Carla
si era trasferita a Londra esattamente due mesi dopo
la laurea, già laurea che le era costata la bellezza di
quattro anni invece dei
tre che avrebbe dovuto fare, tutto questo perché non era mai
stata una grande studentessa e
si era iscritta a quel corso di laurea
buttando nel cestino tutte le sue speranze di scrittrice al solo scopo
di
trovarsi un lavoro al più presto, ma poi dopo il primo anno
di corsi che aveva
letteralmente mandato all’ aria non riuscendo a concludere
l’ anno e facendosi
bocciare aveva capito che quella sarebbe stata davvero la sua strada e
che
probabilmente non l’ avrebbe rimpianta.
Quando
aveva deciso di trasferirsi a Londra il suo migliore
amico Ivan aveva deciso di seguirla, secondo lui a Londra un gay
dichiarato
come lui avrebbe avuto molte più possibilità,
specie perché sosteneva che all’
estero l’ accento italiano fosse trovato estremamente
erotico.
A
quelle parole Carla era letteralmente scoppiata a ridere,
estremamente erotico? Certo come poteva risultare erotico un italiano
accentato
dei vari accenti che avevano in Italia.
Principalmente
Ivan aveva deciso di seguirla perché la
provincia milanese ormai non offriva più gli stimoli di cui
aveva bisogno e perché
ancora non era riuscito a trovarsi un valido compagno, ma solo storie
di sesso
e nulla più, così quando Carla aveva annunciato
il suo trasferimento a Londra
Ivan non ci aveva pensato due volte decidendo di seguirla nella fredda
ma
mentalmente più aperta Londra.
Beh
da quei tempi ne era passato di tempo ed ormai era quasi
un anno e mezzo che vivevano a Londra, Ivan aveva iniziato una storia
seria con
un certo Nate, un ragazzo davvero bellissimo, il classico ragazzo che
una volta
che una ragazza scopre gay non può fare a meno di pensare,
“che spreco” ed era
proprio questo quello che aveva detto Carla quando Ivan gli aveva detto
di aver
scoperto che anche Nate era gay, salvo poi congratularsi con lui per
aver
iniziato una relazione stabile, cosa assolutamente rara per Ivan.
Beh
Ivan aveva una relazione seria e faceva l’ insegnante
madre lingua di italiano in una scuola, mentre Carla aveva iniziato a
lavorare da
subito al St Mary e in tutti quei mesi c’ era stato solo il
lavoro e qualche
serata in qualche pub a bere qualche drink e a volte la serata si
concludeva in
compagnia di qualche uomo ma solo per il tempo necessario, nessuno
rimaneva
fino al mattino dopo e quando provavano a richiamarla o a ricercarla
lei aveva
sempre altro da fare.
“io
dormo fuori stanotte”disse Carla prendendo la borsa
“andare
a fare il turno di notte non equivale proprio all’
idea che ho io del dormire fuori”disse Ivan
“perfetto
abbiamo casa per noi allora”disse Nate baciando
Ivan
“si
ma non fate casino specie perché domattina quando
tornerò vorrò dormire in santa
pace”disse Carla
“va
bene tesoro a domani”disse Ivan mandandole un bacio
mentre Carla usciva di casa, un paio di fermate di metro e sarebbe
arrivata al
St Mary.
“Carla
meno male sei arrivata abbiamo appena ricoverato una
paziente per prodromi e ha chiesto espressamente di te”disse
la capoturno
Maggie che aveva ormai i suoi anni alle spalle, però non
sottovalutava le più
giovani mettendole alla sua pari.
“stanza?”chiesi
io
“la
c”disse Maggie
“bene
vado a vedere”disse Carla un po’ perplessa seguiva
così tante pazienti ai corsi pre parto che a stento ne
ricordava i nomi, anche
se ne ricordava perfettamente i visi e le storie, ma con i nomi aveva
sempre
avuto difficoltà.
Quando
entrò nella stanza trovò le due pazienti
ricoverate
lo scorso pomeriggio e poi la paziente che aveva richiesto di lei, di
lei il
nome però lo ricordava era stata veramente stressante,
chiamava praticamente a
tutte le ore per i continui dubbi che le persone che la circondavano le
avevano
messo in testa, ma d'altronde era alla prima gravidanza ed era
abbastanza
normale. Il suo nome era Victoria Pattinson, il padre del bambino non
era mai
venuto con lei perché era un noto attore e al momento si
trovava a New York,le
aveva detto il nome ma non lo ricordava, ma di sicuro non lo conosceva
d'altronde
la sua vita era racchiusa tra le mura del St. Mary.
“Signora
Pattinson come mai qui?”chiese
“avevo
delle contrazioni le hanno chiamate prodromi”disse
Victoria storcendo il naso non era sicura di aver usato il termine
corretto.
“beh
sei a 38+2 ormai manca poco ne hai ancora?”chiese Carla
“è
da un’ oretta buona che sono smesse”disse Victoria
“bene
ricorda quando le senti di tenere i tempi va bene?”le
ricordò Carla
“Si
grazie mille, non voglio partorire senza mio marito
quindi spero che questa bambina si decida ad aspettare”disse
Victoria
accarezzandosi il pancione
“vedrai
aspetterà, ora vado per qualsiasi cosa suona”disse
Carla indicandole il campanello
“grazie”disse
Victoria più tranquilla.
La
notte passò tranquilla, nessun nuovo ingresso e nessun
travaglio il che equivaleva a noia totale.
“perfetto
una nottata tranquilla stasera a bere in quel
locale nuovo?”chiese Lauren
“io
passo”disse Carla
“si
brava continua ad ubriacarti da sola nei bar per
depressi”disse Lauren
“ciao”disse
Carla salutando tutti e ignorando le parole
della sua collega tornò a casa decisa solo ad incontrare il
suo letto ad una
piazza e mezza.
Quando
si svegliò era ormai ora di cena, ma decisamente non
aveva fame così indossò un vestito carino con un
paio di collant pesanti e il
suo paio di scarpe preferite, di rado poteva vestirsi così,
lavorava
continuamente e in genere indossava sempre quella divisa rosa con la
felpa blu
in genere per la notte e i capelli sempre raccolti, ma quella sera li
lasciò
sciolti.
Prese
un taxi fino al suo pub preferito e si sedette al
bancone come suo solito.
“ciao
Joe”disse Carla salutando il suo fidato amico
“Carla
andata bene la notte?”chiese Joe sinceramente
interessato, era un buon ascoltatore e lei aveva sempre bisogno di un
buon
ascoltatore e di un buon brandy dopo il turno di notte.
“si
notte tranquilla forse troppo”disse Carla
“capisco”disse
Joe versandole il brandy
“uno
anche per me”disse un ragazzo sedendosi accanto a
Carla.
“fan
del brandy?”chiese Carla senza alzare gli occhi dal suo
bicchiere
“si
specie quando non sono più libero di girare nemmeno
nella mia città”disse il ragazzo
“Londra
è una città incasinata”disse Carla
alzando gli occhi
verso il ragazzo, aveva dei capelli biondi e dei profondi occhi azzurro
grigio che
quasi la ipnotizzarono.
“già”disse
il ragazzo guardandola stranito, possibile che
non sapesse chi fosse? Beh forse a Londra non tutti lo conoscevano
nemmeno quel
Joe gli aveva chiesto qualcosa e questo lo fece sentire parecchio
sollevato.
“Joe
un altro”disse Carla
“però
ci dai dentro”disse il ragazzo vedendola mandare
giù
tutto il liquido
“non
fare il timido su Joe versane un altro al nostro amico
sembra aver avuto una pessima giornata”disse Carla e una
volta arrivati al
settimo bicchiere erano entrambi completamente ubriachi, ma
continuavano a
parlare di tutto e di più come se fossero sobri.
“ciao
Joe io vado, ciao tipo di cui non ricordo il nome”disse
Carla reggendosi malamente sui suoi tacchi
“Robert
mi chiamo Robert”disse Robert
“beh
ciao”disse Carla andandosene
“aspetta”disse
Robert seguendola ti do un passaggio
“si
non dovrei accettarlo, ma sono troppo sbronza”disse
Carla salendo sull’ auto di Robert che la
riaccompagnò a casa e una volta
davanti al suo portone scese anche lui per aiutarla a fare le scale.
“grazie
della compagnia”disse Robert
“non
ti va di entrare?”chiese Carla, l’ alcool in
circolo la
faceva diventare parecchio sincera, e aveva messo gli occhi addosso a
quel
ragazzo da subito.
“si”disse
Robert seguendola e una volta in casa si avventò
sulle sue labbra baciandola con passione.
Il
mattino dopo Carla si risvegliò completamente nuda
avvolta solo dalle lenzuola e da due braccia che le stringevano la
vita, aveva
dormito con un uomo? E che uomo si disse quando si voltò
verso il ragazzo al
suo fianco peccato non si ricordasse nemmeno il suo nome.
“buongiorno
Carla la colazione è pronta”disse Ivan entrando
in camera senza bussare al suo solito e facendo svegliare il ragazzo al
suo
fianco.
“ah
scusate non volevo”disse Ivan facendo una faccia
scioccata mentre usciva dalla stanza dell’ amica.
“mi
spiace è un idiota”disse Carla
“non
importa, uhm lo sai che sei bellissima”disse Robert
stringendola a sé.
“uhm
ancora alcool in circolo un caffè e molta acqua mi
raccomando, ora sarebbe opportuno che tu andassi, devo anche andare a
lavoro”disse
Carla alzandosi
“ti
accompagno se vuoi”disse Robert
“senti,
uhm non ricordo il tuo nome”disse Carla
“Robert”disse
Robert un po’ stranito
“no
dicevo senti Robert non dormo con uomini che non conosco
di solito è capitato perché ero sbronza ma ora
sarebbe meglio che tu andassi”disse
Carla
“si
ricevuto”disse Robert rivestendosi velocemente e
sbattendo la porta della sua camera mentre usciva.
“l’
hai fatto scappare”disse Ivan sbuffando quando Carla
uscì
dalla stanza pronta per andare a lavoro
“non
rompere che devo andare una mia paziente sta entrando
in travaglio quindi ciao”disse Carla uscendo velocemente di
casa
“poi
però mi racconti”disse Ivan ma ormai Carla era
già
fuori casa.
“dov’è
Victoria?”chiese Carla alla sua collega
“sala
parto numero 7”disse Maggie
“eccomi
come stai?”chiese Carla ad una Victoria in preda al
panico
“sono
ravvicinate e ho una paura atroce”disse Victoria
“non
preoccuparti sai benissimo cosa fare e andrà tutto bene,
il padre del bambino?”chiese Carla all’ infermiera
“lo
chiamo subito mi pare fosse in sala d’
aspetto”disse l’infermiera
“Robert
sei arrivato”disse Victoria felice e un po’ meno
felice fu Carla quando vide chi era quel Robert, perfetto pure sposato
e con un
figlio in dirittura d’ arrivo.
“perfetto”disse
Carla sbuffando fra sé, era davvero tentata
a farsi sostituire ma non era decisamente il caso.
“Tom
non è ancora arrivato?”chiese Victoria a Robert
“no
tesoro ma vedrai arriverà in tempo”disse Robert
accarezzando la fronte di Victoria, com’ era possibile
portare avanti un parto
quando era presente anche l’ uomo con cui la notte scorsa era
successo qualcosa
e che ora era lì a veder nascere il proprio figlio.
“inizia
a spingere Victoria”disse Carla e dopo ore e ore di
travaglio finalmente nacque una bellissima bambina dai capelli scuri e
gli
occhi chiari.
“come
la chiamate?”chiesi mentre compilavo tutte le carte e
Victoria stringeva tra le braccia la sua bambina
“Cecilie”disse
Victoria orgogliosa
“ancora
congratulazioni”disse Carla
“grazia
a te Carla sei stata davvero paziente con me, parlo
anche dei mesi passati”disse Victoria
“è
un piacere”disse Carla sorridendole e uscendo dalla stanza.
“e
così sei l’ ostetrica di cui straparlava
Victoria”disse
Robert
“così
pare e tu sei il padre della bambina che non si è mai
visto”disse Carla
“Rob
è già nata vero”disse un ragazzo
raggiungendoli in
preda al panico
“si
Tom vai a vederla è bellissima”disse Robert
“scusi
ma lei dove va?”chiese Carla l’ orario di visita dei parenti era finito da
un pezzo
“posso
vedere mia figlia”disse Tom
“Victoria
è mia sorella”disse Robert
Carla
e Robert
Ivan
Nate
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