Riproposta sul sito in
seguito alla vittoria del concorso!
1° classificato al
concorso per classi nella sua categoria!
Dedico questa storia alla mia famiglia… che possa
sempre restare unita. Per sempre.
Allora… questa è la prima ff originale che scrivo. Da sempre mi sono
concentrato sulla categoria libri e in generale su Harry Potter, quindi non mi
giustiziate se troverete il lavoro leggermente patetico…
^_^
Devo fare una precisazione, però…
forse non avrei mai scritto un’originale se non mi
si fosse presentata l’occasione. Alla nostra scuola è stato indetto un
concorso e il tema principale su cui dovremmo
cimentarci è appunto il mare.
Il testo è breve, nel concorso c’è
un limite di 90 righe (e se le contate c’è l’ho fatta per un pelo), e non n’è
nulla di speciale. Dovevo dirle queste cose, nel caso al concorso controllino
i plagi… quindi se trovate un testo uguale a
questo, non preoccupatevi, è senz’altro il mio ^_^
Adesso vi lascio alla lettura… non
credo sia una granché.
Prendetevi per mano e ascoltate…
ascoltate il richiamo del mare.
Il richiamo del
mare
Mare…
Luogo di silenzi e di cose del quale
l’uomo non deve conoscere l’identità.
Distesa d’acqua cristallina, unica e grande custode
della purezza da dove ha avuto origine tutto.
L’uomo dai
capelli lunghi e fluenti, scomposti leggermente dalla brezza del vento, dal
suo rifugio inconsistente di terra e ricordi, osserva il mare congiungersi col
cielo. In quel punto, che per molti semplicemente rappresenta l’orizzonte e
nulla di più, si dice che ogni cosa abbia trovato la sua vera essenza, in quel
circolo talvolta vizioso che viene chiamato vita…
Mare…
L’uomo si passa
stancamente una mano sulle spalle. Vede nel cielo i gabbiani fuggire verso il
sole luminoso e le nuvole rincorrersi, spensierate e leggere. Un bambino con
secchiello e paletta gli passa davanti sorridendo.
Lo vede con i
suoi occhi chiari e pensa che anche lui, in un tempo che sembra troppo lontano
per essere anche solo ricordato, è stato bambino. E
in fondo, si sa, quando lo siamo non ci rendiamo conto di quello che accade
intorno. Tutto sembra grande, indefinito, e i problemi non ci turbano più di
tanto. Perché bisogna perdere tutto questo?
Il mare è agitato… la bandiera
rossa, issata sul lungo palo di legno nero alla sua destra, si muove
oscillando vistosamente. Le onde s’infrangono, con
schizzi più o meno consistenti di schiuma candida, sulla calda superficie
sabbiosa. L’uomo sente l’odore del salmastro inondargli i sensi e la mente
vaga, sconfitta dalla natura illogica delle cose, a quel triste giorno
d’estate…
“Perché?
Perché mi hai portato via tutto? Cosa ho fatto io
per meritare tale destino?“ Questo e altro avrebbe
voluto gridare l’uomo: un’anima ormai distrutta e disperata, che dal dolore
non riesce neanche più a parlare. Ma ormai, come
per tutte le cose terrene e prive del dono classico dell’immortalità, è
inutile tormentarsi soggiogati dai ricordi. Quello che è stato non può tornare
indietro. Bisogna farsene una ragione.
L’uomo s’inginocchia sulla terra
umida. Molti hanno percorso il suo cammino e altri, forse, toccheranno la
stessa sabbia che adesso gli filtra tra le dita. Ma tutto questo non ha
importanza… Cosa ha importanza?
Il mare, dove molte persone hanno
nuotato, navigato, remato… Il mare, dove molti si sono persi.
Proprio quel mare adesso stava guardando. Quella dolce e
violenta distesa di vita nascosta; quel luogo sacro e allo stesso tempo
sconsacrato. Molte antiche battaglie, sono state portate a termine
sulla sua superficie. Molte gesta. Molta carne gettata all’oblio…
Cosa
rimane di tutto questo? Solo il ricordo di libri di storia, per quello che è
successo nel passato, e il pensiero di poveri sciocchi per quel che riguarda
il presente.
“ Perché
mi hai abbandonato?“ E poi…
Una barca. Il
mare in tempesta che si vendica per peccati che non sono ancora stati commessi.
Una famiglia, unita dall’amore e dal rispetto reciproco,
che lotta per tornare a riva.
Urla sconnesse, immagini dolorose.
Una donna che viene sbalzata all’indietro fuori
della plancia… sua moglie. Di lei più nulla, se non il
dipinto di una vita creata per amare. Poi, nella nebbia del ricordo…Un
bambino, o meglio un ragazzo… Chiede aiuto e non sa cosa fare. Serra
le sue esili braccia all’albero maestro, ma la
presa scivola. Batte la testa. Un’altra vita che
sale al cielo…
Un uomo, quell’uomo, non sa il
perché e forse non lo saprà mai, ma riesce a sopravvivere. Si
dibatte, s'aggrappa… dà fondo a tutte le sue
energie per riuscire a resistere.
Fato. Destino. Caso. Chiamatelo come
volete. Lui è vivo. Quello a cui teneva di più è stato spazzato via dalla
furia degli Dei, strappato senza appello… ma lui è
vivo.
“Perché?”
Il mare sembra acquietarsi un poco a
quella domanda. Le onde si fanno più sottili e tranquille e il vento, costante
nella sua carezza profumata di fresco, sembra trovare una pace che per molti
aspetti su questo mondo non esiste.
L’uomo si fa avanti, con la mente
che ormai è fuggita dalla realtà, e tocca con il suo grosso piede calloso quel
liquido dai tratti ignoti. Sente una sensazione di libertà quasi
impercettibile, accarezzargli il corpo, e il sale, misto in un miscuglio
primordiale con la sabbia, avvolgerlo completamente.
Dietro di lui.
Attorno a lui.
Sente e vede solo il richiamo del
mare. Inarrestabile.
Perché quando si è stati marinai, e
voi che per un momento mi state ascoltando dovreste
saperlo, si arriva al punto in cui non è più possibile stargli lontano. Il
richiamo è troppo forte.
Le immagini di una vita che ti
passano davanti, non lasciandoti riposo e pace eterna, e che ti tormentano le
notti… sempre.
L’uomo si fa ancora avanti. Ignora
il suo “nemico”, che per anni affettuosamente aveva
considerato fratello e alleato, e non sente il grido d’avvertimento che
dal subconscio gli affiora alla mente, sempre più agitata e pressante.
Non gli importa se il mare
si ingrossa, o se le onde continuano a spingerlo
indietro. Lui continua a camminare. E camminare…
ancora.
E come in tutte le cose, come la
vita e l’esperienza ci insegna, si ha un inizio e
una fine. Quest’ultima è ormai giunta, e non è necessario il ritorno. Non più.
L’uomo compie il suo ultimo passo
verso la libertà. La terra, che nel suo cammino l’aveva sorretto, ad un tratto
sembra quasi staccarsi da lui e i piedi vagano nell’acqua senza un appiglio,
se non se stessi e la propria coscienza.
Chiude gli occhi. Sente quel liquido
sacro avvolgerlo completamente. I lunghi capelli neri si allargano come ali
intorno al suo volto. Inizia ad andare a fondo. Il respiro trattenuto comincia
a farsi sofferto, l’aria scarseggia e gli occhi si annebbiano ancora di più.
Ancora più a fondo. Un minuto. Due
minuti. Tre… il viso si schiude in un amaro sorriso. E’
finita… ha lasciato la vita per abbracciarne un’altra, migliore spera.
La sua anima si leva dalle acque, congiungendosi con il sole e la natura, e il
suo spirito vaga nel cielo.
Forse un giorno, magari lontano, li
troverà e si riunirà a loro. Per ora, dovrà aspettare… Ai posteri, o
semplicemente agli sciocchi mortali che hanno scelto un’altra strada, non
resterà altro che il corpo, un’accozzaglia di fibre e legamenti, ormai
cianotico e bianco.
Ma
non ha importanza.
Molti hanno scelto la vita; altri
hanno abbracciato la morte, già molto tempo prima
di lui… il mare è stato capace di portare via molte anime alla vita terrena.
Non ha rimpianti. Non ha rimorsi. Adesso non deve far altro che guidarli, tra
le sue acque agitate e calme, tra le sue onde chiare e talvolta scure.
L’uomo ha scelto la morte. Punto.
E il mare, sentendosi in debito, non ha potuto non
concedergliela.
Così, tra le acque cristalline di
questo luogo maledetto, un'altra storia giunge alla parola fine. Molte altre
presto arriveranno a quel punto. Non si sa dove e non si sa quando, però
possiamo scegliere. Lui ha scelto il mare: la sua casa, la sua vita…
La sua morte.
Anche
questa è finita! Ringrazio tutti coloro che
leggeranno e anche quei pochi buoni samaritani che commenteranno! ^_^
Spero che vi
sia piaciuta… Un’ultima cosa: non so se il genere può rientrare
nell’introspettivo.
Non sono un esperto delle
Originali, quindi… se qualcuno vuole consigliarmi di cambiare o semplicemente
vuole rassicurarmi sul fatto che la categoria va bene, io gliene sarò
eternamente grato.
Grazie mille per l’attenzione.
Un bacio
Nightmare
Nel destino d’ogni
uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama
disperazione. L’anima è piena di stelle cadenti.
Victor Hugo – L’uomo che
ride
Nessuno può
possedere completamente un altro perché nessuno può darsi interamente.
Octavio Paz – Passione e lettura
Dobbiamo essere
contenti di morire, se non possiamo vivere come uomini o donne libere.
Gandhi – Antiche come le montagne
Iniziative:
è stato aperto da qualche mese un carinissimo forum di Harry Potter. Abbiamo
un gioco di ruolo, lo smistamento, e ogni settimana chi troverà la soluzione
all'indovinello che l'Amministratore propone vincerà avatars, gift e
animazioni riguardanti chiaramente Hp! Abbiamo bisogno di nuovi iscritti per
entrare nel vivo del gioco. Quindi, perché non ci
fate un salto? Ci farebbe davvero molto piacere.
Harry Potter Forum
È stato aperto da
pochi mesi anche un altro forum! Non che io condivida
i principi morali di questo sito, ma visto che è stato creato da 3 delle mie
più care amiche, mi sembrava giusto segnalarlo!
Solo per chi odia,
disprezza, ritiene indegna di ruolo di attrice…
Emma Watson!
Anti-Emma Forum
Per coloro che
volessero contattarmi, per parlare del forum o di
qualsiasi altra cosa, accludo il mio indirizzo e-mail e il mio indirizzo MSN:
godhands89@yahoo.it
nightmare899@hotmail.it
Harry Potter e la Stella
di luce
L’attimo prima
del volo…
Behind Blue Eyes
Sono diverso…
Walking to
the sun
Lettera
dall’inferno
Imbranato
E
quindi mi trovo qui, a pubblicizzare i miei lavori! Per coloro che non
avessero ancora letto queste storie, e per coloro che
vogliono leggere qualcos’altro scritto da me, eccovi sopra indicati i
titoli delle mie fanfiction.
Per maggiori comodità andate sul
mio account!
E ricordate una recensione, è
sempre gradita… ^_^
Vedete quella scritta blu? Quella in basso? Bene, cliccate e recensite!
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