Ron alle prese con la
sua mirabolante dichiarazione…riuscirà il nostro eroe…? Il primo Missing Moment dopo ‘Accademia’! Divertitevi!! Prongs
The fellowship of the ring
Era una tranquilla mattina come tutte le altre e gli
abitanti di casa Potter-Weasley si erano appena svegliati.
Harry sedeva sul divano del soggiorno con
in mano una tazza piena di latte e cereali, stava facendo zapping senza realmente
guardare la TV.
Ron non si era ancora alzato, al pensiero Harry ridacchiò
tra se e se, da quando Hermione si era trasferita da loro quasi una settimana
prima a causa di lavori a casa sua, era diventata una routine che i due si
presentavano più tardi a colazione a meno che, certo, la ragazza non la
saltasse direttamente per scappare a lavoro, come appunto stava succedendo
quella mattina.
“Ciao Harry” disse infatti
prendendo il suo mantello e allacciandolo sotto il collo, “Ci vediamo più
tardi” scappò via senza dare neppure tempo al ragazzo di salutarla, se non con
un gesto di mano.
Qualche minuto dopo, la porta della stanza di Ron si aprì di
nuovo e il ragazzo, scavalcato il bracciolo del divano con un balzo fu seduto
accanto ad Harry.
“Che ne pensi?” gli chiese saltando a piè pari il rito del
saluto, gli mise sotto il naso una scatolina di velluto blu contenente un
meraviglioso anello.
Harry spense il televisore e posò la tazza mezza vuota sul
tavolino, “È bellissimo” disse prendendolo dalle mani dell’amico per esaminarlo
più da vicino, “Ma Ginny mi ammazza se sposo suo
fratello!”
Ron gli diede un colpo sulla testa e si riprese la scatola
infilandola nella tasca della divisa, “È per Hermione” disse.
“Ma dai che non l’avevo capito!” esclamò Harry mettendosi in
piedi per andare a prendere i biscotti, “Allora hai proprio deciso di
chiederglielo” disse poi tornando in cucina.
Ron annuì energicamente con la testa, “È quella giusta” fece
con un sorriso ebete stampato sulla faccia, “Lo so da quando è entrata nel
nostro scompartimento sul treno, al primo anno.”
Harry gli diede una pacca sulla spalla, non è che a quei
tempi i suoi due migliori amici andassero molto d’accordo.
“Quando glielo chiedi?” gli disse tornando a sedersi.
“Stasera” rispose Ron, “Visto che tu e Ginny siete fuori è
l’occasione perfetta. Ho pure comprato una bottiglia di champagne Babbano,
visto che a Hermione piace, le voglio mettere l’anello nel bicchiere.”
“Spera solo che non se lo beva” disse Harry
anche se, una sbadataggine del genere, era più da Ron che non da
Hermione.
“È una Medimago” rispose l’amico, “Avrà sicuramente qualche
incantesimo per tirarlo fuori, male che vada.”
L’orologio sopra il camino suonò, segnando le otto e mezza.
“Direi che è ora di andare a lavoro” disse Harry afferrando
il suo mantello e lanciando l’altro all’amico, “Prima che Turner ci fa la
pelle!”
“O prima che le altre squadre si becchino le missioni
migliori!”
***
“Tu hai intenzione di chiedere la mano della tua bella e non
dici niente al tuo amico Simon?!” esclamò il ragazzo
alla notizia del forse imminente matrimonio Weasley-Granger.
“Harry l’ha saputo sta mattina” disse Ron, “Se tu vivessi
ancora qui l’avresti saputo prima.”
Subito dopo l’ora di pranzo, il loro turno in Accademia era
finito, così i tre avevano deciso di sbrigare a casa il lavoro d’ufficio che
gli toccava.
“Ma io ora ho delle responsabilità” fece fiero Simon
mostrando il figlio che aveva in braccio, “Non è vero, Matt?”
Il bimbo ridacchiò, “Tonto!” esclamò dandogli un colpetto
sul naso, facendo scoppiare a ridere gli altri due ragazzi.
“Terry ancora a lavoro, eh?” fece Ron dopo l’attacco di
risolino.
“Vorrò proprio vedere te alle prese con tuo figlio” rispose
Simon massaggiandosi il naso, “E credo anche che non dovrò aspettare molto.
Allora, fammi vedere questa meraviglia dell’arte orafica
Babbana.”
“Veramente è fatto dai goblin”
precisò Ron uscendo lo scatolino, “Ed è pure costato un occhio della testa.”
“Ma per la tua Herm questo ed
altro, giusto?” fece Simon ridacchiando, aprì la confezione rivelando l’anello.
“Si dice Mione” precisò Harry ridendo davanti la faccia che
Ron aveva fatto a sentire la ragazza chiamata Herm!
“Proprio un bel oggettino” disse Simon, “Non c’è che dire!
Guarda Mattie, magari anche tu ne darai uno ad una
ragazza quando sarai più grande.”
Il bambino sorrise, allungò la mano verso la scatolina e,
preso l’anello, lo ingoiò in un sol boccone davanti gli occhi sbigottiti dei
tre uomini.
“No!” esclamò Ron disperato mettendosi le mani ai capelli,
“L’anello!”
“Chi se ne frega dell’anello!” disse Simon aprendo la bocca
del figlio, “Sputa Matt prima che ti strozzi!”
Matt, ubbidiente, aprì la bocca che però era completamente
vuota.
“Dov’è finito?” fece Ron con nocetta stridula, “Che ne ha
fatto?”
“Ops” Simon allontanò il figlio
dalla portata di Ron prima che questo lo ammazzasse con le sue mani, “Credo che
lo abbia inghiottito.”
Ron scattò in piedi, ma un secondo dopo ricadde mollemente
sulla sedia, scuotendo il capo sconsolato, “Per una volta che avevo fatto una
cosa per bene…” mormorava a bassa voce.
“Stiamo calmi” disse Harry prendendo il
controllo della situazione, “Siamo tre Auror adulti e vaccinati, troveremo
senz’altro una soluzione. Allora, qualche idea?” guardò prima Ron e poi
Simon, fu quest’ultimo ad alzare timidamente la mano.
“Non vorrei dirlo ma…” disse, “Una soluzione ci sarebbe e,
devo dire che, è anche la più scontata…”
Ron alzò lentamente lo sguardo, era inorridito, “Non stai
parlando sul serio, vero?” esclamò, “Come diavolo posso mettere in un bicchiere
di champagne un anello che si è attraversato l’intestino di tuo figlio?!”
Simon sembrò offendersi, “Ehi!” esclamò
infatti, “Cos’hai contro
l’intestino di Matt?”
“Invece di dire scemenze” li interruppe Harry, “State a
sentire la mia idea.”
***
“Veramente geniale, Harry” borbottò Ron salendo una bianca
scalinata con i suoi amici al fianco, “Andare al San Mungo…praticamente l’unico
posto al mondo dove incontrerò Hermione al cento per cento! Non era questo il
modo in cui volevo chiederle di sposarmi.”
“Puoi sempre dirle che è una specie di caccia al tesoro”
disse Simon cercando di tirargli su il morale, “Se riesce a tirare fuori
l’anello da Matt vincerà un bel matrimonio coi contro fiocchi.”
“Lascia perdere, Simon” gli disse Harry mettendogli una mano
sulla spalla, “Prima che Ron esploda!”
Entrarono nella stanza del Medimago specialista con il quale
avevano preso appuntamento poco prima.
“Non c’è di che preoccuparsi” disse questo dopo aver dato
una rapida occhiata a Matt, “Ci vorrà solo un minuto” prese in mano la
bacchetta ma, prima che potesse pronunciare un solo incantesimo la porta si
aprì.
Ron sbarrò gli occhi al sentire quella voce e a riconoscere
quella inconfondibile chioma castana.
“Scusami Josh, non è che
potresti…” cominciò lei, si interruppe vedendo chi c’era nello studio del
collega, “Ragazzi, voi che ci fate qui?”
“Niente di che” fece Ron in fretta mettendosi davanti a lei
per coprire la visuale, visto che il guaritore aveva ripreso a trafficare con
Matt, “Come va, tesoro?” le chiese, “Tutto bene?”
“Benissimo” rispose Hermione stranita dal comportamento del
ragazzo, “Ma tu che…?”
“Bene, bene” disse lui cercando di sorridere, stava sudando
freddo.
“Ecco qua, signor Weasley” fece il medimago porgendo a Ron
l’anello che aveva appena recuperato, malgrado tutti i segni che gli avevano
fatto Harry e Simon per farglielo nascondere alla vista di Hermione.
Ma prima che lei riuscisse a vedere cosa fosse, Ron afferrò
l’oggetto e se lo mise in bocca.
Harry e Simon si guardarono basiti, anche Hermione non
sembrava meno scioccata.
“Pastiglia per il mal di stomaco” disse Ron ingoiando suo
malgrado, “Non volevo dirti niente per non farti preoccupare e non rovinare la
nostra cenetta.”
“Non fare più stupidate di questo tipo”
rispose lei dandogli un bacio a fior di labbra, “Che mi fai preoccupare ancora
di più. Ora devo andare, Josh
passo più tardi” salutati tutti, lasciò la stanza.
Lentamente, Ron si voltò verso il medimago, “Non è che lo
farebbe di nuovo quell’incantesimo?”
***
Quella sera, Ron ed Hermione erano a casa soli, soletti,
visto che Harry aveva portato Ginny a cena fuori.
“Che ne dici di un po’ di champagne per festeggiare la
nostra seratina?” Ron aveva appena versato da bere in
due bicchieri e in quello di lei, aggiunse l’anello.
“Champagne?” ripeté Hermione sistemando i piatti sulla
tavola, “Ron, domani mattina sono di turno! Credo sia
meglio la solita burrobirra.”
“E burrobirra sia” il ragazzo tirò fuori l’anello dal
bicchiere e, presa una bottiglia dal frigo, lo infilò in questa, “Ma domani è domenica” disse poi ricordandosi che lei non doveva andare
in ospedale.
“Hai ragione!” esclamò Hermione portandosi una mano alla
fronte, “Che testa…vada per lo champagne allora.”
Ron sbiancò, “Arriva subito” prese la bottiglia di
burrobirra e trangugiò la bevanda fino a che non sentì l’anello in bocca, lo
prese e lo mise per l’ennesima volta nel bicchiere della ragazza che posò,
insieme al suo, sul ripiano da lavoro.
Sentì le braccia di Hermione passargli attorno alla vita,
“Non vieni a tavola?” gli chiese.
Ron si voltò, si chinò su di lei per
baciarla ma il telefono squillò prima che ci potesse riuscire, “Scusami un
attimo” prese il cordless e rispose, “Pronto? Buonasera
signora Granger…certo, le passo Hermione, arrivederci” porse il telefono alla
ragazza.
“Ciao mamma” rispose lei, “Che c’è?” mano
a mano che la donna le parlava, Hermione sgranava gli occhi sempre di più, “La
zia?” chiese, “E dove? Vengo subito, non preoccuparti”
posò il telefono.
“Cos’è successo?” chiese Ron.
“Mia zia si è sentita male” spiegò lei, “È ricoverata in
ospedale e per ora mia madre è li con lei.”
Ron sospirò, “Forse è meglio se vai anche tu” le disse, “Sei
una Medimago, anche se non c’entra niente col sistema dei Babbani.”
“Sapevo che avresti capito” baciò il ragazzo poi, con suo
sommo orrore, prese i due bicchieri di champagne e versò il contenuto nel
lavandino, “Ci pensi tu al resto?” gli chiese, Ron però non rispose, era ancora
rimasto imbambolato a vedere gli ultimi residui della bevanda che scendevano
giù per lo scarico insieme all’anello.
“Ci vediamo domani sera, te lo
prometto” disse Hermione, “Così riprendiamo la nostra cena” e se ne andò.
***
Era quasi mezzanotte quando Harry e Ginny rientrarono a
casa, tutto le luci erano spente, come d’altra parte
si aspettavano, eccetto quella della cucina, questo però era un po’ strano.
“Ron, che stai facendo?” chiese Harry, davanti ai suoi occhi
l’amico stava a quattro zampe sotto il lavello con il getto d’acqua
direttamente in faccia, “Dov’è Hermione?”
“È andata da sua zia che si è sentita male” spiegò lui cupo
tamponando con una pezza il disastro che aveva combinato, piano, piano la
cucina cominciava ad allagarsi.
“Gliel’hai chiesto?” fece Ginny curiosa.
“E tu che ne sai?” chiese Ron prendendo la bacchetta e
aggiustando il tubo che aveva smontato.
“Me l’ha detto Harry” rispose lei sorridendo, “Allora,
gliel’hai chiesto?”
“No” disse il fratello asciugandosi la fronte con la manica,
“Se n’è andata prima che avessi il tempo di farlo. Ci proverò
domani quando torna.”
“Ora possiamo tornare alla domanda iniziale?” chiese Harry,
“Non mi dispiacerebbe sapere perché hai smontato la mia cucina!”
“Ha svuotato il bicchiere nel lavello” mormorò Ron, “E
l’anello è andato giù.”
L’amico sospirò e si rimboccò le maniche, “Ti do una mano” e
si inginocchiò accanto a lui.
“Ehm, ragazzi” disse Ginny, “È questo che state cercando?”
mostrò loro l’anello che teneva in una mano.
“Come fai ad averlo tu?!” esclamò
Ron andandosi a riprendere il suo tesoro.
Ginny sospirò, “Grandi e grossi come siete non ci avete
neanche pensato all’incantesimo di appello, vero?” nell’altra mano infatti aveva la bacchetta, “E meno male che voi siete la
difesa del mondo magico!”
***
L’indomani mattina, Harry aveva appena salutato Ginny che
stava tornando alla Tana, entrò in cucina “Ginny se n’è andata proprio ora e…”
si interruppe vedendo che Ron, seduto al tavolo, fissava intensamente la
scatolina aperta con l’anello, “Che stai facendo?” gli chiese.
“Lo tengo d’occhio” rispose Ron, “Non voglio che finisca
dentro altri scarichi o bambini!”
“E hai intenzione di restare così fino a sta
sera?” chiese Harry sedendoglisi di fronte, lui
annuì.
Niente lo avrebbe scosso, eccetto che il frullio d’ali che
sentirono sopra le loro teste.
“Credo che ti sei dimenticato i biscotti gufici
per Leo” disse Harry.
“Non è che ci penseresti tu per me?” fece Ron, “Non si può
mai sapere! E potresti chiudere quella finestra?”
Harry sospirò, “È il tuo migliore amico” si ripeté piano,
“Solo fino a sta sera, devi sopportarlo in questo
stato solo fino a sta sera!”
Prese la colazione per Leo e la posò sul tavolo, ovviamente
solo dopo previa autorizzazione da parte dell’amico e si avvicinò alla
finestra, per prendere una boccata d’aria prima di chiuderla.
Leo però, dopo un primo assaggio ai suoi biscottini, trovò che il luccichio dell’anello che stava poco distante
da lui era molto più invitante, così con uno scatto fulmineo lo prese col becco
e spiccò il volo.
“Leo!” esclamò Ron saltando in piedi, “Scendi
immediatamente!” agitava le braccia in aria nel tentativo di raggiungerlo.
“Che ha fatto?” chiese Harry avvicinandosi, “Non avrà…” non
finì neppure la frase visto che notò l’anello in bocca al pennuto, così si
sbracciò insieme all’amico.
Spaventato da tutta quella confusione, Leo cercò una via di
fuga che trovò nella finestra che Harry non aveva ancora chiuso.
“Leo, non lo fare!” lo supplicò Ron…troppo tardi, l’uccello infatti aveva lasciato cadere l’anello fuori e aveva
spiccato il volo.
“No!” esclamò il ragazzo affacciandosi.
“Nel bidone della spazzatura” gli disse Harry, “Muoviti,
andiamo a prenderlo.”
Scesero in fretta per strada ma, sfortunatamente, il camion
dei rifiuti fu più veloce di loro.
“Aspetti!” esclamarono in coro Harry e Ron correndo dietro
al veicolo, “Si fermi” ma, naturalmente, questo non si fermò, portandosi via
l’anello.
“Harry, facciamolo” disse Ron fermandosi all’improvviso in
mezzo alla strada.
L’amico sgranò gli occhi, “Non avrai veramente intenzione
di…” Ron lo prese per un polso e prima che potesse replicare, si Smaterializzò
insieme a lui per ricomparire un secondo dopo in mezzo ai rifiuti dentro il
camion.
“Credo di cominciare ad odiarti” fece Harry togliendo la
mano da quello che doveva essere il resto di un pasto mezzo liquefatto, “Che
schifo!” esclamò.
“Ti giuro che ti ripagherò di tutto se lo troviamo” disse
Ron cominciando a frugare tra carta e bucce di banana.
Erano lì da quasi venti minuti quando Ron, riemergendo da
sotto un pacchetto muffito di patatine, notò uno scintillio accanto al braccio
sinistro di Harry, molto vicino a cadere fuori bordo quindi.
“Non ti muovere” gli disse cercando di avvicinarsi, “L’ho
visto, ce l’hai accanto.”
“Dove?” involontariamente, Harry girandosi per vedere, mosse
proprio il braccio sinistro che urtò l’anello che finì per strada.
“Ma io ti ammazzo!” esclamò Ron buttandosi giù dal camion,
“L’avevo trovato!”
“Scusa” rispose l’amico, “Non l’ho mica fatto apposta!”
“Ci mancherebbe…” seguirono nuovamente l’anello che, questa
volta, era finito in un rigagnolo al limite del marciapiede, fino a cadere in
uno dei tombini.
“No, non è possibile!” Ron si gettò per terra e infilò una
mano nel tombino nel tentativo di riprenderlo.
“Questo è il volere del destino Ron” gli disse Harry, “Interpreta
i segni, se ci fossimo applicati di più a Divinazione avremmo capito subito che
tu ed Hermione non vi dovete sposare!”
Ron si rimise in piedi, “Ma visto
che né io né tu abbiamo mai capito una mazza di Divinazione, io mi sposerò. E ora andiamo.”
“Cosa?!” esclamò Harry, “Io non ti
seguirò nelle fogne!”
“Ma sei il mio migliore amico!” fece Ron cercando di
impietosirlo.
“C’è un limite a tutto” rispose Harry, stava già per tornare
a casa a farsi una lunga doccia, quando Ron tirò fuori un asso dalla manica.
“Io mi sono forse tirato indietro quando abbiamo recuperato la Pietra Filosofale?” disse, “No!
E quando abbiamo trovato la
Camera dei Segreti? Neppure! E al Dipartimento dei Misteri?
Neanche a pensarlo! Ti ho seguito persino in mezzo ai ragni giganti nella
Foresta Proibita e tu sai benissimo quanto mi facciano orrore!”
Harry sospirò e, maledicendosi mentalmente, tornò sui suoi
passi, proprio come Ron aveva calcolato.
***
“Eccomi qua” disse Ginny Materializzandosi nel salotto della
casa di Harry e Ron, “Ma cos’è questa puzza?”
I due ragazzi, seduti sul divano, alzarono lo sguardo su di
lei. Ron sembrava felice, Harry a pezzi, ma entrambi erano fradici e coperti di
lerciume dalla testa ai piedi.
“Non vi si può lasciare soli voi due, eh?” fece Ginny
posando il suo mantello sulla poltrona, “Posso sapere che avete combinato?”
“Fogne di Londra” rispose Harry tra i denti, il suo tono
lasciava intendere che, momentaneamente, tra lui e Ron non correva buon sangue,
“Tuo fratello prima mi ha trascinato su un camion di spazzatura e poi per le
fogne di Londra!”
La ragazza scoppiò a ridere, “Ma non potete andare al cinema
come due amici normali?!”
“Però l’anello l’ho recuperato!” esclamò Ron mostrando fiero
l’oggettino che, sinceramente, aveva visto giorni migliori.
“Veramente l’ho recuperato io” precisò l’amico, “Ho dovuto
combattere con un topo per riaverlo!”
“Mi sembra il minimo” disse l’altro, “Visto che è colpa tua
se l’ho perso sta mattina…”
Harry scattò in piedi, “Colpa mia?!”
esclamò furibondo.
“Ok, basta così” disse Ginny mettendosi fra i due prima che
cominciasse un’azzuffata, “Harry, vai a farti una doccia mentre io preparo il
pranzo” se ne andò in cucina, “Poi tocca a te Ron, ed evita di mettere quel
coso nel bicchiere della povera Hermione!”
“Infatti” disse il fratello rigirandoselo in mano, “Dopo che
gli avrò dato una ripulita glielo metterò nel dessert di sta
sera.”
Ginny rabbrividì, “Speriamo che lei non
venga a conoscenza di questa storia. Harry” gridò poi verso il bagno,
“Quando mi chiederai di sposarti, regalami una scopa da corsa o una cosa del
genere!”
***
Quella sera, finalmente, Ron ed Hermione poterono consumare
la loro cenetta. Erano arrivati al dolce, che avevano deciso di consumare
accoccolati l’uno contro l’altra sul divano.
“Non posso crederci che l’hai fatto veramente tu” disse
Hermione portandosi una forchettata alla bocca.
“Ti svelo il trucco” fece Ron sporcandole la punta del naso
con della panna, “L’ho preso a Mielandia.”
“Conta il pensiero” rispose Hermione mentre il ragazzo la
baciava per ripulirla della crema, “Apri la bocca” infilzò un bel pezzo di
dolce e lo porse a Ron che l’accettò di buon grado.
Stava tranquillamente masticando quando, all’improvviso
sbiancò, spalancò gli occhi e cominciò a tossire.
“Ron!” esclamò Hermione scattando in piedi facendo così
cadere sul tappeto il resto del dolce, “Oh Merlino, stai soffocando!” fece
alzare il ragazzo ed eseguì una delle tecniche Babbane imparate al corso di Medimago
per liberare le vie respiratorie.
La manovra ebbe successo, infatti
Ron sputò quello che aveva in bocca e riprese a respirare, seppur tossendo
ancora un po’.
“Ti senti bene?” gli chiese Hermione scostandogli una ciocca
di capelli dalla fronte, “Mi hai fatto prendere una tale paura…”
“Mi hai salvato la vita, Mione” rispose lui dopo aver
ripreso un po’ di colore, stava per baciarla quando il telefono cominciò a
squillare.
“Questa è una congiura!” esclamò Ron
alzandosi per andare a rispondere nella sua stanza da letto, “Pronto? Ciao
mamma. Come sto? Un principio di soffocamento, ma niente di che… no mamma, non
le ho ancora chiesto di sposarmi, l’avrei fatto ma stranamente è squillato il
telefono…hai ragione mamma, certa gente è proprio indiscreta! Ma tu come lo
sai? Ah, l’hai saputo da Ginny! Che bello avere una sorella
sola pettegola come se fossero sei!” Ron stava parlando a voce talmente alta
che, sebbene fosse in un’altra stanza, Hermione aveva sentito tutto.
Si avvicinò alla porta, aveva le lacrime agli occhi e le
mani posate sulla bocca.
“Ciao mamma, ciao” Ron chiuse il telefono e si voltò, non si
aspettava di trovare Hermione in quello stato davanti a lui, “Mione cosa…”
prima che potesse aggiungere altro, la ragazza gli era
saltata al collo, facendolo quasi finire per terra.
“Sì!” rispose ridendo, “Sì, sì!”
Ron la guardò sconvolto, “Hai sentito?” balbettò, lei annuì,
“E la tua risposta è…”
“Sì!” ripeté ancora Hermione prima di dargli un bacio.
Il ragazzo l’abbracciò e la fece volteggiare per aria, “C’è
anche un anello da qualche parte” le disse, “Che mi ha quasi soffocato.”
“L’avevi messo nel dolce?” chiese Hermione, “Che pensiero
carino!”
“Diciamo che inizialmente era nello champagne di ieri” disse
Ron, “Ma questa è un’altra storia. Su, cerchiamo questo benedetto anello.”
“Credo sia finito sotto quel mobile” fece Hermione
mettendosi a quattro zampe e allungando una mano per tastare l’area.
La porta d’ingresso si aprì, Harry e Ginny erano appena
tornati a casa.
“Questo sì che è un modo parecchio originale di concludere
la serata” disse la ragazza guardando stranita Ron ed
Hermione ancora in ginocchio con le mani sotto il mobile del televisore, “Però
bisogna ammettere che nel campo della prevenzione in fatto di sesso non vi
batte nessuno, eh ragazzi?”
“Ma che state facendo?” chiese Harry.
“Eccolo!” esclamò Ron mostrando trionfante l’anello, ci
soffiò sopra per togliere la polvere e lo mise al dito di Hermione, “Che
facciamo, Harry?” ripeté voltandosi a guardare gli amici, “Ci sposiamo!”
Fine
Primo Missing Moment della serie…
Collocato…diciamo a
qualche giorno dalla fine di Accademia, la ff che ha
scritto Padfoot, che approfitta di questo spazio per
ringraziare miky black, Finleyna 4 Ever e Hogwarts_My_Life (ma quanto hai scritto?! *.*) che hanno lasciato dei commenti meravigliosi
all’ultimo capitolo…e mandare un caloroso abbraccio a tutti i suoi lettori…
(Gli altri sono ancora
in tempo per commentare!!!!!!).
Sono felice anch’io di
fare ritorno qui sulla rete dopo tanto tempo…
Spero proprio che vi
sia piaciuta questa parentesi nella storia e spero anche di ricevere numerosi
commenti!!
Grazie di cuore a chi
leggerà e commenterà questa storia già da adesso!
(Le risposte ai
commenti nel prossimo Missing Moment…)
Prongs
P.S. Al più presto
sarà aggiornata C.I.T.A., la ff
scritta da Padfoot – credo di aver capito che il
nuovo capitolo sarà qui sul sito oggi in serata…- e
con un nuovo Missing Moment!
A presto, allora!!!
Occhio alle doppie M!!!