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Susan si volta, cercando
di nascondere il tormento, l'angoscia.
Sa che non lo
vedrà
più...sa che tutto ciò che poteva essere non
sarà
mai più che accennato...
E
all'improvviso si volta, incontrando le iridi nere ed ardenti di
Caspian.
Sono due passi
veloci, quelli che li separano. Due passi ansiosi, che risuonano nel
silenzio.
Le loro labbra
s'incontrano
l'istante più tardi. Morbide, calde, caste. Un bacio lieve
ed
intenso che non dura più di un istante.
Susan si separa
da Caspian, lentamente, a malincuore.
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Anna
si separò da Ben, lentamente. Lo guardò negli
occhi, così serio, così pensieroso, e...
-Pff...oddio, scusatemi!- esclamò, portando una
mano davanti alla bocca, cominciando a ridere per l'ennesima volta.
-BASTA, DANNAZIONE! Anna, un pò di ritegno!- la
voce
dannatamente amplificata di Andrew risuonò in tutto il set,
e
Ben rovesciò il volto al cielo, esasperato dall'ennesima,
frustrante risatina della collega. -Mi sta dando la nausea questa
scena, è la ventesima volta che la proviamo! Basta,
prendiamoci
tutti dieci minuti di pausa!-
-Fantastico.- mugugnò, seccato, allontanandosi
repentinamente
dall'ancora ridanciana ragazza, digrignando appena i denti, superando
con passo svelto tutta la folla presente sul set. Era nervoso, e tanto;
detestava quella parte delle riprese, e detestava ancor di
più
la mancanza di professionalità di quell'oca giuliva che si
era
ritrovato come co-protagonista in quella maledetta, maledettissima
scena. Fosse stata carina, almeno. Ci avrebbe messo un pò
più d'impegno.
-Ma povero Ben...- mormorò Georgie, guardandolo
allontanarsi a passo svelto, repentino. -Forse dovrei andare a
parlargli, io...-
Georgie avvertì una mano calda posarsi sulla sua
spalla, trattenendola dal muoversi. Si voltò, sorpresa,
incontrando due occhi color nocciola sulla sua strada, in cui vedeva
brillare qualcosa di malandrino e decisamente poco ortodosso.
-No, Gi.- Skandar scosse appena la testa, rivolgendo poi lo
sguardo su William, che ancora seguiva con lo sguardo la figura ormai
lontana di Ben. -Will, vacci tu.-
Georgie sgranò gli occhi, nascondendo un sorrisone
assurdo; Skandar era un genio del male, poco c'era da aggiungere.
-Giusto, Will; dopotutto, è tuo amico.-
rincarò la dose, alzando gli occhioni limpidi sul volto del
biondo, pensieroso.
-Mmm...- Will si passò una mano fra i capelli,
pensieroso. -Sì, in effetti è meglio che vada a
parlarci.- aggiunse, dopo un istante, superandoli entrambi per
inseguire Ben, ormai scomparso nel corridoio che portava ai camerini, i
crini dorati che ondeggiavano intorno al volto abbronzato.
Non appena rimasti soli, Skandar e Georgie si guardarono, un
sogghigno malefico assolutamente identico sulle labbra di entrambi.
-Skan, cosa facciamo stasera?- ghignò la
piccoletta, prendendolo sottobraccio e dirigendosi, con lui, verso il
tavolo delle cibarie. Skandar sorrise ancora, stringendola appena
più saldamente a sé, soddisfatto dalla buona
azione appena compiuta.
-Quello che facciamo tutte le sere, Gi: troviamo un modo per
conquistare il mondo.-
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Ben era seduto in mezzo all'erba di un piccolo giardino appena
fuori dal set, dove spesso andava a rifugiarsi per starsene un
pò in santa pace. Era un bel posto, trasmetteva quiete e
tranquillità: era piccino, ma l'erba era morbida e
verdeggiante, qualche fiorellino timido sbucava qui e là, ed
un oleandro robusto e flessuoso lanciava la sua ombra sul prato,
proteggendolo dai raggi accecanti del sole.
-Dannazione.- imprecò, quando per la quinta volta
una lieve brezza di fine estate spense la piccola fiamma del suo
accendino, impedendogli di
nuovo di accendersi la sigaretta che teneva fra le labbra.
Ancora. Sarebbe impazzito, se non gli fosse riuscito di fumarsela entro
almeno dieci secondi; aveva un urgente bisogno di nicotina, per
calmarsi.
-Fumare nuoce gravemente alla salute, lo sai?- Ben
sussultò, colto di sorpresa, quando due dita forti ma
affusolate si chiusero sullla sottile asticella bianca, senza filtro,
sfilandogliela dalle labbra.
Alzò lo sguardo, sorpreso, avendo riconosciuto
all'istante la voce allegra ed ironica di William. Ed infatti, sulla
sua strada incontrò due profonde iridi celesti, divertite,
mettendo a fuoco un istante più tardi l'intera figura del
biondo, che tranquillamente si rigirava fra le dita la sua tanto
agognata sigaretta.
-Al momento della mia salute m'interessa poco, sai?-
replicò, astioso, ma sapeva che Will non gliel'avrebbe
restituita; era fermamente contrario al fumo, lo era sempre stato.
-Siamo in fase masochistica, Barnes?- lo punzecchiò
il biondo, sospirando e sedendoglisi accanto, distendendo le gambe
sull'erba soffice e fresca. Ben gli scoccò un'occhiataccia,
irritato; ma non era Will la causa del suo nervosismo, e l'attimo dopo
sospirò, esasperato.
-Si può sapere che cazzo ha Anna?-
sbottò, dopo un istante. -Insomma, va bene tutto, ma
l'abbiamo provata non so più quante volte quella scena! Che
cazzo ha da ridere sempre!?- aggiunse, la voce che saliva di un'ottava,
irritata.
-Proprio non saprei.- commentò Will, stringendosi
nelle spalle, ben sapendo che il moro non avrebbe dato peso alle sue
parole.
-Insomma, dannazione! E' da quando abbiamo iniziato le riprese
che fa così! Ridacchia, mi lancia strane occhiatine, ed ora
questo!- esclamò infatti l'altro, ignorandolo, ormai
più che propenso a buttar fuori tutto quanto. E poi,
repentinamente, si voltò e afferrò il biondo per
le spalle, gli occhioni neri accesi e arrabbiati, le guance arrossate
dal nervosismo. -Ma bacio così male!?- sbottò,
esasperato.
-Mmm...- Will fece di nuovo spallucce, in un gesto non
compromettente, le braccia incrociate sul petto e l'espressione
pensierosa.
E poi, repentinamente, avvicinò il volto a quello
di Ben, annullando la distanza fra le loro labbra.
Ben sgranò gli occhi, allibito, a quel gesto
assolutamente repentino; non se l'aspettava. Non se l'aspettava proprio.
Will aveva gli occhi chiusi; pareva tranquillo, lui, come se
non stesse succedendo niente di speciale...nulla più di una
prova, di un esperimento.
Le labbra soffici, carnose del biondo si mossero appena su
quelle di Ben, decise. Il moro si ritrovò a socchiudere le
palpebre, sorpreso dalla morbidezza di quella bocca profumata premuta
sulla sua.
La lingua birichina di Will fece capolino da quei due boccioli
carnosi, rossi, andando a sfiorare curiosa le labbra di Ben;
l'altro, senza nemmeno pensarci, le socchiuse quasi
immediatamente, vinto dalla dolcezza di quel tocco malizioso, gli occhi
che si chiudevano del tutto.
Il bacio fu intenso, eterno. Riempì il
giardinetto di sospiri spezzati, le lingue che si cercavano e si
esploravano a vicenda, affamate, le dita sottili di Ben che andavano a
stuzzicare il laccio della veste azzurra di William, quelle del biondo
che con lentezza affondavano fra i morbidi capelli scuri del moro.
Will si separò bruscamente da Ben, interrompendo il
contatto, spezzando il silenzio dei loro respiri. E sorrise,
soddisfatto, agli occhioni sgranati di Benjamin.
-Assolutamente no.-
commentò, divertito, sciogliendo il loro abbraccio ed
alzandosi, lasciandolo lì, solo ed allibito, con una strana
voglia di sentire ancora il sapore di vaniglia delle sue labbra.
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Susan si volta,
cercando di nascondere il tormento, l'angoscia.
Sa che non lo
vedrà
più...sa che tutto ciò che poteva essere non
sarà
mai più che accennato...
E
all'improvviso si volta, incontrando le iridi nere ed ardenti di
Caspian.
Sono due passi
veloci, quelli che li separano. Due passi ansiosi, che risuonano nel
silenzio.
Le loro labbra
s'incontrano
l'istante più tardi. Le labbra di lui sono calde, ansiose,
decise: si muovono su quelle di lei con impeto, con passione,
travolgendola.
Ma sono altri
due occhi azzurri, non quelli della ragazza che ha davanti, quelli a
cui pensa lui.
Celesti o blu,
a seconda della luce; profondi, ironici, maliziosi, due pozze di cielo
terso e luminoso in cui perdersi, due mari profondi in cui naufragare.
Pensa a guance
piene, a morbidi capelli biondi, dello stesso colore del miele. Pensa
al sapore di vaniglia di due labbra carnose.
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Pensa a
William, Ben, mentre bacia Anna.
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Ben si separò da Anna, mantenendo la
serietà, la compostezza, gli occhi neri imperscrutabili ed
il cuore che batteva forte. Lei lo stava guardando, sorpresa da tutto
quell'impegno, da quella decisione nei gesti...
-Eeee...STOP! Perfetta così! Bravo Ben!- deliziata,
la voce di Andrew bloccò la scena, liberandoli dall'impegno.
Ben, soddisfatto, alzò lo sguardo, lasciando Anna,
l'espressione stravolta e le guance rosse, a riprendersi dal bacio. Ed
incontrò sulla sua strada gli occhi celesti di William, che
gli sorrideva divertito, rivolgendogli un pollice alzato in segno di
vittoria.
E ricambiò il sorriso, semplicemente, il cuore che
batteva troppo forte nel suo petto.