Memoria
Prologo
“Carter, fai quei rilevamenti e
torniamo a casa!” Jack dovette urlare per farsi udire sopra il rombo del vento.
Il pianeta su cui erano appena arrivati era spazzato da una violenta tempesta
di neve. Sam gli fece un cenno affermativo, evitando di parlare. Daniel si
stringeva le mani attorno a corpo, odiava il freddo e su quel pianeta nessuna
civiltà o reperto era visibile, quindi niente lo distraeva. Teal’c, infagottato
come gli altri nei pesanti abiti, scrutava i dintorni alla ricerca di minacce,
anche se la visibilità si riduceva a pochi metri. Sam si allontanò di pochi
passi e già cominciò a svanire ai loro occhi, era curva sui suoi strumenti
concentrata a combattere il vento e al contempo a ricercare la debole fonte di
energia che li aveva attirati lì. Jack, che non la perdeva di vista, segnalò le
sue intenzioni a Teal’c e a Daniel, intento ora a battere i piedi per terra e
la seguì. Appena la raggiunse vide il sorriso che le illuminava il volto, non
gli fu difficile, malgrado il suo volto fosse coperto dalla giacca, dal
cappello e dagli occhiali. Gli indicò il suo strumento, ma Jack vedeva solo una
lancetta che oscillava, alzò le spalle per indicare che non capiva e lei gli
sorrise ancora, chiaramente entusiasta. Jack cercò di capire quello che gli
diceva, ma il vento che aveva rinforzato, si portò via le sue parole.
Palesemente aveva scoperto qualcosa che la entusiasmava… ma cosa? Gli fece
ancora un cenno, poi riiniziò a camminare, gli occhi sempre fissi sul suo
analizzatore. Jack scosse la testa: scienziati! Prima di seguirla impugnò la
radio e la fece gracchiare due volte, Teal’c avrebbe visto, anche se non udito
e avrebbe capito che tutto andava bene. Si voltò verso Sam e non la trovò, per
un attimo rimase immobile, poi fece alcuni passi avanti velocemente, nella neve
c’erano le sue impronte, ma il vento e la neve le stavano già coprendo, pochi
minuti e sarebbero sparite. Scosse la testa e si mise velocemente a seguirla,
meglio non perdersi in quella tempesta!
Pochi passi dopo si trovò sull’orlo di un fiume, se non fosse stato per
lo squarcio aperto nella neve ci sarebbe finito dentro! All’improvviso tutto il
sangue gli fluì al cervello, Sam! Era lei ad aver creato quello squarcio! Era
finita nel fiume gelato! Si guardò intorno freneticamente, urlando il suo nome,
sapeva che non sarebbe riuscita a sentirlo, ma in quel momento non era molto
razionale! Si mosse sulla riva correndo mentre già segnalava a Teal’c in morse
“grave pericolo accorrere”. Alla fine la vide, era aggrappata a qualcosa, il
cappuccio era volato via insieme agli occhiali, sul suo volto c’era il terrore,
era completamente bagnata, i capelli, che ricadevano sulla fronte, erano già
gelati, chiaramente si teneva ancorata solo con la forza di volontà. Jack corse
verso di lei, ma un minuto prima che la raggiungesse la vide chiudere gli occhi
e lasciare la presa affondando nel fiume, urlò e poi senza pensarci si tuffò a
sua volta nel fiume.
In addestramento era stato
preparato, ma tutto quello che aveva fatto fino ad allora era solo un pallido
esempio di ciò che provò in quel momento. In un solo istante tutto il suo corpo
divenne un fardello troppo pesante, in più in un attimo il gelo lo trafisse
togliendogli il respiro, era come se i suoi polmoni fossero trafitti da mille
aghi, ma lui non abbandonò, si immerse cercando freneticamente il corpo di Sam,
non era molto lontana ma non si muoveva, era sicuramente svenuta. Jack la
raggiunse con alcune poderose bracciate, la testa iniziava a fargli molto male,
la vista gli si annebbiava, ma lui continuò fino a che non ebbe tra le braccia
il corpo di Sam. Poi con un ultimo sforzo spinse entrambi verso l’aria, che
ormai mancava crudelmente ai suoi polmoni. Riemergendo ruppe la sottile crosta
di ghiaccio che ricopriva l’acqua, respirò avidamente l’aria, ma si rese anche
conto che non sarebbe riuscito ad uscire, aveva speso ogni briciolo di energia
e quella che gli restava la usava per rimanere a galla e nel contempo tenere la
testa di Sam fuori dall’acqua, iniziò a vedere nero ai bordi degli occhi, il
suo angolo di visione si stava restringendo, mentre il freddo era sparito. Non
sarebbe riuscito a salvarla. Nell’instante in cui credeva di perdere conoscenza
due forti braccia la afferrarono, lui non oppose resistenza, ma con gli ultimi
brandelli di forza strinse a sé Sam. La persona che l’aveva afferrato lo
estrasse dal fiume, Jack riuscì solo a vedere numerose sagome intorno a lui,
poi svenne.