Psychopath (Dexter)

di Cara_Sconosciuta
(/viewuser.php?uid=21254)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Che dire di questa storiella? Non è niente di che, solo un flusso di coscienza nato durante un’interrogazione di filosofia... volevo in un certo qual modo provare ad immaginare che cosa spinge Dexter a uccidere, da cosa è dettato questo suo bisogno e, soprattutto, come si senta nei confronti del resto del mondo che lo circonda. Anche la disposizione e colorazione del testo ha un suo senso o, almeno, lo ha ai miei occhi....

Lo trovo un esperimento piuttosto riuscito, ma siete voi a dovermi dare torto o ragione, perché sono le vostre opinioni e non la mia, quelle che contano.

 

Dexter non mi appartiene e la storia non è scritta a fini di lucro.

Temperance

 

-Psychopath-

 

Il nastro adesivo è pulito.

Non lascia tracce né vie di fuga.

Certo, ricoprire tutta la stanza di cellophan costa fatica, ma è sicuro.

Molto più sicuro.

 

Gli schizzi di sangue?

 

Mai esistiti.

Non mi toccherà mai, o quasi, di analizzare una mia scena del crimine.

 

E questo è buono.

 

È buono perché, altrimenti, finirei per tradirmi, il mostro verrebbe allo scoperto e il mondo sarebbe messo a parte delle sembianze del Macellaio di Bay Harbor.

 

Le mie.

 

Non posso permettere che accada perché, si mi arrestassero, non potrei più essere me stesso.

 

Non sarei più Dexter, con tutto ciò che essere Dexter comporta.

 

Passare il bisturi sulla guancia della mia vittima ladra di respiri umani provoca in me la sensazione più potente che il mio cuore nero riesca a provare. In ognuno di quei vetrini è rinchiusa una piccola parte della mia anima.

Fare a pezzi i corpi, poi, non è solo il modus operandi di un mostro privo di sentimenti, no.

È il modo di nutrirlo, quel mostro, di addormentarlo, di lasciarlo sopito per un po’.

 

È l’unico modo che conosco per vivere.

 

Raccogliere le parti smembrate nei sacchi, poi, è quasi il mio personalissimo funerale per questi scarti della razza umana, che non meritano nulla di meglio.

Così come nulla di meglio, forse, meriterebbe il Macellaio stesso.

 

E invece io avrò di più.

 

Una morte dignitosa mi aspetta. Certo, forse avrà luogo nel braccio maledetto di una qualche prigione, ma vedrà cortei di approvazione come di protesta, perché il mondo teme il Macellaio.

 

E lo ama, anche.

 

Amato e temuto, come ogni buon supereroe.

 

Macellaio spietato o valoroso Vendicatore Oscuro?

 

Non so... forse Dexter, più semplicemente.

 

Dexter il buon fratello.

Dexter l’ottimo ematologo.

 

Dexter lo squilibrato serial killer.

 

Esistono davvero così tante persone in me?

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=419487