catwhip
Note introduttive, da leggere attentamente:
Whiplasher e Cat non sono miei, e non mi risulta che una cosa del
genere sia mai accaduta. In fondo prego per la loro
eterosessualità, perchè sono sicura che prima o poi
finirò per impalmare il signor Bernadotte. In fondo, dico.
Nascosto sotto strati di amore per lo slash c'è un cuore che
pulsa, che credete.
Detto questo, già
il fatto che passiate di qui mi sembra straordinario. Innanzitutto
perchè i Deathstars non sono così famosi; secondo poi,
perchè è un fandom assolutamente sfigato.
E non capisco proprio perchè. Insomma. Sono amabili, questi omini, davvero. Dovreste amarli.
Detto questo,
probabilmente siete entrate solo per una curiosità
autolesionista. Però se leggete fino in fondo vi sarei grata se
commentaste: mi fareste davvero contenta se voleste dirmi
qualcosa, la minima cosa, anche solo che conoscete li conoscete. Di
solito non prego perchè si commentino le mie fanfiction, ma
questa mi sta veramente a cuore perchè.. Beh, perchè come
fai a non amarli? >__<
Per chi non fosse al
corrente delle meravigliose fattezze dei due bellocc... ehm, svedesi,
ecco qui le foto dei nostri eroi: Andreas-Whiplasher / Eric-Cat
DOES YOUR MOTHER KNOW?
You’re so hot, teasing me
So you’re blue but I can’t take a chance on a chick like you
That’s something I couldn’t do
La sala da ballo si pavoneggiava nelle luci strobo, i lampi intermittenti come uno sfarfallare civettuolo di ciglia.
Sudore e sale a adrenalina
si mischiavano alle esalazioni dei fumogeni, rese pungenti da un
sentore più penetrante di tabacco ed erba, e l’alcol e la
calca svolgevano al meglio la loro funzione di lubrificanti sociali. Ci
si toccava, ci si baciava. Qualcuno non aveva indosso che i pantaloni,
la camicia dimenticata da qualche parte sui sedili leopardati del
bancone o nel box del bagno.
Andreas faceva parte della
categoria sopra menzionata, e sfoggiava muscoli e tatuaggi e sudore e
glitter e un cipiglio invidiabile, e con ogni probabilità
metà della sala si stava chiedendo se fosse uscito dal sogno di
uno stilista transessuale anni ’80. L’altra metà
meno uno, per inciso, doveva aver deciso di sorvolare sul problema, e
si limitava a gettargli di tanto un’occhiata fra l’adorante
e il curioso, salvo poi tornare a farsi bellamente gli affari suoi.
L’unica persona il
cui comportamento differisse in modo sensibile dal resto dei presenti
ballava vicino a una colonna, a pochi passi dall’uomo.
L’unica persona la cui curiosità andasse ben oltre un
fischio ammirato, o un commento soffocato e lascivo, al momento ballava
incastrato fra due ragazzi biondi, ed era un adolescente bello da
mozzare il fiato, e aveva i capelli corvini e la matita pesante sotto
gli occhi azzurri.
Ora, malgrado le
apparenze, Andreas non era omosessuale. Trascinato al Barbie’s
Angels da circostanze e amicizie di un’ironia crudele, era
semplicemente arrivato a quel livello di ubriachezza che rende una cosa
come il sesso dei possibili partner una questione di trascurabile
entità –quello stesso livelo di ubriachezza che
solleticava paurosamente il suo ego smisurato, facendogli raggiungere
vette di esibizionismo inaudite.
Ciò nonostante,
definirlo un omosessuale sarebbe stato limitante, e anche volendo
lasciare da parte l’escatologia sessuale, bisogna ammettere che
la sua ignoranza in fatto di queer culture fosse palese, anche malgrado
un talento naturale. In breve, mancava del lessico gestuale adeguato
per riconoscere un approccio, e fu questa la ragione dei cinque minuti
buoni che gli ci vollero per rendersi conto che le occhiate lascive
indirizzategli dal ragazzo in questione fossero piuttosto
inequivocabili. A quel punto le palpate occasionali e fortuite ai suoi
danni erano incrementate paurosamente, e liberatosi dei biondi il
ragazzino gli aveva già cinto il collo con le braccia sottili,
il piercing al labbro inferiore scintillante di una minaccia, le labbra
gravide di una promessa. Canticchiava la stupida canzone su Amsterdam
vomitata dagli altoparlanti del locale e lusingava con dita sottili il
petto di Andreas, che per inciso quella canzone non la conosceva, e
riusciva a pensare solo a un motivetto degli Abba, come un messaggio
segreto del suo inconscio che gli ricordava il gap generazionale e le
cause penali per pedofilia eccetera.
Se Andreas era ubriaco
abbastanza da aver abbattuto le barriere fra i sessi, non era ancora
così confuso da perdere di vista il fatto che il ragazzo
lì era probabilmente minorenne.
E attizzante come pochi.
There’s that look in your eyes
I can read in your face that your feelings are driving you wild
Ah, but girl you’re only a child
- Com’è che ti chiami?
Gli si era premuto addosso
spingendolo contro la colonna, e aveva un sorriso diabolico e felino, e
una cintura con la cinghia a forma di stella; Andreas era del tutto
impreparato all’impatto di quegli occhi taglienti e scintillanti
sui suoi, e dimenticò di dire una bugia, o di scappare al bagno.
- Andreas.
Miagolìo di piacere
dell’altro, che aggiustò l’avambraccio sui
mattoncini dorati, il ginocchio che si insinuava fra le gambe
dell’uomo più vecchio. –Io sono Eric.
- Anni, splendore?
- Diciassette. E lo splendore glielo sussurrò sul collo in un fiato di aria tiepida al Negroni, come se fosse una cosa erotica. – E tu?
- Troppi.
Andreas gli concesse una pacca paterna sulla testa prima di scostarlo e
dirigersi alla volta del bancone, i lineamenti frustrati da una
moralità ferrea e poco credibile.
Ebbe appena il tempo di
ordinare un Jack Daniel’s prima che Eric gli artigliasse il
braccio, trascinandolo sulla pista da ballo. Poi fu semplicemente
troppo occupato a lasciare che il ragazzo gli insinuasse le dita nel
passante della cintura attirandolo più stretto, e si sorprese di
non rimpiangere in alcun modo il liquore abbandonato sul bancone.
E inoltre, pensò con tutta l’autoindulgenza di cui era capace, ballare non era mica illegale.
Well I can dance with you honey
If you think it's funny
Does your mother know that you're out?
And I can chat with you baby
Flirt a little maybe
Does your mother know that you're out?
- Tua mamma lo sa che sei uscito?
- Nh?
Il ragazzino riemerse dall’incavo fra il collo e la spalla di
Andreas, che il giorno dopo sarebbe stata marchiata in maniera
pressocchè indelebile da un enorme succhiotto adolescenziale.
- Non farci caso…
Gli concesse l’uomo, scuotendo la testa. Dio, se rimorchiare
minori lo faceva sentire vecchio e un po’ patetico, citare gli
Abba in una discoteca gay a Stoccolma lo trascinava inesorabilmnte al
livello dei relitti fosforescenti di botox seduti in fondo alla sala.
- Dio, erano davvero gli ABBA?
Lo scuotere incredulo
della bella testolina vuota di Eric lo tirò momentaneamente su
dai suoi vaneggiamenti, che almomento lo vedevano seduto in carrozzella
a cantare cover dei Kiss all’ospizio.
- Beh?
- Devi essere proprio vecchio, bello.
Momentaneamente.
Take it easy
Better slow down girl
- Solo patriottico, zucchero. Credevo che a tutti gli svedesi piacessero gli Abba.
L’occhiata di Eric,
corredata da un gesto eloquente di indice e medio ficcati in gola,
bastò a spegnere ogni obiezione in merito. Povera Anafrida.
Povero lui. Giovani d’oggi.
- Mi piaci tu.
Beata gioventù!
That's no way to go
Does your mother know?
Il tragitto verso i bagni
era costellato di pericoli, o almeno così credeva un Andreas
sempre più infoiato, trasportato in bagno da un Eric sempre
più docile e felino.
Si sentiva osservato,
osservato e giudicato. E per inciso, non credeva che fosse per i suoi
magnifici pettorali, o per la quantità di glitter rosa che gli
ricopriva il corpo perfetto, o per il suo bel didietro incorniciato in
pantaloni di pelle.
Era tutta colpa del moccioso, che, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, portava solo guai.
Take it easy
Try to cool it girl
Take it nice and slow
Does your mother know?
Arrivati in bagno, gli effluvi delle latrine chimiche dovevano avergli corroso un paio di sinapsi.
Si trovò a baciare
avidamente il ragazzo, che dal canto suo, appollaiato sul lavandino,
gli stringeva le gambe lunghe al torso, le unghie piantate nelle sue
guance, e oh, erano laccate di nero.
Lasciò che la mano
gli scorresse sulla coscia di Eric sfregando sul tessuto ruvido dei
jeans aderenti, cercandogli il fianco per aprirsi una via fra la stoffa
della camicia, pelle morbida e calda sulle dita sapienti.
Un gemito del ragazzo gli
colpì la testa con un afflusso violento di sangue: smise di
pensare con la testa, e più prosaicamente si dette
all’ascolto di un bisogno animalesco. Gli afferrò la nuca
saldamente, piegando il volto di lato, spingendoselo addosso.
I can see what you want
But you seem pretty young to be searching for that kind of fun
So maybe I'm not the one
Tornò bruscamente sulla terra un attimo dopo, quando Eric prese ad armeggiare con la zip dei suoi pantaloni.
Ora, baciarsi andava bene, e anche-e anche andare un po’ oltre.
Ma fare sesso con un
minorenne maschio nell’ingresso di un bagno pubblico, e come tale
aperto a tutti, era tutt’altra cosa. E sì, era la parte
del minorenne che lo inquietava. Col meraviglioso progetto di una
meravigliosa band che stava quasi andando in porto, ci mancava solo una
denuncia.
- Andreaaas…
Dannato moccioso. Lo mandavano I paparazzi, sicuro. Adesso che era semifamoso volevano incastrarlo.
Oh, sarebbe stato
condannato al carcere a vita. E avrebbe fatto sesso solo con un
galeotto calvo alto due metri dal seducente nome Augustus. A vita.
Ugh.
- Andreas, so che lo vuoi quanto me.
Si ritrasse come se quel ragazzino fosse stato olio bollente, cozzando contro la porta di un box del bagno. Che si aprì.
Gli ci volle tutta la sua
presenza d’animo per aggrapparsi alla cornice, e comunque non fu
un bel momento per la sua autostima.
- Andreas?
La sua autostima si
risollevò ulteriormente, e così fece qualcos’altro
un po’ più in basso, quando il più giovane gli
sorrise di un ghigno feroce, da predatore, sculettando verso di lui.
Now you're so cute, I like your style
And I know what you mean when you give me a flash of that smile
But girl you're only a child
La porta si chiuse alle
loro spalle con il più soave dei rumori. Pigiato contro il muro
della squallida toilette Eric era bello d’avorio e di ebano, la
schiena piegata all’indietro, il bacino appena in avanti, premuto
su quello di Andreas.
Baciava ad occhi chiusi
come una ragazzina felice, innocenza apparente che cozzava
inevitabilmente con l’avidità dei suoi assalti ai
pantaloni del più vecchio, ripetuti e subdoli e respinti sempre.
- Potrebbero sentirci.
- Non dirmi che la cosa non ti eccita.
- Cristo, sei minorenne!
- Beh. Hai qualche altra attività da proporre?
Era interessante il modo
in cui lo diceva, con lo sguardo languido e le labbra rosse e le mai
nei pantaloni dell’uomo. A cui, per inciso, gli Abba
consigliavano diverse attività alternative, tutte molto caste e
vagamente squallide, se solo paragonate all’opzione dei baci di
Eric che gli scendevano piano lungo il petto e poi sul bacino.
Well I can dance with you honey
If you think it's funny
Does your mother know that you're out?
And I can chat with you baby
Flirt a little maybe
Does your mother know that you're out?
Insomma, in fondo il ragazzo era consenziente. Poteva beccarsi le attenuanti.
E poi.. E poi aveva un tocco speciale, per certe cose.
Signori
della giuria, l’avete visto quant’è bello? E che
labbra, Cristo? Con quelle labbra potrebbe mettere in ginocchio…
- ..Dio.
Le dita impigliate fra i
capelli di Eric, si reggeva in piedi a malapena, instabile sulla parede
umida e sulle ginocchia tremanti e su un filo di razionalità che
gli ricordava che quello che stavano facendo era illegale in diversi
stati.
Anche volendo tralasciare la parte della pedofilia.
Take it easy
Better slow down girl
That's no way to go
Does your mother know?
Take it easy
Try to cool it girl
Take it nice and slow
Does your mother know?
- A questo punto dovresti invitarmi a casa, Andreas.
Il ragazzo gli
arpionò i fianchi sollevandosi dal pavimento lurido su cui era
inginocchiato, sfregandosi il dorso della mano sulle labbra, che
avevano preso una curva morbida, sorridente e perfida e innocente tutto
insieme.
Dio, ti succhiava anche l’anima, ma con la stessa espressione innocente di una bambina attaccata al suo chupa-chups.
- Tua madre lo sa che fai queste cose?
Well I can dance with you honey
If you think it's funny
Does your mother know that you're out?
And I can chat with you baby
Flirt a little maybe
Does your mother know that you're out?
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