Il ragazzo si dirige
deciso verso quello che gli hanno detto essere il capo. Un uomo alto e
corpulento, che ricorda un po' un gorilla, secondo Pierre. Lo guarda
con circospezione. Quell'uomo ha un non so che di inquietante.
Gli da un
piccolo colpetto sulla spalla. Quando l'uomo si volta e lo guarda,
esibisce uno dei suoi sorrisi migliori.
- Pierre
Bouvier, Simple Plan - esclama, battendosi il petto con il palmo della
mano.
Anche l'uomo
sorride. Tende la mano a quello strano ragazzo che sta di fronte a lui.
- Molto
piacere, signor Bouvier. Io sono Andrea Redis. Avrei il compito di
occuparmi di lei e il suo gruppo in questi due giorni, fino al concerto
di domani sera. Purtroppo sono sorte delle complicazioni, ed io
dovrò assentarmi. Non vi preoccupate, però. Vi
lascerò in buone mani!
Poi,
rivolgendosi ad una ragazza poco lontano
- Isabella?
Questa li
raggiunge sorridendo.
- Signor
Bouvier, le presento Isabella, la mia assistente. Prenderà
il mio posto per queste quarantotto ore. Ora devo proprio andare.
Arrivederci!
Lo guarda
andarsene, poi torna ad osservare la ragazza che ha davanti. Alta
qualche centimetro in meno di lui, occhi verdi e capelli castani.
Niente male,
pensa.
- Bene, signor
Bouvier. Cosa vorrebbe fare?
- Pierre.
Isabella lo
guarda con aria interrogativa.
- Come, scusi?
- Mi chiamo
Pierre, non signor Bouvier. E ti dispiace se ci diamo del tu? Sarai
sicuramente più giovane di me. Posso chiederti quanti anni
hai?
-
Ve-Ventisei...
-Eh,
sì... sei più giovane. Allora, possiamo darci del
tu?
Colpita dal
modo di fare di quel ragazzo, rimane un attimo interdetta. Tentenna un
po' prima di rispondergli.
- Beh... io
credo di sì...
- Perfetto!
Un'altra cosa... posso chiamarti Izzie? Isabella è un bel
nome, ma è un po' lungo...
-
Sì, non ci sono problemi signor Bouv... volevo dire, Pierre.
- Bene, allora
andiamo che ti presento gli altri!
Raggiungono
una grande sala, dove quattro ragazzi, indiscutibilmente molto
conosciuti anche in Italia, stanno bevendo un caffè seduti
su un divanetto. Alcune fan scattano delle foto, loro le lasciano fare.
Pierre sorride
e richiama la loro attenzione con un fischio. Questi si alzano e li
raggiungono, sempre seguiti dalle ammiratrici.
- Cosa avete
promesso a quelle ragazze? - domanda loro il cantante.
Chuck lo
guarda con un'espressione innocente.
- Noi? Niente!
Ci hanno solo offerto il caffè, in cambio ci hanno chiesto
di fare qualche foto.
- E voi avete
acconsentito?
- Un buon
caffè non si rifiuta mai...
Pierre scuote
la testa ridacchiando. Poi, ad un tratto, sembra ricordarsi della
persona che ha a fianco.
- Questa
è Isabella, ma abbiamo il permesso di chiamarla Izzie.
Abbiamo? Io il
permesso l'avevo dato solo a lui, pensa la ragazza.
- E loro sono
Chuck, David, Jeff e Seb. - dice, indicandoli ad uno ad uno.
Dopo le
consuete strette di mano, Pierre inizia a fischiettare. Nessuno ne
sembra meravigliarsene, tranne naturalmente Isabella. E' decisamente
sconcertata dal comportamento di quel ragazzo. Certo, l'avevano
avvertita che era un tipo molto socievole e un po' strano...
- Allora, che
si fa? - chiede Jeff al resto del gruppo.
- Non
saprei... - risponde David
Pierre smette
di fischiare e li osserva serio.
- Io ho fame -
sentenzia.
- Andiamo a
mangiare. Izzie?
-
Sì, andiamo...
I sei si
incamminano. Isabella si avvicina a David e, parlando sottovoce:
- David?
-
Sì? - fa il bassista, leggermente sorpreso.
- Vorrei
chiederti una cosa. Pierre è sempre così...
espansivo?
Il ragazzo si
lascia scappare una piccola risata.
- Ti ha
sommerso di parole, vero?
Isabella
annuisce.
- Non
è sempre così. A volte è anche peggio.
Comunque sembra che tu gli stia simpatica.
- Ma se ci
conosciamo da soli dieci minuti!
- Aspetta che
prenda confidenza. Allora sarai spacciata... - conclude David
sorridendo.
Il diretto
interessato spunta dalla porta, quasi avesse sentito il loro discorso.
- Quale parte
di "Io ho fame" non avete capito? - chiede irritato.
- Quella in
cui tu la pianti di rompere le scatole, Pierre. - gli risponde l'amico.
- Io...
rompere... ma per favore! E' forse un delitto essere affamati a
mezzogiorno? Ma io non lo so... - esce dalla stanza, agitando seccato
la mano sopra la testa.
David
ridacchia leggermente guardando la ragazza accanto a lui. La sua faccia
è un misto di sorpresa e sbigottimento.
- VOI DUE,
MUOVETEVI PRIMA CHE LO UCCIDA!!!
L'urlo di
Chuck li riporta alla realtà.
-
Sarà meglio andare. Vedi, Pierre sa diventare molto
fastidioso quando vuole...
Mentre David
si incammina, Isabella si porta una mano alla fronte.
Saranno
quarantotto lunghe ore, pensa.
|