[Jasper]
Osservo la mia cara, piccola folletta turbinare di qua e di
là.
Alice.
Improvvisamente,
smette di correre in giro -sta organizzando il matrimonio di Ed e
Bella- e mi fissa. Senza motivo, distolgo lo sguardo: il suo
è troppo intenso. Fingo di leggere il primo libro che mi
capita tra le mani. Dall'odore riconosco che è di Bella:
“Romeo and Juliet”, tra i suoi preferiti. Lo apro a
caso.
He jests at
scars that never felt a wound.
- Ride delle
cicatrici colui che non ha mai subito una ferita.-
Io ne ho
ricevute molte, di ferite; ma ho ferito molto di più, e sono
sopravvissuto solo grazie alla violenza contro miei simili. E contro
gli umani, di cui mi cibavo senza preoccupazioni, o quasi. E quando ho
iniziato a capire che così non potevo andare avanti, che non
mi era più possibile continuare ad uccidere innocenti per
soddisfare la mia sete, che non avrei resistito un attimo di
più ...
But soft! What
light through yonder window breaks?
- Ma calma! Che luce irrompe attraverso quella finestra
laggiù? -
In quella
piccola bettola di Philadelphia avevo trovato la mia stella. La sua
luce mi aveva davvero attraversato, mi aveva radicalmente
cambiato.
It is the
east, and Juliet is the sun.
- È l'oriente, e Giulietta è il sole. -
Ma che
Giulietta! Alice era molto più di un sole già
allora, quando l'avevo appena conosciuta, era l'unica luce presente
nell'universo, l'unica luce che potesse illuminare persino me,
rischiarare le tenebre che mi stavano inghiottendo.
Arise, fair
sun, and kill the envious moon,
who is already
sick and pale with grief
that thou, her
maid, art far more fair than she.
- Sorgi, bel
sole, e uccidi la luna invidiosa, | che è già
malata e impallidisce dal dolore |
che tu, sua damigella, sia molto più bella di lei. -
Lei, al
confronto con la vita che conducevo prima di incontrarla, faceva
davvero impallidire ogni altra donna o vampira che avessi mai
conosciuto, anzitutto Maria. Il legame con lei, con la mia Alice, era
ineguagliabile: un semplice suo sguardo poteva cambiarmi in tutto, e il
solo guardarla mi faceva sentire bene. Solo per lei, grazie a lei,
riuscivo a resistere alla mia sete, sempre pronta a ricordarmi la mia
natura demoniaca.
Be not her
maid, since she is envious.
- Non esserne la damigella, poichè è invidiosa.-
No, Alice non
dipendeva da nessuno: uno spirito libero che dona libertà
era tra le prime definizioni che le avevo dato, ai tempi in cui cercavo
ancora di inquadrarla in qualche categoria. Impossibile, non esiste per
lei altra classificazione che quella di angelo; e chi
potrebbe non invidiare a quell'angelo la vitalità,
l'energia, l'entusiasmo?
Her vestal
livery is but sick and green,
and none but
fool do wear it: cast it off.
- Il suo
vestito sacerdotale è di un verde malato d'invidia | e
nessuno tranne i pazzi lo indossa: buttalo via. -
Nella sua vita
precedente era stata creduta pazza, rinchiusa al buio, sola... orrendo.
Quando me l'aveva raccontato, ero inorridito: ma lei, forte come si
è sempre dimostrata, non mostrava alcun segno di paura o
angoscia nel ricordare quei momenti. Dice sempre che ne è
valsa la pena, per incontrare me. Cosa ho fatto di così
buono per meritarla?
Avrei voluto
uccidere di nuovo James per averle riportato alla mente quei momenti da
umana, quella trasformazione che, capivo, non voleva ricordare.
Chi voleva?
Percepivo una nota di tristezza: per lei, che conosceva il futuro, non
sapere niente del proprio passato doveva essere duro da sopportare. E
non lo faceva vedere, sapeva nascondere anche le sue sensazioni ai miei
poteri, ma la conoscevo benissimo anche senza doverle leggere nel
pensiero: d'altronde, è il mio amore.
It is my lady,
O it is my love;
O that she
knew she were.
-O se lei
sapesse che è la mia donna, il mio amore | o se lo sapesse.
All'inizio
avevo timore di parlarle del mio passato, di approfondire la nostra
conoscenza: timore che, venendo a conoscenza delle azioni orrende che
avevo compiuto, decidesse di andarsene.
Ma poi non era
successo.
Mi era stata
vicina, mi aveva aiutato ad affrontare i ricordi peggiori, mi aveva
sostenuto. Da parte sua percepivo chiaramente un sentimento molto forte
verso di me, simile a quello tra Peter e Charlotte. Ma io, Jasper
Whitlock Hale (Cullen?), colui che legge e modifica le emozioni altrui,
non riuscivo a decifrare il sentimento che mi pervadeva da quando
l'avevo conosciuta. E quando infine avevo capito di amare quel folletto
adorabile, non avevo avuto il coraggio di dirglielo.
Nè
lei aveva fatto il primo passo: capivo la sua insicurezza, la paura che
io la rifiutassi. E come mai avrei potuto rifiutare lei, la creatura
più perfetta, comprensiva e dolce che avessi mai conosciuto?
She speaks,
yet she says nothing. What of that?
Her eye
discourses: I will answer it.
- Parla,
eppure non dice nulla. Come è possibile? | I suoi occhi
parlano, a loro risponderò.
Il suo sguardo
mi faceva già allora provare uno strano mix di emozioni, e
sapevo che se solo me lo avesse chiesto non avrei esitato un istante a
tornare alla triste, buia vita che conducevo prima che mi salvasse.
E lo stesso
avrei fatto se solo mi avesse rifiutato... ah, quanti dubbi e quanto
tempo sprecato prima di confessarle quanto dipendessi da lei!
I am too bold:
'tis not to me she speaks.
- Sono troppo
ardito: non è a me che parla. -
Ci avevo messo
mesi a decidermi a parlarle, convinto che lei non fosse interessata a
me la metà di quanto fossi io a lei. Mesi, per chi ha a
diposizione l'eternità, dovrebbero essere un periodo
minimo... invece ogni secondo passato in sua compagnia mi era vitale,
non potevo sopportare l'idea di sprecare neppure un attimo... ed
è ancora così: non so resistere senza di lei.
Two of the
fairest stars in all the heaven,
having some
business, do entreat her eyes
to twinkle in
their spheres till they return.
What if her
eyes were there, and they in her head? -
Due delle
più belle stelle del cielo, | avendo qualche impegno,
implorano i suoi occhi |
di scintillare al loro posto fino al loro ritorno. | E se i suoi occhi
fossero lì, e le stelle sul suo viso?
La prima cosa
che avevo notato in lei erano stati gli occhi, color ambra. Mai visti
di simili, visto che quelli dei vampiri vanno dal rosso rubino al nero.
Ma la
lucentezza e l'espressività di quegli occhi mi avevano
colpito ancora di più.
Quanto il suo
comportamento: mi si era avvicinata tranquillissima, senza notare
apparentemente le mie cicatrici, segno della mia vita passata, che
gridavano 'pericolo' ad ogni nostro simile.
The brightness
of her cheek would shame those stars
as daylight
doth a lamp; her eyes in heaven
would through
the airy region stream so bright
that birds
would sing and think it were not night. -
Lo splendore
delle sue gote farebbe vergognare quelle stelle | come la luce del
giorno fa
impallidire quella di una torcia; i suoi occhi nel cielo |
scorrerebbero nell'etere con un tale splendore |
che gli uccelli canterebbero pensando che non sia notte.
Un solo
pensiero: era la creatura più meravigliosa che avessi mai
potuto vedere; bellezza eguagliabile solo allo splendore del suo animo,
sempre così gentile ed entusiasta.
See how she
leans her cheek upon her hand!
O that I were
a glove upon that hand,
that I might
touch that cheek. -
Guarda come
poggia la guancia sulla mano! | Potessi essere io il guanto di quella
mano, | e poter così toccare quella guancia.
Infine mi ero
deciso a confessarle i nuovi sentimenti che avevo iniziato a provare...
e lei, con estrema dolcezza, mi aveva accarezzato una guancia con il
dorso della mano, facendomi percepire tutto l'amore che nutriva per me,
e che aveva cercato di nascondere finchè non era stata
sicura che ricambiassi.
La coppia
perfetta: una veggente insicura e un empatico che non capisce
nè i propri sentimenti nè quelli altrui.
A quella lieve
carezza era seguito un bacio tenero, e poi non c'erano più
state insicurezze... almeno da parte sua: io, di tanto in tanto,
riprendevo ad interrogarmi su come fosse possibile che mi fosse
capitata una tale stella, proprio a me, il soldato spietato... ma poi
lei dissipava ogni mio dubbio.
Fisso il punto
in cui, fino a pochi secondi prima, Alice si era fermata a gurdarmi.
Non c'è più. Mi guardo attorno... e la trovo
subito: appoggiata allo schienale del divano su cui sono seduto, giusto
dietro di me, legge da sopra le mie spalle.
[Alice]
'Tis but thy name that is my enemy.
Thou art thy
self, though not a Montague.
O be some
other name! What's Montague?
It is nor
hand, nor foot, nor arm, nor face,
nor any part
belonging to a man.
What's in a
name? That which we call a rose
by any other
name would smell as sweet.
So Romeo
would, were he not Romeo called,
retain that
dear perfection which he owes,
without that
title. Romeo, doff thy name;
and for thy
name, which is no part of thee,
take all
myself.
- È
solo il tuo nome che mi è nemico. | Tu saresti te stesso,
anche se non un Montecchi. |
O, prendi un altro nome!|Cos'è un Montecchi? | Non
è una mano, nè un piede, nè un
braccio, nè un viso| nè null'altro appartenente
ad un uomo.
Cosa
c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, | con
qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso dolce profumo.
Ugualmente
Romeo, se non si chiamasse Romeo, | manterrebbe quella cara perfezione
che gli appartiene, |
senza quel nome. Romeo, getta via il tuo nome; | e in cambio di quel
nome, che non è parte di te, | prendi tutta me stessa.
Recito, appollaiata
dietro di lui, appena sono certa di avere la sua attenzione.
In effetti,
inizialmente il mio Jazz pensava che lo avrei respinto
perchè spaventata dal suo passato come soldato nel Sud. Ma
sapevo che Jasper non era cattivo, non combatteva per l'eccitazione
della guerra; non aveva mai provato un'altra vita, e, come era stato
per me, che non avevo mai avuto esperienze oltre al manicomio, era
smarrito. Ma io avevo le mie visioni per capire cosa fare, lui no,
perciò era confuso e spaventato.
Ma io non l'avrei mai,
mai potuto odiare per essere stato un soldato.
Come Giulietta
riguardo a Romeo, io ero convinta che essere un vampiro soldato non
bastasse a diventare una creatura ripugnante. E nemmeno il suo aspetto
l'avrebbe potuto far apparire un mostro: così coperto di
cicatrici com' era, spaventava ogni vampiro; ma quelle cicatrici erano
presto diventate il marchio di un passato che voleva dimenticare, che
lo disgustava. Forse per questo ci eravamo trovati così in
sintonia fin dall'inizio? Perchè entrambi eravamo,
sostanzialmente, senza passato, e cercavamo un nuovo stile di vita?
[Jasper]
I take thee at thy word.
Call me but
love, and I'll be new baptised;
Henceforth I
never will be Romeo.
- Ti prendo in
parola.
Chiamami solo
amore, e sarò ribattezzato;
finalmente non
sarò più Romeo.
[Alice]
Sta al gioco e recita la sua battuta.
Effettivamente, il mio
Jasper è passato ad un'altra vita dopo avermi conosciuta: ha
abbandonato la dieta “tradizionale” in favore di
quella vegetariana.
Potevo capire
già allora che difficoltà fosse stata per lui,
anche se, da buon guerriero, non ammetteva le sue debolezze.
Tendeva a non
confessarle a nessuno, anzi a farsene una colpa: dopo il tragico
compleanno di Bella, quando aveva cercato di morderla, c'erano voluti
mesi per farlo riprendere, e ancora cercava di non starle troppo
vicino.
Non si era perdonato
quell'attimo di cedimento, nonostante tutti gli sforzi miei, di
Carlisle ed Esme, Emmett e Rose, e perfino di Edward. Anche Bella, alla
fine, lo aveva rassicurato. Eppure Jazz continuava, di tanto in tanto,
a chiudersi nei suoi pensieri, sentendosi troppo inferiore al resto
della famiglia: per il suo passato e per il suo scarso autocontrollo,
diceva lui. Stupido Jasper! Come fai a meravigliarti che io ti voglia
stare vicino? O a considerarti un mostro?
Recito ancora la
battuta:
What man art
thou that, thus bescreeened in night,
so stumblest
on my counsel? - Che uomo sei tu, così nascosto nella notte?-
E aggiungo, cambiando
il seguito:
“You've
kept me waiting a long time” - “Mi hai
fatto aspettare a lungo”
[Jasper]
Il mio viso s'illumina in un ampio sorriso per la mia Alice: anche lei
splende di gioia nel ricordare il nostro primo incontro.
Mi giro di
scatto, alla massima velocità consentita dalla mia natura di
vampiro, per coglierla di sorpresa -difficile, trattandosi di Alice. Le
prendo la mano, l'avvicino alle mie labbra, in un delicato baciamano,
replicando il gesto di tanti decenni fa... e sussurro contro
la sua pelle:
“
I'm sorry, ma'm”-“ Mi dispiace,
signorina”.
***
E ora... parlo io =D.
Le citazioni sono di
"Romeo and
Juliet" (1595), William Shakespeare, e la scena è la
famosissima
scena del balcone (Atto II, Scena 1). Ho fatto io la traduzione, quindi
se ci sono errori fatemelo sapere! ... e spero di non aver rovinato una
così bella opera con le mie farneticazioni...
Le ultime due
citazioni, invece, sono tratte dal capitolo 13 di Eclipse,
"Newborn"-"Neonati".
I personaggi sono di Stephenie Meyer e li ho usati senza scopo di
lucro.
Fatemi sapere anche se questa piccola ff vi è
piaciuta
oppure no, se la grafica dà problemi per i cambi di
carattere
(ho cercato di distinguere bene i momenti "di Jasper" da quelli "di
Alice") o se avrei semplicemente fatto meglio a studiarmi chimica =D
And... last but
not least... volevo ringraziare meglio che posso le persone che hanno
recensito Alice
sa cos'è meglio fare... forse. -Don’t Cry
:
nightmare123(grazie
tantissimo!),
Gaea
(grazie per i
consigli =)), Vegetina
ssj 94
(evviva, ti è piaciuta pur odiando le
song-fic: =D)ColeiCheAmaEdward
(io adoro i
Guns!), patapolo (grazie
miliardi, ti sei spiegata benissimo: è l'effetto che volevo
ottenere),
Hoshimi
(è
fondamentale aver avuto il tuo parere!), hale1843
(grazie, tu
scrivi
strabene! A quando la prossima?:D), Momoka
chan(grazie-grazie-grazie!!!
Ti adoro!), Isangel
(wow, mi hai
fatto rimanere con gli occhi a stellina *_* Grazie!), eMiLy
BlOoD
(ti
ringrazio troppo!),
barbiemora ,(Grazie, spero di
vedere presto il tuo prossimo cap!) _Jaky_, (Grazie, sono
felicissima di averti aiutato a scoprire la coppia migliore :P), e in
particolare a hale1843
, patapolo
e edward
bella
che
hanno
aggiunto la storia tra i preferiti: grazie!
E... grazie soprattutto a Momoka chan: Giu ti adoro!, e a Hoshimi che
mi spiega chimica ;D e si sorbisce le mie ff su Twilight...
***
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