Aprii gli occhi e costatai
felicemente che al mio fianco riposava la persona per cui avevo mollato ogni
cosa.
Il giorno prima, a quell’incantevole notte, mi
propose una fuga da quella città che ci opprimeva ogni giorno con il suo stress
e il suo modo ordinario di vivere. Io
senza esitazioni le risposi con un bacio, il che significava che ero
prontissima ad affrontare anche quell’avventura con lei.
La mia testa poggiava delicatamente sul suo cuscino e la guardavo dormire.
Inutile dire che fosse bellissima, ma ora era serena e rilassata inoltre un
raggio di sole riuscito a passare per la veneziana le colpiva il viso e in
lontananza si sentiva l’infrangersi delle onde sulla riva.
Ero in paradiso, con tanto di Dea
al mio seguito. Miley aprì gli occhi
stirandosi lentamente si accorse che ero
sveglia.
« Ehi… » disse
stringendomi.
« Buongiorno, dormito bene? »
« Altro ché » sorrise sarcastica.
In effetti quella notte eravamo
riuscite a dormire ben poco: l’aereo era arrivato nella tarda serata e per
fortuna eravamo riuscite a trovare quell’albergo sulla spiaggia.
Prese a farmi il solletico e io
mi rivoltai su di lei, ridevamo come matte, mentre le tiravo il cuscino in
faccia. Ero su di lei e ci bloccammo entrambe a guardarci negli occhi. Sorrise
attirandomi verso sé e una scossa
percosse la mia schiena al contatto della sua lingua sulla mia.
Boccheggiai quando mi morse il collo, la spinsi via ridendo.
« Ehi dobbiamo andare a fare colazione.
Non mi provocare! »
« Bene andiamo a fare colazione ma non ti
mollo eh! »
« Neanche io »
Le nostre fragorose risate risuonarono
in quella suite esotica. Appoggiai la testa sul mio cuscino e la guardai
lavarsi i denti in punta di piedi davanti allo specchio, indossava delle
mutandine rigate blu e bianche con abbinata una canottiera leggerissima bianca,
era terribilmente difficile trattenersi dall’andare da lei, abbracciarla e
baciarle il collo.
Dopo aver fatto colazione ci
dirigemmo verso la spiaggia e Miley buttò malamente le sue cose sulla
sabbia, calda e morbida, per gettarsi
direttamente in acqua. Sorrisi poggiando la mia roba e stendendo il telo sulla
spiaggia. Ero decisa a prendere un po’ di sole perché il mio colorito ricordava
vagamente un cadavere quindi mi sdraiai e chiusi gli occhi sentendo il caldi
raggi del sole scaldarmi la pelle. Dopo quelli che mi sembravano minuti sentii
un corpo freddo e bagnato poggiarsi sul mio, lo riconobbi subito come quello di
Miley. Le misi le mani sui fianchi sorridendo:
sapevo che si annoiava a fare il bagno da sola.
« Già di ritorno? »
« Si, senza di te non è divertente… » e si
mosse sinuosamente sopra di me distruggendo quasi tutte le barriere del mio
autocontrollo.
« Mmmh… Sei calda. » sussurrò mordendo il lobo del mio orecchio
inarcandosi, sentii maggiormente le sue gambe fredde e bagnate scivolare sulle
mie calde e asciutte. Stavo già iniziando a dare i numeri di prima mattina,
quella ragazza non poteva essere sempre così “attiva”. Maledizione!
« Miley… » sussurrai cercando di fermarla ma
lei era inarrestabile, continuava a muoversi e per me diventava davvero
difficile connettere.
Passò le sue labbra morbide e ormai calde alla base del mio collo nel
mentre poggiò una mano sul mio fianco e tirò maliziosamente il laccietto del costume.
« Miley ti prego… » la supplicai, insomma mi
sarei lasciata andare ai miei istinti animaleschi molto volentieri ma eravamo
su una spiaggia non colma di bagnanti ma qualcuno comunque aveva già portato
gli occhi su di noi e io non avevo voglia di dare spettacolo, anche se Miley mi
stava facendo perdere il lume della ragione. Con una mano le bloccai le dita
che cercavano di togliermi il costume e con l’altra la sollevai tanto da
riuscirla a guardare negli occhi.
« Un giorno di questi impazzirò se continui così…
» il mio sguardo era supplichevole.
Lei in risposta con un sorriso vittorioso dipinto sul viso mi rispose «
Lo spero proprio sai?»
Mi sedetti tanto da costringerla
a mettersi in ginocchio tra le mie gambe, la guardai per un attimo: quella
semplice ragazza del Tennessee aveva davvero sconvolto il mio mondo, come un
uragano in una perfetta giornata di Maggio. Alle origini del nostro rapporto
ero parecchio diffidente nei suoi confronti: trovavo la sua esuberanza un
espediente per mettersi in mostra, ma in realtà era semplicemente se stessa,
nei mesi a seguire non mi accorsi nemmeno di essermi innamorata di lei fino a
quel benedetto giorno di Settembre. Eravamo stese a guardare il lago mentre le
raccontavo quanto amavo le giornate di Settembre perché non erano mai troppo
calde e l’aria era più respirabile, lei mi sorprese poggiando le sue labbra
sulle mie con estrema naturalezza e mise la testa sulla curva del mio collo
abbracciandomi. Mi ricordo persino quando dopo quel bacio mi sdraiai
letteralmente su di lei infilandogli le mani nei capelli…
La nostra relazione era cresciuta parecchio da quel giorno, ci fidavamo
ciecamente una dell’altra e non esitavamo un solo istante a dimostralo.
Il sole cocente di Luglio stava
asciugando in fretta la pelle di Miley, le detti un bacio sulla spalla, ancora
umida, e le dissi « Sono sicura che
in acqua non ci vedrà nessuno…»
Si voltò lanciandomi un’occhiata che la sapeva lunga,
mi prese la mano e corse fino a gettarmi completamente nell’acqua che era
davvero ghiacciata, probabilmente perché la mia pelle calda reagiva maggiormente al
freddo. La vidi emergere dall’acqua con la pelle abbronzata che brillava al
sole, veniva verso di me con fare seducente e io la ammiravo in tutta la sua
bellezza. Il costume nero le fasciava delicatamente il seno mettendo in
evidenza il colorito ambrato della sua pelle. Mi catturò le labbra con i denti,
allacciando le braccia dietro al mio collo si staccò per fissarmi negli occhi
dove si intravedeva il fuoco della passione che iniziava a prendere forma.
« Qui non ci vede proprio nessuno… » le
dissi immaginandomi già la sua risposta.
« Meglio. » rispose facendomi sedere sul fondale marino, ora non
sentivo più freddo, Miley era riuscita a farmi sentire calore. La baciai
prendendogli il viso fra le mani portando il suo bacino vicino al mio e la
costrinsi ad allacciare le gambe dietro alla mia schiena. Le sue labbra sapevano
di sale ed erano calde e soffici sotto quel torrido sole. Nel frattempo Miley,
come prima, infilò il pollice nella spallina del mio costume facendola
scivolare lentamente fino al mio gomito, separò le sue labbra dalle mie per
deporle sulla mia spalla seguendo la via della spallina. Un fremito mi
percorse, percependolo Miley sorrise intuendo lo stato di eccitazione in cui
ero e continuò sempre più lentamente cercando, di proposito, di farmi impazzire
come se non fossi già impazzita. Miley
con un’abile mossa si portò alle mie spalle e mentre lambiva il mio collo
slacciò accortamente il mio costume.
« Sai non l’ho mai fatto nell’acqua… » le
confessai prima che continuasse.
« Presto lo farai. » mugugnò al mio orecchio prima di catturarlo con
la lingua.
Note: Ringrazio infinitamente le persone che mi hanno
lasciato commenti. Sono sempre ben accetti che siano belli o brutti.