Buonsalve a tutti!
Eccomi con un'altra long-fic dai toni totalmente diversi rispetto alla
precedente (ancora in corso u.u). Questa fic non avrà molto
a che fare con la trama originale degli avvenimenti che vedono
protagonista l'Organizzazione XIII, infatti i personaggi sono OOC e mi
sono ispirata ad una serie di video di due famosi doppiatori. Spero di
avervi incuriositi ^^ Buona lettura!!!
Disclaimer: i
personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è
stata scritta a scopo di lucro.
Capitolo 1: Primo giorno
Piano aprì un occhio, poi l’altro.
Volle restare ancora un po’ in quello strano stadio che
è il dormiveglia, ma ben presto dovette abbandonare
l’idea.
Le dolci e calme note del Sitar provenienti dalla stanza del numero IX
lo svegliarono definitivamente.
Scostò le calde e candide lenzuola e si alzò
emettendo un sonoro sbadiglio, dopodiché si diresse in bagno.
Rimase per un po’ a guardare il suo riflesso nello specchio.
I corti capelli biondo-scuro arruffati più che mai e la
stanchezza aveva preso posto nell’azzurro cielo dei suoi
occhi.
Era passato solo un giorno dal suo ingresso
nell’Organizzazione e già era ridotto ad uno
straccio.
E il pomeriggio seguente avrebbe dovuto affrontare uno degli altri
membri.
Sospirò, ripensando al suo primo giorno.
Non era andato come se l’aspettava.
# flashback #
-Vieni avanti.- disse calmo il Superiore, invitandolo ad entrare.
Con passi lenti e schiena dritta si portò al centro della
sala dei troni. Gli sguardi dei dodici membri fissi su di sé.
-Ma capo! È solo un ragazzino!- sbottò il numero
II.
-Non badare all’apparenza. Siamo di fronte al Nessuno di un
custode.-
Mormorii concitati riempirono il silenzio.
-Qual è il tuo nome?- chiese il numero I.
-Roxas.-
-Bene, tra due giorni affronterai uno di noi e ci mostrerai di cosa sei
realmente capace. La riunione è conclusa, Axel, mostragli la
sua stanza.- concluse Xemnas, rivolgendosi ad un Nessuno alla sua
destra.
-Agli ordini!- rispose un ragazzo, sparendo dal suo trono per
riapparire al fianco del nuovo arrivato. -Seguimi!-
Roxas rimase spiazzato davanti a tutta quella euforia, ma il suo volto
non mostrò alcun pensiero e si limitò a seguire
quello strano ragazzo dai capelli rossi come il fuoco e gli occhi
simili a smeraldi.
-Allora… da che parte posso cominciare…-
parlò il rosso. -Certo che stupido!- esclamato
ciò si fermò e si voltò verso di lui.
-Io mi chiamo Axel. A-X-E-L. Got it memorized?-
Roxas non capì. Perché aveva fatto lo spelling?
Mistero.
-Che membro sei?- chiese timidamente.
-Sono il numero VIII e ho il titolo di “Soffio di fiamme
danzanti”. Chiamami tranquillamente per nome.-
spiegò. -Dimmi cosa vuoi fare.-
-Vorrei andare nella mia stanza, per favore.- rispose il biondo
lapidario.
L’entusiasmo del rosso parve crollare, ma si riprese
all’istante e sfoderò uno dei suoi sorrisi. -No
problem! Vieni!-
Lo condusse per dei lunghi corridoi forse troppo bianchi. Sembravano
schiacciarlo ad ogni passo. Salirono un paio di rampe di scale e infine
si fermarono davanti ad una porta. Su di essa il numero XIII inciso e
dipinto in nero.
-Sono spiacente…- iniziò Axel. -A due passi da
qui c’è la stanza di Demyx.- disse, indicando la
porta infondo al corridoio.
-E quale sarebbe il problema?- chiese Roxas, ingenuamente.
L'altro sospirò. -Ah… beata ignoranza.-
puntò il suo sguardo smeraldino su quello azzurro cielo del
biondo e alzò tre dita. -Tre… due…
uno…-
Quando riabbassò la mano, il dolce suono di una chitarra
iniziò ad uscire dalla stanza del numero IX. -Sta suonando.
Continuo a non capire dove sia il problema.-
-Il problema è che Demyx suona dalla mattina alla sera e
ancora non ha capito che deve smetterla.-
-Non ha importanza, a me non dà fastidio. Ora se vuoi
scusarmi, vorrei andare a riposare.-
Scostò il rosso e mise una mano sulla maniglia della porta.
-Grazie, Axel, per avermi accompagnato.- disse voltandosi.
-Di nulla. Se hai bisogno di me, io sono esattamente qui sotto.-
rispose, indicando il pavimento.
Roxas annuì e entrò nella stanza, chiudendosi la
porta alle spalle.
Sospirò e iniziò ad esplorare la sua nuova camera.
Era abbastanza grande. Davanti a lui c’era un letto con
appoggiate sopra delle coperte in caso di necessità, oltre
si trovava una grande porta finestra che conduceva su di un piccolo
balcone. Alla sua sinistra vide un armadio e una porta. Il tutto
rigorosamente e assurdamente bianco.
-Ma sono fissati?- pensò.
Il ragazzo si avvicinò all’armadio e lo
aprì.
-Ho l’imbarazzo della scelta…- si disse osservando
ciò che c’era all’interno.
Un soprabito nero, un altro soprabito nero, un terzo soprabito nero e
così altri due. In più c’erano
pantaloni e maglie sempre neri.
Chiuse l’armadio e aprì la porta che si trovava
accanto ad esso. Un piccolo bagno dotato di tutto
l’occorrente. Davanti alla porta c’era il
lavandino, a sinistra il water e a destra la doccia.
Non perse tempo e preparò tutto per darsi una rinfrescata.
Un’ora dopo qualcuno bussò alla porta.
Se avesse avuto un cuore, gli sarebbe venuto di certo un infarto.
Quello che credeva un orso di quasi due metri lo stava fissando con i
suoi occhi viola.
-Sì?- chiese timidamente il giovane Nessuno.
-Ciao funghetto…-
-Funghetto?!- pensò leggermente irritato.
-Ascolta, io mi occupo della cucina, dimmi cosa vorresti mangiare per
cena?-
-Bè… credo che un piatto di pasta vada
più che bene.-
-Sicuro? Non vuoi nient’altro?- chiese l'orso con apprensione.
-Sicuro.-
-Bene, allora ci vediamo alle sette in punto. Ciao funghetto!-
-Arrivederci numero III.- rispose, ricordando la sua posizione nella
sala dei troni.
-Quante formalità! Chiamami Xaldin.- salutò con
la mano e si voltò per andarsene. -Ah! Dimenticavo!-
esclamò improvvisamente girandosi. -Domani mattina dovrai
andare da Vexen per la visita medica.-
-Ho capito. Grazie, Xaldin.-
-Di niente! A dopo!-
Qualche minuto prima delle sette, il neo membro uscì dalla
sua stanza per avviarsi nella sala da pranzo. Purtroppo non era ancora
in grado di usare i varchi oscuri, quindi avrebbe dovuto muoversi a
piedi.
Fece un paio di passi, ma si fermò quando un varco si
aprì davanti a lui e ne uscì Axel.
-Ehilà Roxas! Vuoi un passaggio?- esordì lui,
indicando il varco.
-Volentieri, grazie Axel.- assentì il biondo con un sorriso.
Attraversarono il varco e giunsero in sala da pranzo, dove si trovavano
già tutti gli altri membri.
Il giovane Nessuno si guardò intorno spaesato: il caos
regnava sovrano.
Xaldin, mattarello alla mano, cercava di uccidere il Nessuno con la
benda.
L’unica donna del gruppo stava prendendo a pugni il membro
con i capelli biondi ossigenati che implorava pietà e nel
frattempo… le chiedeva di uscire?!
Il Nessuno con i lunghi capelli azzurri e una cicatrice a X sul viso
stava litigando con una scatoletta di tonno.
Un Nessuno più alto di Xaldin stava lì fermo
immobile in mezzo a tutta quella confusione e accanto a lui
c’era un altro membro di quelli silenziosi, poco
più alto di lui con i capelli di uno strano colore tra il
grigio e l’azzurro e un ciuffo a coprirgli l’occhio
destro.
-Non farci caso…- gli disse Axel. -Fanno sempre
così… Vieni, Demyx ci ha tenuto i posti.-
Lo prese per mano e lo condusse alla parte destra della tavolata dove
sedeva un ragazzo con i capelli biondi tirati
all’insù e gli occhi verde acquamarina.
-Ciao Axel!-
-Ciao Dem! Grazie per averci aspettati. Lui è Roxas.-
rispose il rosso indicando il compagno.
-Piacere di conoscerti Roxas, io sono Demyx! Abbiamo le stanze vicine,
se ti dovessi dare fastidio con il Sitar fammelo sapere!-
-Stai tranquillo, prima ti ho sentito suonare e sei bravo. Non so se
verrò a lamentarmi.- disse Roxas, sedendosi accanto al
numero VIII.
Dopo qualche minuto, una mano si appoggiò sulla sua spalla e
quando si girò un nuovo infarto lo avrebbe stecchito, se
avesse avuto un cuore. Un Nessuno dai lunghi capelli rosa e gli occhi
blu gli stava sorridendo a trentadue denti.
-Ciao caro! Io sono Marluxia, il Leggiadro Sicario.- parlava con uno
strano accento che gli dava una certa femminilità.
Gli vennero dei dubbi.
-Se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, non esitare a chiedere,
ok?- aggiunse il rosato, prendendogli il viso per il mento.
-Ok… G-grazie…-
-E dai Marl, lascialo stare.- intervenne Axel. -Lo spaventi
così.-
-Ma cosa dici?!- esclamò il numero XI. -Vabbè,
vado a sedermi, tra poco arriva il capo. A presto!-
Fece l’occhiolino, lanciò un bacio e se ne
andò.
-E’ un uomo vero?- chiese Roxas, guardando i compagni.
-Certo!- rispose Demyx. -Ma dell’altra sponda.-
-Ah…-
Tutti all’improvviso si zittirono. Il numero I
dell’Organizzazione aveva fatto il suo ingresso e prese posto
a capotavola. -Molto bene, ci siamo tutti?- chiese.
-Manca la mummia!- esclamò il Nessuno con la benda.
-Xigbar, non chiamarlo così.- lo rimproverò il
Superiore. -Vexen ha del lavoro da fare e poi lo sai come la pensa sui
luoghi troppo affollati. Buon appetito a tutti.-
Detto questo, il caos riprese agli stessi livelli di pochi istanti
prima.
Si buttò sul letto esausto.
Aveva fatto la conoscenza di tutti i membri, tranne di quello chiamato
Vexen.
Ricapitolando.
Dopo essergli apparso a due centimetri dal naso, a testa in
giù, Xigbar gli aveva detto che sarebbe stato lui ad
insegnargli ad aprire i varchi oscuri.
Lexaeus lo aveva guardato e lo aveva salutato con una poderosa stretta
di mano, senza dire niente.
Zexion, il sesto membro, gli aveva dato un benvenuto non troppo
allegro, ma gli altri gli avevano detto di non darci troppo peso.
Saix lo aveva guardato con gli occhi ridotti a fessure e poi se
n’era andato.
Il numero X, Luxord, lo aveva invitato a giocare a poker e quando gli
ha risposto che non sapeva giocare si è proposto come
insegnante.
Larxene è stata un incubo. -Vedi di non rompere, hai capito
tappo?!- dopodiché fulmini e saette spuntarono da
chissà dove come a rinforzare le sue parole.
Xemnas lo aveva però tranquillizzato, dicendogli che
nonostante fossero dei soggetti alquanto particolari sarebbero stati
degli ottimi compagni e prima di andarsene gli aveva ricordato la
visita medica del giorno dopo.
Con questi pensieri si preparò per la notte e si
addormentò in poco tempo.
# fine flashback #
Quando uscì dalla stanza erano le otto e dopo aver chiesto
indicazioni a Demyx, si diresse verso il laboratorio del quarto membro
dell’Organizzazione: Vexen, il Freddo Accademico.
Mi auguro che questo
primo capitolino sia stato di vostro gradimento ^^ Dal prossimo il pepe
è assicurato e si andrà sempre peggio... Come
anteprima vi posso solamente dire di immaginarvi un Vexen
più giovane di almeno una vita xD Alla prossima!
See ya!
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