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Titolo:
Dieci Giorni Fa
Fandom:
Seiyuu RPS
Personaggi/Pairing:
Masaya Onosaka, Yuki Kaida
Prompt:
Dieci giorni fa
Rating:
Arancione
Conteggio Parole:
818
Riassunto:
Sorseggiò lentamente il suo the,
seduta nel bar degli studios. Il sole penetrava placido dalle vetrate,
illuminando i tavolini occupati da altri tecnici e doppiatori.
Abbassò lo sguardo sul bicchiere di carta e, un sospiro abbandonò
le sue fini labbra rese lucide e rosee dal leggero velo di rossetto. Era
distratta in quegli ultimi tempi, aveva sempre la testa decisamente tra le
nuvole anche se, forse, sarebbe stato più corretto e preciso dire che la sua
mente si trovava ad appena dieci giorni prima...
Avvertimenti:
OneShot
Note: 1.
Prima fic RPS, i protagonisti sono due doppiatori dell’anime Axis Power Hetalia,
Masaya Onosaka (Francia) e Yuki Kaida (Cina) - hanno lavorato insieme anche in
The Prince of Tennis. Adoro le loro voci e non so perché mi sono immaginata
questa piccola scena tra di loro.
2.
Non conosco i loro caratteri dei due seiyuu, né so tanto della loro vita
privata. Sono ben poche le notizie che si trovano in internet su di loro. Quindi
mi sono limitata a quel che ho visto e sentito nelle interviste per dare loro un
carattere^^’’’’
3.
Scritta per la
Criticombola indetta da
Criticoni.
{ Dieci Giorni Fa ~
Sorseggiò lentamente il suo the, seduta nel bar degli studios. Il
sole penetrava placido dalle vetrate, illuminando i tavolini occupati da altri
tecnici e doppiatori.
Abbassò lo sguardo sul bicchiere di carta e, un sospiro abbandonò
le sue fini labbra rese lucide e rosee dal leggero velo di rossetto. Era
distratta in quegli ultimi tempi, aveva sempre la testa decisamente tra le
nuvole anche se, forse, sarebbe stato più corretto e preciso dire che la sua
mente si trovava ad appena dieci giorni prima...
“ Kaida-san~”
Yuki spostò gli occhi dalla rivista all’uomo che si era seduto, o
meglio, quasi buttato accanto a lei nel divanetto e che le stava donando un
luminoso e furbo sorriso e che le stava donando un luminoso e furbo sorriso.
“ Onosaka-kun.”, mosse il capo in un lieve cenno di saluto e
riprese a leggere l’articolo senza mostrare particolare interesse al collega
che, ovviamente, non si sarebbe accontentato di stare lì zitto e buono.
“ Che leggi?”, infatti, qualche istante dopo, Masaya, con fare
curioso, cercò di sbirciare la rivista della giovane donna. In realtà era finta
curiosità, non gli interessavano granché le cose da donna che le sue
colleghe erano solite leggere per poi spettegolare come galline - nulla di
personale, ovviamente, ma spesso le trovava seccanti pure lui.
“ Un articolo su un film che uscirà presto al cinema.”
“ Le Cronache di Narnia?”, lesse. “ Non era quel libro per
bambini di un tale inglese?”, domandò, osservando le immagini riportate
nell’articolo.
“ Era irlandese in realtà. Lo conosci?”, alzò di nuovo lo sguardo,
ignorando - per evitare inutili e stupidi litigi - quel che aveva detto l’uomo
sull’autore del libro: Kaida non condivideva affatto l’appellativo del tale
inglese e nemmeno il libro per bambini. Lei infondo non era una
bambina e poi Lewis era un grandissimo scrittore.
“ No, ma se vuoi chiamo il... caro Igirisu.”, ribatté
Onosaka, imitando il tono di voce del personaggio di Francia, aggiungendo anche
un sorrisetto malizioso per concludere il quadro. “ Magari lui mi sa dare più
informazioni per fare colpo su di te visto che è di casa.”
“ Onosaka-kun, innanzitutto non mi sembra il caso di disturbare
Sugiyama-kun per simili faccende, inoltre credo che sia il caso che tu ti prenda
una vacanza.”, consigliò Yuki, sorridendo affabile e dolce, ritirandosi dietro
l’orecchio una ciocca dei suoi lunghi capelli castani.
“ Vacanza? E perché?”
“ Ti comporti esattamente come Furansu.”, rispose, causando
una risata in Masaya che la sorprese.
“ E chi ti dice che questo non sia il mio carattere?”, ribatté,
avvicinandosi ancora alla giovane donna.
“ Il tuo tono di voce è chiaramente quello che dai al
personaggio, inoltre quando lavoravamo nel doppiaggio dell’altro anime non ci
hai mai provato con me. Quindi ti stai decisamente immergendo troppo nel
personaggio.”
“ Se ero immerso in Furansu a quest’ora sarei dietro a
Sugiyama-kun.”, ride. “ Mentre invece sono qui con te... e voglio restarci.”
“ Hai fatto qualche scommessa con Namikawa-kun?”, ribatté Kaida,
chiudendo la rivista e fissando, scettica, il collega.
“ Nessuna scommessa. Lo giuro. Non credi che tu mi possa
interessare come donna?”, chiese Onosaka, allungando la mani fino a scostarle
dal viso i capelli.
“ Così di punto in bianco? Beh... no.”
“ Non è di punto in bianco.”, si lamentò l’uomo. “ Mi piaci già da
un po’.”
“ E come mai solo oggi ti...”
“ Avresti detto lo stesso anche se mi facevo avanti tempo fa.”, la
bloccò. “ L’ho fatto in questo momento perché mi sentivo più sicuro.”
“ Più sicuro?”, ripeté Yuki, stupita dall’atteggiamento del
collega.
“ Hai...”, si avvicinò leggermente, fino a sentire il
respiro della donna sulle sue labbra, le carezzò il viso con dolcezza e, dandole
tutto il tempo di allontanarsi, posò lentamente la bocca su quella dell’altra,
chiudendola in un bacio.
“ Yo!”
Yuki Kaida sussultò, tornando al presente da quei famosi dieci
giorni prima. Alzò lo sguardo dal liquido ambrato del suo the e guardò il
suo collega, Masaya Onosaka, che ormai occupava i suoi pensieri, prendere posto
davanti a lei con quel suo sorrisetto malizioso.
“ Ciao...”, lo salutò, indecisa sul da farsi.
“ Allora, Chugoku, a che pensavi? Ai coniglietti e a
Shinatty-chan?”, ironizzò.
La donna sorrise leggermente e, modulando il suo tono di voce
ribatté con un:. “ Pensavo ad un uomo, aru. Ma non è Shinatty-chan, aru.”
“ Uhm... non sarà mica, Igirisu perché poi io sono geloso.”
“ Per me o per lui?”, domandò poi con voce normale guardando Masaya.
“ Per te, ovviamente.”, si alzò per chinarsi su Yuki. “ Sono un
uomo fedele, io.”
“ Allora posso finalmente darti la risposta a quello che è successo
dieci giorni fa...”, sussurrò guardandolo negli occhi.
“ E sareb-”, e le sue parole vennero interrotte da un bacio, tenero
e dolce, da parte della donna che, per Onosaka, valeva più di mille e più
risposte.
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