PRIGIONIERA
Rieccomi qui!
Non vi preoccupate per le altre storie. Questa
sostanzialmente è già scritta quindi posso dedicare lo stesso tempo di prima
alle altre senza togliere tempo. Spero che vi piaccia questa ideuccia.
Fatemi sapere mi raccomando! Un bacione vale
BELLA:
Passeggio per
la città tranquillamente. Godendomi questi piccoli istanti di pace che nella mia
vita ormai non trovano più spazio.
L’inverno è
ormai arrivato. Il vento invernale mi colpisce come una doccia gelata. Mi copro
fino al naso con la sciarpa bianca ed alcune ciocche scappate dal chignon si
posando delicatamente sulla mia fronte. Con un gesto deciso le rimetto al loro
posto.
Il mio passo
è deciso. Vado dritto al mio obbiettivo. Come nel lavoro. Sono la
migliore.
Non bisogna
lasciarsi ingannare dal mio aspetto angelico poiché è solo un’illusione che mi
ha regalato madre natura. Anche per questo motivo sono la migliore.
L’insospettabile ragazza della porta accanto fa il lavoro più crudele che possa
esistere.
Chi
sospetterebbe mai di una ragazza come me? Provengo da una famiglia agiata e non
ho mai fatto cazzate in vita mia. Mai preso sbandate.
Di me si dice
che quando mi incontri, i miei occhi scuri sono l’ultima cosa che vedi.
Hanno
ragione. O almeno per quanto riguarda i miei “obbiettivi”.
Non lascio
scampo. Non ho mai sbagliato e mai sbaglierò.
Mi chiamo
Bella Swan ed ho 20 anni.
Professione:
Killer.
Non è che la
mia aspirazione da piccola sia stata quella di intraprendere questo mestiere ma
le mie innate capacità mi hanno portato su questa strada.
Mio padre,
Charlie Swan, è un ricco imprenditore di Forks che ha portato la famiglia a
New York dopo l'ingente somma di denaro raccimolata e per quanto gli riguarda io
sono ancora la sua bambina che si annoia come un tempo alle sue cene di lavoro
stando seduta sul divano ad ascoltare i discorsi “dei grandi”. Ora gli ascolto
solo per un altro motivo.
Molte delle
persone che ho visto da piccola gli ho uccisi proprio io con le mie mani. Appena
riconoscevano pensavano che fosse solo uno scherzo ma purtroppo per loro non lo
era. Io lavoro per un organizzazione segreta. Evidentemente avevano pestato i
piedi a qualcuno di sbagliato, a me non era dato sapere.
A dire di mio
padre molti erano anche ottimi politici ma io non posso permettermi di fallire.
Neanche una volta.
Non sono
l’unica che lavora per loro sul territorio. Ci
mancherebbe...
Siamo
in 4 che lavoriamo per lo stesso uomo. Il mio uomo: Mike Newton. Uno dei tanti
subalterni del Capo, Aro Volturi ma in questo caso si tratta proprio di suo
figlio. Sarebbe il figlio unico, una specie di sbaglio fatto con
un'umana.
Sta di fatto che attraverso Mike riceviamo
le informazioni sulle missioni.
Se pensate
che ci vado a letto…avete ragione. Ma per me è solo lavoro. Il poveretto invece
spera nell’amore. È per questo che mi da tutte le missione che
voglio.
D’altronde
devo pur lavorare. Non mi interessa il modo…
Come avevo
detto non sono sola. Altre tre persone lavorano insieme a me ma solo nelle
missioni più lunghe e importanti.
Per
comunicare usiamo dei nomi in codice. Il mio è Fawn.
Sono
bravissima ad uccidere.
Mai lasciata
una prova.
Mai beccata
dalla polizia.
Mai un
sospetto su di me.
Una
cosa che ho dimenticato; i miei colleghi sono dei vampiri. Si nutrono se è
possibile solo delle loro vittime.
Ci guadagnano
in termini di soldi e di sangue.
Connubio
perfetto.
Jasper è
un’altro ragazzo che lavora con me come me. Nella vita di tutti i giorni è un
ricercatore ma quando si tratta di organizzare le missioni diventa il migliore.
Freddo e
calcolatore. L'ideale per la nostra squadra.
Il suo nome
in codice è: Assasin.
Jasper è il
cervello del gruppo. È in grado di progettare un contrattacco in meno di un
minuto. In alcune missioni anche lui interviene di persona ed è
spietato.
Una macchina
per uccidere.
Una sua
missione è leggendaria. È riuscito a rubare dei progetti ritenuti inaccessibili
direttamente dal Pentagono.
È un genio,
il suo quoziente intellettivo è drasticamente sopra la media.
La sua arma
preferita è il veleno che lui stesso ignetta, oltre ad avere il potere di
controllare gli animi delle persone riesce anche a produrre un diverso tipo di
veleno da ignettare alle sue vittime. Se gli altri mordendo le persone possono
far subire una trasformazioni, lui da semplicemente la morta. Non può
trasformare nessuno. Il suo veleno sparisce nel giro di pochi minuti ed è
impossibile che i medici lo trovino nei corpi delle vittime.
Io invece
preferisco lo scontro diretto. Corpo a corpo.
Mi sono
allenata con i migliori insegnanti.
Crudele e
spietata è Rosalie. Nome in codice: Fire.
Lei sì che è
una killer professionista. Sembra nata apposta per farlo e forse tutta la rabbia
repressa che ha soffocato per anni l'hanno aiutata a diventare quello che è
adesso.
Le è del
tutto naturale, come se non avesse fatto altro da quando è venuta al mondo, o da
quando si è trasformata.
È capace di
utilizzare qualsiasi tipo di arma. È versatile, elegante e sofisticata. La cosa
che più mi è piaciuta in lei è che tiene sempre i suoi fedeli coltellini sulla
coscia sinistra o negli stivali; come se ne avesse bisogno con l'affilatezza dei
suoi denti.
L’ho
osservata parecchie volte in azione. Ed ogni volta era precisa ed
efficace.
È una ragazza
molto bella, forse la più bella che abbia mai visto.
La prima cosa
che mi ha colpito di lei, oltre la sua bellezza, sono stati i suoi occhi.
Neri come la
pece.
Neri come
l’anima che li contiene. Perennemente neri, perennemente incazzata o
affamata.
Il suo
miglior lavoro è stato quello di far passare come suicidio, l’assassinio del
Primo Ministro Olandese. Un lavoro impeccabile, non c'è
dubbio.
È stata
reclutata direttamente da Aro.
Strano ma
vero è una senatrice. Con l'appoggio dell'organizzazione è arrivata in fretta in
alto.
La più
"giovane" senatrice che ci sia mai stata. Come avevo già spiegato
lavoro sia con Rosalie che con Alice.
Alice. Nome
in codice: Celebrity.
Una bellezza
pura.
La prima
volta che l'ho vista ho subito pensato che fosse un folletto. È molto minuta ma
nello stesso tempo altamente letale.
Di lei si
dice che se posa gli occhi su di te è soltanto per ucciderti. Peccato che molti
non l’abbiano capito prima. Alice...per chi non lo sapesse ancora…è
irraggiungibile.
Certo. Per
tutti tranne che per Jasper.
La sua arma
preferita è la collana che porta sempre al collo. Nell’evenienza si trasforma in
un laccio d’oro permettendole di uccidere la sua vittima soffocandolo. Dicono
che però tutti muoiono di una morte piacevole. Non ho voluto indagare
oltre.
L’ultimo ma
non per questo meno importante.
Emmet. Nome
in codice: The Rock.
Peccato che
abbia deciso di frequentare l'Università. Non ho ancora capito cosa ci trovino i
vampiri nel seguire queste usanze umane. Io non andrei mai a scuola ma Emmet ha
una specie di scommessa con Alec su quante università riesce a frequentare nella
sua non-esistenza. Valli a capire questi vampiri, si divertono con
poco.
Molte tra le
spedizioni più eccitanti se le è perse per questa stupida scommessa e le
rimpiange una per una quando ci sente rivangare il passato. Ovviamente noi lo
facciamo apposta per stuzzicarlo.
Naturalmente
non tutti i suoi ottimi voti sono frutto del lavoro come studente. Jasper
controlla mensilmente i suoi voti per dargli una ritoccatina.
Il capo vuole
il meglio per noi. E di certo non permette che una suo protetto esca con un voto
basso. Anche per quanto riguarda le abitazioni. Emmet infatti vive in un
bellissimo grattacelo all’ultimo piano. Ci sono stata solo una volta e di certo
un ragazzo universitario può solo sognarsi di vivere in mezzo a quel
lusso.
Un’altra sua
capacità è quella di sfasciare qualsiasi cosa ma con classe.
La sua
specialità però riguarda il campo automobilistico. Non è che faccia un grande
lavoro sul campo in azione a meno che non sia strettamente necessaria la sua
forza bruta.
È
anche l’ideatore anche della collana che indossa Alice con la
collaborazione di Jasper.
Mi fermo
davanti al bar dove sono solita a prendere un caffè nei momenti
liberi.
Leggo la
targa. “Volturi”. Bar con una entrata secondaria di una nostra base a
NY.
È una delle
tante sparse per la città. Una specie di punto di raccolta.
Entro nel
bar. Non c’è molta gente a quest’ora.
Mi dirigo
verso il bancone sedendomi su uno sgabello.
-Bella! Che
bello vederti! È da tanto che non ti vedo!-mi dice accogliendomi
Caius.
-Ciao. Sono
stata lontana da casa…-gli rispondo facendogli l'occhiolino.
Caius è il
fratello del capo ma in un certo senso non vuole avere niente a che fare con la
vita malavitosa di suo fratello.
-Un altro dei
tuoi viaggi?-mi dice prendendomi in giro.
Sorrido al
solo pensiero di vedere Caius in certe mie situazioni.
-Ma cosa ci
fai qui a quest’ora?-dice notando che non sono andata dietro verso la porta
abilmente nascosta dalla visuale di un cliente.
-Volevo
passare a dare dei documenti ma penso che è meglio darglieli prima a Mike…e poi
ho un lavoro in questa zona.-gli rispondo semplicemente bevendo l’ultima goccia
del mio caffè.
-Sempre
lavoro…non è meglio prendersi un po’ di ferie, Bells?-mi chiede prendendo le
ultime tazzine da un tavolino infondo al locale.
-Magari un
giorno…adesso vado. -gli dico mettendo i soldi con una cospicua mancia sul
bancone.
-Spero di
rivederti presto!-mi dice Caius mentre apro la porta ed esco.
Mi avvolgo
nuovamente nella sciarpa. Ascolto il rumore della città di
notte.
Guardo la
Luna ormai alta nel cielo.
-Stanotte si
lavora…-sussurro continuando a guardare il cielo stellato.
Sento dei
passi dietro di me. Dal rumore so perfettamente di chi si tratta. Era anche ora
che arrivasse. Entro dove mi hanno detto che lo avrei incontrato. È un locale a
luci rosse.
Il traditore
è pure un porco. Mi renderà il lavoro molto più facile.
Impressa
nella mia mente c’è il suo volto. Non avevo sbagliato...l’ho trovato viscido
appena l’ho visto in foto.
Scendo la
scalinata senza scompormi. Entro nella sala dove alcune ragazze semi nude stanno
già dando spettacolo. Scruto la stanza per riuscire ad individuare il mio
obbiettivo.
Lo vedo
seduto mentre si gode uno spogliarello. Mi avvicino da dietro.
Quando
finalmente sono vicina mi slaccio la giacca e mi siedo accanto a lui. Poso la
giacca sul divanetto ed incrocio le gambe.
Il porco ha
subito notato la mia presenza. Sono riuscito a distrarlo dalla
ragazza.
Slaccio
alcuni bottoni della mia camicetta un po’ troppo trasparente e poso una mano
sulla sua gamba.
Mi avvicino e
lo invito a seguirmi fuori in un vicolo.
Il porco non
se lo fa ripetere due volte. Raccatta le sue cose e con impazienza mi conduce
verso l’uscita. Sono quasi divertita dalla scena.
Appena
arriviamo al vicolo il porco mi mette le mani addosso. Lo lascio fare. Le sue
grasse mani palpano ogni centimetro del mio corpo. Con riluttanza lo lascio
fare.
Poi si blocca
improvvisamente. Vedo i suoi occhi spalancati e sorpresi. Un filo è intorno al
suo collo. Invano cerca di liberarsi.
-Questo è da
parte di Mike, lurido bastardo. -gli sussurro all’orecchio.
Dopo alcuni
secondi muore.
Mi ricompongo
abbassando la gonna e allacciandomi nuovamente il giubbotto.
-Perfetta
come al solito. -commenta Alice attaccandosi subito dopo al collo per succhiare
il sangue.
-Grazie. È il
mio lavoro.-gli rispondo guardando i suoi occhi rossi luccicare nella poca luce
del vicolo. All'inizio sentivo un po' di nausea per il sangue, ora è diventato
normale.
Se ho mai
pensato di farmi trasformare?
sì.
Nonostante
tutto non ho mai trovato il coraggio necessario per intraprendere quel
passo.
Mike è
l'unico a non essere un vampiro e diciamo che è stato tipo un errore di Aro, il
capo, con un'umana con cui aveva scopato. Alla fine però si è rivelato essere
utile, può stare in mezzo alla gente comune senza avere la tentazione continua
di squarciare gole.
È un utile
rappresentate per l'organizzazione ma niente di più.
Aro lo
sfrutta, io lo sfrutta. Tutti lo sfruttano.
-Allora alla
prossima. -mi dice scomparendo nell’oscurità da dove era
uscita.
Esco dal
vicolo. Una macchina nera è sul ciglio della strada.
La guardo per
alcuni secondi. Poi due uomini, Felix e Alec escono e si dirigono verso il
vicolo da dove sono uscita. Mike sarà contento.
Mi avvio
verso casa. Prendo l’ascensore e aspetto che arrivi il mio piano. Come Emmet e
gli altri anche io vivo in un grattacielo all’ultimo piano. Vista da mozzare il
fiato.
Apro la porta
e come al solito tutto è perfettamente in ordine.
Mi hanno
mandato la donna delle pulizie.
Vado verso il
bagno e faccio scorrere l’acqua. Ci vuole un bel bagno caldo per rilassarmi e
togliermi di dosso quelle luride mani.
Mentre la
vasca si riempe vado in cucina e prendo un bel bicchiere di vino rosso.
Lo porto in
bagno e me lo gusto rilassandomi nelle calde acque della
vasca.
Domani sarà
un altro giorno.
Allora? Che ne dite? Vi piace
come ho organizzato i protagonisti? siete un pò curiosi per il prossimo
capitolo? Spero proprio di sì. Ricordatevi di lasciarmi un commentino che
mi fate contenta! Un bacione vale
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