Ore 6.40am. Aeroporto di Bologna.
“Sei sicura di aver preso tutto?”chiese
ironicamente suo padre da dietro un carrello stracolmo di valige.
“Si, papà”rispose Alice”Molto
divertente, mamma”replicò mentre la donna al suo
fianco, non riuscendo a trattenere una risata ripensava all'attacco di
panico da “valigia-day” avuto dalla figlia il
giorno precedente.
Arrivati al check-in, i due genitori la aiutarono a depositare le
valige sul nastro. “Destinazione?”chiese una
sorridente hostess. “Londra, Heathrow”rispose Alice.
Ore 7.40am. Aeroporto di Parigi.
“Monsieur monsieur!”qualcuno stava chiamandolo ma
lui non ci fece caso. Non ne poteva più di tutta quella
confusione. Non vedeva l'ora di ritornare a casa per gustarsi un po' di
sano riposo. Inforcò i Rayban con le lenti a specchio per
nascondere le occhiaie, mentre Mr.Genning, il suo manager(detto
più semplicemente Mr.G)prenotava il volo che lo avrebbe
riportato a casa. “Quelle est la destination,
monsieur?”domandò l'hostess. “Londres,
Heathrow, s'il-vous plait”.
Ore 8.40am. Aeroporto di Bologna.
“Perciò hai preso tutto”riprese suo
padre, non sapendo cosa dire. “Si,
papà”rispose Alice abbracciandolo. “Il
volo 34422 per Londra Heathrow è in partenza al gate
11” Alice abbracciò anche la madre che cercava di
nascondere le lacrime. “E' solo un anno all'estero,
mamma”. “Solo uno”.
Inforcati gli occhiali(Rayban con montatura rigida, modello
retrò), si voltò per salutare ancora una volta i
genitori, ed infine varcò la soglia del metal-detector. La
soglia della sua maturità.
Salita sull'aereo, cercò il posto 11a. Si sedette ed
estrasse la sua rivista preferita: cosmopolitan Uk. Un foglio le
scivolò dal giornale. Lo prese e lesse “Progetto
di Erasmus di Borgia Alice”cominciava ma il resto lo sapeva a
memoria”Per tutto l'anno 2009/2010 la sign.na Borgia
s'impegnerà a frequentare le lezioni di letteratura inglese
presso la Kingston University”. Un intero anno lontana da
casa. E per giunta, a Londra!!!Quando aveva vinto il concorso
all'università le erano venute le lacrime agli occhi!aveva
trovato in pochissimo tempo una sistemazione(un monolocale che avrebbe
diviso con alcune amiche di vecchia data)e aveva acquistato il
biglietto. Sorrise guardando la sua città natale
rimpicciolirsi per poi scomparire in mezzo alle nuvole.
Ore 9.50am. In volo, quasi a Londra.
“Ehi Ben”Mr.G gli sfiorò il braccio.
Aprì gli occhi e si tolse le cuffiette dell'I-pod.
“Stiamo sorvolando Londra, ti consiglio di spegnere l'I-pod e
raddrizzare lo schienale”concluse voltandosi per leggere le
ultime news sul Times. “Si,
padrone”pensò Ben infilandosi l'I-pod in tasca e
guardando il familiare paesaggio fuori dal finestrino.
Ore 10.10am. London Heathrow.
Alice infilò la sterlina per prendere il carrello e si
avvicinò al rullo dove iniziavano ad arrivare i primi
bagagli. Riconobbe le quattro valige con le quali aveva lasciato
l'Italia e le recuperò senza fatica. Poi, estraendo il
foglietto con le indicazioni del monolocale,attraversò la
porta scorrevole che portava all'atrio dell'aeroporto. Appena le porte
si aprirono, venne invasa da milioni di flash. Stupefatta da
quell'accoglienza, sorrise imbarazzata e proseguì.
Udì alcuni fotografi, o fan(erano in troppi per
distinguerli)urlare un nome, qualcosa come “Ben
Hars”le parve, ma non ci fece troppo caso e si fece largo in
mezzo a quella folla. Ad un tratto, qualcuno le toccò il
bracco: si voltò e si ritrovò davanti Kate, una
vecchia amica che aveva conosciuto durante un soggiorno all'estero.
“Alice”la salutò lei sorridente.
“Kate!ma che sorpresa!credevo dovessi arrivare a
casa!”rispose utilizzando il suo ottimo inglese, merito di
una profonda passione per quella lingua. “No, abbiamo pensato
di venirti a prendere per aiutarti!”Alice
ringraziò con un abbraccio l'amica e la seguì
fuori dall'aeroporto. “Alice!”urlò una
giovane seduta al volante di una Mini cabrio rossa fiammante.
“Lexy!”la salutò Alice. Dopo un caloroso
abbraccio, le tre giovani caricarono le valige in macchina. Kate si
offrì di riportare il carrello, lasciando Alice libera di
salire in macchina. “Ci sono Obama e consorte in visita, per
caso?”disse Alice indicando la lucente limousine parcheggiata
davanti a loro. Lexy scoppiò a ridere. “No,
semplicemente la star inglese più in voga al momento!un
certo Ben Barnes” “Mi pare di averne sentito
parlare” “Ad ogni modo”intervenne Kate
salendo in macchina. “Lo vedrai meglio questa sera, a
teatro” “Andiamo a teatro?”chiese stupita
Alice, già pregustando uno spettacolo shakespeariano al
Globe theater, con attori in calzamaglia e atmosfera seicentesca.
“Si, al National Theater” “Ma li non ci
sono spettacoli di Shakespeare!” “No,
affatto”le rispose Lexy mettendo in moto la Mini
“Infatti andremo a vedere un'opera di Alan Bennett, History
Boys”conclusero le due quasi in coro, mentre Alice si voltava
per vedere la tanto acclamata celebrità di turno che usciva
dall'aeroporto accompagnata da milioni di flash.
Con una sgommata degna dei migliori campioni di Formula uno, Lexy, Kate
e Alice si lasciarono l'aeroporto e la star alle spalle, dirette a casa.
Ben uscì dall'aeroporto ignorando i fotografi. Alcuni gli
facevano delle domande,”Come ti sei trovato sul
set” “La tua co-star..” “A cosa
lavorerai ora?” “Sei single?”
“Mi vuoi sposare?”gli chiese una fan ,mentre lui,
imbarazzato e stufo di tutte quelle domande, firmava autografi e si
sforzava di sorridere.”Bene signori, ora se volete
scusarci”lo salvò Mr.G. Conducendolo verso la
limousine nera che li attendeva all'esterno dell'edificio.
Una Mini, parcheggiata dietro di loro, sgusciò via
producendo un pungente odore di pneumatici bruciati. Sorridendo per
tanta furia, Ben salì in macchina.
Ore 3.00pm Oberon Road(laterale di Oxford Street)
Alice aveva appena finito di disfare le valige e riordinare la stanza,
quando Kate le urlò dal salotto se le andava un giro per
Oxford Street. Alice ringraziò e, presa la borsa, la
seguì in strada.
Kate le mostrò tutte le boutiques più alla moda
della città(concentrate in poco più di 500
metri). L'obbiettivo: trovare un vestito per la serata a teatro.
Dopo un estenuante pomeriggio, passato tra Tiffany, , Harrods e
Harvey Nichols( decisamente non in Oxford Street!)le due giovani
avevano trovato il vestito dei loro sogni: Armani scollato e scarlatto
per Kate, Chanel nero e classico per Alice.
Ritornarono a casa con il sorriso sulle labbra e i portafogli leggeri
come non mai. Lexy le aspettava sul divano, accompagnato da Mr.
Ben& Jerry's, il gelato più buono di tutta Londra.
“Fatto acquisti?”chiese passando due cucchiaini
alle amiche. “Oh no!”le rispose Kate. “Se
ne mangio anche un solo grammo, non starò più nel
vestito!”. Tutte e tre scoppiarono a ridere e si godettero il
gelato, prima di iniziare a prepararsi.
Ore 8pm. The Ritz Hotel, camera 350.
“Pronto?”rispose Ben con voce assonnata.
“Ehilà fratellone!come te la passi?”
“Ciao Jack!direi bene, tu?” “Dormivi?ma
scusa non dovresti provare per la prima?” “Ho
provato tutto il pomeriggio, Jack, mi ero appisolato”
“Quella vita ti distrugge, eh?” “Puoi
dirlo forte!” “Quando torni a
casa?”chiese Jack accatastando i cartoni di pizza che aveva
consumato negli ultimi mesi. “Domani”gli rispose
Ben guardando l'orologio. Le 8.00pm. Mancava un'ora alla prima. Alla
sua prima!”Merda!E' tardi!Jack ci vediamo domani, devo andare
assolutamente!”urlò prima di sbattere
giù il telefono dell'hotel e correre sotto la doccia.
“Ciao fratellone”concluse Jack appoggiando la
cornetta al ricevitore.
Ore 21.10pm. National Theater.
“Caspita!”esclamò Alice.
“Questo teatro è davvero immenso!”
“Si, è vero!toglie il
respiro!”confermò Lexy, consegnando i biglietti
alla maschera, che le condusse ai loro posti. Le tre presero posto e si
guardarono in faccia. Poi scoppiarono a ridere. “Come pensate
di seguire la rappresentazione, da così
lontano?”esplose Kate mentre Alice le diede la colpa di aver
scelto i posti più lontani del teatro. “La vista
non sarà la migliore”sghignazzò
Lexy”Ma almeno l'acustica è ottima!”
“Speriamo!”concluse Alice mentre i primi attori
iniziavano a recitare sul palco.
“Quale sarebbe il nostro Brad Pitt?”chiese Alice
voltandosi verso Kate. “Lo vedi il ragazzo moro, in camicia e
cravatta?” “Kate, ti faccio notare che sono tutti
mori, in camicia e cravatta!”disse Lexy. “Odiosa!lo
vedi il terzo da destra?”Alice si sforzò di
osservarlo meglio. “Si, lo vedo” “Ecco,
è lui”
“Carino?”domandò Lexy. “E come
potrei saperlo?”Alice le diede una leggera gomitata seguita
da una risata soffocata per non disturbare gli altri spettatori.
Ore 00.00am Fine dello spettacolo.
Finalmente era riuscito a lasciarsi alle spalle i fotografi e i
fans,sorrise fra se e si diresse fuori dal teatro, per fumarsi in pace
una sigaretta.
Voltandosi, notò a pochi metri di distanza tre giovani donne
ferme accanto un taxi. Due erano impegnate a parlare con il tassista,
mentre la terza, la più vicina a lui, era voltata nella sua
direzione e aspettava. La sigaretta gli cadde dalle labbra, quando
questa, improvvisamente sorrise mostrando i suoi candidi denti bianchi.
Ben la guardò a bocca aperta mentre lei continuava a
sorridere e notò che, illuminata dalla luna, i suoi occhi
apparivano blu profondi e lei una creatura fantastica della notte.
Pochi secondi dopo, la giovane spostò lo sguardo su di lui e
lo fissò negli occhi: Ben sentì il cuore in gola
per tutti i pochi secondi (gli parvero secoli!)che lei rimase a
fissarlo prima di salire sul taxi e scomparire nella notte.
Ore 11.50.pm. Fine dello spettacolo II
Mentre Kate e Lexy parlavano con il taxista per avere un passaggio a
casa, Alice si era voltata a fissare il lungo fiume illuminato dalla
luna. Scorse un buffo mimo che faceva divertire due bambine e la loro
mamma e sorrise spontaneamente.
Si girò verso il teatro e notò un uomo che aveva
già visto di sfuggita pochi secondi prima, intento ad
accendersi una sigaretta. Ora Mr.X la fissava, a bocca aperta, per
giunta. Arrossì leggermente, ma si sforzò di
guardarlo negli occhi. Neri come pece. Sentì una scossa
lungo tutta la schiena.
Kate la richiamò alla realtà, dicendole di salire
sul taxi. Alice obbedì e chiuse la portiera, lasciandosi il
giovane uomo alle spalle.
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