I Diari del Kimono

di miriel67
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endki
Tokyo settembre 2011

Caro diario, è tantissimo che non scrivo.
Sono venuta ad abitare qui e studio. Ho fatto una fatica tremenda ad adattarmi a questo tempo, a questa vita. Ma non ho smesso di andare a Musashi. Ci vado ogni volta che sono libera dagli impegni universitari. Studio Scienze naturali e ti assicuro che l’anno scorso sono diventata pazza sui libri, per mettermi alla pari. Biologia, Fisica, Chimica e Matematica. Da diventare matta.
È stato difficilissimo entrare all’Università…ma sembra che Lui abbia degli agganci anche là, non dico mi abbia aiutato, ma almeno non mi hanno fatto troppe domande su chi ero, da dove venivo e che scuole avevo frequentato.

Lui vive qui e nel Sengoku. Una specie di pendolare del tempo: nel Sengoku è Sua Grazia il Principe dell’Ovest, qui in questo tempo, è una specie di uomo d’affari…Non ho capito cosa fa di preciso ma credo si occupi d’arte e di antiquariato. Si diverte questo è poco ma sicuro. Non che lo abbia visto sganasciarsi dalle risate davanti alla televisione. Come il solito, alza un sopracciglio e basta. Non saprei da dove cominciare a descriverti la vita che faccio qui, ma è molto impegnativa. Sveglia alle sei e mezza (sveglia…ecco un oggetto che non avrei voluto conoscere.), doccia, colazione e via al campus. A volte lui mi raggiunge per pranzo. Ma non lo fa spesso. Dice che le mie compagne di università sono troppo “umane” e secondo me gli da un po’ fastidio come lo guardano. Una volta gli ho suggerito di tingersi i capelli.
Non mi ha risposto.
Non viviamo insieme. Ho un piccolo appartamento all’ultimo piano di un palazzo. Ha una bellissima terrazza. Ne ho fatto un piccolo giardino e mi sto impratichendo nella difficile arte del bonsai.
Quando torno a Musashi è grandissima festa. Inuyasha non l’ha presa molto bene. Neanche Kagome per dire la verità. L’unica che sembra aver capito il mio desiderio di conoscere e di studiare è stata Sango. Mi ha guardata e mi ha detto: “Fai bene!”. Poi si è accarezzata il pancione, ha sorriso a Miroku ed è scoppiata a ridere. Io scendo quasi tutti i weekend. Non ho smesso di prendermi cura del villaggio e di quelli vicini.

Il mio cavallo Bakusaiga mi aspetta sempre con impazienza. Appena sarà estate, mi fermerò di più. Non ho rinunciato alla scuola, solo che la concentro nei mesi estivi e durante l’inverno, controllo i progressi dei miei allievi. A volte Musashi mi manca, i suoi ritmi lenti scanditi dalla natura e dal passaggio delle stagioni, però non potevo più restare là. Anche se mi sento divisa. Quando avrò finito forse tornerò…

Ah, dimenticavo, una sera a cena mentre lui se ne stava tranquillo a gambe incrociate sul tatami, guardando la luna fuori dalla finestra, mi sono tolta un rospo che avevo sullo stomaco da un bel pezzo:
“Signor Sesshomaru, ehm, ma perché sempre il colore rosa?”
Non mi ha risposto subito, poi quando non pensavo, mi avrebbe più detto niente, ho sentito alle spalle la sua voce profonda. “Volevo vedere quanto avresti resisto.”

Non gli ho risposto, ma credo di aver capito cosa intendesse. Ora vado, domani mattina c’è lezione e poi scenderò a Musashi.

Buonanotte diario, alla prossima.

-Fine-

Grazie infinite di tutti i commenti!
alla prossima!







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