HALLUCINATION

di Glance
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HALLUCINATION





Nuovamente come in un copione recitato un’infinità di volte, le stesse battute. Un viso all’improvviso esplodeva nella mia mente, con il suo sguardo accusatore. Quella voce che non avrei mai potuto dimenticare e riconoscere anche udendola tra mille. Continuavo a volerlo a sentirlo.
- Dove sei stata?- Il suo rimprovero chiaro mi riempiva la testa con quel timbro inconfondibile dalle note basse, quel suono severo.
- Non sono affari tuoi. Sei andato via non ti riguarda.- Il mio moto di rabbia sorda.
- Lo hai fatto di nuovo, ti sei spinta al limite per potermi vedere.- Quello sguardo che con il passare del tempo andava sbiadendosi tornava nitido e reale.
-Te lo ripeto non sono affari tuoi.- Cercando di ritrovare il mio cuore in quel delirio su cui il suo addio aveva messo la parola fine alla mia vita, lasciandomi preda del dolore più grande che avessi mai provato e di visioni allucinate come conforto a quel vuoto.
- Se stai fuori tutta la notte è affar mio Bella.- Guardarlo senza vederlo.
- Sono stanca, vado a dormire.- La sensazione della sua mano fredda ad afferrare il mio braccio.
- Lo sapevi Bella, questi erano i patti.- Risi sarcastica.
- I tuoi non i miei.- Ribattei.








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