Mi
sono sempre piaciute le giornate come questa. Ti alzi alla mattina e
sbirciando dalla finestra ti ritrovi a pensare: “Cavolo.. mi
serve un golfino perché fa freddo!”
Poi fai
colazione col pigiama caldo a quando fai per vestirti ti accorgi che
è arrivato il Sole.
Però
non è quel Sole estivo, soffocante, che ti fa sudare.
È
quel Sole che ti acceca per un attimo ma che poi riesci a domare.
È
quel Sole che ti scalda al punto giusto, tanto che quel golfino lo
tieni sulle spalle volentieri.
È
quel Sole che si fa strada a fatica fra la leggera nebbiolina
autunnale, ma che comunque ce la fa.
Io adoro
questi giorni.
Proprio ieri
camminavo per una via del centro. Mi sono seduta un attimo su una
panchina per riposarmi e dalle fronte dell’albero appena
dietro di me passavano dei raggi. Sembravano fili leggeri. Se avete mai
visto una geisha o una donna nel kimono originale Giapponese capirete
di certo che i fili oro a volte usati per decorare i loro bellissimi
disegni ricordano sempre esattamente i raggi del Sole che illuminano la
via dell’uomo.
Generalmente,
quando i primi di settembre fa ancora molto caldo mi aspetto un mese da
sogno, proprio come lo voglio io. Con quel tiepido tepore che aleggia
per le strade e che rende piacevole stare seduti in terrazza a leggere
un libro anche con una leggera coperta.
Per questo,
per un certo periodo faccio una strada diversa per andare a scuola.
Niente stazione e compagni, ma viaggio fra le vie che circondano la
città, quelle lontane dallo smog, in cui trovo gli alberi
con le foglie già tutte colorate e che aspettano un solo
soffio di vento per cadere.
Fino a
qualche mese fa le facevo da sola, queste stradine. Ora mi devo portare
dietro anche lui. E se prima mi bastava una mezz’oretta ora
ci vuole un’ora di anticipo perché…beh
perché “dietro ogni albero si nasconde un
possibile attentatore”.
Fissazioni a
parte, nonostante tutto trovo bello poter condividere tutto questo con
qualcuno.
A lui piace
camminare…o più che altro…non si
stanza facilmente, quindi allungare la strada non è un
problema.
Sinceramente
trovo che nell’ultimo periodo apprezzi davvero fare quella
strada con me. Io e lui…tranquillamente…come
farebbero…oddio…due fidanzati??
Mi do un
colpo in testa: “Kaname! Non pensare cose stupide!”
dico ad alta voce.
Lui, proprio
al mio fianco mi fissa dubbioso.
“Problemi?”
mi chiede con un tono neutrale.
Rido
nervosamente ripetendo più volte “no” e
poi torniamo in un silenzio imbarazzante.
Per lui
invece credo sia tutto molto…normale…
Mastica
velocemente una brioche che tiene con una mano e con l’altra
ha la mia e la sua cartella.
Trovo sia
diventato più gentile in effetti. Si offre sempre lui di
alleggerirmi.
“Senti
un po’…” inizio tanto per fare
conversazione.
“Hai
studiato per oggi vero? C’è la prove
d’esame..” asserisco sicura.
Lui manda
giù un altro boccone poi mi risponde, fissando furtivamente
dall’altro lato.
“Si…Sono
preparato!” dichiara convinto.
“Dove
hai trovato il tempo per studiare?” gli chiedo ora
più gentile. È tornato ieri da una missione che
lo ha tenuto occupato per tutto il week-end e so di per certo che prima
non aveva ancora aperto libro.
“Il
colonnello si è offerto di aiutarmi!” dice come se
fosse tutto normale.
“Tessa???!!”
chiedo ingozzandomi con la saliva.
Lui mi
guarda con la coda dell’occhio e annuisce.
“E’
un’ottima insegnate. Ha molta padronanza della
materia!”
questo
decisamente mi stupisce.
Mi viene una
rabbia…quella ragazzina…
Incrocio le
braccia sotto il seno, in segno di chiusura, e involontariamente assumo
un’espressione irritata.
“Qualcosa
ti ha infastidita?” mi chiede dedicandosi a me. Ha finito di
mangiare.
“Dovrebbe
infastidirmi qualcosa?” gli dico scontrosa.
Perché il solo sentirla pronunciare mi innervosisce? Beh
forse più che altro è sapere che ha dato
“ripetizioni” a lui che mi scoccia.
Lui si
ferma, di colpo, portandosi una mano sotto il mento.
“Chidori”
Dice all’improvviso facendomi sobbalzare. “Qualcuno
ti ha minacc..” so già cosa sta per dire,
così gli risparmio la fatica di concludere la frase e lo
colpisco violentemente il testa.
“Idiota…tu
e solo tu minacci la mia salute mentale!” e senza attendere
altro vado avanti.
Faccio
qualche passo e poi mi fermo anche io. Non l’ho sentito
camminare per seguirmi.
Mi volto
leggermente per intimargli di muoversi, ma lo trovo che guarda in alto,
sopra di noi, le foglie degli alberi. Un leggero venticello ne ha fatte
cadere qualcuna rossa o gialla.
Lui
è lì in mezzo. Serio e immobile, con quel suo
sguardo fiero.
Mi accorgo
di essermi incantata. Maledizione a me! Però…non
riesco a distogliere lo sguardo. Lui sembra perfettamente stupendo in
quel luogo, su una stradina piccola su cui a mala pena ci stiamo in
due, come fosse un monumento alla bellezza.
Poi torna a
guardare me e arrossisco, perché ho incrociato il suo
sguardo proprio mentre pensavo a quanto fosse affascinante.
Non dice
niente e mi raggiunge come fa sempre.
“Sei
ancora arrabbiata?” mi chiede poco dopo.
Faccio cenno
di no. Non ho più niente che mi irriti. Lei lo
può vedere in costume e anche io. Ma solamente la
sottoscritta lo potrà ricordare fra le foglie colorate della
mia stagione preferita.
“Comunque..”
inizia lui “Mi piace passeggiare qui…” e
mi spiazza, di nuovo.
Quando
ancora cerco di decifrare le sue parole aggiunge qualcosa che le rende
assolutamente chiare.
“…Con
te..” dice con semplicità.
Mi
correggo… io amo queste giornate.
“Anche
io…” dico coraggiosamente, perché
è per me più difficile ammettere ciò
che affrontare un maniaco.
Continuiamo
insieme per quella via.
“Facciamo
un ripasso?” mi chiede lui elencando una serie di formule
scientifiche.
“Vuoi
ripassare con me?” domando allarmata.
“La
scienza è il tuo campo no? Poi ho ancora dei
dubbi..” dice sicuro. Già, la scienza è
il mio mondo…io sono...
“Ok!”
dichiaro sicura. Mi accorgo subito che ha capito tutto in
realtà. D’altra parte quella è anche la
sua materia: ha buone competenze tecniche per i meccanismi degli AS
quindi…
Ma apprezzo
il gesto, perché sono sicura che abbia perfettamente capito
il motivo del mio malumore improvviso e a modo suo stia cercando di
rimediare.
Sorrido
mentre lo vedo seriamente impegnato a ricordarsi le cose, e guardando
l’erba leggermente bagnata attorno noi ringrazio Dio che sia
tornato salvo anche questa volta.
Ok
niente di speciale, in realtà mi è venuta
pensando a un’immagine data per un concorso, ma essendo
quella già presa da un’altra ho preferito
semplicemente postarla.
In
realtà è più un omaggio a questa
bellissima stagione che a Full Metal Panic, anche se rimarrà
sempre l’anime in cima alla mia lista.
Spero
sia comunque apprezzata…ciau bacio
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