storia
Ok, questa
è la prima storia che scrivo con l'intenzione di pubblicarla. Sto
lavorando sul primo capitolo da settembre, alla ricerca di possibili
errori e miglioramenti e sarei lieta se voi recensiste sia per dirmi
cosa ne pensate, sia per avere dei consigli, anche sui dettagli più
insignificanti. Avviso chiunque stia leggendo (sempre se qualcuno sta
leggendo) che non recensirò un giorno si, un giorno no e, forse,
neanche una volta alla settimana, visto che la storia non è già
scritta da parte e con compiti, genitori preoccupati del fatto che si
usi il pc troppo a lungo (i miei sono così!) e mancanza di
ispirazione è difficile proseguire. Comunque, vi chiedo di avere
pazienza, immedesimarvi nei miei panni e sappiate che (se ci riesco)
aggiornerò al massimo dopo due settimane (niente è certo). Inoltre
vi avviso del fatto che, se nessuno recensirà, io ovviamente
cancellerò la storia e non la proseguirò. Se vi piace o volete
consigliarmi un miglioramento, o magari tutte e due le cose, e avete
la possibilità di recensire, non esitate a farlo: se non c'è almeno
una recensione io cancellerò tutto. Mamma mia, sembra quasi una
minaccia :)! So di avervi annoiato abbastanza, perciò vi lascio con
l'augurio di una buona lettura e...vi scongiuro: recensite-faccina
implorante-!
Alla mia
sorellina Roby, che adoro. Amore, questo capitolo è per te. Tvb.
Una
famigliola di cinque componenti camminava per la stazione di King's
Cross. C'era un uomo con gli occhiali e i capelli spettinati, una
donna, sicuramente la moglie, con i capelli rossi e dei bellissimi
occhi celesti. Poi c'erano i tre figli: due maschi e una femminuccia,
che aveva gli stessi capelli della madre. Quello più grande
trasportava un carrello con dentro un baule logoro e consumato dal
tempo. Sopra di esso stava una gabbia con un gufo reale al suo
interno. Era uguale in tutto e per tutto al padre e ogni tre secondi
alzava la mano per spettinare ancora di più i capelli. La ragazzina
dai capelli rossi, presumibilmente la più piccola, sembrava
sprizzare felicità da tutti i pori: camminava a saltelli e aveva in
una mano una gabbietta con dentro un gufetto piccolo piccolo che
tubava soddisfatto. Intanto spingeva il suo carrello con all'interno
un baule nuovo di zecca. Il secondogenito, invece, camminava con il
viso incollato ad un libro bello grosso. Nella copertina, in bella
mostra a grandi lettere argentate stava scritto “Storia di
Hogwarts”. Nel frattempo spingeva il suo carrello e aveva alla
spalla, chissà come ci riusciva, un barbagianni color nocciola.
“E dai!
Mollalo, lo conosci a memoria ormai quel libro!”esclamò il più
grande.
“E tu non
lo conosci per niente, James” rispose a tono l'altro.
“ Jim,
Albus ora basta” li rimproverò con dolcezza la madre.
Il resto del
tragitto percorse silenzioso, se non per il canticchiare della
piccola.
“Ti vedo
di buon umore Lils-disse il padre-è per quello che so io?”
“Ma certo
pà, perché fra poco andrò a Hogwarts”
l'ultima parola venne detta con una felicità enorme che venne subito
attaccata dall'umorismo di James.
“Ne
sei così sicura del fatto che sia così bella? Voglio dire, e se non
trovassi amiche, se risultassi in Serpeverde e non riuscissi a fare
alcuna magia? Ti piacerebbe ancora?”
“Si,
perché troverò un'amica, risulterò in Grifondoro e saprò fare
tutte le magie che mi chiederanno!”
“E
brava la nostra Lils-esclamò il padre-sempre così ti voglio. Ma ora
affrettiamo il passo, mancano solo dieci minuti alle undici”. Detto
questo si avvicinò alla barriera che divideva non solo il binario 9
da quello 10 ma anche il mondo babbano dal mondo delle magie. Il
ragazzo chiamato Albus chiuse finalmente il libro e ci si appoggiò
casualmente e, senza attirare l'attenzione sparì al suo interno.
Dall'altra parte l'aspettava il vagone rosso con su
scritto Espresso per Hogwarts. Si girò appena in tempo per vedere
Lily, Jim, il padre e la madre uscire illesi dalla barriera di
mattoni.
“Dove
sono Ron e Hermione? Sono in ritardo!”
“Solo
per specificare-disse una voce limpida alle loro spalle-è sempre
colpa di Ron”.
Lily
salutò con entusiasmo la donna chiedendole “Zia Hermione come va?
Dove sono Rosie, Hugo e zio Ron?”
“Eccoci
qua!”rispose un uomo stempiato dai capelli rossi e le lentiggini
accompagnato dalla figlia che, come Al, leggeva un libro e da suo
figlio della stessa età di Lils.
Albus
alzò lo sguardo sul grosso orologio che aveva dinnanzi a se. Notò
preoccupato che erano le undici meno cinque. Dopo saluti, abbracci,
raccomandazioni nel caso di Jamie e la promessa di rivedersi a Natale
tutti insieme, i ragazzi salirono sul treno accompagnati da bauli e
gufi. Il treno incominciò finalmente la sua corsa che sarebbe durata
tutta la giornata. Lily si affacciò a un finestrino e levò una mano
in segno di saluto a genitori e zii e infine, quando il treno virò
la sua corsa, ritornò dentro.
Che
bellezza, finalmente il momento che tanto aspettava era arrivato!
Ancora non ci credeva che sarebbe andata a Hogwarts! I suoi pensieri
vennero però interrotti da delle urla che assomigliavano ad una voce
che Lily conosceva fin troppo bene...Lily non poté non trattenere un
sorriso pensando al fatto che Jamie si cacciava nei guai ancor prima
di cominciare la scuola. Così si avviò verso la fonte delle urla,
chiedendosi chi fosse il malcapitato con cui Jim se la stava
prendendo con tanta foga e rabbia. Ed eccolo da una parte, con alle
spalle cugini e fratello, che sbraitava contro un ragazzo dall'espressione fiera e altezzosa.
“Ma
come ti permetti, non puoi alzarmi la bacchetta e tentare di lanc...”
“Allora
hai finito? Mi sto annoiando a morte!-lo interruppe il ragazzo. Lily
lo guardò con più attenzione: aveva dei bei capelli neri e occhi
azzurri. In quel momento arrivò la signora dei dolci, ma senza
carrello.
“Be,
la finiamo di fare certe scenate?-domandò-Su, su tutti nei
rispettivi scompartimenti. Ora!”.
Detto
questo, tutta la folla creatasi attorno alla lite si dileguò, ma non
prima che i due si scrutassero con profondo disprezzo.
Una
volta tornati dentro lo scompartimento, Lily domandò a James chi
fosse il ragazzo con il quale aveva appena litigato.
“È
una gran testa di...”
“Jim!-lo
interruppe Al-non davanti a Lily!”.
Sentendosi
chiamata in causa, la rossa esclamò “Guarda che non sono una bimba
di 5 anni, ne ho 11 capito, 11! Riformulo la domanda: come si chiama
quel tipo?”
“Charles
Nott, un codardo della cricca di Malfoy. Se poi vuoi sapere chi è
lui, ti dirò che è una gran testa di ca...cca!”fu il resoconto di
Jim dopo aver visto la faccia di Albus.
“So
benissimo chi è e cos'è Malfoy grazie. Era Nott che mi
interessava-rendendosi conto del significato di ciò che aveva appena
detto rettificò-cioè, no volevo solo sapere chi era ma non è che
mi interessi, ma semplicemente mi incuriosiva.
Lo
sguardo furente di James venne piano piano sostituito da un altro
carico di preoccupazione.
“Ascoltami
bene Lils, con loro tu non devi avere niente a che fare perché non
ti potranno mai volere bene, ci siamo intesi. Sono Serpeverde e tanto
basta a stargli alla larga e io non voglio che tu gli stia vicina
nemmeno un chilometro”
“Sta
tranquillo fratellone, lo so benissimo cosa sono capaci di fare.”
“Bene
e ora, rendiamo il primo viaggio sull'Espresso di Lily e Hugo
supermemorabile!”.
Il
resto del tempo venne passato a chiacchierare, strafogarsi di
dolcetti e succo di zucca ghiacciato e, nel caso di James, a passare
una mano nei capelli già arruffati normalmente, ogni volta che un
“branco” di ragazzine cinguettanti passava casualmente davanti
al loro scompartimento.
Quando
incominciò a far buio, si cambiarono tutti e cinque la divisa.
Pronti per scendere dal treno, aprirono la porta vetrata carichi di
bauli e gabbie. Fu in quel momento che qualcosa catturò l'attenzione
di Lily. Un ragazzo biondo con la divisa da Serpeverde e una scintillante spilla da Prefetto appuntata al petto diede uno spintone a Jim. Il biondino si
voltò verso Lily. I suoi occhi grigio ferro si incatenarono a quelli
azzurri di lei, che subito arrossì e spostò lo sguardo.
“Santo
cielo Potter, non ne hai abbastanza! Quanti altri sudici parenti ti
vuoi scarrozzare ancora?-chiese con voce strascicata il ragazzo.
Jim
era pronto a rispondergli a tono ma venne interrotto da Lily che
rispose con foga e disprezzo “Questi non sono sicuramente affari
tuoi!”. Lui guardò altezzoso la ragazza e le disse deridendola “Ma
che bel carattere peperino Miss Potter, peccato
che non devi parlarmi così perché si da il caso che io sia un
Prefetto. Sono
sicuro che quest'anno ci divertiremo, io e te”.
“E
io ne dubito fortemente”rispose la rossa sorpassandolo per uscire.
***
Il
fatto che Lily Potter, la famosa sorella di uno dei ragazzi più
affascinanti e carini della scuola, avesse discusso con Scorpius
Malfoy, che tra parentesi rientrava nella categoria qui sopra
elencata, arrivò alle orecchie di tutti. E così, quando la
professoressa Taylor la chiamò, tutti nella Sala Grande la
fissavano. La camminata verso il Cappello parlante sembrò a Lily
interminabile, ma alla fine si sedette sullo sgabello, chiuse gli
occhi e la professoressa glielo mise in testa. Il momento che
aspettava ormai da tanto tempo era arrivato, ma adesso non era più
così sicura di voler essere lì.
“Mmmh.
Vediamo un po' dove andrà a finire l'ultima dei Potter.-disse una
vocina che poteva sentire solo l'interessata- l'intelligenza c'è,
questo è sicuro, coraggio... si anche quello in abbondanza direi, e
dai molto filo da torcere a chiunque ti scocci. Che ne dici di
interrompere la tradizione e andare a Serpeverde? Sono sicuro che ti
potresti trovare bene con il carattere che ti ritrovi!”.
Le
parole del Cappello Parlante fecero pian piano breccia nella testa
della rossa, che sorpresa, aprì gli occhi celesti e trasalì.
“Su,
non c'è bisogno di essere così tanto sorpresi. Bene, ho fatto la
mia scelta: Serpeverde!”. L'ultima parola venne urlata a tutta la
Sala, e ovviamente tutti gli studenti sbarrarono gli occhi e un
mormorio ripercorse i quattro tavoli. Chissà per quanto Lily rimase
là impalata: non riusciva a capacitarsi del fatto di essere ormai
Serpeverde. Ma lei non voleva esserlo, era ciò che fin da bambina
aveva imparato ad odiare e ora...cosa doveva fare: odiare se stessa?!
Era impossibile, lei sapeva anzi, ne era sicura, di essere fatta per
stare a Grifondoro. Lei era coraggiosa, leale e non meschina e
crudele. Da dietro le spalle la Taylor le sussurrò “Ehm, signorina
Potter, si dovrebbe alzare, ci sono altri studenti che devono essere
smistati”. Fu come se una scossa l'avesse attraversata. Lei era
Grifondoro, avrebbe affrontato l'ignoto con coraggio e non si sarebbe
tirata indietro. Così si alzò e, a testa alta, andò a sedersi nel
rispettivo tavolo, lottando per cacciare indietro le lacrime e non
scoppiare a piangere. Persa nei suoi pensieri, non si accorse che dei
bellissimi occhi grigi la stavano osservando.
***
Charles, uno dei migliori amici di Scorpius seguì il
suo sguardo e, quando vide l'oggetto dei pensieri del biondino,
scosse la testa.
“Di
un po', perché fissi la Potter? Il fratello ti ammazzerebbe se tu la
prendessi per il culo”. Scorpius non poté fare a meno di sorridere
e si voltò a fissarlo.
“Charles,
quella ragazzina è già mia, possibile che non lo capisci? Non
direbbe mai a nessuno di essere stata usata da me, è troppo
orgogliosa per ammetterlo. Vedrai, si innamorerà di me e farà il
mio gioco, come tutte le altre, del resto”. E sorrise compiaciuto.
“Ok,
tu non smetterai mai di stupirmi. Ma permetti una domanda: ti
piace?”.
“Tralasciando
il fatto che è una sporca mezzosangue e la sua parentela devi
ammettere che è carina, Charles! Non mi piace però, puoi
scommetterci la mano. Voglio solo divertirmi un po'”.
“Non
andarci pesante però e stai attento, visto che adesso è una Serpe.
Un motivo ci sarà, no?”
“Tu
lascia fare a me e non preoccuparti. Pensa a goderti lo
spettacolo-alzò lo sguardo e disse-che inizia stasera”
“Buon
divertimento.” gli augurò Charles con un sogghigno.
***
Finalmente l'ultima ragazza da smistare, Monic Zabini,
una ragazzina bionda molto molto carina, era stata assegnata a
Serpeverde ed erano apparsi i meravigliosi cibi della mensa di
Hogwarts. Ma Lily non aveva alcuna intenzione di rendergli onore e di
assaggiarli. Si guardò attorno incerta sul da farsi: davanti a lei
c'era proprio la Zabini. Vista da vicino era ancora più bella.
Questa si girò e le disse “Ciao, tu sei la figlia di Potter, vero?
Io sono Monic, Monic Zabini.”
“Oh,
si sono Lilian Potter. Ma tuo padre non è Blaise Zabini?”
“Si,
proprio lui. Ti starai chiedendo perché sto parlando con te, vista
la mia provenienza, ma io ho un'idea totalmente diversa sul sangue e
la sua importanza, non so se capisci che intendo. Sicuramente siamo
nello stesso dormitorio. Be, e ora se non ti dispiace, io mangio” e
detto questo incominciò a mangiare. Lily era alquanto perplessa ma
non disse nulla.
“Bé,
che fai non mangi?”le chiese Monic “Assaggia il pollo, è
squisito!”. Ma Lily non voleva sentire di mangiare, perché era
sicura che avrebbe vomitato tutto. Così fece segno di diniego col
capo e cercò con lo sguardo i fratelli dall'altra parte della Sala.
Trovò lo sguardo di Al che la scrutava chissà da quanto con
preoccupazione. Questi rivolse tutta la sua attenzione a qualcosa che
stava alle spalle di Lily. Si girò di lato e diede un colpetto a
James e gli indicò ciò che stava fissando prima con tanto stupore.
Jim invece sembrava più furioso che mai e si alzò dal suo tavolo
diretto verso la sorella. Infatti, si dava il caso che un biondino
con degli occhi grigi, le stesse venendo incontro. Proprio quando
Lily si girò, lui le disse “Ehilà Potter, come te la passi nella
mia casata?”
“Ehilà
Malfoy, perché non te ne vai e mi lasci mangiare in pace?”gli
rispose Lily.
“Perché
volevo parlarti. Dopo cena ti va di fare quattro passi?”.
Se
Lily non avesse visto le labbra di Malfoy muoversi, non ci avrebbe
creduto mai e poi mai. Non le andava a genio stare sola con lui, ma
non voleva essere considerata codarda (anche se lui era del quinto
anno come James). Fu principalmente per quello che rispose con un si
di sfida. Proprio mentre lui se ne andava soddisfatto aggiungendo che
le avrebbe mandato un gufo alla sua stanza su dove incontrarsi, le si
catapultò davanti un furiosissimo James.
Bene, questo è tutto, per il primo capitolo. Vi prego, recensite in tanti:)Baci Angy:)
|