capitolo
Salve ragazzi!!
Allora, ho iniziato questa cosa che mi piace troppo, ma vi devo
avvisare: metto come nota AU perchè ho letto solo
superficialmente qualche fumetto, e quindi non so i particolari. spero
che vi piaccia come storia, e vi confesso che cn la storia sul pc sto
già avanti, quindi non dovrei avere problemi a postare
regolarmente ogni settimana.
*buona lettura*
-Ahhhhh!!!.......anf…anf…-
Dolore, solo questo era in grado di sentire. Solo dolore. Ogni mese che
passava lui si sentiva sempre peggio era sempre meno in grado di
contrastare la sete di sangue che gli serpeggiava nelle vene, voleva
mordere, voleva uccidere, voleva succhiare. Ma non poteva, era qualcosa
che andava contro quella morale di cui si batteva ormai da tempo; da
quando era entrato nella Cross Academy, per la precisione. Quanto
trovava stupido quell’idea di voler convivere pacificamente con
essere quali i Vampiri! Non importava cosa dicesse il Direttore Cross,
non importava quelli che erano i pensieri di Yuuki, troppo interessata
alla cosa per poter pensare imparzialmente; l’unica cosa sicura
era che gli esseri umani non erano stati creati per convivere con gli
Immortali come lo erano i Vampiri. Anche lui era di parte, da questo
punto di vista, dal momento in cui una Pureblood gli aveva ucciso la
famiglia, lasciandolo come unico testimone di quella strage. Non voleva
saperne di convivenza pacifica, l’unica cosa che aspettava era un
passo falso da parte di tutti quei mostri che si trovavano nei
Dormitori della Luna; e intanto cacciava, andava in cerca di Vampiri e
li uccideva, sentendo il senso di colpa di essere ancora vivo
affievolirsi un po’, per poi tornare più potente e
pressante di prima.
Zero cercava di non bere sangue umano, ma questo lo mandava
inesorabilmente alla deriva, facendo entrare in scena Yuuki, la
ragazzina con la quale era cresciuto, per la quale aveva creduto di
provare amore, e che adesso gli era indifferente come niente al mondo.
Non si capacitava di quel suo comportamento, sta di fatto che da quando
la ragazza gli aveva imposto di bere il suo sangue, quando si fosse
trovato in difficoltà, lui aveva avuto un brusco cambiamento di
carattere, notato anche troppo da tutti. Comunque doveva ringraziare
Yuuki se lui era rimasto vivo fino a quel momento…
Di quei tempi si sentiva strano, aveva come un presentimento, se bello
o brutto non sapeva dirlo, ma aveva come la sensazione che presto
sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe portato un po’ di
scompiglio nella sua vita; e sebbene cercasse ogni sera di sopravvivere
a quel dolore che all’alba lo lasciava sfiniti, qualche volta si
concedeva di uscire all’aria aperta, una volta per andare a
caccia di Vampiri, una volta per andare a bere qualcosa di forte,
un’altra anche solo per fare una passeggiata. Quest’ultima
era una di quelle sere. Come si riprese un po’ da quella
spossatezza che lo aveva buttato giù, si fece una doccia ed
uscì indossando i primi vestiti che aveva a portata di mano. Il
contatto con l’aria fresca lo fece sentire subito meglio, mentre
cercava di salire sul terrazzo della scuola in cerca di più
aria; da lì sopra si godeva la vista delle luci della
città tutt’intorno a lui, mentre la prima cosa che
saltò ai suoi occhi ametista furono le luci accese del
Dormitorio della Luna, segno che i ragazzi della Night Class stavano
facendo lezione. Si appoggiò al parapetto del terrazzo, tenendo
il mento sulle braccia incrociate. Il silenzio che lo circondava lo
faceva stare bene, sebbene non lo adorasse; ma era una cosa strana per
lui: amava il silenzio notturno, mentre aveva come una sorta di paura
per quello diurno, ma neanche lui ne capiva il motivo. Si
sdraiò, mettendosi ad osservare quella distesa di stelle sopra
di lui che si poteva vedere grazie al buio intorno a lui.
Il non pensare, il non dire niente, il silenzio intorno a lui, lo
fecero scivolare lentamente in un sogno privo di incubi, come non ne
aveva da molto tempo.
Fu un raggio di sole a svegliarlo. Ancora lì sul terrazzo, non
si rese minimamente conto di essersi addormentato così, se non
quando si accorse che in torno a lui non c’erano quelle pareti
tanto familiari e tanto vuote della sua camera; solo allora si rese
conto che aveva dormito fuori come se niente fosse. Si precipitò
in camera, si sciacquò il viso ed indossò la divisa, per
poi uscire per rispettare i suoi compiti di studente e Sorvegliante: il
suo compito, insieme a quello di Yuuki, era stare attenti che i ragazzi
della Day Class non entrassero in contatto con quelli della Night
Class. Era strano vedere come i suoi compagni andassero in visibilio
per quei Vampiri da strapazzo; ma, oggettivamente, erano di una
bellezza fuori dal comune che ti abbagliava. Yuuki andava in visibilio
per il capo dei Vampiri, Kaname Kuran, nonché quello con cui il
Direttore aveva ideato quella messa in scena della convivenza. Ma Yuuki
non gli era affezionata solo perché era bello, ma anche
perché lo conosceva sin da piccola, le aveva salvato la vita
quando stava per essere uccisa da un vampiro; da lì era nata la
sua passione per quel Vampiro dagli strani capelli castani, gli occhi
amaranto e la pelle nivea tipica dei Vampiri. Ma a differenza degli
altri, Kaname Kuran sprigionava un’aura rispettabile e di
eleganza assoluta, così come aveva una presenza rassicurante per
chi gli stava intorno.
Ovvio a dirsi, tutto questo non faceva effetto su Zero, troppo
impegnato ad odiare i Vampiri per rendersi conto di quegli occhi
porpora posarsi insistentemente su di lui.
-Zero, stai bene?- la voce di Yuuki lo raggiunse nei suoi pensieri,
risvegliandolo. Lo aveva raggiunto non appena ne aveva scorto la figura
da lontano, pronta per affrontare con il suo amico una nuova giornata
di lavoro.
-Sì, Yuuki, tutto bene- rispose apatico quello, senza però scoraggiare la giovane dal rimanergli accanto.
Arrivarono sul posto, proprio in tempo per far sgombrare la zona dove di lì a poco i Vampiri avrebbero dovuto passare.
Ed eccoli finalmente, Kaname Kuran in testa e tutti gli altri dietro di
lui, mentre si esibivano in una specie di sfilata, che metteva in
mostra ogni loro caratteristica. Quando il castano scorse la ragazza,
le si avvicinò, sorridendole gentilmente come faceva sempre.
-Buongiorno Yuuki. Hai dormito bene?- la voce calda e melodiosa.
-Sì, Nobile Kaname- rispose la ragazza, arrossendo leggermente.
Lo aveva sempre chiamato così, non comprendendo nemmeno lei il
perché di quell’azione; ma le piaceva, e allora continuava.
Poco più in là Zero schioccò loro
un’occhiata, prima di voltarsi e seguire i compagni che
iniziavano a dileguarsi. Sospirò, alzando un attimo gli occhi al
cielo, per poi riportarli avanti a lui, le occhiaie ben visibili sul
suo volto, che non lo rendevano meno bello, ma che anzi compensavano a
renderlo più effimero, con quei capelli argentei e quello strano
tatuaggio sul collo.
-Cos’ha Kiryu, Yuuki?- chiese Kaname, dopo aver lanciato uno sguardo al ragazzo.
-Non sta tanto bene, Nobile Kaname. Il dolore lo va a trovare ogni
notte lasciandolo troppo spossato. Sono preoccupata per lui- ammise la
giovane, osservando triste a figura eretta e fiera del suo amico
allontanarsi.
E come dire a quella ragazza che anche il suo Nobile Kaname era
oscuramente preoccupato per quel ragazzo forte all’apparenza, ma
fragile dentro di sé? Come dirle che erano notti che lo
osservava nel suo dolore, arrivando anche a vegliarlo, come quella
appena passata sul terrazzo? Era inspiegabile quel comportamento da
parte del Vampiro, ma era tempo che ci pensava e aveva dovuto
convincersi che il ragazzo gli era entrato dentro in qualche modo a lui
oscuro.
-Adesso vado, Nobile Kaname. Le lezioni inizieranno tra poco- E si congedarono con un semplice ‘Buona giornata’.
Doto un ultima occhiata al ragazzo, anche il Vampiro si ritirò,
la luce del sole ormai stava diventando troppo forte per poter
resistere ancora per molto tempo. Si affrettò, non senza
guardarsi ogni tanto alle spalle, come per assicurarsi che tutto
andasse per il meglio, che non era successo niente in quella manciata
di secondi nei quali era girato. Si portò in camera sua, pronto
a prendere subito sonno; un sonno però agitato, fatto di strane
forme e immagini: sangue intorno a lui, il corpo di qualcuno che
conosceva, capelli bianchi come la Luna in cielo che ogni tanto faceva
capolino nella sua mente, insieme ad una mano e delle labbra sottili e
rosee.
Adesso potete anche tirarmi i pomodori marci se volete^.-
Fatemi sapere che ne pensate, cari lettori, anche se ammetto che il
capitolo è un po' corto. Gli altri sono più lunghi, per
cui non vi preoccupate!!!
Ci sentiamo lunedì prossimo con un nuovo capitolo pronto per voi!!!!
*baci*
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