Nuova pagina 1
A Time
For Dancing…
Quando è la danza che guida i passi…
Sam si fermò a guardare il
nome dell’edificio scritto in eleganti caratteri dorati vicino al portone di
ingresso.
“Julliard Dancing
School”,diceva l’insegna.
Entrò dal portone e firmò.
Si fermò a guardare il luogo
che la ossessionava dalla morte di Julse.
Nel periodo della kemia di
Julse si era sentita incredibilmente impotente,non sapeva come avrebbe fatto
quando la sua eroina non ci sarebbe stata più,e sforzo ancora più grande era
stato dover scrivere al preside il motivo per cui,nonostante avesse passato i
provini,doveva astenersi dal frequentare quella scuola.
Chiuse gli occhi e ripensò
alla sua amica,al miracolo a cui assisteva ogni volta che ella danzava.
In quel periodo aveva capito
cosa significava danzare,danzare sul serio.
In quel periodo aveva
imparato a danzare col cuore e non con il corpo.
Chiamarono il suo nome,fece
un respiro profondo ed entrò nell’aula,consegnando il nastro alla rappresentante
della commissione.
La musica
cominciò:lenta,triste,inesorabile.
E Sam si mise a danzare
trasportata come da una forza ultraterrena,perché come succedeva sempre a Julse
ora stava accadendo anche a lei,non era più lei stessa a guidare il proprio
corpo,a guidare i propri passi,era la danza che li guidava.
“Ti ho fatto una promessa
Julse…”si disse mentre esprimeva ciò che da due anni giaceva nel suo cuore,”…il
giorno dopo la tua morte sono venuta al cimitero e ti ho promesso che avrei
vissuto anche per te,che avrei danzato anche per te,perché solo la morte ti ha
potuto fermare,hai vissuto fino in fondo ma non è bastato,perché tu eri
così,perché niente ti bastava mai,e quindi io dovrò vivere al massimo per
entrambe…tu mi ha insegnato cosa significa essere una ballerina,ed io realizzerò
il tuo sogno,che adesso è anche il mio,ed entrerò in questa scuola…io ci
riuscirò,perché adesso io non sono più sola,perché io sto danzando con te,perché
sto finalmente riuscendo a esprimere ciò che sento con la danza…”smise di
ballare e attese qualche secondo.
Respirò profondamente.
Si alzò.
“Può andare,cara…”le disse
la rappresentante della commissione.
La commissione le sorrise.
Lei ricambiò il
sorriso,perché da quel momento lei seppe di avercela fatta.
Ce l’aveva fatta,e uscendo
da quel portone,seppe che non era l’ultima volta.
“Ce l’ho fatta,Julse.La
danza mi ha guidato,e ho realizzato il nostro sogno.Verrò a vivere qui a New
York…
E tu verrai con me.”
|