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Disteso per terra,
le katane ancora in mano, il petto coperto di sangue. Il respiro lento,
affaticato, gli occhi semiaperti illuminati dai raggi del sole che filtravano
dalla fenditura che aveva aperto con un potente attacco. Presto la Morte sarebbe arrivata per
lui, l’avrebbe stretto nel suo freddo abbraccio e portato via con sé. Dove, non
sapeva.
“E’ questo il mio
destino?”
Si trovò a pensare
Kaku.
Non aveva la forza
per parlare. Non aveva la forza per alzarsi, respirare, vivere. Giaceva nella
pozza di sangue che gli si era formata dietro la schiena, a terra.
“Ma dopotutto, che
me ne importa… A nessuno importa”
Non aveva famiglia,
parenti, e gli unici amici che aveva li aveva già rinnegati, tradendoli il
giorno della fine dei cinque anni della loro missione sottocopertura. Nessuno
avrebbe pianto per lui, nessuno l’avrebbe ricordato, se non come un traditore.
Anzi, forse avrebbero persino gioito della sua dipartita.
“Com’è ingiusta
la Vita… E’ così
fragile, come il cristallo, altrettanto facilmente si spezza. E’ un sogno
sfuggevole, che ogni giorno ci scivola sempre più dalle dita come fumo, e noi
non possiamo fare altro che guardarla volare via, impotenti. Ma la Morte, invece, è eterna. Un
dolce riposo che tuttavia causa dolore a chi ci ama. Ma di questo, io non mi
devo preoccupare…’
Tossì, schizzando
sangue, macchiandosi le labbra e il viso di rosso.
“… Il momento in cui
ogni sofferenza finisce, e giungiamo alla pace eterna”
Infine,
la Morte arrivò
anche per lui. Pietosa, prese la sua anima e la strinse a sé. Pietosa, la prese
per mano. Kaku sorrise e chiuse definitivamente gli occhi.
Questa fanfic la
dedico alla mia povera zia, morta il 25 di questo mese per un cancro, unidici
giorni dopo il suo compleanno. Spero che ora tu sia in un posto migliore: questa
vita non è stata giusta con te, spero che la prossima lo sia. Mi manchi tanto
<3
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