Ringrazio
per i commenti, e, dato che avevo scritto già altre flashfic
per l’albero, mi premuro di pubblicarle. Ho aggiunto
l’avvertimento “raccolta”,
anche se i primi tre rami sono connessi, e forse se trovo frasi
ispiranti
continuerò a seguire il filone per altre.
I commenti come sempre sono graditi, ma grazie anche a chi legge
soltanto e non
esprime il suo dissenso.
Alla prossima,
Mika
Il
silenzio innaturale lentamente scema, lasciando il posto alla
consapevolezza di
essere vivi. (Koorime_yu)
Inconsciamente,
forse, avevano temuto. Schiena a
schiena, si erano detti che quella consistenza sarebbe stata
l’ultima cosa che
avrebbero percepito. Quell’ultima, potente, sensazione di
vicinanza e
condivisione, che rendeva quella posizione drammaticamente perfetta.
Si erano detti, anche senza dirlo davvero, che sarebbero morti,
così.
E invece quel buio prevaricante si era dissolto, il silenzio innaturale
che
aveva premuto sui loro timpani come un lieve e inquietante fischio era
scemato.
Li aveva accolti il ritrovato bosco, con i suoi suoni, il suo verde, la
sua
luce filtrante, con gli uccellini che riprendevano a cantare dopo
l’immobilità.
Li aveva accolti la vita, che avevano creduto perduta.
Arthur si ritrovò a sentire il lungo sospiro di tensione
scemata di Merlin, che
manteneva l’appoggio alla sua schiena e reclinava il capo
sulla sua spalla,
all’indietro.
Nitida e perfetta consapevolezza.
Merlin si ritrovò a stringere la mano destra di Arthur, che
aveva lasciato la
spada e si era allungata all’indietro, verso la sua.
Un silenzio di dita intrecciate, dove tutto era scemato, tutto era
tornato, ma
qualcosa, di così netto, era rimasto.
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