1.La tomba dell'uomo
Just vampire stories
La tomba dell’uomo
Andrew avanzava silenzioso nel mutismo denso del cimitero del paese.
Scavalcò alcune tombe con incurante grazia, fino a raggiungerne
una chiarissima, quasi candida, in contrasto con le tenebre in cui era
immersa. La fissò, oramai iniziava quasi a dimenticare
perché continuava ad andarci. Forse, non l’aveva mai
saputo. Ogni volta posava lì davanti un semplice giglio bianco.
Lui odiava i gigli, li aveva sempre odiati, eppure non poteva
rinunciare a portarne ogni mese uno su quella tomba.
« Era un parente? »
Drew si voltò e vide accanto a sé un’anziana
signora, i capelli ingrigiti ed il volto solcato da rughe, ma il
sorriso ancora vivo e dolce. Sorrise a sua volta, sorpreso da se stesso.
« In un certo senso… Più che altro, mi sembra di aver perso una parte di me… »
« È normale, giovanotto, capita a tutti, quando perdono
qualcuno che hanno a cuore… Dovevi volergli molto bene, vero?
»
Drew scosse leggermente la testa bionda.
« Sì, gliene volevo… » sorrise. La gentile
signora se ne andò, rigettandolo nella solitudine dei suoi
pensieri; lasciandolo solo con la tomba di un uomo che tutti credevano
morto: Andrew Wrath.
« Quando ti stancherai di portare fiori che odi sulla tomba di qualcuno che non ti riguarda, Drew? »
Una chioma scura, castana, e due occhi color nocciola spuntarono dalle
tenebre alle sue spalle, ma lui non sussultò: sapeva che era
lì dietro, lo stava aspettando.
« Sento che, in qualche modo, è un mio dovere farlo, Matt… »
Un sospiro, poi il ragazzo lo stringe a sé, cingendogli
amorevolmente la vita da dietro, poggiando il gelido mento affusolato
sulla sua spalla destra.
« Ma appartiene al tuo passato… Quando pensi che riuscirai a dimenticare, Drew? »
« Forse mai… » borbottò stizzito, liberandosi
dalla stretta dell’altro e andandosene. Matt gettò uno
sguardo quasi malinconico alla lapide, poi sospirò.
Dal primo istante in cui i suoi occhi
di vampiro lo scorsero, non riuscì più a liberarsi
dall’ossessione per la sua immagine: i suoi capelli biondi, i
suoi occhi azzurri come il cielo diurno che non poteva più
vedere da tempo ormai immemore; tutto l’opposto suo, con i
capelli castano scuro e gli occhi nocciola.
Matthew, non aveva problemi ad ammetterlo, aveva sempre peccato un po’ troppo di lussuria.
Fu per questo che, dopo averlo
fissato e desiderato per un mese intero, cosa che, credetemi quando lo
dico, non era da lui, decise infine di prenderselo. Lo avvicinò
una notte di luna piena lo guardò negli occhi, dilatati dalla
sorpresa, gli sfiorò una guancia con la punta dell’unghia
dell’indice destro, scendendo lungo la mandibola, per poi posarsi
sulle labbra. Sorrise, prima di mordergli il collo, di affondare i
canini candidi nella sua giugulare. Il suo sangue era il migliore che
avesse e mai avrebbe assaggiato, era diventato una droga dal primo
sorso. Ignorò i mugolii di dolore della sua preda, o si sarebbe
pentito della sua scelta: l’ultima cosa che voleva era fargli del
male, che poteva farci? Lo voleva così tanto, eh
sì…
Lo dissanguò finché fu
possibile, poi si ferì a sua volta un polso, perché il
ragazzo bevesse il suo sangue e la trasformazione in vampiro avvenisse.
Quando ritrasse il polso, per evitare che bevesse troppo da star male,
il suo biondino urlò; il suo cuore, se non fosse stato
già fermo, avrebbe perso di certo un battito nel sentire tanto
vividamente il suo dolore. Ma il procedimento era questo: per rinascere
come vampiro, il suo corpo umano doveva morire.
Urlò per tutta la notte e ed
il giorno seguente, durante il quale lo nascose in una stanza buia.
Solo alla sera il suo nuovo compagno si riprese ed iniziò la sua
vita da vampiro.
« Chi sei tu? Cosa mi è successo? Dove mi trovo? »
« Mi chiamo Matthew Lust, sono un vampiro. Ora lo sei anche tu. Sei a casa mia… »
« U..un vampiro? Io? »
« Sì »
« Tu mi ha trasformato in vampiro? »
« Sì »
« Perché? »
L’atteso momento della
verità. Matt si avvicinò al letto su cui sedeva il
ragazzo e gli prese il viso tra le mani gelide.
« Perché ti amo… »
Matt sapeva, aveva sempre saputo, che quello era stato il modo
sbagliato di dirglielo, di fare tutto. L’aveva solo allontanato
da lui ancor più di quanto non lo fosse prima. Eppure, lui era
così innamorato di quell’indeciso biondino dagli occhi
azzurri, mai nella sua vita aveva avuto tanta pazienza per ottenere
quel che voleva. Lui era abituato a giocare con le sue prede, uomini o
donne che fossero, prima di dissanguarle a morte per soddisfare la fame
della sua condizione di non morto.
Ma con Andrew… Sin da subito non aveva desiderato altro che lui, il suo corpo, ma non per una notte… per sempre.
Inutile dire che il biondino non era stato dello stesso suo avviso, e
si era ben guardato dal concedere al compagno più di qualche
occhiata furiosa.
Perché per quanto Matthew fosse affascinante e lui morisse dalla
voglia di offrirgli senza indugio quanto chiedeva, non poteva: almeno
finché, una notte, non avrebbe smesso di tornare su quella tomba.
Sulla sua tomba. La tomba dell’Andrew Wrath umano.
Konnichiwa, gente!
Immagino quello che vi starete chiedendo... Perché scrivo storie
del genere, anziché andare a zappare la terra? Sì, avete
ragione a porvi tali domande, ma beh... Vedete, quando l'ispirazione
chiama... Mi necessita risponderle! Che ci posso fare? Eggià...
^^
Ma ciancio alle bande, che ne pensate della mia ultima follia? Una
raccolta in chiave shonen-ai su una coppia di vampiri, i carissimi Drew
e Matt, che saranno molto felici di prestarsi alle mie scelleratezze,
nevvero vampirotti miei?
Andrew: No, no, assolutamente no! E' lei che è pazza, diteglielo voi, io volevo fare l'etero!!
Matthew: Ma il gay ti riesce bene comunque, e poi sei così carino... *sguardo da cucciolo malizioso*
Andrew: E poi mi fa lavorare con un maniaco pervertito! Fosse per loro io verrei ******* in ogni capitolo da quel...
Io: Zitto tu! Zitti entrambi! Io non scrivo certe cose e tu
vergognati per averlo pensato! Non volevo farlo, mi piaceva 'idea
di un rapposto casto e puro, ma mi hai fatto arrabbiare, per cui...
Andrew: Cosa?!?! Nononononono, non volevo! Autrice, farò tutto
ciò che vuoi, ma ti prego, la lemon yaoi nooooooo!! *lucciconi*
Io. Oh... come sei tenero!! Ok, ok, niente lemon... Non esultare o la
faccio, bada a te e comportati bene! E tu *indica Matt* Sì, tu.
Non me lo molestare, chiaro?!?!
Matthew: *china il capo sconsolato*
E dopo questo dialogo estemporaneo, ragazzi, passiamo a cose più serie.
Tipo il titolo ed i suoi riferimenti al testo.
Come avrete capito, la tomba di cui si parla nel capitolo è
quella di Andrew, il nostro caro vampiro biondo. Ma non nel senso
stretto del termine "sua". Considerato che è diventato vampiro
contro la sua volontà, Drew è ancora parzialmente legato
alla sua parte umana, e questo gli impedicse di "concedersi" a Matt ed
al suo amore, probabilmente ricambiato. La tomba è solamente una
lapide commemorativa, che lui stesso ha piantato per avere un punto del
passato cui ancorarsi. Quindi è come se nella tomba ci fosse il
suo io umano (io cui fa riferimento l'ultima frase: "La tomba
dell'Andrew Wrath umano"). Poi c'è il giglio bianco: nonstante
lui lo odi, è l'unico fiore che può portare al proprio
io, come a rimarcare la purezza che la natura di vampiro gli ha
sottratto (è una credenza comune quella che i vampiri siano
impuri, fondamentalmente perché si nutrono di sangue umano).
Finiamo con i cognomi dei personaggi, che non sono scelti a caso:
"Lust", in inglese, significa "Lussuria": Matt è identificato,
infatti, come la parte "erotica" della storia, quello che valuta
più il piacere della carne di qualunque altro. All'inizio, era
solo questo che cercava da Drew, ma col tempo è arrivato a
trasformarlo perché accortosi di amarlo. Tuttavia, questo
sentimento non ha mutato notevomente la sua natura di "erotomane".
"Wrath", invece, significa "Ira": Drew è la parte tranquilla,
quella che tenta in ogni modo di conservare la propria purezza, anche
se he sempre negato di possederla (questo giustifica la controversa
scelta del giglio). L'ira è dovuta al mutamento forzato,
all'imposozione di una natura nuova e lontana dalle sue ambizioni.
Nutre profonda attrazione nei confronti del compagno, ma prova anche un
profondo rancore, per questo spesso s'irrrita per poco e perde le
staffe facilmente, pur mantenendo la propria compostezza. Ha
una psicologia tormentata e spesso confusa, dovuta alla confusione
che lui stesso prova per la situazione vissuta.
Beh, dopo aver sproloquiato per mezz'ora buona, vi lascio andare, miei
cari lettori. Spero che i chiarimenti, sempre se così si possono
chiamare, dato che temo di avevi solo procurato un forte mal di testa,
siano serviti a qualcosa. Bene, spero tanto che vi piaccia, gente.
Che dite, un commentino me lo lasciate? ^^
Lady_Firiel
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