TITOLO:
fra le braccia di un angelo
AUTORE:
Akane
SERIE:
e dopo secoli… ritorna Angel Sanctuary
GENERE:
dark, sentimentale, fantasy
TIPO:
yaoi
RATING:
per il momento non ne ho idea, quindi faccio un giallo/PG13. Se
cambio avverto!
PARTI:
10 capitoli circa comprendendo prologo ed epilogo.
PERSONAGGI:
Mikael, Raphael e Lucifero. Naturalmente la coppia sarà
RaphyMika. Presente anche Setsuna.
AMBIENTAZIONE:
dopo il manga.
DISCLAMAIRS:
I personaggi non sono miei ma dell’autrice che ne detiene
ogni
diritto… sig!
NOTE:
allora, dopo secoli mi rimetto a scrivere di questi. Era da un
po’
che mi gironzolava quest’idea un po’ insana, alla
fine ho deciso
di farla grazie a mio fratello che parlandomi di un suo videogioco mi
ha fatto venire l’ispirazione giusta per scrivere questo
genere.
Sono molto felice di rimettermi su questo manga che, per quanto sia
incasinato ed incoerente su molti aspetti, è davvero bello
se
lo si vede per quello che è. Solo un manga. E poi ci sono
dei
personaggi che vale la pena sviluppare! Fra cui l’amore della
mia
vita Mikael…
Detto
questo non aspettatevi tutto rose e fiori perché io sono
sadica, specie se si tratta di Mikachan caro!
Devo
anche avvisarvi che mi sono presa alcune licenze poetiche circa il
concetto di angeli. Visto che io e la Kaori Yuki abbiamo
un’infinita
divergenza di opinioni e che le nostre visioni sono totalmente
diverse, per non cambiare tutto che non avrebbe avuto senso ma
riuscire a scrivere lo stesso senza farmi venire l’orticaria
(un
tempo ci riuscivo senza pensarci ma ora il problema è che ci
penso!!!!) ho messo alcune piccolissime modifichine innocenti che
riguardano gli angeli. I puristi del manga se ne accorgeranno subito,
gli altri nemmeno la noteranno. Ma mi permette di scrivere
meglio…
chiedo perdono! Non faccio male a nessuno, non è un crimine
e
soprattutto non ho cambiato nulla di essenziale!
Detto
ciò vi auguro buona lettura.
Baci
Akane
DEDICHE:
la dedico a tutti i fan di Mika, di Raphy o di Lucy…
RINGRAZIAMENTI:
a chiunque leggerà e commenterà.
Fra
Le Braccia Di Un Angelo
PROLOGO:
ATTESA
/
Because
of you – Skunk
Anansie /
Non
era facile.
Non
era per niente facile…
Aspettare
cosa?
Un
miracolo?
E
da parte di chi, che ormai sopra di loro non c’era
più
nessuno di attivo?
L’unico
in grado di curare era proprio colui che doveva essere guarito.
Chiuso
nel Cold Sleep, un posto più simile ad una bara che ad un
letto curativo rigenerante, stava Raphael ormai da molto tempo.
Troppo.
Senza
reali e sostanziali miglioramenti.
Aspettarlo.
Gli
aveva fatto promettere, in un certo modo, di aspettarlo per
riprendere il loro ‘litigio’ e lui gli aveva anche
detto che
nonostante la sua impazienza si sarebbe sfogato sugli altri intanto,
ma per uno che non era mai stato capace di attendere davvero nessuno,
era chiedergli troppo.
Aveva
passato una vita senza suo fratello cercando di cancellarlo dal suo
cuore, convincendosi di odiarlo e basta, amandolo come non mai in
realtà, e quando finalmente aveva avuto un chiarimento con
lui
e fatto una sorta di pace, per i loro canoni, l’altro essere
che
contava di più nell’universo per lui era caduto in
coma
senza nessuna garanzia di risveglio certo!
Non
morto.
Non
vivo.
Certo,
gli angeli non potevano morire…
Al
massimo la loro essenza corporea poteva esaurirsi diventando
inutilizzabile, morta per gli umani, ma quella spirituale continuava
ad esistere in eterno viaggiando di corpo in corpo, spostandosi senza
spegnersi mai.
Il
corpo di Raphael non era ‘morto’. Ma nemmeno
‘vivo’.
Era
stato allora, giorno dopo giorno, che Mikael aveva cominciato a
pensare.
Pensare
come poche volte nella sua esistenza aveva fatto così
seriamente.
E
pensando si era ormai quasi convinto che il suo destino, se mai
esistesse, era quello di rimanere solo a soffrire per
l’abbandono
altrui.
Non
aveva riflettuto solo su questo.
Il
piccolo ma grande angelo, durante tutte quelle ore isolato con un
umore sempre più nero, si era cominciato a chiedere per
quale
razza di motivo dovesse stare lì davvero solo quando
c’era
di certo almeno una possibilità, per lui, di non esserlo.
Perché?
Raphael
non si svegliava e per quel che ormai sembrava, non l’avrebbe
nemmeno mai fatto.
Raphael
l’aveva abbandonato, tradito per salvare una donna. Non aveva
pensato a lui quando si era trovato nel momento critico. Aveva
pensato ad un’altra sacrificandosi per lei, lasciandolo solo.
Solo.
In
realtà aveva cominciato ad elaborare la situazione sempre
peggio, rendendosi conto che la verità era una.
Raphael
aveva scelto Barbiel e non lui.
E
questo era tutto ciò che rimaneva.
La
certezza di essere stato messo da parte di nuovo da qualcuno che per
lui contava molto, la probabilità sempre più
concreta
del suo non risveglio e il suo egoismo che gli aveva chiesto di
aspettarlo!
Come
poteva chiederglielo?
Sapeva
bene che non era capace di farlo, che non aveva pazienza, che da solo
senza chi voleva bene diventava matto nel senso più vero del
termine, che non sapeva stare davvero solo poiché finiva per
bruciare e divorarsi, che lì nel Paradiso non aveva altri
per
cui vivere e che non gli importava veramente di nessun’altro
ad
eccezione di suo fratello e di Raphael…
E
comunque il tormento peggiore era rappresentato dalla sua convinzione
che anche se quel maniaco sessuale si fosse svegliato davvero, non
sarebbe stato per lui ma per colei che aveva salvato, colei per cui
aveva praticamente dato la vita.
Forse,
però, Mikael era rimasto semplicemente troppo tempo solo.
Aveva
passato la sua vita a rincorrere chi amava vedendo solo le sue
spalle, il suo tradimento e la sua indifferenza. Poi era arrivato un
altro a salvarlo dalla follia del dolore, l’aveva salvato
entrandogli dentro completamente, diventando l’unica ragione
per
cui tornava in Paradiso. Quando finalmente aveva ritrovato suo
fratello che per lui probabilmente contava più di
sé
stesso, aveva perso colui che era stato la sua sola ragione di vita
per molti anni.
Però
la verità era che aveva vissuto sempre per metà,
senza
una parte di sé.
Ed
ora continuava così.
Una
metà ritrovata e l’altra lontana anni luce.
Solo
che i ruoli si erano invertiti.
Per
quanto sarebbe dovuto andare avanti in quel modo?
Ad
aspettare i miracoli, che chi amava tornasse da lui, che gli facesse
magari un cenno, che gli desse una ragione di vita.
Quanto?
E
perché, poi?
L’aveva
abbandonato, lasciato, tradito anche lui, in un certo senso.
La
verità era stata solo questa.
Di
volta in volta, da solo, sempre più circondato dalle sue
tenebre personali che aveva creduto di aver sconfitto ma che in
realtà facevano fortemente parte di lui a causa del suo
gemello principe delle tenebre, si era convinto di queste cose
sprofondando nel buio, perdendosi, non trovano più un motivo
per star lì.
Spegnendo
la sua stessa passione.
Esagerando
come era sua natura fare per ogni cosa.
Lentamente
non aveva più risposto alle chiamate di Uriel e Rasil per
ristabilire il Cielo e proteggere il confine dai demoni, come era suo
compito, lentamente aveva smesso di sfogare i suoi bassi istinti
feroci e tormentati su quelle creature orripilanti che meritavano la
morte.
Lentamente
non era più andato da Raphael per vedere se apriva i suoi
dannatissimi occhi, non era nemmeno più tornato dalla sua
legione che aspettava solo i suoi ordini.
Lentamente
non si era più trovato in giro.
E
nella sua mente, tutto ciò che si era creato, era stata una
risposta.
La
risposta ad una chiamata che per lui era normale, che aveva sempre
avuto vista l’altra sua metà.
La
risposta all’amore per una creatura oscura che assurdamente
non
aveva mai smesso di cercare e che finalmente gli aveva parlato con
dolcezza.
Lucifero.
Se
lui era l’unico con cui avrebbe voluto stare ancora
cancellando
quei fasulli ricordi del loro passato e lì non
c’era più
niente e nessuno a trattenerlo se non una delusione e
l’ennesimo
abbandono da parte di chi amava, perché non andarci?
Ma
forse tutto quello che Mikael cercava era solo un po’ di
felicità.
Quella
che dalla nascita gli era stata negata.
|