Ricominciare.
La brezza estiva riempiva la Tana. La
finestra leggermente aperta permetteva agli abitanti di non soffrire
eccessivamente per la calura di quel luglio, assicurando a tutti
almeno qualche ora di sonno ristoratore.
Beh, quasi a tutti.
Al primo piano, un ragazzo non riusciva
proprio a prendere sonno.
Strano.
Non era da lui.
Ma pensieri troppo pesanti assillavano
la testa del re dei grifoni.
Il tempo era trascorso. Avevano
seppellito chi era mancato. Avevano pianto tutte le loro lacrime.
Avevano festeggiato con tutto ciò che avevano.
Era ora di ricominciare, no?
Eppure di addormentarsi non c'era
proprio verso.
Ron si stiracchiò lentamente,
sentendo il tessuto dei pantaloni risalire ben oltre le caviglie.
Era cresciuto.
Non solo in altezza.
L'anno trascorso da ramingo, insieme ad
Harry e Hermione l'aveva cambiato. O meglio, smussato.
Pensava ora, prima di agire. Ragionava.
Ed era quella stupida, nuova abitudine
che gli impediva di dormire da qualche giorno.
La mente correva, vagava sulle infinite
possibilità.
Il suo biglietto per il futuro non era
ancora stato strappato. Era bianco.
Poteva fare quello che voleva.
Solo, non ci aveva mai pensato.
Non era mai stato sicuro di poter
uscire sano da quella guerra. Anzi. Era sicuro che non ne sarebbe
uscito.
Invece.
Invece aveva ancora una famiglia. Aveva
ancora il suo migliore amico. Aveva ancora lei.
Alla fine ce l'avevano fatta. Erano
riusciti ad addomesticarsi a vicenda.
Si erano trovati.
Passò distrattamente la mano sui
capelli. Sbuffò e mise i piedi giù dal letto. Da lì
ad aprire il frigorifero, la strada era breve. E dal frigorifero a
trovarsi davanti alla tomba di Fred, sulla collina antistante la
casa, con due bottiglie di burrobirra in mano, era ancora più
corta.
Dedicò qualche istante ad
osservare il cielo. A riorganizzare tutte le immagini che gli
correvano nella mente, per trovare loro un filo conduttore. Un senso.
“Sai fratellone – si trovò
a sussurrare al vento – credo che in fondo tu sia da qualche
parte a ridere. A prenderci in giro, perché non abbiamo ancora
ricominciato a vivere. Siamo alla tana da un po'. Abbiamo sistemato
tutto ciò che andava fatto. Harry è in casa e, spero,
possibilmente lontano da Gin, Herm è tornata ieri
dall'Australia con i suoi e ci raggiungerà domani.
E io sono qui. Ma non siamo ancora
riusciti ad ingranare.
Questo perché, forse, è
cambiato tutto troppo in fretta. Dal terrore alla tranquillità
è un balzo troppo ampio perché un cuore possa recepirlo
in poco tempo.
E dal morire al vivere c'è un
abisso spaventoso...”
Il ragazzo si grattò la nuca,
sorseggiando dalla bottiglia. Poi, con gesti lenti, aprì la
seconda e cominciò a versarla sul terreno.
“A piccoli sorsi, bello. Era così
che te la gustavi, no?”
“Sì, era così.”
Per poco Ron non sobbalzò. Al
suo fianco si era seduta un immagine così uguale a Fred da
mettergli paura, prima di focalizzare.
“Ehi George... che ci fai in
piedi?”
“Dovrei chiederlo io a te
fratellino... è tardi, e domattina arriva la tua bella...
dovresti farti trovare riposato. Conoscerai anche i suoceri...”
“Oddio... non farmici pensare...
- il minore vibrò per la tensione – credo di aver quasi
più paura del padre di Hermione che di... beh, Voldemort...”
“Pronunci il suo nome, ora?”
Ron alzò le spalle, mentre
sorseggiava la burrobirra.
“Non mi dà più
fastidio. Cioè, sento ancora una morsa allo stomaco ogni volta
che lo faccio, ma credo che, dopo averci combattuto sette anni, il
minimo che possa provare a fare è chiamarlo con il suo nome,
no?”
“Già... - George alzò
gli occhi al cielo – sei cresciuto, Won Won....”
“Ehi, non attaccare a rompere
eh?”
I due fratelli si guardarono e
scoppiarono a ridere.
Era così facile, ora. Tutto si
alleggeriva. Se non pensavi.
Anche se, le risate, sono il miglior
nascondiglio delle lacrime.
George prese la seconda bottiglia e
cominciò a versarla sulla tomba, lentamente.
Ron osservò i gesti lenti e
misurati del fratello.
“Non ti manca?”
Il maggiore represse un gemito.
Se gli mancava?
Tanto da star male. Tanto da desiderare
di essere con lui.
Tanto da desiderare di essere morto.
“Da morire... - rispose
semplicemente – ma più tempo passò nel suo
ricordo, più tempo mi prenderà per il culo quando lo
raggiungerò. Scommetto che ora starà broccolando con
tutte le angiolette del paradiso... sfottendo il suo gemello
stupido...”
“Si, ce lo vedo...”
“E organizzando feste e scherzi
ai danni dei vari fantasmi e affini. Sicuramente movimenterà
l'ambiente...”
Solo ora, Ron si accorse delle lacrime
che sgorgavano dagli occhi di suo fratello maggiore.
Solo allora comprese, che non si può
voler superare. La giusta determinazione aiuta, gli amici. Ma
soprattutto il tempo.
Bisogna dare tempo al cuore, per
sistemare cose come quella.
George versò ancora un po' della
burrobirra sulla tomba, prima di rubare l'ultimo sorso.
Un'abitudine che non aveva mai perso
prima, quella di fregare ultimi sorsi al gemello.
E che non avrebbe perduto mai.
Poi appoggiò la mano al terreno
e si tirò su.
“Non stare troppo a pensare,
fratellino. O la tua stupida testa esploderà...”
Il minore diede tempo all'altro di
sistemarsi e di asciugare le lacrime.
“Se vai dentro, lascia la porta
aperta, sto fuori ancora un po'.”
“Ok... notte...”
Il suono rilassante dell'erba sotto i
passi di George si allontanava, mentre la mente di Ron vagava.
Ammazzò la bottiglietta e si
tirò su di scatto, prima di girarsi verso la tomba.
“Proteggilo. Ne ha bisogno...”
Poi si girò verso casa. Salvo
poi trovarsi chiuso fuori.
E lì successe il miracolo.
Al posto di arrabbiarsi, di urlare.
Rise.
Finalmente rise.
Senza lacrime da nascondere. Perché
scendevano copiose dai suoi occhi. Rideva e piangeva. Era felice e
triste. Triste e felice.
Perché in fondo tutto poteva
aggiustarsi.
Bastava tempo, burrobirra e qualcuno
che potesse capire.
“Sì – pensò
Ron, osservando il sole che sorgeva all'orizzonte – si può
tornare a vivere.”
Si può essere felici anche
quaggiù.
Note
*Arka si guarda in giro circospetto*
Ehm... salve...
so che questa insperata prolificità non ha senso... ne sono
stupito anche io...
ma da quando mi sono fracassato la mano ho un po' di tempo libero...
Beh...
che ne dite di un commentino? *_*
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