Ecco quattro parole in croce
(non solo perchè così impone
scrivere una drabble), più per sfidare il mio writer's block
( che
presunzione!!) che per reale ispirazione.
Perciò sono contenta ugualmente anche se non dovessi aver
raggiunto un buon
risultato.
Spinta e, non nego, gratificata, dalle bellissime parole che mi sono
state
riservate. Mi hanno fatto un piacere immenso. A questo proposito colgo
l'occasione per ringraziare , se mai leggessero, le persone che mi
hanno così
splendidamente commentato e incoraggiato a scrivere ancora.
Per quanto riguarda lo scritto, si commenta da se, è
così breve ;)
Vi lascio con una precisazione. E' la seconda cosa "triste" che
scrivo, ma vi assicuro che non faccio colazione ad antidepressivi eh,
è solo un
caso!!
Grazie,
Daniela
La folta chioma della giovane
svolazza per capriccio
del vento
mentre si libra in un volo senza ritorno, dalla alta roccia che usa
come rampa.
Sotto
soltanto il mare blu che la
inghiottirà avido, richiudendo le sue fauci in una schiuma
opaca, per poi degradare, tono a tono, nel nero.
Dopo,
il nulla.
Bella è perita
in mare.
Gli occhi di Alice si
spalancano, muti.
Andato. Il futuro
è andato.
Vincendola,
anch’esso, come il passato di cui non ha memoria.
Il suo compagno
la osserva, leggendole nel cuore un’angoscia
senza fine.
<< Jazz
abbracciami stretta,
come se avessi freddo>>
*
Nota:
la
scelta del titolo mi ha in un primo momento perplessa. Come sappiamo la Cassandra
mitologica è
si foriera di sventure, ma è condannata a non essere
creduta. Allora mi son
detta , va bene, mettiamoci un pò di paradosso.
Perchè al contrario, la nostra
Alice è creduta fin troppo spesso, anche quando ha torto e
le sue visioni
traggono in inganno, con conseguenze che hanno sfiorato il disastro.
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