Scienziato
< Reazione tra il
composto A e il composto B avvenuta in 0,52 secondi. Produzione di
schiuma e fumo nerastro. Giallo. Rosso. Aumento di volume del composto.
Ah!... esplosione del contenitore. Fine della reazione >.
Sorridi
soddisfatto. Annoti il tutto su un taccuino, ma sai benissimo di non
averne bisogno. Memorizzi sempre tutto, ma i tuoi doveri di capitano e
presidente ti impongono di creare un archivio cartaceo.
Capitano.
Presidente.
Due parole che
per te non hanno alcun significato.
Non lo hanno
avuto quando eri il detenuto più pericoloso del
Maggot’s Nest, non lo hanno avuto quando sei diventato terzo
seggio e non lo hanno nemmeno adesso che sei il Capitano della
Dodicesima Divisione e il secondo Presidente
dell'Istituto di Ricerca degli Shinigami.
I tuoi sottoposti
ti chiamano con questi insignificanti appellativi, come se non
capissero tu cosa sei in realtà.
Scienziato.
È
questo l’unico epiteto con cui vuoi che ti si designi,
l’unico che realmente fornisce l’idea del tuo
essere.
Uomo di scienza,
ricercatore, studioso, questo tu sei. Null’altro. Per te il
mondo non è altro se non un enorme laboratorio.
Pensandoci bene,
ci sono anche altri nomignoli irritanti con cui sei stato etichettato.
Pazzo. Sadico.
Crudele.
Anche questi non
ti dicono nulla. Tutto ciò che gli altri scambiano per
cattiveria in realtà è solo curiosità.
Non sai reagire
altrimenti quando ti ritrovi di fronte un essere che non hai mai visto,
nemico o amico che sia. Vieni assalito da una spaventosa voglia di
sezionarlo, di carpirne i segreti del suo
“funzionamento”, di scoprire da cosa è
composto, di osservare come pezzi del suo corpo reagiscono a varie
sostanze, di provare, se
è ancora vivo, gli effetti di vari veleni su di
lui.
E cosa
c’è di male, in questo?
<
Nemu! Vieni qui! >.
Non volevi
ammetterlo a tè stesso, ma sei stato assalito da sorpresa
quando, quel giorno di tanti anni fa, vedesti comparire la figura di
Kisuke Urahara davanti la tua cella.
Hai sempre
trovato piuttosto sgradevole quel tizio, ma la proposta che ti fece
era… allettante, si.
E non
perché, accettando, ti avrebbe permesse di uscire da quel
posto, ma perché ti avrebbe permesso di tornare a fare la
cosa che hai sempre amato.
Studiare
qualsiasi cosa.
< Prendi la provetta su
quel tavolo e bevi >.
Quale gioia fu
per te tornare a sperimentare, sezionare, miscelare pozioni e veleni!
Animato da
un’irrefrenabile voglia di rimettere in moto il cervello,
rimasto per troppo tempo inattivo, ti lanciasti in uno studio
frenetico, dormendo solo poche indispensabili ore. Ti diedero anche i
curiosi appellativi di “terzo seggio” e
“vice-capo dipartimento”, cosa a cui non hai mai
badato.
A te bastava solo
ritornare a sperimentare, osservare, conoscere e memorizzare ogni cosa.
< Spasmi, pallore,
tremore diffuso… oh! Improvviso gonfiore degli arti
superiori! Interessante, proprio quello che mi aspettavo. Che
c’è Nemu? Ah già… prendi la
provetta con l’etichetta rossa, ho preparato già
l’antidoto… stai bene, si? Perfetto, togliti dai
piedi e portami i contenitori misura 14, scaffale 187 >.
Un altro
esperimento ti attende. Un ghigno di soddisfazione ti si dipinge sul
volto. Non dormi da ormai trentasei ore, e questo ti rende ancora
più soddisfatto.
Vuol dire che
l’ultima pozione che hai creato, che rende immune il corpo
alla stanchezza per almeno sessanta ore, funziona perfettamente.
Afferri con decisione due ampolle piene di liquido rosso, ne versi il
contenuto nel recipiente che Nemu ti ha appena portato, poi afferri una
provetta piena fino a metà di liquido trasparente.
Ne versi cinque
gocce esatte, aspettando di vedere gli effetti dell’ennesimo
esperimento.
Il tuo ennesimo
successo, ovviamente.
< Colorazione del
composto, tonalità verde scuro. Aumento della temperatura a
34.5 gradi, composto in ebollizione… >.
*****
Note
dell'autrice
Questa
è la mia prima fanfiction nel fandom di Bleach e di certo
non l'ultima.
Tra tante idee che mi si accavallano in testa, ansiose di poter uscire
fuori ed essere messe nero su bianco, ho deciso di scrivere per prima
una one-shot su uno dei miei personaggi preferiti, Mayuri Kurotsuchi,
per un motivo ben preciso.
Tutti o quasi lo definiscono pazzo, cattivo, sadico... uno stronzo,
quasi.
Non è affatto così. Questa storia, dunque, vuole
dare giustizia a questo fantastico personaggio, che può
piacere o non piacere, nessuno lo mette in dubbio, ma il cui
comportamento è troppo spesso travisato.
È dunque semplice, senza pretese, ho solo trasposto la mia
idea su questo personaggio. La narrazione in seconda persona non ha un
significato preciso, mi andava solo di provare ad usarla per vedere che
effetto faceva.
Grazie a chi legge e chi commenterà.
WindGoddess
|