Maschera Bianca

di Juu_Nana
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Maschera Bianca

Attraverso una strada macchiata d’asfalto, fitta di nebbia di piombo, la borsa a tracolla sbatte insistente su una gamba. Il suono delle scarpe sul cemento riecheggia infinito nello spazio vuoto sporco di luce ferrea. L’umidità corre nei polmoni, pare lavare gli sporchi specchi dell’anima, scivolando fin dentro le ossa. Il grigio è così fitto da sfumare le forme e i colori, dando la parvenza di un’altra città, forse di un altro mondo.

Ma le perle d’acqua hanno solo una parvenza di vita, un’esistenza effimera quanto fragile. E quando il primo raggio di sole trafigge quel grigio compatto questo urla, si contorce, si scioglie.
È presto, troppo presto.
Non voglio che la nebbia si dissipi e sveli di nuovo quel mondo soffocante e caotico di maschere tutte uguali e insieme tutte diverse.
Non voglio che la luce restituisca alla realtà i suoi colori e il suo essere.
Ma il tempo non ha mai soddisfatto gli egoistici capricci di un misero essere umano.
E dai cadaveri di quelle lacrime grigie emergono corpi, vestiti, volti.
Tutti inquietanti e mostruosi nella loro neutra normalità, mentre scrutano il mondo attraverso gli occhi di maschere bianche, atte a nascondere i loro veri Io.
Sarebbe troppo vulnerabile l’ostinato che non la indossa, troppo.
Senza difese per la sua anima, troppo fragile per anche solo pensare di superare quest’infinita via incatenata di realtà.
È insensato, è inutile cercare di opporsi.
In un attimo il mondo si oscura, l’unico spiraglio sull’esterno sono due fessure chiare, troppo piccole per altro che non sia il non scontrarsi con gli altri.
E mentre il sole scocca un velenoso, bollente bacio sulla mia schiena stanca mi aggiusto la tracolla sulla spalla e ricomincio, i miei passi niente di più che un’eco indistinta nel frastuono assordante delle voci e delle camminate altrui.
In attesa delle prime ore del domani quando la nebbia di perla si leverà di nuovo, coprirà nuovamente cemento e palazzi, suoni e persone.
La maschera bianca per un po’ si romperà.
Tornerà il vuoto, tornerà il silenzio, tornerò io.
Anche se sarà l' illuso sollievo di pochi minuti.





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