ciao!!! questa è la mia prima fanfic, perciò...
siate spietati!!! ovviamente il Modo Emerso e i personaggi appartengono
all'autrice, mentre la storia è frutto della mia mente
bacata... ^_^
leggete e recensite!!! ;) N.R.B.
Era freddo nella terra
della notte. I
frutti di lattiscenzia luccicavano di un lattiginoso biancore,
proiettando tutt'intorno le loro ombre.
All'improvviso un bagliore
rischiarò
il villaggio di Xyla. Una debole fiammella illuminava il dolce volto
di un ragazzino. Sedeva in mezzo a oggetti rovesciati per terra.
Piangeva.
Alzò il
braccò e la fiammella crebbe
d'intensità.
I cadaveri intorno a lui
emanavano un
nauseabondo odore di bruciato. E di morte.
Un intero villaggio
distrutto. Dal
tuo potere.
Un sussurro e una risata
nel vento.
Il ricordo di un sogno.
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San correva su una distesa
di morti,
sperando in un'impossibile fuga dall'orrore che lo circondava, che lo
avvolgeva.
Una figura ammantata di
nero gli si
parò davanti. Aveva il volto scoperto.
Sembrava un bambino di 7
anni, i lunghi
capelli blu gli ricadevano sulle spalle, sferzati dal vento. Un
ciuffo gli cadde sul volto da angelo, nascondendo per un istante due
penetranti occhi viola, improbabili ritagli di cielo notturno.
Risplendevano accesi da un
ghigno
crudele.
O forse solo disilluso.
San si fermò di
colpo, più stupefatto
che spaventato: l'apparizione sarebbe potuta essere suo fratello.
“Hai
paura?” la sua voce era
dolcissima e suadente, quasi consolante.
“Chi
sei?” ma San conosceva già la
risposta, dal suo cuore che gliela urlava impietoso.
“Un...
consanguineo!” una risata
tintinnante.
“Aster”.
Un sussurro debole,
titubante. Quasi
ammirato.
“Hai
paura?”
“Sì”.
“Di
chi?”
“Di
me”. Sono un mosto
“No, non lo sei”.
Di
nuovo così consolante.
“Ovunque passo semino solo morte e distruzione. E mi
piace.”
“E il tuo destino. Non puoi scappare”.
“Chi te lo dice?” Un lampo di sfida nello sguardo.
Ma sapeva che
era solo un bluff.
“Non
credi che anch'io abbia provato a ribellarmi?! Per sono fuggito da un
luogo all'altro, senza mai fermarmi. Ma questo vagabondare mi ha
aperto gli occhi sulla corruzione che avvelena il Mondo Emerso!
Mezzelfi, Gnomi, Ninfe e Uomini lo stavano distruggendo. Io ho
cercato di distruggere loro. E' questo il mio destino. Ma ho fallito.
E ora è anche il tuo. Salva il Mondo Emerso. E' tuo dovere
farlo,
Marvash”. Distruttore.
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Una dolce risata nell'aria. Adesso era la sua.
San si guardò intorno. Aveva gli occhi asciutti ora.
Nausea e disgusto erano spariti lasciando posto solo a un attimo di
stizza. Non poteva credere di esserci ricaduto!
Ma sarebbe stata l'ultima volta. Prima era ancora indeciso, aveva
ancora qualcuno. Ma che era solo che Ido se ne era andato, cosa
avrebbe mai potuto fermarlo?!
Un ghigno malvagio sul suo viso, così simile a quello del
Marvash
Aster.
Il viso di un distruttore.
Ormai aveva deciso, la via era chiara innanzi a lui.
“Viaggerò.
Andrò a trovare gli elfi. Studierò la magia
proibita. Me ne andrò
in esilio. Imparerò. E tornerò solo quando
sarò pronto, certo di
riuscire nel mio intento. Quando tornerò nessuno al Mondo
resisterà
alla mia furia!”
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Un giovane sta camminando
su una
distesa di morti.
E' solo non vi è
più alcun essere
vivente sul Mondo Emerso oltre a lui.
Ha vinto dove centinaia di
Marvash
hanno fallito nei secoli.
Ha distrutto Sheireen e con
lei il
Mondo Emerso è caduto.
E ora potrà
rinascere, popolato da
animali e ricoperto da foreste.
Il suo compito è
finito.
Ora può finire anche la sua esistenza.
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La foresta ricopre interamente il Mondo Emerso, nulla interrompe la
sua continuità.
Solo una radura si apre al cielo stellato. Nel centro una tomba di
cristallo nero su un podio di marmo bianco.
Qui giace
San, liberatore del
mondo Emerso.
Una rosa vermiglia è posta a guardia del sepolcro.
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Nel Mondo Emerso sono rifiorite cultura, scienza e commercio...
ma non più gli uomini lo popolano, bensì erbe,
alberi, arbusti e
fiori. E le guerre non ci sono e la scienza è solo per
innovazioni
positive. Ognuno è unico nella propria diversità.
L'errore all'inizio del mondo è stato riparato.
Finalmente gli Dei possono tirare un respiro di sollievo.
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