Ennesima
Draco/Hermione, una long che iniziai un paio di mesi fa. Ambientata
dopo Hogwarts, niente di che, lo ammetto. Preannuncio che non
riuscirò a postare molto in fretta, ma cercherò
di farlo il prima possibile, giurin giurello. Spero vi piaccia, ci
tenevo molto a postarla perchè la trama mi piace. Spero di
non deludervi, e ancora di pià spero che lascerete una
recensione - critiche, complimenti, consigli - perchè per me
è davvero importante. Prometto che farò
un'introduzione più decente, la prossima volta, ma vado di
fretta XD Capitemi, mi aspettano ripetizioni di matematica -.-' wow.
Okay, basta annoiarvi, buona lettura <333
Set My Soul
Alight ~
Take
a deep breath, girl
Un respiro profondo.
Ancora uno.
Un altro.
Ecco. Sì,
era pronta.
La figura diede
un'ultima occhiata alla sua immagine riflessa allo specchio, e
ciò che vide le piacque.
Con un sorriso
soddisfatto, e una sensazione di gioia che le riempiva il cuore, si
diresse verso la porta di casa, uscendo e chiudendosela alle spalle.
Con sguardo critico,
il ragazzo continuò a rimirarsi nella superficie riflettente.
Okay, poteva anche
andare.
Avrebbe fatto
senz'altro una bella figura... ma quando mai non l'aveva fatta?
Con un perfetto ghigno
si allontanò, canticchiando tra sè e
sè.
Da quanto tempo
mancava da lì.
Troppo.
Una lacrima le fece
capolino tra le ciglia, e la ragazza si affrettò ad
asciugarla, mentre la sensazione di essere di nuovo, e finalmente, a
casa, colmava ogni fibra del suo essere.
Trasse un respiro
profondo, ed entrò attraversando l'imponente cancello, e
prese consapevolezza del fatto che a nessun posto, al mondo, era legata
tanto quanto ad Hogwarts. Tanti l'avrebbero giudicata solo una scuola.
Importante, illustre, famosa in tutto il mondo, ma pur sempre una
scuola. Ma in realtà Hogwarts era di più, molto
di più. Era una casa.
E questo Hermione
Granger lo sapeva bene.
Quando aveva ricevuto
la lettera della professoressa, no, preside, McGranitt, l'aveva aperta
trepidante.
Cosa poteva mai volere
da lei?
La risposta le era
giunta subito.
Semplice.
Se solo avesse voluto,
sarebbe diventata la nuova professoressa di Trasfigurazione.
Lei, Hermione Jean
Granger, professoressa! Beh, di certo se qualcuno era all'altezza di
quel ruolo, sicuramente era lei, come la stessa McGranitt le aveva
scritto. Le diceva che si rendeva conto di chiederle molto, abbandonare
Harry, Ron, la professione di Auror per una semplice cattedra di
Trasfigurazione... ma quando l'ex professore le aveva dato le
dimissioni, l'anziana donna aveva immediatamente pensato a lei!
Hermione, dal canto
suo, non ci aveva pensato su due volte. Fare l'Auror le piaceva, e
molto, adorava stare con Harry e Ron, trascorrere tutto il suo tempo
con loro, combattendo contro i Mangiamorte ancora in piedi, e minacce
varie... ma, santo cielo!, diventare insegnante di Trasfigurazione ad
Hogwarts, era il posto di una vita!
Aveva risposto subito
a quella che oramai era la preside, accettando entusiasticamente. E
così, ora, 31 Agosto, si ritrovava ad Hogwarts.
Varcando l'ingresso
con passo sicuro, la ragazza si guardò attorno, mentre
ricordi piacevoli e vividi le si affacciavano alla memoria. La scuola
era stranamente silenziosa, siccome gli alunni sarebbero arrivati solo
il giorno dopo.
«Chi
è lei?»
Hermione si
voltò, con la consapevolezza di sapere a chi appartenesse
quella voce.
«Hermione
Granger. Ho un appuntamento con la preside» disse, con tono
sussiegoso.
Gazza, il vecchio e
antipatico custode la squadrava con un espressione non proprio
amichevole.
«L'ufficio
è al...»
«Conosco
dove si trova l'ufficio della McGranitt, non si preoccupi, e conosco
anche la parola d'ordine» rispose, con stizza. Una piccola
vendetta di tutti i torti subiti quando era un'alunna. Ma ora Gazza le
avrebbe dovuto portare rispetto. Infondo, lei era la nuova
professoressa di Trasfigurazione, pensò con una punta
d'orgoglio.
Dopodichè,
girò sui tacchi, raggiungendo l'ufficio.
«Ehi! Mi
deve aspettare! Chi mi assicura che non è
un'impostore?» urlò il custode.
Alzando gli occhi al
cielo, Hermione gli gridò di rimando di farsi i fatti suoi,
al diavolo l'educazione. E si voltò, cadendo
inaspettatamente quanto rovinosamente a terra.
Era andata a sbattere
contro qualcosa, o meglio, qualcuno, che in quel momento si trovava
sopra di lei, entrambi distesi sul pavimento.
«Cosa
diavolo...?» esclamò.
«Guarda dove
metti i piedi!» sentì dire.
«Ma guardalo
tu, piuttosto!»
«E' stata
lei a ven... Granger?»
«Co...
Malfoy?»
I due ragazzi si
guardarono, stupiti. Era passato talmente tanto tempo da quando si
erano visti l'ultima volta...
«Che ci fai
tu quà?», esclamarono in coro.
«Io? Dimmelo
tu!», continuarono, ancora contemporaneamente. Rimasero a
fissarsi qualche altro minuto, poi Hermione iniziò a
ridacchiare, e persino Draco fece qualcosa di molto simile a un sorriso.
«Mi ha
contattata la McGranitt», disse Hermione.
«Davvero? Ha
mandato un gufo anche a me», le rispose Draco. E
stava per aggiungere qualcosa, quando la porta dell'ufficio si
aprì, facendo comparire la figura di una donna anziana.
«Professoressa!»
«Signorina
Granger, mia cara, da quanto tempo! E signor Malfoy, che
piacere!»
«Come sta,
professoressa?»
«Oh, io
bene, sì, me la cavo. Ma non rimanete quì, prego,
entrate, così possiamo parlare del motivo per cui vi ho
convocato»
I due ragazzi
obbedirono, e la seguirono all'interno della stanza. Una volta che si
furono accomodati, l'anziana professoressa iniziò a parlare
«Bene, sono molto felice di vedervi quà, entrambi.
Sono sicura che vi troverete bene»
Hermione e Draco si
lanciarono un'occhiata strana.
«Mi scusi,
ma non credo di aver capito»
«Mi sembra
ovvio, signorina Granger. Ne abbiamo parlato, lei sarà la
nuova professoressa di Trasfigurazione, nonchè rappresentate
della Casa di Grifondoro. Mentre, il signor Malfoy insegnerà
Difesa contro le Arti Oscure, e rappresenterà i
Serpeverde»
Hermione e Draco
tornarono a guardarsi, con un'espressione mista tra disappunto e
sconvolgimento.
«Cosa?!»
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