Si sveglia in piena notte. Vedendo il suo compagno dormire
beatamente, sorride. Per anni aveva sognato di poter diventare
più di una semplice socia per lui, e quando era successo, le
era sembrato di vivere in un altro mondo.
Improvvisamente si porta una mano alla bocca.
No, non di nuovo, pensa, correndo in bagno.
Si sveglia, sentendo venir meno il calore cui ormai è
abituato ogni notte. Apre lentamente gli occhi, costatando che la sua
compagna non è più accanto a lui. Da quando ha
trovato il coraggio di dichiararsi, cerca di stare lontano da lei il
meno possibile.
Sente dei rumori provenire dal bagno.
Di nuovo!, pensa, alzandosi da letto.
- Piccola, va tutto bene? - chiede, avvicinandosi a lei.
- Sì, credo di sì... - risponde. - Mi dispiace di
averti svegliato.
Ha un altro conato di vomito.
Ryo si inginocchia e le sorregge la testa.
- Non ti preoccupare, quello che conta è che tu ti senta
meglio al più presto.
Da una settimana, le notti dei due ragazzi sono disturbate dai ripetuti
attacchi di nausea di Kaori. Ryo ha tentato di convincerla in ogni modo
a farsi visitare da un dottore, ma lei ha sempre rimandato, sostenendo
che probabilmente si tratta solo di una brutta intossicazione
alimentare. E lui sa che, quando Kaori si mette in testa una cosa, non
c'è modo di farle cambiare idea.
Finalmente la nausea le dà un po' di tregua.
- Devo essere un disastro... - dice la ragazza, ravvivandosi i capelli.
Ryo sorride dolcemente.
- Sei il disastro più bello che abbia mai visto... - le
sussurra.
Lo abbraccia. Restano in quella posizione per un tempo che a loro
sembra un secolo.
L'aiuta a rialzarsi.
- Torniamo a letto?
Per tutta risposta, la ragazza si tappa la bocca con una mano.
E anche la cena di quel giorno finisce nel gabinetto.
- Sei stata male anche stanotte?- esclama Miki, preoccupata.
Kaori annuisce, rigirando tra le mani la brioche che Ryo l'ha
praticamente obbligata a ordinare.
- Dalle almeno un morso... - dice il ragazzo. Vuole che metta qualcosa
nello stomaco. E' molto preoccupato per la sua compagna, ma non sa cosa
fare. E il sentirsi impotente, soprattutto con lei, lo rende nervoso.
Kaori lo accontenta a malincuore. Non ha assolutamente fame, la nausea
continua ad attanagliarle lo stomaco.
- Contento?
Ryo sbuffa, appoggiandosi con i gomiti al bancone del locale.
- Guarda che io lo faccio per te...
- Lo so, e ti ringrazio. Ma non ho voglia di mangiare adesso.
- Fai come vuoi.
La porta del Cat's Eyes si apre. Una bella ragazza, bionda e con un
notevole davanzale, prende posto vicino a Ryo.
- Ciao, bel fusto... - dice, accarezzandogli il viso.
Tutti spalancano gli occhi.
- Cosa fai stasera? - continua la ragazza.
- Io... io... - inizia a balbettare Ryo
Kaori si sente ribollire dalla rabbia.
- Perchè non mi dai il tuo numero?
Lo sweeper non riesce più a trattenersi. Il suo volto si
trasforma nella sua ormai famosa espressione da maniaco. Spicca un
salto, diretto verso la prosperosa ragazza. Ma prima che possa
raggiungerla, si ritrova spiaccicato al suolo.
- Ma... è stata lei... a provarci... con me... - dice,
cercando di disincastrarsi dal pavimento.
- Ryo, sei sempre il solito! - urla Kaori - Io me ne vado! Ciao Miki.
Raggiunge la porta. Sente che la testa le gira, si appoggia al muro.
- Kaori? - la chiama l'amica.
Non riesce a reggersi sulle gambe. Chiude gli occhi cercando di
ritrovare la stabilità.
- Kaori?!?!?
Fa in tempo a sussurrare il nome del suo compagno, poi sviene.
In quella camera di ospedale, così asettica e fredda, Ryo si
trova davvero a disagio. E vedere la donna che ama immobile in quel
letto, lo innervosisce maggiormente.
Dopo che Kaori era svenuta, l'aveva portata direttamente lì,
nonostante sapesse di andare contro la volontà della ragazza.
Le prende gentilmente la mano.
L'hanno visitata, le hanno fatto le analisi. Sono passate tre ore da
quando sono arrivati al policlinico, ma non ha ancora ripreso
conoscenza. Nonostante il medico abbia detto di non preoccuparsi, Ryo
è agitato, turbato da una brutta sensazione.
- Avevo detto niente dottori... - la voce della sua socia lo riporta
alla realtà.
- Ciao, piccola...
- Ryo, che ci faccio qui?
- Sei svenuta.
- Questo lo so. Sarà stato lo stress, sai non farebbe
piacere a nessuno vedere il proprio fidanzato saltare addosso ad
un'altra...
- Oppure sarà per il fatto che non stai bene da un po' di
tempo, che ne dici?
- Ma perchè mi hai portato qui e non a casa?
La già poca calma di Ryo inizia a vacillare.
- Scusa se mi sono preoccupato per te! - esclama.
- Ma io ti avevo detto che non volevo vedere nessun medico!
- Oh, mi dispiace! La prossima volta che svieni ti lascio sul
pavimento! - dice, alzandosi.
Perchè in questo periodo riusciamo solo a litigare?, si
chiede Kaori.
Il ragazzo ha quasi raggiunto la porta, ma questa si apre prima che lui
possa toccarla.
Un dottore tarchiato, con spessi occhiali e i capelli bianchi, entra
nella stanza portando una cartelletta. Ryo legge il nome sul tesserino:
Dott. M. Harutako.
- Sono contento di vedere che è sveglia, signorina Makimura.
- Buongiorno, dottore.
- Ho i risultati delle sue analisi... - dice, guardando Ryo, che
intanto si era di nuovo avvicinato alla sua socia.
- Parli pure, non ho segreti per lui. - interviene Kaori.
Il medico sembra in difficoltà.
- Ecco... ho rincontrollato i risultati varie volte, ma...
I due ragazzi stanno trattenendo il respiro senza accorgersene. Il
dottore si sistema gli occhiali, poi li guarda serio negli occhi.
- Mi dispiace, signorina Makimura, ma devo dirle che...
Vi prego non uccidetemi
per il modo in cui ho terminato il capitolo.... :)
Allora, questa
è una storia che mi è venuta in mente rileggendo
un numero di "Dylan Dog"... Purtoppo, ho in mente l'inizio e la fine,
ma non la parte centrale... quindi, vi chiedo di non arrabbiarvi se
starò un po' senza aggiornare!!
Ho voluto postarla oggi
perchè è il mio compleanno... mi sono fatta un
regalino!! :)
Spero che questo primo
capitolo vi sia piaciuto!!
Un baci8!!!
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