Agli Uchiha piacciono i biondi
C'era una sola cosa che
interessava allo stoico Uchiha.
Quella cosa, aveva capelli biondi e occhi di un'impossibile
blù.
O, almeno questo è ciò che i più
credevano, no che lui lo avesse mai negato
o confermato, sia chiaro.
Ciò che probabilmente non tutti sapevano, ma forse qualcuno
sospettava, era che
tale interesse era un qualcosa di insito, radicato nel loro DNA,
ma questo avrebbe trovato conferma qualche anno dopo.
Agli
Uchiha piacciono i biondi.
Parte I: Gli inizi.
Konoha.
24 anni prima.
Quel giorno di luglio, il cortile della facoltà di
Konoha,
era ricolmo di studenti, in quanto molti professori, avevano deciso
sadicamente di incentrare le date dell'ultima sessione d'esami.
Così, molti ragazzi si ritrovarono a dover sostenere
più
appelli. Molti erano nervosi, altri indifferenti, pochi tranquilli.
Il bel biondino seduto sotto un'albero era sicuramente tra i "nervosi".
Esasperato e isterico, reggeva sulle gambe un enorme libro di chimica,
una mano reggeva la matita che i suoi denti continuavano a tormentare,
mentre l'altra scompigliava i suoi capelli. Da lì ad un'ora,
avrebbe dovuto sostenere, per l'ennesima volta, l'esame di chimica I,
ed ora, a causa della sua ben consapevole impreparazione, era in piena
crisi pre-esame.
<< Dannazione!!! Non ce la farò
MAI!!>>
<< Tzè. Se avessi studiato, come ti
dicevo...>>
<< Umf! Se tu non avessi fatto il solito hentai, fra
un'ora sarei
stato in grado di superare l'ultimo esame! Mentre....sing, non
riuscirò a laurearmi MAI>>
Sul volto dell'affascinante moro che lo aveva raggiunto, si
creò
un malizioso ghigno. Certo, che si ricordava i loro pomeriggi di studio...mhm,
adorava il modo lascivo in cui il suo ragazzo cedeva alle sue carezze.
Solo che dopo, mentre cadeva in un sonno profondo, e Kami gli
è
testimone, pienamente giustificato, lui riprendeva lo studio da dove lo
avevano interrotto, col conseguente avanzamento di studio. Gli porse la
lattina di tè freddo che gli
aveva comprato e ruotando gli occhi in aria, con aria scocciata, prese
posto al suo fianco.
<< Uff. Da quà. Ascolta bene, il prof chiede
sempre le stesse quattro formule. Ecco, memorizza queste.
>>
Gli occhi blù del biondino si illuminarono e un esplosivo
sorriso adornò il suo volto. Era sempre così,
ogni volta
che si trovava in difficoltà, arrivava il suo angelo e lo
salvava.
<< Uchiha, ti ho già detto che ti
amo?>>
<< Tzè, Ruffiano! E poi...cosa ti
fà pensare che io
non abbia un mio tornaconto....Stasera, Namikaze, mi aspetto di essere
ampiamente ripagato>>.
L'iniziale sbigottimento, venne ben presto sostituito da un'intenso
rossore e una serie di colorite imprecazioni, a cui il moro rispose con
un sorriso spontaneo e divertito per cui il primo, si sentì
inondare di amore.
* * * Minato
e Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * *
flash-back
Minato
Namikaze, era un ragazzo
di una splendente bellezza. Era alto, aveva una bella pelle ambrata e
un fisico atletico. Stranamente, per un giapponese, aveva occhi
blù e capelli biondi. La sua famiglia apparteneva
all'elitè del paese, aveva frequentato i migliori istituti e
partecipato alle feste più esclusive. Proprio durante una di
queste, alla tenera età di 8 anni, conobbe il
figlio di un
socio d'affari di suo padre: Fugaku Uchiha. Non ci volle molto
perchè i due, alimentati dai loro genitori, che
già li
vedevano proiettati nel futuro come soci, divennero inseparabili.
Fugaku Uchiha era uno splendido ragazzo, i lineamenti marcati del volto
esprimevano la sua innata eleganza e sensualità. Di poco
più alto del biondo, aveva anch'egli un fisico possente e
mascolino, per cui la maggior parte delle ragazze avrebbe ucciso. Se da
soli erano bellissimi, insieme lasciavano senza fiato. Uno
rappresentava la notte, con tutto il suo mistero e calma, l'altro il
giorno, solare e frizzante. Insomma un connubio perfetto.
Se il destino volle farli conoscere come amici durante una maestosa
festa di gala, per farli scoprire innamorati si servì di una
rumorosa e scatenata festa di liceo.
Tra fiumi di alcool e sudore, Fugako decise di decretare SUO il biondo
amico, dopo averlo visto, e salvato, dalle grinfie di una maliziosa
ragazza. Ovviamente, a ciò Minato non ebbe mai nulla da
ridire
se non sul fatto che ci avesse messo troppo tempo.
fine flash-back.
* * * Minato
e Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * *
Quella sera,
Minato ringraziò
più volte Fugaku. Ah, se non si fosse capito,
superò l'esame.
Dopo la laurea, i due presero posto come leader delle
società di
famiglia. Ciò ridusse considerevolmente il tempo
da passare
insieme e la paura che questo potesse essere dannoso al loro
rapporto, Fugaku, da buon Uchiha, decise di porre fine alla situazione.
Nel suo ufficio, il biondino stava sclerando: 4 ore di consiglio, 2 di
interviste, l'intera mattinata passata a visionare i conti.
Praticamente non aveva avuto neanche il tempo di pranzare. Come se
ciò non bastasse, stava per incontrare un possibile socio, e
quel gran bastardo del suo ragazzo era irrangiungibile da ieri. Se lo
sentiva, a breve sarebbe scoppiato. Come d'abitudine si
passò
una mano tra i capelli, rendendoli più sbarazzini. Con un
sospiro, sciolse il nodo della cravatta e sbottonò i primi
bottoni. Al diavolo il bon ton, se il nuovo candidato, che
già
immaginava vecchio e snob, non avesse gradito lo avrebbe gentilmente
sbattuto fuori il suo ufficio. E poi mica era colpa sua, se il
condizionatore aveva deciso, proprio quel giorno, di rompersi.
Ruotò la sedia girevole verso l'ampia vetrata e si concesse
di
osservare il panorama esterno. Sul serio, perchè creare
delle
vetrate che occupavano due intere pareti, se poi erano fisse,
impossibili da aprire......si sentiva intrappolato.
Un rude aprirsi di porta lo ridestò dai suoi pensieri,
imprecando si volse con l'intento di uccidere l'irruento imbucato.
<< Tsè, ero certo che ti avrei trovato a
perdere
tempo>>. Ovviamente, ogni intento assassino
morì nella
splendida visione di Fugako in un completo blu.
<< cos- che diavolo ci fai qui? E' tutto il giorno che
cerco di
contattarti. Uff comunque, ora ho da fare, devi andartene, ho un
appuntamento >>.
Con una vena pulsante sulla tempia, il moro si avvicinò. Con
sguardo a metà tra il sorpreso e l'irritato, si
fermò
davanti la grande scrivania di ciliegio, perfettamenete lucida, e
poggiò le mani sull'immenso caos di fogli e buste di snack?
<< E sentiamo, Namikaze, tu ti presenti sempre
così agli appuntameti con possibili soci? >>
Il biondo solo in quel momento, parve accorgersi dello stato
disordinato in cui si presentava, ma dal comportamento del suo ragazzo,
non dubitò che lui lo trovasse indecente e, sicuramente,
provocante. Tuttavia finse di non accorgersene intuendo il modo in cui
sarebbero
finiti.
<< Se non te ne fossi accorto, Uchiha, nel mio ufficio ci
saranno
almeno 30 gradi. E sì, in queste circostanze mi
presenterò così al so- >> La parola
gli si
bloccò. Come faceva a sapere che doveva incontrarsi con un
potenziale socio...Il dubbio si palesò sulla sua faccia.
<< Dobe, sono io il tuo appuntamento >>.
Poi, approfittando
della sorpresa, lo afferrò per il colletto della camicia e
lo
avvicinò a pochi centimetri dal suo viso. Senza interrompere
il
contatto visivo gli soffiò sulle labbra,
<< Per stavolta ti perdono. Ma solo perchè
dovevi
effettivamente incontrarti con me...>>
Accorciò ancora la
distanza, Minato sentiva l'impazienza di poter toccare quelle labbra
sottili, quasi socchiuse gli occhi. L'Uchiha si sentì
soddisfatto. Abbastanza da staccarsi velocemente per accomodarsi sulla
comoda poltrona di pelle, lasciando il suo ragazzo sconcertato e
insoddisfatto.
<< Allora, Namikaze. Vogliamo parlare d'affari?
>> . Il
biondinò grugnì, incrociò le braccia e
mise su un
adorabile broncio. A Fugaku ci volle tutto il suo autocontrollo, per
non
balzargli addosso e saltare i convenevoli.
Oh, ma avrebbe saputo fargliela pagare. Seriamente, con che diritto
mostrava al pubblico ciò che era SUO. Come osava
essere
così fottutamente sexy, senza di lui.
L'osservò ancora una volta. Kami, sexy era riduttivo. I
biondi
capelli scompigliati e umidi dal sudore, quella maledetta camicia
bianca che lo fasciava come seconda pelle, addirittura sbottonata. La
pelle dorata lucida...persino gli occhi sembravano liquidi.
Cazzo. NO. Quella strettezza al cavallo dei pantaloni non era per
niente opportuna. Con studiata disinvoltura accavallò le
gambe,
per non farsi scoprire. Improvvisa rabbia lo assalì al
pensiero
che chiunque, chiunque fosse entrato al suo posto avrebbe provato le
stesse sensazioni. Lo avrebbe desiderato, lo avrebbe immaginato in pose
che solo con Lui poteva assumere, perchè,
malgrado la sua
apparente freddezza, il suo modo di punzecchiarlo, il suo modo di
provocarlo, malgrado tutto, il baka biondo era SUO.
Minato, nel
frattempo, aveva
potuto godersi lo spettacolo di vedere un combattuto Uchiha. Sapeva
cosa voleva, così come sapeva che voleva fargli pagare il
suo
abbigliamento. Ok, se voleva punirlo..
Kami-sama, l'avrebbe accontentato! Mhm, adorava le sue punizioni.
<<
Bene, bene, Uchiha. Lo
vuoi davvero? ...Intendo, diventare mio...socio
>> . Incrociò le mani sotto il mento e
sfoggiò il più sensuale sguardo.
Dannazione. Per Fugaku, le cose si complicavano, se prima
era
riuscito a bloccare i suoi istinti, bèh, ora sentiva solo un
forte desiderio di fottere quel maledetto sfrontato sulla scrivania.
Onde evitare di emettere suoni compromettenti, il moro si
limitò ad un cenno del capo, mentre dalla sua
ventiquattrore,
estraeva il contratto. Con poca gentilezza lo lanciò al
ragazzo,
che lo prese e osservò frettolosamente. Aveva altro in mente.
<< Mhm, questo punto non mi è
chiaro, Fugaku.
>>
Sapeva che era una trappola, per tre motivi: 1, era un Uchiha e non
sbagliava mai; 2, per il primo punto, il contratto era perfetto e
chiaro; 3...aveva sussurrato lascivamente il suo nome.
Tuttavia, si avvicinò. Un attimo di stasi, in cui
le loro guance
quasi si sfioravano, entrambi si inebriarono del loro profumo,
poi...Poi fù solo passione e desiderio.
* * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * *
Dopo un bacio che rasentava l'osceno, l'Uchiha decise di fargli sentire
in che stato lo aveva ridotto. Con un gesto fluido, gli aprì
completamente la camicia facendo saltare tutti i bottoni. Una rapida e
soddisfacente occhiata a quel torace muscoloso, prima di ricoprirlo con
violenti morsi attutiti dalla lingua impertinente. I gemiti di Minato
erano quanto di più erotico avesse sentito, e lo spingevano
a
dare di più. Ma il biondo non era passivo, voleva dare tanto
quanto ricevere, così riservò al bel completo del
moro lo
stesso trattamento che aveva subito la sua camicia. Questi
ringhiò, ma solo per l'incremento del desiderio.
<< ...ah..ah..Fugahhhku...ah... >>
<< SHHH, zitto e lasciati punire ...ahahh
..doveree >>.
Velocemente, ma con dolcezza, il moro lo voltò. Erano ormai
al
limite, davvero non poteva aspettare. Realizzò uno dei suoi
sogni erotici, quando lo fece poggiare con le braccia alla scrivania, e
lo iniziò a penetrare con movimenti possenti. Alzando gli
occhi,
poi si sentì impazzire nell'osservare il loro riflesso nel
vetro. Non ci volle molto che vennero contemporaneamente.
Minato si stava rivestendo con la camicia di riserva che teneva in un
piccolo armadio nel muro. Ad un tratto un pensiero gli
balenò
nella mente, facendogli corrugare la fronte. Ora, quella non era
proprio l'espressione che vorresti vedere sul tuo amante dopo aver
fatto sesso selvaggio.
<< A che stai pensando?>>
<< mhm..è strano. Insomma il telefono, di
solito, squilla
continuamente, per non parlare del fatto che la mia segretaria mi
stressa ogni secondo. Invece, stranamente, da quando sei entrato sembra
calata la pace >>.
<< Baka, saranno coincidenze. >>
Già, proprio una serie di fortunate coincidenze.
Oh, ad esclusione della
esplicita minaccia di morte a tutto il suo staff, che aveva ammonito,
appena arrivato, sul cercarli. E all'aver staccato il centralino, e
all'aver chiuso a chiave la porta, e......Ghignò. Si, si
trattava solo di coincidenze. Coincidenze dal marchio Uchiha.
* * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * * Minato e
Fugaku * * *
In breve, con
la scusa di essere soci, andarono a vivere insieme. Era più
comodo. In tutti i sensi.
Le cose procedevano a meraviglia, se non fosse per il fatto che le loro
famiglie scoprirono, che la loro relazione andava ben al di
là
dei rapporti di lavoro. La rivelazione, venne tenuta all'interno dei
loro clan, onde evitare scandali. Da quel momento, per i due ragazzi
iniziò una vera e propria guerra contro le famiglie e le
regole.
Si amavano profondamente, erano felici e già realizzati,
lavorativamente parlando, quindi le minacce scivolarono addosso come
olio. Alla fine i loro genitori dovettero accettare, ma imposero loro
delle regole. La prima, era, ovviamente basata sul segreto, nessuno
avrebbe dovuto scoprirlo, la seconda riguardava il dover garantire
l'ereditarietà per via di sangue. Praticamente avrebbero
dovuto
inscenare una farsa, con tanto di moglie e figli. Devo dirvi come la
presero?
<<
Dannazione, Fugaku! Sapevi
che i miei avevano combinato l'appuntamento, e per il mio equilibrio
mentale, non potevo rifiutarmi di andare. Merda, ci avrebbero torturato
fino all'estremo! >> Il biondo era avvilito e irritato.
Davvero
credeva che i suoi sentimenti fossero così superficiali?
Insomma, faceva parte del patto, e poi, quando ne avevano discusso,
dopo una violenta lite finita con un notevole orgasmo, lui sembrava
averlo accettato. Ok, non era stato che un ringhio, ma ...era un modo
di dire sì.
<< Tsè, e com'è che io ho rifiutato
l'incontro che
avevano combinato i miei? >>. Oh, quanto odiava quando il
suo
ragazzo faceva il saccente-superiore-bastardo.
Con rabbia crescente, gli afferrò il colletto della camicia
e lo
strattonò, sotto il ghigno di vittoria dell'altro.
Già,
perchè sapeva di aver vinto. Infatti, Minato, alla
millimetrica
vicinanza del moro, non potè far altro che sciogliere la
rabbia
e tramutarla in desiderio. Sinceramente, come poteva resistere a quegli
occhi pece, che gli trasmettevano tutta quella possessività
e
desiderio?
<< Sei un bastardo! >>. L'unica frase che
riuscì a sussurrare, prima di dar vita ad un passionale
bacio.
Una risata cristallina li portò alla realtà.
<< ahahaa, scusatemi è che siete
così carini! >>.
A parlare era stato l'appuntamento
di Minato.
Kushina Uzumachi, così si chiamava, era una bella ragazza
dai
capelli carminii e brillanti occhi verdi. Neanche a dirlo, per Fugaku
la sua figura fù un pugno allo stomaco. Ovviamente non
temeva la
competizione, era un Uchiha, dopotutto. Inoltre per quanto bella
potesse apparire, era certo di non essere inferiore....e poi,
Kami-sama, non ci voleva di certo una laurea in anatomia per capire che
non poteva dargli ciò
che gli dava lui!
No, ad infastidirlo era ciò che potenzialmente
sarebbe
diventata. La moglie del suo ragazzo. La madre dei suoi figli.
Conosceva abbastanza Minato per sapere che si sarebbe sentito legato a
lei...Avrebbe finito con discorsi sconclusionati sulla
fedeltà
coniugale e altre cagate simili e lo avrebbe lasciato. No, doveva
intervenire subito e chiarire la situazione. Assottigliò lo
sguardo e definì i loro ruoli, presenti e, soprattutto,
futuri.
<< Il dobe è mio. >> Oh,
vabbè, anche definirne uno poteva bastare.
<< Ehi, teme guarda che Io sono qua!
>> . Minato
s'innervosi, insomma parlava di lui come se fosse assente o privo di
volontà propria.
La ragazza sostenne il suo sguardo ma non smise di sorridere.
<< Si, lo so. Ma... >> Venne bruscamente
interrotta dal
moro, che al "ma", si sentì più determinato a
chiarire e,
stringendo forte a se il biondo, continuò.
<< Non ti infilerai nel suo letto, nè in
nessuna altra parte. A dire il vero, non lo toccherai mai
>>
<< TEMEEE >> Il Namikaze s'imbarazzo
terribilmente. Diamine,
doveva per forza fare il volgare? in presenza di una ragazza,
oltretutto! Spostò il suo sguardo sulla sua figura, poi di
nuovo
sul suo ragazzo....Con sgomento si accorse che i due continuavano a
parlare come se lui fosse davvero assente. E poi perchè
Kushina
non gli spiegava la situazione? Torna ad osservarla:
è
bella e fiera, lo notava da come alza leggermente il naso nel
rispondere al suo teme e....
<< Stupido ragazzino! Non ti hanno insegnato a non
interrompere
una signora!! >> ...kami, era completamente pazza! Si era
alzata
in piedi e aveva continuato a colpire con il suo indice il petto di
Fugako, per tutta la durata del richiamo.
Minato potè
percepire l'ira del suo ragazzo toccare picchi stratosferici.
Preoccupato gli strinse la mano ottenendo l'effetto sperato, lo vide
rilassare la mascella che aveva contratto. Poi si rivolse all'uragano
rosso e la invitò a calmarsi.
Il provvidenziale squillo del cellulare di Fugako interruppe
l'astiosità creatasi.
<< Mhm!
....Si......mhm....arrivo.-click->>. Che non
fosse loquace si era capito? Guardò il compagno e quasi
scoppiò a ridere alla sua espressione scettica e ironica.
<< Però! >> Disse la ragazza,
osservandolo con un sopracciglio alzato e un sorriso sarcastico.
<< Oh, questo non è niente! Di solito il
bastardo non
aggiunge parole ai suoi monosillabi, che poi osa chiamare
"discorsi". >>
<< Tzè, dobbiamo andare. Hanno bisogno di me
in ufficio. >>
<< E io che c'entro? >> Fugaku lo
guardò con la sua
solita aria saccente-scocciata. Ma quanto era scemo il dobe??? Davvero
credeva che l'avrebbe lasciato lì con quella pazza?
Kushina sbuffò, roteò platealmente gli occhi in
aria e
tornò a sedersi, attirando la loro attenzione. Peccato,
pensò. Aveva seriamente pensato di torturarlo ancora un
pò. Ma avrebbe seriamente rischiato la vita e, soprattutto,
avrebbe perso l'opportunità di sistemarsi, in un certo senso.
<< Ti conviene richiamare il tuo ufficio e spostare il
tuo
impegno. Ho qualcosa di interessante da dirti, Uchiha. E per la tua
già instabile sanità mentale, faresti davvero
bene ad
ascoltare. >>. Minato annuì e tornò
a sedersi,
facendo segno al ragazzo di fare lo stesso. Si, pensò
quest'ultimo, poteva farlo, almeno prima di ucciderla.
Dopo che ebbe ottenuto la loro attenzione, la ragazza spiegò
la
versione non-ufficiale del loro "futuro". Praticamente, lei sapeva
della loro relazione e non aveva la minima intezione di intromettersi,
anche perchè gli uomini non rientravano nei suoi gusti.
Anche
lei era gay, felicemente fidanzata peraltro. Da qui la sua idea.
<< Allora Uchiha, per quanto io trovi allettante l'idea
di
torturarti psicologicamente, trovo sia ingiusto rendere un'inferno la
vita di Minato, quindi ecco la mia proposta. Io e la mia ragazza
abbiamo il vostro stesso problema...beh, più o meno, in
fondo
siamo state abbastanza intelligenti da non farlo scoprire alle nostre
famiglie.. >>
Minato aveva osservato l'impercettibile contrarsi della mascella del
suo ragazzo così come lo sgranarsi veloce delle pupille. Ne
era
certo. Se Kushina avesse continuato a parlargi in quel modo l'avrebbe
uccisa.
<< Ehm, Kushina, dovresti arrivare al punto
>>.
La ragazza sbuffò visibilmente scocciata. <<
Ok-ok. In
pratica la situazione è questa: le nostre famiglie ci fanno
pressioni per farci sposare, le vostre altrettanto. Ergo io
sposerò Minato e tu Mikoto, la mia ragazza. Salveremo le
apparenze, avremo dei figli con la fecondazione artificiale, e vivremo
tranquillamente con le nostre metà! Anche se mi chiedo se tu
sia
proprio la metà di Minato.. >>.
Fugaku, che all'inizio del discorso si era quasi rilassato, ora era
furioso sopra ogni cosa. Il povero biondino si lasciò ad una
risata forzata, afferrò il braccio del suo amore e con una
scusa
di impellenti impegni scappò, trascinandoselo, con la
promessa
di richiamarla.
Tempo un mese da quell'incontro, i quattro convolarono a nozze.
Ovviamente il tutto seguito da i principali quotidiani, con tanto di
foto in prima pagina.
Alla foto in
primapagina del maggior quotidiano del paese,
qualcuno si domandò se i due ragazzi avessero uno speciale
legame.
Probabilmente non sembrò normale vedere un Fugaku Uchiha,
splendido nel suo smoking nero,
osservare con occhi adoranti non la sua sposa, bellissima in una nuvola
bianca,
ma il suo amico, Minato Namikaze fasciato da uno smoking bianco.
E vedere quest'ultimo ricambiare tale adorante sguardo, con uno di pari
intensità.
Nessuno, però aveva visto che, dietro a vaporose spose, i
due avevano la dita intrecciate.
Alquanto dubbiosa, seppur felicissima, fù pure la reazione
del gioiellere,
che si era visto commissionare quattro costosissime fedi.
Per giorni si chiese come, una sposa esile come Mikoto, potesse avere
le misure del dito
pari a quelle di un uomo. E viceversa per Kushina.
Solo il comodino, dall'intimità della camera da letto,
sapeva che la fede di Fugaku
aveva all'interno il simbolo dei Namikaze,
così, come quella di Minato riportava il ventaglio degli
Uchiha.
Ah, l'ho detto che il comodino era lo stesso?
Ciao a tutti.
Beh, che dire
l'ispirazione sembra essere tornata. Mi auguro che questa storia in 3
capitoli, vi piaccia. L'avevo in mente da prima dell'estate, e ora, tra
un'imprevisto e un'altro eccola qui. Tutta per voi. Fatemi sapere
com'è. Ah, immagino che gli altri 2 capitoli siano
spudoratamente espliciti sui personaggi che tratteranno, voi comunque
datemi qualche parere. Kiss kiss Frida.
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