Invidia - Sasori
Invidia
Madre
Sasori
È
quasi pronta.
Solo
qualche ultimo
ritocco,
e poi
finalmente sarà
tutto finito.
***
Oppure
no.
Non
sarà mai finita.
Non
basta il ferro.
Occorre
di più
***
Ma a me
non importa.
Non
sono come gli
altri.
Io non
ne ho bisogno,
non mi
serve.
Non
l’ho mai avuta
E mai
l’avrò.
Non me
ne importa
nulla.
La nonna lo diceva sempre,
quella
misera
vecchia,
alcuni
veleni
non
svaniscono
dall’organismo
e
continuano a
corroderlo,
dall’interno,
fino
alla morte.
È
per questo
che
ormai non possiedo
più
un corpo
di carne e sangue.
Io
sono
immortale.
***
Ma sono
Solo.
(100 parole)
L'invidia è uno dei sette vizi capitali. L'iconografia tradizionale la presenta nell'immagine di una donna vecchia, misera, zoppa e gobba, intenta a strapparsi dei serpenti dai capelli per gettarli contro gli altri. Nel Purgatorio, Dante pone gli invidiosi sulla sesta cornice. Qui, i peccatori sono seduti, gli occhi cuciti con del fil di ferro per punirli di aver gioito nel vedere le disgrazie altrui, l'invidia è caratterizzata da una bassa autostima e da una concezione esagerata degli ostacoli e delle difficoltà. Può essere stata causata da una mancanza di affetto in passato, l'invidioso è generalmente frustrato, ossessivo, manipolatore, con pochi scrupoli e talvolta ipocrita e assume spesso atteggiamenti e comportamenti ben precisi e riconoscibili. Tra i più tipici comportamenti dell'invidioso c'è il disprezzo dell'oggetto invidiato ("questa cosa, che io non ho, non vorrei comunque averla perché non mi piace")
‘Ambientata prima dell’entrata di Sasori nell’Akatsuki, cerca di costruire la marionetta di sua madre e non ci riesce, prova invidia verso gli altri che hanno i genitori’
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