Questa raccolta di One shot era
ferma da un po’! V__V (Chissà per colpa di chi…ah, si, mia!ç__ç) Ma torniamo in
scena in questo piccolo aggiornamento con la cosa più assolutamente insensata e
sciocca del mondo, è così allegramente spensierata che vi pregherei di
prenderla alla leggera, molto alla leggera, visti i grandi ragionamenti
intelligenti quivi contenuti! XD
È una songfic, ambientata nel periodo in cui Doumeki aveva
appena “conosciuto” Watanuki, incontro che nell’anime
è stato raccontato brevemente come ben poco idilliaco…
Dunque spoiler per chi non avesse
visto l’OAV dello Shunmuki in cui se ne parla!
Un ultima cosa, visto il lasso di
tempo trascorso fra il capitolo precedente e questo risponderò al prossimo alle
recensioni. Recensioni per le quali ringrazio comunque
tutti! Siete veramente di grande sostegno, grazie!! T__T
Le parti in grassetto sono le parole della canzone. Buona lettura, e mi raccomando, non prendetela
troppo sul serio!!!!
Raiting: Verde (Se esistesse un grado minore del
verde metterei quello!)
Non sapeva qual’era
il problema. Era davvero possibile essere odiato da qualcuno così, sul momento?
Lo credeva surreale. Non che avesse fatto poi molto caso a quel ragazzo.
Oh, certo, ci aveva fatto
caso quando questo gli aveva poco discretamente tirato un calcio in faccia, e
lui si era ritrovato a domandarsi come mai un quasi perfetto sconosciuto desiderasse la sua morte.
Ci penso in ogni momento,
ci penso
Shizuka si accigliò
lievemente gettando un’occhiata vagamente stupita all’improvvisa scarica di musica
scaturita dal negozio accanto al quale si era fermato a comprare un libro. Più
che dal volume eccessivamente alto il suo orecchio pareva aver prestato
attenzione alle parole che erano risuonate nell’aria, stranamente simili ad una
risposta ai suoi pensieri.
Riportò lo sguardo sul libro
mentre faceva quelle riflessioni, e insieme la sua mente ricominciò a
riflettere su quel ragazzo che, giusto quella mattina, aveva proclamato col suo
agire di non poter sopportare la sua vista.
L’aveva incrociato qualche
altra volta a scuola, forse, non ci aveva fatto granché caso, come non faceva
molto caso alla maggior parte delle cose che aveva intorno. La cosa più
notevole di quel tizio erano gli occhi, non azzurri ma
blu, un colore non solo insolito ma anche di un intensità che avrebbe detto
impossibile.
In quel momento la canzone lo
interruppe di nuovo.
non posso smettere di pensarci.
Non è che non posso smettere di pensarci, rispose a sua volta alla canzone, e a se stesso, il
ragazzo, tornando di nuovo al suo libro, girando distrattamente una pagina e
sperando che in quella successiva ci fosse qualcosa di più interessante. C’era
qualcosa di più interessante in effetti, abbastanza da fargli passare dalla
mente per un po’ quello sguardo, o perlomeno da fargli mettere la ricerca che
doveva fare per la scuola al primo posto.
Anche la canzone passò in secondo piano mentre esercitava
la sua notevole volontà per concentrarsi sugli argomenti trattati dalle pagine
fitte del libro.
Arrivò senza problemi alla
fine del foglio, piano per capire a fondo i contenuti e memorizzarli, potendoli
confrontare così con eventuali altri testi e decidere
il migliore da comprare.
Mentre eseguiva
quest’operazione la musica si impose di nuovo.
Così dissi: sono una palla di neve rotolante!
Shizuka si stupì di quanto
idiota fosse quella frase, assolutamente insensata.
Che canzoni mettevano in giro attualmente? Mah. Una
palla di neve rotolante, chi avrebbe desiderato essere una palla di neve
rotolante? Neanche uno scemo come quello che l’aveva “Aggredito” quella mattina
poteva desiderare di essere una palla di neve rotolante.
Pensò a quanto stupido era
anche quel ragionamento, la canzone doveva avere qualche strano effetto
rincretinente.
Ora che ci pensava quel
ragazzo…il suo cognome doveva essere Watanuki, e l’aveva visto assieme a
Himawari Kunogi, quest’ultima facente parte del comitato studentesco come
Shizuka.
Sciogliendosi sotto i cieli blu
cantando a voce alta sotto la luce del sole.
Cos’è che faceva la palla di
neve rotolante? Si scioglieva sotto cieli blu…e quel colore
c’era anche nella canzone. Va bene, aveva un colore di
occhi che si faceva notare, lo aveva già detto, non c’era bisogno che
gli rimanesse in testa tutto il giorno.
Beh, dopotutto forse la frase
sulla palla di neve rotolante non era così insensata, doveva ammettere di non
aver ascoltato abbastanza la canzone per dare un
simile giudizio.
Si accorse, improvvisamente,
di non star affatto leggendo il libro.
Chissà che altro dice questa strana canzone.
Questi colpi di fulmine
significano che non siamo mai soli.
Inarcò nuovamente, ed
impercettibilmente le sopracciglia.
Era stata un’idea assurda
pensare che quella canzone gli stesse dicendo qualcosa di assennato,
la sua era stata una sensazione sbagliata.
Decisamente non aveva talento per quelle percezioni strane, al
contrario di suo nonno, anche se non se ne preoccupava.
Tornò al suo libro, e
vagamente sentì dopo un po’ che la canzone sfumava e si spegneva.
Era andato un bel po’ avanti
quando la musica riattaccò da capo, ma si sforzò di
non ascoltarla. Sfortunatamente il volume venne alzato
qualche attimo successivo all’inizio.
Dai dai
girati un po' più in fretta!
Perché dovrei girarmi? Pensò, un po’ divertito, visto che la sensazione che
la canzone voleva dirgli qualcosa di era rafforzata di
nuovo. Stando al gioco voltò la testa verso l’entrata del negozio.
Se fosse stato una persona
più espressiva sicuramente avrebbe spalancato la bocca
e il suo libro avrebbe fatto una rotolante caduta a terra. Non successe, perché
era un tipo molto calmo, ma fu comunque molto sorpreso
nel vedere il ragazzo che gli aveva tirato un calcio entrare in quel momento
nel negozio.
La canzone passò nuovamente
in secondo piano, mentre lo osservava, notando che aveva un’aria un po’ stanca,
e si guardava dietro le spalle con espressione confusa. Sembrò sollevato, il
suo coetaneo, anche se perplesso, come qualcuno che è appena sfuggito ad un
inseguimento perché in effetti aveva il respiro un po’
accelerato.
Si rilassò, quel Watanuki, e
si diresse al primo scaffale prelevandone un libro.
Watanuki aveva ancora la
divisa scolastica, e un cestino del bento vuoto che aveva posato per terra così
da poter usufruire di entrambe le mani nella lettura.
Dai dai
vieni un po' più vicino
Lo vedo anche da qui, ribatté mentalmente. Lo vedeva bene, erano a
pochi metri anche se l’altro pareva non essersene accorto.
Era molto più rilassato
dell’ultima volta che l’aveva visto, addirittura un sorriso leggero gli
aleggiava sulla labbra mentre gli occhi blu
scorrevano, ora se ne accorgeva, un manga.
Decisamente lo vedo bene anche da qui.
E notava altri particolari, come le mani pallide e
delicate che sorreggevano il libro.
E gli occhi…in effetti sorrideva, ma gli occhi sembrano un po’ tristi.
Forse lo si capiva meglio ora perché pensava di essere
solo e aveva abbassato le difese.
Siamo innamorati per caso,
innamorati per caso
Non esagerare,
ammonì di nuovo alle note musicali. I suoi occhi stavano per scostarsi dal
ragazzo quando questo alzò lo sguardo su di lui.
Watanuki rimase zitto per un
attimo, poi parve irrigidirsi, e infine un lampo gli passò negli occhi.
-TU!- gridò con la stessa
sonorità di quella mattina quando avevano litigato, facendo girare praticamente tutte le persone del negozio; rendendosene
conto imbastì un’espressione di scusa per i più vicini lanciandogli poi
un’altra occhiataccia, come a dire che era tutta colpa sua.
-Tu sei
quell’antipatico di stamattina…- sbottò Watanuki, avvicinandoglisi.
Dai dai
e il mondo è un po' più luminoso!
Shizuka vide l’altro ragazzo
fermarsi e guardare nella direzione da cui veniva la musica con aria cupa, come
se fosse tutto fuorché d’accordo con quell’affermazione. Di certo per Watanuki
il mondo non poteva diventare più luminoso se aveva incontrato Doumeki!
Dai dai
buttati dentro il suo...amore!
Stavolta Watanuki sbiancò.
Perfetto, non era l’unico ad
avercela con quella canzone che parlava un po’ troppo, anche Watanuki sembrava
starla ascoltando e pensando a qualcosa di preciso.
Il ragazzo dagli occhi blu
sbuffò, con aria scocciata e ripose il manga sul giusto scaffale.
Esitò solo un attimo, con un
ultimo sguardo, poi se ne andò riprendendosi la
scatola del bento vuota e andandosene, senza salutarlo.
Non che dovesse
salutarlo, visti i loro così buoni rapporti.
Shizuka tornò al suo libro.
Non sapeva qual’era
il problema.
Chissà se cucina bene.
Non sapeva qual’era
il problema se continuava a pensarci.
E la canzone attaccò per la terza volta, e finalmente
lui riuscì a sentirne l’inizio.
Qualè il problema non lo so,
bene, forse sono innamorato.
Poi, finalmente, la commessa
si mosse, ingiungendo con aria irata, al negozio affianco,
di abbassare il volume.
La canzone è Accidentally
in Love dei Counting Crows. E
come vi avevo avvisato è una one shot da prendere poco
sul serio! XD Doumeki-san che chiacchiera con una canzone…surreale ecco, non è
molto sano di mente parlare con le canzoni, anche se a volte compaio con così
tanto tempismo che sembrano voler fare da colonna
sonora ai nostri ragionamenti, che siano logici o meno.
Questa in particolare la trovo una
canzone molto carina, che stava prendendo in giro sia il nostro arciere che il
piccolo, caro, Wata-chan. Oltre che a prendere un po’ per i fondelli stava però
anche anticipando qualcosa che sarebbe nato di lì a poco.
Anche se loro non sono “Innamorati per caso”, perché come
tutte e tutti noi sappiamo…non esiste il caso, esiste
solo l’inevitabile! Ma questo la canzone non lo sa,
quindi poverina, non sgridiamola! *__*
Spero di poter aggiornare presto, con altre drabble e One shot,
e anche di mandare avanti l’altra mia fanficton…su, coraggio, mi rimbocco le
maniche per il momento rotolo via come una palla di neve, chiedendovi di
recensire e…alla prossima!! ^__^/