Povia Irrequieta
Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: Irrequieta di Povia. Link:
https://www.youtube.com/watch?v=C-sI_rbKd9E.
Irrequieta
Timida,
riservata, fuori
sei “l’acqua cheta”.
Misteriosa e segreta ecco perché dentro sei un fiume in
piena.
Derek
incrociò le
braccia e si appoggiò al muro, stringendo le braccia al
petto. Osservò le
spalle di Odette, i capelli biondi di lei e strinse le labbra.
Bromley
raggiunse il
migliore amico e gli sorrise.
“Ammettilo,
ti piaceva
di più quando era un maschiaccio e ti dispiace di essertene
lamentato per anni”
lo stuzzicò.
Derek
negò con il capo e
scrollò le spalle.
“Ad
essere cambiato è
solo il suo aspetto. E’ per quello che non facevo altro che
ripetere quanto
fosse bella. Era solo un brutto anatroccolo che si era trasformato in
un cigno,
ma dentro era la stessa.
E’
fin troppo facile
farsi ingannare da quel corpicino sottile, che la fa sembrare una
debole
ragazza dai grandi occhi spaventati” sussurrò roco.
Bromley
incrociò le
braccia al petto e ghignò.
“Non
è tanto male
essersi sposati una bella donna. Nei vostri regni, ora uniti, tutti ve
la
invidiano” spiegò.
“Sì,
ma è ancora quella
ragazzina che fece crollare il nostro rifugio con un calcio. Sa ancora
tirare
dei pugni micidiali. Il suo carattere indomito non è
cambiato, solo è celato
dalle sue forme perfette.
Ed
io, come uno sciocco,
me lo stavo quasi dimenticando. E’ stata la compagna di tutte
le nostre estati
e io stavo scambiando un falso per lei” ringhiò il
principe.
L’amico
si grattò la
guancia e inarcò un sopracciglio.
“Non
sto capendo molto
dei tuoi discorsi, ma di sicuro non sei di buon umore. Vero? Eh
sì che siete
sposati, ormai…”. Iniziò a dire.
Derek
la osservò porgere
una coperta a un suddito.
“Tutti
vedono la sua
gentilezza, la sua dolcezza, ma è diventata fredda. In
realtà, anche se non si
lamenta di ciò che ha, non si accontenta di questa vita.
E’ come una stella
lontana e la sua forza indomita, per quanto celata, le serve solo per
mostrarsi
gelida nei miei confronti”. Si passò la mano tra i
capelli e sospirò. “Non sono
mai riuscito a conquistarla e sì, hai ragione, mi pento di
non aver capito
quanto fosse importante per me già da ragazzini”
si lamentò. Osservò la moglie
allontanarsi e si staccò dalla parete, calciando una zolla
di terra.
“Mia
madre, il
ciambellano, Lord Rogers, il popolo, non fanno altro che guardarmi
male. Perché
si vede che con me è contenta, ma pensando sia una ragazza
semplice, sono
convinta che sia io a non fare abbastanza. E’ come se in
realtà non fossi
realmente riuscito a salvarla” sussurrò con voce
rauca, gli occhi arrossati, i
capelli castani disordinati.
“Ehy
amico, rilassati.
Sicuro che non ti manchino semplicemente gli allenamenti e la caccia?
Non credo
che…” ribatté Bromley.
Derek
incassò il capo
tra le spalle e sospirò.
“Scusa,
non dovevo
disturbarti con questi pensieri tetri. Ora vado, il regno non si
governa da
solo” disse. Diede una pacca sulla spalla
dell’amico e si lamentò.
<
Sono stato anche un
pessimo migliore amico, non mi sono accorto che l’avevano
rapito, l’ho usato
come tiro al bersaglio. Cosa mi aspettavo? Che mi capisse? > si
domandò.
********************
“Hai
sempre avuto questo
vizio di stringermi troppo forte. Ogni anno mi trovavo questi segni
sulle
braccia” si lamentò Odette.
Derek
ascoltò la voce
della moglie, osservando i drappi rossi del letto a baldacchino.
“Non
lo facevo apposta.
Ti spingevano tra le mie braccia e avevi già la pelle
delicata” sussurrò. Si
mise su un fianco e alzò lo sguardo, osservando la
principessa accomodata
davanti alla propria specchiera.
Odette
si passò una crema
sulle braccia.
“Questa
settimana pensi
che riusciremo a fare di nuovo un pic-nic? O hai altri impegni dovuti
alle tue
innumerevoli bugie?” domandò con tono gelido.
Derek
osservò il
riflesso di lei, gli occhi della giovane scattavano e spesso la giovane
donna
sospirava.
<
E’ irrequieta,
molto più di quando ci incontravamo d’estate.
Sembra una puledra imprigionata
nelle stalle > si disse.
“Non
nascondo più
niente, ma anche se fosse, diventerò il re e
normale…”. Iniziò a scusarsi.
“Sempre
che tua madre si
decida a cedere il trono” lo interruppe la moglie.
Derek
deglutì
rumorosamente.
“Cosa
vorresti portare
al pic-nic? Magari del cervo, il cuoco…”
cercò di dirle, addolcendo il tono.
“Ti
ricordo che sono a
dieta. Possibile che tu non lo capisca?” chiese Odette. Prese
un pettine e se
lo passò tra i capelli.
<
Sei gentile e
solare con tutti, tranne che con me. La tua aria pura diventa ghiaccio
nei miei
confronti. Forse perché pensi che il tuo ‘principe
blu’ non ti capisce
più, mia celeste creatura > rifletté,
sentendola ancora sospirare.
“Non
capisco le cose da
donna, lo sai. In tutti questi anni non ho mai compreso
l’utilità delle sfilate
di mia madre” ammise.
*************
Derek
colpì con il
braccio una serie di documenti, lasciandoli cadere per terra. Si
nascose il
viso tra le mani e sospirò, passandosi le dita tra i capelli
mossi.
Lord
Rogers schioccò la
lingua sul palato.
“Non
si aspettava che
aggiustare il castello dello stregone sarebbe venuto a
costare?” domandò.
Derek
si alzò in piedi
di scatto e si allontanò dalla scrivania.
“Inoltre
avete cambiato
almeno dieci volte le tinte delle pareti” spiegò
il lord.
Derek
si appoggiò con
entrambe le braccia al davanzale di pietra e guardò fuori,
osservando Odette
seduta a cavallo all’amazzone galoppare lungo il prato verde.
Sospirò
e abbassò lo
sguardo.
“Non
sono certo le mie
spese il problema. Sono più preoccupato per questa annata,
con queste grandini
improvvise il raccolto potrebbe venire danneggiato” disse con
voce roca.
Lord
Rogers gli si affiancò.
“La
vostra sposa non
pensa di partecipare ai prossimi meeting, vero?”
domandò. Le iridi azzurre di
Derek divennero liquide.
“Sapete
che è timida e
riservata. Preferisce aiutare i contadini lavorando al loro
fianco” rispose il
principe.
<
Appare come l’acqua
cheta, ma dentro è un fiume in piena >
rifletté.
“Sì,
ma gli altri
sovrani vorrebbero conoscerla. Appare loro come una creatura mistica
misteriosa, con mille segreti. Potrebbe aiutarvi a stipulare molti
contratti”
rispose Lord Rogers. Il suo ampio naso tremò.
“Gliene
parlerò, ma non
ama per niente gli impegni di palazzo” ribatté
Derek.
<
Voi li amate, ma
non siete capace, giovane uomo del ‘che altro
c’è?’ > pensò Rogers.
“Vi
va una partita a
scacchi per rilassarvi?” domandò. Piegò
di lato il capo facendo ondeggiare i
propri capelli bianchi.
“Assolutamente”
rispose
Derek.
*************
Derek
si accomodò seduto
accanto a Odette, sulla stuoia. La giovane donna osservava
l’amica rana nuotare
nell’acqua dello stagno.
“Mi
avevi promesso
questo pic-nic per la settimana scorsa” disse gelida. Si
passò la lingua sulle
labbra piena. “Secondo me se t’impegnassi
scopriresti che si può fare quello
che si desidera davvero, per le persone importanti” disse
gelida.
<
Ha sempre uno
sguardo sdegnoso nei miei confronti > pensò Derek.
Cercò di sfiorare la mano
di lei, ma la giovane la ritrasse.
“Forse
volevo i poteri
di Rothbart proprio per riuscire a darti quello che volevi, senza
rendermi
conto che lo odiavi ugualmente” le disse il principe.
“Pensi
che riusciremo
mai ad andare al mare? Anche se questo lago ha sempre diviso i nostri
due regni
come se lo fosse” rispose Odette.
Derek
si mise a gattoni
e le prese la mano nella propria, Odette si voltò e lui la
guardò negli occhi.
“Amavo
il modo in cui
guardavi ogni novità con aria incuriosita. Se ti porto al
mare, avrai di nuovo
quello sguardo?” domandò, indurendo il tono.
Odette
strinse le labbra
fino a farle sbiancare e annuì.
“Promettimi
che
ricontrollerai bene questo luogo, prima. Desidero che ogni incantesimo
di quel maledetto
mago venga spazzato via” lo implorò.
*********
Derek
si affacciò dalla
finestra della sua camera, arcuò la schiena e
guardò in basso. Assottigliò gli
occhi e osservò un principe percorrere il loro giardino.
<
Oh, ma è Jean-Bob.
Chi l’avrebbe mai detto che era davvero un principe?
Chissà perché all’improvviso
il suo incantesimo si è rotto ed è tornato umano
> si domandò. Sgranò gli
occhi riconoscendo la figura della moglie raggiungere il principe
francese.
La luce della luna illuminava il viso di Odette e faceva brillare di
riflessi
argentei i suoi lunghi capelli, ondulati e vaporosi, del colore
dell’oro.
Odette
si alzò sulle
punte dei piedi, le ballerine le affondavano nel terreno umido
sporcandosi d’erba.
Jean-Bob le poggiò le mani sulle spalle, si piegò
e posò le sue labbra su quelle
di lei.
Derek
si portò la mano
alla bocca, sgranando gli occhi.
<
Non puoi volere lui…
al mio posto. Non ci può essere un altro! >. Le gambe
gli cedettero e cadde
in ginocchio, singhiozzando. Le lacrime gli rigarono il viso e strinse
gli
occhi.
<
Sciocco io, che non
avevo capito che la passione l’aveva spinta verso un altro. I
suoi occhi
possono vederla sorridere > si disse. Si nascose il viso tra le
mani e
singhiozzò con forza, tremando.
****************
Derek
aprì la porta
della carrozza, si spostò di lato e fece scendere la moglie.
“Non
riesco a credere
che tu sia riuscito realmente a portarmi al mare. Non avevi impegni
più
importanti?” chiese Odette.
Derek
le porse il
braccio e negò con il capo, il Ciambellano scese saltellando
dalla carrozza,
tenendo una tovaglia e un cestino di vimini sulla testa.
“Dovevo
parlarti e poi…
siamo in estate. Questo non è il periodo dell’anno
che più ci unisce?” domandò
Derek. Avvertiva delle fitte al petto.
La
condusse in riva al
mare, il Ciambellano sistemò la tovaglia, con sopra il
cestino, sulla battigia
e si allontanò correndo. Raggiunse la propria fidanzata,
sistemata sulla
cassetta.
Odette
si accomodò sulla
tovaglia, piegando lateralmente le gambe, tenendole unite, coprendole
con la
stoffa candida della sua lunga gonna.
Derek
si sedette al suo
fianco, con le gambe aperte, affondando gli stivali nella sabbia umida.
“E’
importante quello
che devo dirti”. Iniziò con voce rauca.
Odette
l’osservò, si
nascose le labbra piene con le dita affusolate.
“Vorrei
poter dire che
per me non è stata importante questa tua avventura. Io
capisco che tu volessi
evadere. Io sono il tuo nido, la tua sicurezza, ma sei confusa dal mio
modo di
fare insopportabile. Non riesco mai…”
spiegò Derek, con voce tremante.
Odette
si ritrasse e lo
guardò, aprendo un po’ di più gli occhi.
“Di
che cosa stai
parlando?” domandò.
Derek
deglutì.
“Dell’uomo
che ha preso
il mio posto nei tuoi sogni. Eppure credevo di essere il tuo
amore” rispose.
Odette
impallidì ed
incassò il capo tra le spalle.
“Ti
riferisci al bacio
che ho dato a Jean-Bob l’altra notte?” chiese e i
suoi occhi divennero liquidi.
Derek
giocherellò con l’angolo
della tovaglia su cui erano accomodati.
“Sicuramente
è tornato
umano perché lo ami” gemette Derek.
Odette
strinse un pugno
e negò con foga.
“No!
Glielo avevo
promesso un bacio, ma come addio se fosse ritornato umano. Io non vengo
mai
meno alle promesse e quando l’avevo fatta, ero tranquilla.
Pensavo che fosse
veramente un animale e che lo senti parlare come, dopo
l’incantesimo, riuscivo
a comprendere Puffin o Freccia” ribatté alzando la
voce.
Derek
le prese il viso
con una mano e la guardò negli occhi.
“Quindi
non mi hai
tradito con lui?” domandò.
“No!
Non capisco come tu
possa averlo pensato” gridò Odette.
Derek
ritrasse la mano e
accarezzò il pugno di lei.
“Perché
sei sempre così
irrequieta. E poi pensavo che solo il bacio di vero
amore…” esalò.
Odette
aprì il pugno e
prese la mano di lui.
“Jean-Bob
si è
ritrasformato perché ho distrutto alcuni artefatti magici
che Lord Rogers aveva
nascosto nelle sue stanze. Ero così arrabbiata, pensavo me
li stessi
nascondendo. Ed invece, questa volta lui l’aveva nascosto
anche a te.
Inoltre
non sopporto tua
madre. Prima ci voleva insieme per un calcolo strategico ed ora non
sopporta
che stiamo insieme” borbottò.
Le
gote abbronzate di
Derek si tinsero di rosso.
“Io
vorrei solo farti
vivere la vita da favola che meriti, ma aveva ragione lo stregone. Sono
uno
sciocco dalla testa vuota e non ci riesco”
borbottò il principe.
Odette
appoggiò la
fronte su quella di lui.
“Lo
so che ce la metti
tutta, ma non mi capisci più. Preferivo quando ero una
brufolosa che cercavi di
colpire con una freccia.
Ora la nostra vita sembra un… disastro” ammise,
con voce roca.
“Ti
è mai venuto il
dubbio di essere tu a non capirmi più?”
domandò Derek.
Odette
abbassò lo
sguardo e lui strinse forte la mano di lei nella sua.
“Ho
rischiato di
perderti troppe volte. Non può essere la tua freddezza a
separarci prima della
morte” sussurrò roco. Abbassò lo
sguardo.
“Io
non voglio essere il
tuo complicato ‘principe blu’.
Desidero essere solo il tuo vecchio compagno di giochi che ha capito di
amarti”
disse gentilmente.
Odette
gli accarezzò le
labbra con l’altra mano.
“Mi
credi davvero? Anche
senza prove?” domandò.
Derek
strofinò la fronte
su quella di lei e allontanò il capo.
“Tra
noi due sono io
quello che ha sempre mentito, mia irrequieta sposa. Piuttosto, potrai
perdonarmi e accettarmi sciocco come sono?”
domandò.
“L’ho
sempre fatto”
rispose Odette. Chiuse gli occhi e lo baciò, Derek
ricambiò il bacio.
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