballato è stato molto tempo fa e temo che le mie doti
nella danza non siano così eccelse. Sai
com’è: ballare non era di certo un passatempo
contemplato nel Primo Ordine!”
Provò a scherzarci sopra lui, anche se il suo timore era
reale.
La risposta di Ben la sorprese ma allo stesso tempo, in qualche modo,
la fece sentire sollevata.
“Sicuramente le tue doti sono meglio delle mie! Se posso
essere sincera né a Jakku né nella Resistenza ho
mai avuto modo o tempo di ballare… o di indossare abiti del
genere! Quindi sono io quella più a disagio… ma
puoi sempre insegnarmi quello che sai”
Lui alzò un sopracciglio, dubbioso a
quell’affermazione di lei.
“L’ultima volta che mi ero proposto di farti da
maestro, ti sei rifiutata!”
“Oh, ma ti eri proposto di farmi da maestro sulla Forza, sul
ballo mi sento molto più inesperta”
Rispose prontamente lei.
“Mhmm… e va bene, ma in tal caso dovrai fidarti e
seguirmi senza fare domande”
Le tese la mano, questa volta Rey non esitò a prenderla, non
lo avrebbe più fatto.
Poe era più che intenzionato a divertirsi alla festa a
prescindere dal ballo o meno, quindi decise che un buon punto di
partenza sarebbe stato bere qualcosa. Si mise in fila al bancone ma
qualcuno gli bussò leggermente sulla spalla, quando si
girò vide l’ultima persona conosciuta, che avrebbe
immaginato di trovare in quel luogo: Zorii.
Squadrò la sua figura nella sua interezza, era da parecchio
tempo che non la vedeva senza armatura e la trovò se
possibile ancora più affascinante di quanto ricordasse,
indossava un’elegante abito rosso attillato, che
difficilmente passava inosservato.
“Zorii è un piacere rivederti, sei in splendida
forma! Come mai sei qui? Non ti ho più vista dalla battaglia
di Exegol”
“Dopo la battaglia sono andata via da Ajan Kloss per
sistemare delle cose”
“Era così terribile la mia presenza?”
“Più che altro avevi molto da fare tra i tuoi
impegni da generale, da eroe della Resistenza e da papabile membro del
nuovo Consiglio. Così ho pensato che avremmo potuto
rimandare i convenevoli ad un momento migliore”
Disse con un tono di voluta sufficienza e forse una punta di invidia.
“E questo lo è?”
Chiese lui con interesse.
“Chi può dirlo: io ti sono venuta incontro solo
perché non ti avevo riconosciuto vestito
così”
Lui la osservò sospettoso, non sapendo fino a che punto
stesse scherzando, restava il fatto che non capiva come mai ogni volta
che si vestisse elegante dovesse suscitare tutto quello stupore.
“Quindi mi stai dicendo che il mio fascino ti ha colpito
così tanto da venirmi incontro anche senza sapere chi
fossi?”
“È stato solo un caso: infondo il tuo ego occupa
già tutto lo spazio a disposizione, non resta posto anche
per il fascino!”
Replicò lei con ironia.
“Certo… un ego abbastanza grande da meritarsi
finalmente un bacio?”
Rispose di rimando, con fare provocatorio, alzando un sopracciglio.
“Non credo proprio, al massimo potrebbe meritare un ballo,
giusto per non sprecare un tale abbigliamento… sempre se lo
chiedesse in ginocchio si intende!”
“In ginocchio? Andiamo, adesso è il tuo ego ad
esagerare, non il mio! Facciamo che te lo chiedo formalmente e
gentilmente, ok?”
Disse lui tendendole un braccio, lei lo tenne sulle spine per qualche
momento fingendo di pensarci su.
“Va bene, per questa volta basterà”
Posò la mano sul suo braccio ed entrambi si diressero verso
la pista da ballo.
Ben portò Rey nella zona esterna: vi era un giardino pieno
di fiori adibito per l’evento, ma lui la condusse in una
parte laterale più isolata, lontano dalla calca delle
persone. Era un piccolo spiazzo adornato di piante, con un balcone con
la vista sulla città illuminata, Rey si affacciò
subito per osservare il paesaggio.
“È davvero bellissima questa
città!”
Sentenziò lei, anche se non sapeva se in quel caso fosse
più appropriato parlare di città o di pianeta.
Ben la affiancò, dando anche lui uno sguardo al panorama.
“Potrebbe sembrare, con tutte queste luci, eppure a volte il
cielo è talmente denso di inquinamento che non si vedrebbe
nemmeno una pioggia di meteore, se ci fosse!”
“Pioggia di meteore?”
A Ben scappò una lieve risatina a
quell’inaspettata aria interrogativa di lei.
“Non dirmi che non ne hai mai vista una!”
“Scusami tanto: sai su Jakku non è un fenomeno
così frequente!”
Protestò lei.
“Jakku non può essere la tua scusa per tutto, lo
sai vero?”
Disse lui con tono sottile, inclinando leggermente la testa di lato
mentre la fissava di sbieco.
“Nemmeno il Primo Ordine la tua, se è per
questo!”
Replicò lei e Ben si chiese se avesse percepito i suoi
pensieri di poco prima sulla festa.
“Comunque sia siamo qui per ballare, ti ricordo! Quindi direi
di iniziare”
Senza troppi indugi le prese entrambe le mani e le fece posare la
destra sul suo fianco sinistro, mentre strinse delicatamente
l’altra nella sua e la portò alla sua destra. Lui
posò la mano sinistra sul fianco destro di lei e le si
avvicinò ulteriormente, cosa che le fece scappare un
sospiro, con un’improvvisa agitazione, alzò lo
sguardo verso il suo ma si sorprese nel trovare quello di lui molto
serio e focalizzato su quello che stava facendo. Sembrava davvero un
maestro concentrato unicamente sulla sua ‘lezione’.
“È facile, devi solo lasciarti guidare e seguire
la musica”
La musica della festa si sentiva anche lì, quindi non
sarebbe stato difficile seguirla, il problema era che lei dubitava
nelle sue capacità di farlo nel modo corretto!
Iniziò a muoversi lentamente cercando di seguire al contempo
sia Ben che la musica ma, proprio quando pensava di stare iniziando a
capire, calpestò inavvertitamente i piedi di lui.
“Scusami, sono un disastro!”
Ammise con imbarazzo, cercò quindi di allontanarsi per
lasciar perdere e sperare che in qualche modo Ben dimenticasse quella
figuraccia il prima possibile, ma lui non lasciò la presa su
di lei.
“Già rinunci? Mi sorprende, non è da
te!”
“Era solo per salvare i tuoi piedi!”
Cercò di giustificarsi lei.
“È normale sbagliare all’inizio ma
è più facile di quanto sembri, una volta capito
come funziona! Che ne dici di riprovare?”
Rey annuì e si rimise in posizione. Riprovarono nuovamente e
questa volta lei aveva lo sguardo fisso in basso per cercare di non
calpestare una seconda volta i piedi di Ben, inoltre era completamente
concentrata nel cercare di eseguire il tutto al meglio. Lui
sembrò notarlo, anche perché
l’espressione di lei era corrucciata e concentrata, quasi in
modo buffo.
“Dovresti cercare di essere meno tesa”
Le suggerì.
“È facile per te dirlo, non è mica la
prima volta per te!”
“Se pensi che io abbia avuto chissà quante
occasioni per ballare, ti sbagli: già è tanto che
so quello che ti sto mostrando. Come ti ho detto anche io non sono un
esperto…” si avvicinò al suo orecchio e
le sussurrò con tono ironico “…so che
non ci crederai ma Snoke non era un tipo che amava molto le feste di
questo tipo e quindi non mi ha mai né insegnato
né fatto fare esperienza di cose simili!”
Rey non poté fare a meno di figurarsi nella sua mente
l’immagine di Snoke tutto impettito che dava lezioni di ballo
a Ben e le scappò una lieve risatina.
“Non mi far distrarre, che poi è logico che
sbaglio!”
Lo rimproverò lei, cercando di riportare
l’attenzione sui loro piedi.
“Stavi andando benissimo invece, devi lasciarti guidare
dall’istinto e non pensarci troppo. Quindi non guardare
giù ma guarda me e continua pure il discorso”
Rey dubitava nella riuscita di quel piano ma si fidava di lui, quindi
gli diede almeno il beneficio del dubbio ed alzò nuovamente
lo sguardo fino ad incrociare il suo. Grave errore: il suo viso
così vicino al suo la mise nuovamente a disagio, quindi
provò a distrarsi riprendendo a parlare, come le aveva
chiesto.
“Come vuoi… ma quindi mi vorresti dire che con
tutti quei crediti Il Primo Ordine nemmeno qualche festa o lezione di
ballo vi ha fatto fare?”
Replicò con altrettanto sarcasmo.
“Temo non siano molto contemplate per la conquista della
galassia o del lato oscuro della Forza”
“Ecco dove avete fallito: sono sicura che indossare tutto il
giorno scarpe simili sarebbe una tortura ben più grande ed
efficace della lettura della mente!”
“Vorrà dire che ne terrò conto in caso,
in futuro, decidessi di tentare di riconquistare nuovamente la
galassia!”
Lei alzò un sopracciglio a quella battuta.
“Invece di fare tanto lo spiritoso, potresti confessarmi dove
hai imparato a ballare, a questo punto!”
Gli chiese con una certa curiosità, ma a quella domanda lui
distolse leggermente lo sguardo.
“Mi ha insegnato mia madre quando ero sotto addestramento di
zio Luke già da diversi anni, tornai un giorno da loro a
fargli visita. All’epoca mi lamentai
perché non lo trovai utile ed anche strano in quel contesto,
ma lei disse: ‘non si può mai sapere quando
qualcosa può tornarti utile’… e
guardandoci adesso, a quanto pare, non aveva proprio tutti i
torti!”
“Beh, tua madre è sempre stata una persona
lungimirante”
“Già…” improvvisamente Ben si
fermò e di conseguenza lo fece anche lei
“l’hai mai vista sottoforma di fantasma della Forza
da quando lei è…”
“Non proprio” disse, anticipando la risposta alla
sua domanda “…ho visto Leila come fantasma della
Forza una sola volta ma è stato solo un attimo, non mi ha
nemmeno parlato”
“Capisco”
Si limitò a rispondere lui, ma la sua espressione sembrava
turbata.
“Cosa c’è che non va?”
Chiese preoccupata per lui.
“Io…”
Avrebbe voluto dire che non era niente ma da quando la conosceva non
era riuscito a mentirle, nemmeno quando erano stati su fronti opposti.
“Ben!”
Lui sospirò.
“Riflettevo solo sul fatto che non l’ho
più vista da allora”
Rey lo fissò dispiaciuta: non avrebbe voluto rattristarlo e
solo in quel momento pensò che effettivamente per lui fosse
passato davvero troppo poco tempo dalla morte di sua madre e, con tutto
quello che era successo, aveva avuto poco tempo per metabolizzare la
cosa.
“Scusami Ben, è colpa mia: non avrei dovuto farti
parlare di lei”
“Non è colpa tua, la verità
è che è colpa mia, lo è sempre
stata!”
“Di cosa?”
“Della sua morte e di quella di mio padre”
“Ben ma…”
“È così, inutile negarlo. E non la
biasimo per non essersi voluta mostrare a me fino ad ora”
“Non dire assurdità, nessuno sa di preciso come
funzioni la Forza o chi possa mostrarsi tramite essa e in quali
occasioni”
Ma lui non sembrò molto convito dalle sue parole.
“Mi sarebbe piaciuto rivederla almeno per chiederle
scusa… per tutto. Non che mi aspettassi che le accettasse,
ma vorrei solo che mi ascoltasse: non meritava tutta la sofferenza che
le ho provocato”
Ben abbassò lo sguardo ed una lacrima scese sulla sua
guancia, istintivamente Rey gliela asciugò posando la mano
sul suo viso e carezzandoglielo delicatamente con il pollice. Lui lo
trovò strano perché gli ricordò lo
stesso gesto che erano soliti fare anche i suoi genitori quando era
più piccolo.
“È per questo che pensi che uccidi tutte le
persone che ti sono vicine?” gli chiese dolcemente Rey,
riferendosi all’affermazione che aveva fatto
l’altra sera sul Falcon “Io non penso che sia
così. È vero, tua madre ha usato le sue ultime
forze per raggiungerti nella Forza e salvarti, ma se lo ha fatto
è perché credeva ancora in te, ed ora sono sicura
che sarebbe molto fiera di quello che stai provando ad essere. Non si
pentirebbe minimamente della scelta che ha fatto!”
Rey si avvicinò quindi a lui, poggiando la fronte
nell’incavo della sua spalla e lo cinse con le mani
all’altezza delle braccia in un semi abbraccio. Di rimando, a
lui venne naturale posare dolcemente la guancia sulla sua fronte,
chiudere gli occhi e abbandonarsi per qualche istante alla sensazione
di conforto fornita da quel gesto e da quelle parole di lei.
Trovava incredibile che Rey riuscisse a farlo sentire meglio anche in
un momento del genere. Per qualche motivo a lui inspiegabile, per
quanto potesse aver fatto cose orribili, lei riusciva sempre a trovare
del buono in lui, persino quando lui stesso ne dubitava la presenza.
Lei era l’unica persona che lo facesse sentire già
giusto così come era, che non voleva cambiarlo ma che poteva
capirlo e tirargli fuori il meglio di sé.
“Grazie”
Quelle parole gli uscirono spontanee anche se, dopo aver riflettuto,
solo in quell’istante capì che magari avrebbero
potuto esserle risultate strane in quel contesto, quindi si
staccò leggermente da lei, per guardarla in faccia
aspettandosi di trovare una sua espressione perplessa o dubbiosa. Al
contrario di quanto immaginasse però, non vi era niente di
tutto ciò dipinto nel suo volto: il suo sguardo era
solamente fisso nel suo ed improvvisamente nella sua testa si
affollarono mille domande. Era assurdo come fosse capace di perdersi in
quegli occhi color nocciola ma, allo stesso tempo, bramare che
potessero al medesimo modo essere catturati dai suoi. Eppure quando si
guardavano in quel modo, non poteva fare a meno di convincersi che
fosse proprio così! Magari era solo nella sua testa, magari
era solo quello in cui lui avrebbe voluto credere: che quello sguardo,
come quei baci che gli aveva dato su Exegol non fossero solo dettati
dal momento, non fossero solo per ringraziamento o per compassione, ma
che fossero lì, gli uni per gli altri, desiderosi di
condividere altri momenti, anche semplici come quello, insieme.
Momenti in cui qualsiasi altra preoccupazione o problema spariva e
c’erano solo loro.
Quando Ben la guardava intensamente con quegli occhi scuri e
penetranti, Rey si sentiva senza più nessun muro, come se le
potessero leggere l’anima senza nemmeno sforzarsi di
appellarsi all’uso della Forza. La cosa la faceva sentire in
parte a disagio, eppure quando ciò accadeva non poteva fare
a meno di ricambiare quello sguardo, ma più tempo lo faceva
e più perdeva coscienza di sé stessa o prendeva
decisioni avventate. Era strano: sentiva al contempo come se li avesse
potuti fissare così, sia per ore che solo per ancora pochi
secondi. Cercava in quegli occhi delle risposte che forse sarebbe stato
più facile ottenere provando a leggergli la mente, ma in
quei momenti si sentiva incapace di fare qualsiasi cosa, e poi voleva
che fosse lui stesso e a fornirgliele. Dovette concentrarsi non poco
per non lasciarsi distrarre ulteriormente e domandargli finalmente
quello che voleva sapere da tempo, era arrivato decisamente il momento
di farlo.
“Ben, dovremmo riprendere il discorso iniziato prima della
riunione del Nuovo Consiglio, non credi?”
A quella domanda lui sussultò leggermente come riportato
alla realtà o forse solamente stupito che la domanda
riguardasse in parte un qualcosa a cui anche lui stesse pensando.
“Vuoi parlare di quanto accaduto ad Exegol tra
noi… sono accadute diverse cose ed eravamo entrambi in una
situazione di vita o di morte, inoltre ho detto molte cose, che magari
ti possono essere sembrare
‘eccessive’…”
Rey non sembrava stare prendendo bene la piega che stava assumendo la
sua risposta, quindi aggrottò la fronte corrucciata e gli
impedì di continuare.
“Stai dicendo per caso che ti sei pentito di ciò
che hai detto o fatto in quelle occasioni? O che forse erano dettate
solo dalle condizioni o da ciò che avevo fatto io?”
Non poteva credere che fosse così, aveva sentito quello che
aveva provato anche lui in quei momenti, ma se si fosse sbagliata?
“Voglio solo dire che se tu ci avessi ripensato o se
preferissi non andare avanti per questa strada, lo capirei”
Asserì, facendo un lieve passo indietro ed eliminando il
contatto fisico con lei, pur continuando a sostenere il suo sguardo.
“Io non ci ho ‘ripensato’, tu
sì?”
Chiese con tono alterato, probabilmente dalla paura di ricevere una
risposta che non corrispondesse a ciò che sperava.
“Rey, anche se questa missione andasse bene ed il Nuovo
Consiglio decidesse di graziarmi, per me non saranno mai facili le
cose: delle persone potrebbero riconoscermi, condannarmi per il mio
passato, potrei dover continuamente lottare per dimostrare cosa voglio
essere, tu potresti trovarti costretta a fare delle scelte
difficili… io non ho idea di dove tutto questo potrebbe
portarci e tu penso meriti di meglio di questo”
“Decido io cosa è meglio per me e non ho dubbi a
riguardo, infondo sai bene che non mi sono mai piaciute le cose facili!
Nemmeno io so dove tutto questo potrebbe portarci ma mi piacerebbe
scoprirlo insieme, proprio come mi hai detto ad Exegol… ma
è ciò che vuoi anche tu?”
“Voi davvero che risponda a questa domanda?”
Le chiese, quasi sorpreso.
“SÍ!”
“Sai già la mia risposta”
“Allora dilla!”
Rispose decisa, pronta a ricevere una risposta secca, anche se le
avesse fatto male. Pensava di essere pronta a tutto quello che avrebbe
potuto dirle ma, invece, la sorprese non rispondendo affatto, piuttosto
le afferrò le braccia e si chinò verso di lei per
baciarla.
Fu troppo inaspettato e breve per darle modo di ricambiare o fare
qualsiasi cosa, era rimasta immobile lì. Lui
riaprì gli occhi e la fissò di nuovo alzando un
sopracciglio.
“Ti basta come risposta?”
Rey ancora stupefatta cercò di trovare le parole per
rispondergli.
“Incredibile: non potevi dire semplicemente di sì
come le persone normali?”
“Lo sai come sono fatto: se posso scegliere preferisco
l’agire al parlare. Ma: te ne stai davvero lamentando? Questo
è ‘incredibile’, piuttosto!”
“Non me ne stavo lamentando!”
“Ah no?”
I due si fissarono intensamente con aria accigliata ma entrambi non
riuscirono a sostenere quelle espressioni per più di due
minuti, abbandonandosi ad un genuino sorriso. Questa volta non avevano
dubbi su cosa volessero entrambi, quindi si strinsero l’uno
all’altra e si baciarono.
**Angolo
Autrice**
Allora: dovete sapere
che ho una passione inspiegabile per le scene di
ballo, da sempre mi piacciono molto quindi non ho proprio resistito
all’idea di inserirne una anche in questa fic, tanto che la
parte qui presente del ballo era già stata quasi tutta
scritta mesi fa, quando ancora stavo scrivendo i primi capitoli!
Mi è piaciuto
anche inserire Zorii, per me era un
personaggio interessante, purtroppo approfondito poco nei film e, dato
che nel canon lei in passato ha avuto una storia con Poe e lui nel film
le chiedeva ironico un bacio, ho voluto un po’ riproporre qui
il tema.
Rey e Ben hanno
finalmente parlato chiaramente di loro, lui
è riuscito a farla da maestro in qualcosa (anche se non
nell’uso della Forza) e poi dai: finalmente ho messo un
capitolo fluff, contenti? Non vi abituate troppo…ehm nooo
non è veeeero io sono brava e voglio bene ai Reylo, non si
è notato?
A parte gli scherzi mi
farebbe piacere sapere come vi è
sembrato il capitolo!
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