Tè e rame

di kaos3003
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Titolo: Tè e rame
Fandom: Ayashi no Ceres
Rating: per tutti
Tipologia: flashfiction.
Lunghezza: 321 parole (Criticoni)
Avvertimenti: … diabete?
Genere: fluff, romantico
Disclaimer: Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia contiene sono una creazione di Yuu Watase.
Prompt: A casa, mentre piove, odore di tè per il “Meme d'Autunno”
Note dell'Autore: Il “Meme d'Autunno” è cosa buona e giusta, ma lo è anche il “Pigiama Party” per cui, grazie a questa storia, ho completato una tabella praticamente monocromatica.
Introduzione alla Storia: Piove e Aya guarda i suoi uomini




La voce di una idol riempiva la stanza mentre l'odore dell'aria, satura di pioggia, le entrava dolce nei polmoni. In cucina il suo ultimo tentativo di cucinare una torta riposava sul ripiano della credenza e fra pochi minuti sarebbe stata l'ora della merenda per Hachirou che, immancabilmente, avrebbe preferito un dolce confezionato a quello semi carbonizzato della madre. O quelli dello zio Yuhi, se fosse stato lì.
La pioggia batteva leggera sul vetro mentre nella casa si spegnevano le ultime note e calava il silenzio e Aya recuperò la propria tazza di tè. L'isola di Hachijou era silenziosa e rassicurante durante quelle prime piogge autunnali, quando i turisti lasciavano le coste sui piccoli traghetti e solo qualche maniaco della pesca osava avventurarsi fuori.
Stava giusto osservando uno di questi scendere dal costone del monte, probabilmente diretto verso la secca, studiando il dondolio della canna sulla spalla, quando un borbottio dietro di lei la costrinse a voltarsi. Toya era sdraiato sul pavimento, poco lontano dai suoi piedi e apparentemente addormentato. Sul suo addome riposava il piccolo Hachirou, stremato dalla giornata di giochi.
Aya fissò suo marito agitarsi nel sonno. Ormai erano sempre più frequenti i momenti in cui lo sorprendeva appisolato e il suo colorito diventava ogni giorno più pallido... eppure questo non gli impedisce di cingere la vita del figlio con un braccio per evitargli una caduta, pensò, guardando i suoi due uomini tranquillizzarsi, lasciando che le ciocche ramate si mescolassero. In fondo non era tanto brutto che Hachirou avesse i capelli del padre.
“C'è qualcosa che non va?”
Gli occhi azzurri di Toya la fissavano, mentre la mano sinistra andava a scompigliare i capelli del figlio. Il braccio destro cingeva ancora quella piccola vita, non tanto stretto da disturbarlo, ma abbastanza per sostenerlo.
La tazza tra le sue dita si stava ormai raffreddando e l'odore del tè era sempre meno intenso. Forse avrebbe dovuto prepararne dell'altro.
“Nulla, pensavo solo che stasera dovrò lavare di nuovo quella camicia.”





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