Dess
ascoltava il vento tipico dell’Oklahoma fischiare
tutt’intorno a lei, che stava al sicuro sul suo letto.
Era raggomitolata, con le braccia che cingevano le ginocchia e lo
sguardo perso
nel vuoto. Si ritrovò a fissare l’orologio appeso
alla parete. Cinque minuti. Cinque
minuti al blu che la accompagnava da diversi anni.
In
fondo cos’era lei in quel mondo blu, completamente
deserto?
Era
solo una bambina… una bambina un po’ speciale.
Tutti
combattevano contro i numeri, lei ci giocava. E i numeri giocavano
sempre il
suo stesso gioco, facendola vincere sempre. Era più brava
degli altri bambini,
in matematica. Non aveva nemmeno bisogno della calcolatrice.
La
luce bianca le faceva male agli occhi, non sapeva perché.
Aveva bisogno degli occhiali da sole, non le piaceva tanto uscire.
Accese
la lampada sul comodino e fece un respiro profondo.
Dieci secondi.
Un
alone blu fece sprofondare il mondo nell’oscurità;
l’unica, debole luce era quella azzurrina proveniente dalla
finestra.
Una
perla d’acqua le bagnò la guancia.
A questo buio non ci
si abitua mai…
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Mmmh... cosa vi posso dire in merito a
questa schif... questa flashfic? ^^".
Allora,
sicuramente che Dess è molto più piccola
dell'età del libro. Molto. Diciamo... avrà avuto
più o meno otto anni, all'incirca. Secondo le sacre
informazioni di zio Scott, Dess è rimasta sola per un sacco
di tempo prima che Melissa e Rex la scovassero, e in quel
periodo si è dovuta arrangiare. Ho cercato di esprimere
tutta l'infantile solitudine della piccola Desdemona, la sua paura e
incredulità riguardo l'Ora Blu e alla sua debolezza,
impotenza davanti a quel mondo deserto. Ho cercato di delineare il suo
rapporto con la matematica, visto da una bambina, che è un
piccolo genio agli occhi degli altri. Spero vi piaccia, o come minimo
che non vi faccia troppo schifo...
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