…Alla
calda luce di un falò.
By Manu_Hikari
Eccoci
qui con il secondo capitolo di questa mini fic, è ufficiale, ormai, che saranno
5 capitoli.
Vorrei
tanto ringraziare che ha commentato il primo chap; Summy, Maura85( Anche le tue
storie sono bellissime, il personaggio di Kisala è davvero forte!),Giodan ( Che
ha capito subito le mie intenzioni…cmq io odio Kagura…) e Ale(sei chi penso io?)
e spero che continuerete a commentare!
Cmq,
rilancio l’appello che ho fatto nel primo chap, chi conosce Nino D’angelo o la
canzone che ho usato in questa fic?
Ora vi
lascio alla lettura e…un bacione!
Stage 2
Diede un ultimo sguardo allo
specchio, prima di scendere di sotto.
Decisamente perfetto.
Indossava un jeans tagliato al
polpaccio e una semplice t-shirt azzurra, con scarpe da ginnastica abbinate;
semplice, comodo e…perfetto! Almeno suo padre sarebbe stato orgoglioso di vedere
tutte le ragazze della festa gironzolargli intorno! E magari, chissà, la ragazza
della spiaggia sarebbe stata fra queste…
Si decise a scendere e per poco
non rimase shockato dalla vista di suo padre e suo fratello in abiti
“informali”; erano decisamente strani. Al contrario, Kagome, che ovviamente non
poteva mancare all’appello, era molto carina nel suo completino colorato. Quella
ragazza gli era sempre molto piaciuta, era, infatti, una delle poche a non
essere “malata di nobiltà”. Era semplice, umile, gentile con tutti; si, non
aveva dubbi, era una delle poche decisioni assennate che suo fratello aveva
preso, se non addirittura l’unica.
«Buona sera, Sesshomaru kun! »
Lo salutò allegramente.
«Buona sera anche a te, Kagome!
»
«Andiamo? » Chiese il signor
Nishizawa. I tre ragazzi annuirono energicamente.
Non appena Sesshomaru ebbe messo
piede nel circolo nautico, sentì un moto di ribrezzo e fu fortemente tentato di
ritornare indietro, ma, con uno sforzo immane, mise su un gran sorriso ed entrò,
salutando chi conosceva e annuendo cordialmente quando suo padre gli presentava
qualche suo amico. Questo vortice infinito, terminò dopo circa mezz’ora e allora
Sesshomaru fu presentato all’organizzatore della festa, il signor Naraku.
«Oh! » Esclamò questi quando lo
vide. «Finalmente ho il piacere di conoscerti, Sesshomaru! Tuo padre mi parla
sempre moltissimo di te….in bene, ovvio! » E rise allegramente.
Sesshomaru non riuscì a
trattenere un ampio sorriso, quell’uomo sembrava molto simpatico. «Anche
chichi-ue mi parla molto di voi, Naraku san! » disse stringendogli la mano.
«Bene, ora vorrei passare alle
presentazioni di rito…Sesshomaru, questa è mia moglie, Kikyo» Disse Naraku
introducendo una bellissima signora dai lineamenti dolci e aggraziati,
estremamente familiari, così come i suoi lunghi capelli, rilucenti come seta.
« È un piacere avere l’onore
della vostra conoscenza. » Disse il ragazzo stringendo la mano della bellissima
donna.
«…Mentre questa è la mia figlia
maggiore, Kagura. » Si fece avanti una ragazza snella e slanciata; bella, ma
nulla a che vedere con sua madre, sembrava, infatti, aver ereditato i lineamenti
di suo padre. Il vestito, finemente ricamato, le lasciava scoperto in modo
provocante, il decolletè. La ragazza gli sorrise in modo attraente mentre gli
stringeva la mano. «…E qui, da qualche parte, dovrebbe esserci la mia seconda
figlia…oh, eccola! » Esclamò scorgendola in un angolo a giocherellare con il suo
cellulare. «Rin chan! » La chiamò a gran voce. «devo presentarti delle persone!
»
Sesshomaru ebbe un tuffo al
cuore quando vide dirigersi nella loro direzione una ragazzina, dalla figura
esile e slanciata, ma che in altezza non superava la sua spalla, con lunghissimi
capelli neri, ora trattenuti su un lato da un fermaglio colorato; la ragazzina
della spiaggia.
«Rin chan, questi sono degli
amici di papà, il signor Nishizawa, » Disse indicando l’uomo cui Rin strinse la
mano. « e suo figlio, Sesshomaru kun. » nuovamente strinse la mano alla persona
che le era indicata. Non sembrava minimamente sorpresa dal vederlo lì e gli
sorrise con fare innocente.
«Sono molto felice di fare la
vostra conoscenza Nishizawa san e Sesshomaru kun, spero che la festa sia di
vostro gradimento. Ora, vi prego, vogliate scusarmi. » Si congedò facendo un
lieve inchino.
Sesshomaru la vide tornare da
dove era venuta, così semplice sia nei movimenti che nel vestiario, eppure così
bella e fine. Si sarebbe preso a schiaffi pur di allontanare da lui quell’insano
desiderio verso quella ragazzina. Non era la prima volta che aveva di quelle
fantasie sulle belle donne, ma erano sempre state donne, appunto.
«Scusatela, » Si affrettò a
giustificare Naraku. «ma Rin chan ha solo sedici anni, è scappata presupponendo
lunghi e tediosi discorsi sugli affari che, ovviamente a lei non potrebbero
interessare… ».
«E che ovviamente non si
terranno. » Aggiunse la signora Kikyo sorridendo cordialmente ai suoi ospiti.
«Almeno non alla mia festa di compleanno…vero, tesoro? »
Il signor Naraku arrossì
sorridendo alla bella consorte. «Certo, tesorino…bè, allora, che dire…servitevi
pure un aperitivo, nell’attesa degli ultimissimi ospiti, e fra poco inizierà la
“vera festa”…Non vi anticipo niente, amici, vi dico solo che sarà…fuori del
comune…l’ha progettata tutta Kikyo…» Aggiunse sussurrando e tutti scoppiarono a
ridere.
«E così ti chiami Rin chan… »
Disse Sesshomaru con aria di sfida avvicinandosi alla ragazzina dai capelli
corvini che, di nuovo, stava isolata in un angolo a giocherellare con il suo
cellulare.
«Mi chiamo Rin… » Corresse lei
senza alzare gli occhi. «Sesshomaru kun…»
Sesshomaru sorrise divertito
dall’ostentata arroganza di colei che aveva di fronte; qualcosa gli diceva che
tutta quell’altezzosità fosse solo una copertura e che la “dolce fanciulla”
avesse invece intuito il suo tentativo di sedurla, una sorta di “con me non
funziona”, insomma…
«Ti annoi anche tu, eh? »
Continuò imperterrito, essendosi accorto di come Rin guardava con la coda
dell’occhio il suo petto muscoloso.
«Già…ma voi come mai non vi
cercate una ragazza con cui passare il resto della serata, come ha fatto vostro
fratello? » La situazione sembrava essere più grave del previsto, non attaccava
proprio, soprattutto quel VOI marcato…
«Perché tutte mi sembrano troppo
noiose…comunque, quella è la fidanzata di InuYasha …. » Rispose Sesshomaru
godendo dell’espressione imbarazzata che scalfì quella maschera di impassibilità
che aveva dominato sul volto della ragazzina.
«Devo dedurne, » Rin riacquistò
immediatamente la sua strafottenza. «Che mi trovate interessante… »
«Sai, non mi piacciono molto i
convenevoli, perché non mi dai del tu? » Rise Sesshomaru cambiando discorso.
«Perché non ritengo appropriato
a una ragazzina come me dare del tu a un adulto come voi…Sesshomaru kun. » Fu
l’educata risposta.
«Ma io ho la stessa età di… »
«Sesshomaru kun… » Una vocetta
fine lo interruppe mentre stava per ribattere. Il ragazzo si trovò faccia a
faccia con Kagura, la sorella maggiore di Rin. «Mio padre ha invitato tutti a
spostarsi in spiaggia per l’inizio della festa…vi andrebe di farmi compagnia? »
«Ah…certo…» Annuì a malincuore
mentre Rin lo salutava con la mano con un sorrise dispettoso sulle labbra.
To the next stage…
Vi è
piaciuto? È troppo OOC?
Rin mi
sembra un po’ troppo stronzetta, ma a me serviva coì…
Commentate!!!!!!!!!!!!
Nu jeans e ‘na
maglietta Un jeans e una maglietta
‘Na faccia acqua e sapone
Una faccia acqua e sapone
M’ha fatt’ annammurà chesta semplicità Mi ha
fatto innamorare questa semplicità
Ma tu nun me dai
retta Ma tu non mi dai retta
Dice ca’ si guagliona
Dici che sei piccola
E nun a tiene ancora l’età pè fa l’ammore e
non hai ancora l’età per innamorarti.
Tu quinnece anne ma sei già donna Tu
15 anni ma sei già donna
Anche se piccola
d’età anche se piccola d’età
Nun sacce ancora nemmeno u’ nomm Non so
ancora il tuo nome
E dda mia t’ sent
già E già ti sento mia
M’ e fatt annammurà
Mi ha fatto innamorare
Quell’aria da bambina che tu
hai quell’aria da bambina che tu hai
Nun me fa cchiù aspettà
Non farmi più aspettare
U’ tiempo vola e tu peccat faie
Il tempo vola e tu fai un peccato
Me fann annammurà pure e’ capricci Mi
fanno innamorare anche i capricci
E i’ smorfie cca me faie
e le smorfie che fai
Me fann cchiù attaccà
Mi fanno innamorare di più
Tu nun capisce ‘o male ca me faie
Non capisci il male che mi fai.
Iamme damme stà vocca
Dai dammi la tua bocca(cioè, dammi un bacio)
Viene astrigneme e
mane E stringi le mie mani
E scrivimmolo ‘nzieme stù rumanzo d’ammore E scriviamo
insieme una storia d’amore
M’ e fatt’ annammurà
Mi hai fatto innamorare
Che colpa tengo si te voglio
già Che colpa ho se ti voglio?
Tu si guagliona
ma Tu sei una ragazzina
Pè chisto amore nun ce vò
l’età ma per questo amore non conta l’età
Pecchè nun te
convince Perché non ti convinci
E ancora me ne
cacci? E mi mandi via?
Dimmi che non ti
piaccio Dimmi che non ti piaccio
È questa la
ragione? È questa la ragione?
Aiza l’uocchie a terra guardame buono ‘nfaccia Alza gli
occhi e guardami in faccia
Dice ca io sò
pagliaccio Dici che io sono un
pagliaccio
Sfotto a tutte ‘e
guaglione e prendo in giro tutte le
ragazze
Tu quinnece anne ma sei già donna Tu
15 anni ma sei già donna
Anche se piccola
d’età anche se piccola d’eta
Nun sacce ancora nemmeno u’ nomm Non so
ancora il tuo nome
E dda mia t’ sent già
E già ti sento mia
M’ e fatt annammurà
Mi ha fatto innamorare
Quell’aria da bambina che tu
hai quell’aria da bambina che tu hai
Nun me fa cchiù aspettà
Non farmi più aspettare
U’ tiempo vola e tu peccat faie
Il tempo vola e tu fai un peccato
Me fann annammurà pure e’ capricci Mi
fanno innamorare anche i capricci
E i’ smorfie cca me faie
e le smorfie che fai
Me fann cchiù attaccà
Mi fanno innamorare di più
Tu nun capisce ‘o male ca me faie
Non capisci il male che mi fai.
Iamme damme stà vocca
Dai dammi la tua bocca
Viene astrigneme e
mane E stringi le mie mani
E scrivimmolo ‘nzieme stù rumanzo d’ammore E scriviamo
insieme una storia d’amore
M’ e fatt’ annammurà
Mi hai fatto innamorare
Che colpa tengo si te voglio
già Che colpa ho se ti voglio?
Tu si guagliona ma
Tu sei una ragazzina
Pè chisto amore nun ce vò
l’età ma per questo amore non conta l’età
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