Before i die
Ciao
carissime ! =) ...
eccomi
qua con il secondo capitolo.Scusate il ritardo, ma i compiti a casa mi
occupano tantissimo tempo, in più ho tantissime altre cose da fare,
quindi cerco di sfruttare il tempo libero che ho a disposizione per il
pc al meglio. Ricordatevi che non ho solo 'Before i die' in corso bensì
altre storie. Sto modificando tutti i capitoli di 'She's a dangerous
Rebel' ovvero 'Without you' e tutti i capitoli di 'sospesa nel tempo' e
poi devo aggiornare 'passioni pericolose' e 'don't tell me' ancora e
sono piùttosto in ritardo, ho tantissimo da fare, e non posso stare
tutto il tempo nel pc, quindi perdonatemi per questi ritardi abnormi
e
godetevi questo capitolo
Buona lettura.
Le risposte sono in fondo!
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Before
i die
_Capitolo
1_
Apatica
Gwenda.
Mi
tiro su nel letto e mi guardo attorno. La porta è chiusa, si sentono
solo i passi giù nel piano di sotto, la tv accesa, Lilly che urla
qualcosa lagnandosi,e
papà sta cucinando, solitamente papà
cucina il sabato, anche perchè mamma è al lavoro, già, mamma ha
ricominciato il lavoro, per poche ore la settimana, le servono a
distrarsi dallo stress e tutto.
Mi sdraio di nuovo e guardo il
cielo,il sole sta tramontando, i colori sono aggrovigliati, fra il
rosso l'arancione e il giallo.
Mi rigiro di nuovo e infastidita mi
tolgo la coperta e rimango così, in pantaloncini e canottiera. Mi da
fastidio quando sono a maniche corte, in questo modo vedo i segni della
mia pelle.
Sento la porta aprirsi e i tacchi di mamma irrompono in casa. Dice
qualcosa a papà, poi si rivolge a Lilly.
Osservo i lividi scuri
nel braccio,e mi sento in gabbia. Intrappolata in un corpo che non mi
vuole più e che mi distrugge.
Sento dei passi salire
le scale, e aprire la porta. Le volto le spalle.Va nella finestra e la
vedo aprire le tende.
- guarda che
meraviglia! - esclama, la vedo in controluce.
Mette
le mani nei fianchi osservandomi. E' bella .... mia madre. Il suo corpo
è snello, ha le curve giuste, a volte non sembra nemmeno mia madre, a
volte sembra mia sorella. Dico spesso agli altri che è mia sorella
maggiore, quella di venti anni, che viene dall'europa, tanto per vedere
la reazione, e ogni volta la stessa risposta: 'vi somigliate molto, se non
fosse per gli occhi'.
I suoi lineamenti sono perfetti, ha dei pantaloni in Jeans attillati,
che esaltano le sue gambe perfette, dei tacchi, una giacca di pelle
nera, una maglietta e una sciarpa attorno al collo. Veste così per
andare al lavoro, non le interessa più la moda, eppure lavora proprio
in quel settore ! chissà da quando non le interessa più. Non ci ho
fatto più caso. La guardo cinica senza fiatare, poi stancamente fa
scivolare la sciarpa che penzola nelle sue mani mentre avanza sedendosi
nel mio letto.
- Come faccio ad aiutarti se non ti va mai di parlare ? -
Prendo il berretto nel comodino e me lo calco negli occhi. Non mi va di
parlarle. Non ho voglia di parlare con lei.La
sento muoversi, il suo profumo mi inonda le narici, possibile che
profuma anche quando lavora ? Sento le sue mani fresche togliermi il
berretto, rimettendolo a posto, si avvicina e mi bacia la fronte.
-
parla con me Gwenda, dimmi che cosa c'è ? io sono qui per te - sussurra
scostandomi una ciocca di capelli, è a pochi centimetri dal mio viso e
sento il suo respiro caldo nelle guancie. Le sue ciglia sono
lunghissime. E se si allungassero di più accecandomi ? sprofondo nei
suoi occhi scuri e caldi.
- Gwenda...- sussurra ancora il mio nome. Non le rispondo, la
guardo negli occhi, domandandomi che cosa vuole da me.
-
mamma!! - sentiamo un urlo e ci voltiamo entrambe, Lilly d'avanti alla
porta della mia camera, ha un pupazzo che sfiora a terra in una
mano,con la testa staccata e il cotone che esce a batuffoli bianchi.
Con la manina si strofina un occhio e comincia a piangere.
-
Sebastien ha staccato la testa di Grammy - brontola singhiozzando. Ha
un labbro sporgente esagerato ed è imbronciata. Mia madre sospira, poi
mi da un bacio nel mento e si alza, per andare a prenderla in braccio.
- SEBASTIEN! - urla. E mi piantano li, con la porta aperta.
Non
vado a scuola da alcuni giorni, quando ho ricadute la scuola viene per
seconda, non esco di casa da un pò e nemmeno in giardino ci sto più.
Sospiro e mi alzo in piedi di botto e comincia a girarmi la testa. Odio
questa camera, odio questa casa, odio tutti qui dentro.
Sento dei passi per il corridoio, mi volto e vedo Sebastien
di fronte la mia porta che si allaccia la zip del suo piumino.
- c'è la tua amichetta di sotto - sghignazza.
- non stare d'avanti alla mia camera - brobotto - dove vai ?
- gli chiedo poi
-
Esco...- aggiunge. Si mette un cappuccio in testa, crede di essere
figo, forse lo è, ma è mio fratello e a me fa schifo. Sta per andarsene
ma si volta e appoggia la mano nello stipite della porta.
- spero che tu muoia mentre sono fuori - sibila.
-
spero che ti faccia un male cane e spero che ti seppelliscano in un
posto schifoso - ghigna e poi mi volta le spalle, mentre sento il rombo
dei suoi passi giù per le scale.
Addio Sebastien penso, addio.
- GWENDA - sento mamma chiamarmi e sbuffo. Poi vado a
sbattere la porta.
-
GWENDA scendi c'è una tua amica! - non ho voglia di vedere nessuno, le
mie amiche sono sparite quando hanno saputo della mia malattia, non ho
nessun'amica!
-
GWENDA SCENDI SUBITO - urla. Sbuffo ancora e apro la porta e lentamente
scendo le scale. Mi fermo all'ultimo scalino e mi appoggio al
corrimano. Vedo Lilly d'avanti alla tv, papà fa capolino dalla cucina e
mamma di fronte a una ragazza, è della mia scuola, ha dei capelli
raccolti a coda di cavallo, degli occhiali orrendi ed è vestita da
classica brava ragazza.
- ciao Gwenda - alza la mano quando mi vede e sorride.
- Se mia madre ti ha obbligato o pagato per venire qui ti
consiglio di andartene subito - dico cinica.
- Gwenda!!! - mi rimprovera mamma.
- sono Jessica, stavamo in classe insieme - mi sorride,
ignorando la mia battuta.
- e quindi ? -
Esita un attimo.
-
ha detto che farà un pigiama party a casa sua, e che ci saranno molte
ragazze e ti sta invitando - mamma mi guarda speranzosa. Faccio finta
di pensarci un attimo.
- no - dico
secca e faccio per salire le scale.
-
Gwenda hai bisogno di uscire tesoro! ci sono tutte le tue
amiche
- quali amiche ? quelle sfigate del cazzo che vanno a dormire con le
galline ?
ma la ignoro e salgo
le scale lentamente.
- se vai
prometto che poi ti lascio in pace! non ti do più fastidio! - dice
frettolosa. Maledizione !perchè mi deve sempre ricattare in questo modo
? la odio quando fa così, non mi lascia altra scelta. Mi volto e la
guardo arrabbiata con gli occhi a fessura.
- non puoi
ricattarmi ! - sibilo. Le sghignazza lasciando intendere che si
invece... può ricattarmi eccome!
- mamma
finiscila -
-
non ti darò più fastidio se vai ! e poi ti divertirai sono sicura ! ti
vengo a prendere domani!- continuo a guardarla come se volessi
ucciderla ma niente ! è irremovibile! Sbuffo forte facendomi sentire !
poi incrocio le mani e mi siedo li nelle scale. Mamma batte le mani
contenta e sale le scale.
- ti prendo
il pigiama e ...-
-
il pigiama ! domani ritornerò a casa punto ! - lei ride ed entra in
camera mia. Guardo Jessica infuriata e si sente a disagio, disegna dei
cerchi con i piedi e non alza lo sguardo, mio dio, ma chi l'ha
procreata questa ? Sento mamma scendere le scale e mi alzo infastidita,
mi da una borsa in mano e mi dice che ci ha messo il pigiama e tutto
quello che mi può servire.
Non
me ne voglio andare ! non voglio andare in uno stupido pigiama party
con le ragazze più sfigate della scuola ! voglio rimanere a casa,
starmene in camera mia e sentire la risata di Lilly dal piano di sotto!
è questo che vorrei fare fino al giorno della mia morte è questa
l'unica cosa che mi fa sentire meglio in questa merda di vita!
-
divertiti tesoro ! ti vengo a prendere domani ! - dice cerca di darmi
un bacio nella guancia ma mi scanso, guardo i vestiti che ho addosso e
scendo le scale andando a prendere il mio piumino
-
divertitevi- raccomanda a Jessica.
- certo
certo - borbotto aprendo la porta.
Il
cielo sta diventando buio ormai, fa freddo, e cominciano subito a
uscirmi le nuvole di fumo dalla bocca. Jessica saluta i miei ed esce,
mi sorride e scendiamo gli scalini di casa.
- quanto ti
ha pagato ? - le chiedo. Esita un attimo.
- cento
dollari - dice. Sorrido sarcastica.
- andiamo
prima un attimo al supermercato a prendere i pop corn -
Non
riesco a reggermi nemmeno in piedi. Annuisco e la seguo. è più alta di
me, e la sua coda di cavallo ondeggia ad ogni passo. Mi sono sempre
sentita superiore a lei, il mio gruppo di amiche la prendevano sempre
di mira, e ora mi sento piccolissima. Mi accompagna a pochi isolati da
casa ed entriamo nel supermercato.
La luce è forte e fa
caldo
dentro. E' pieno di gente, e ci incamminiamo nel reparto gelati. E'
passato tantissimo tempo dall'ultima volta che sono entrata in un
supermercato. Ricordo che quando ero piccola, mamma mi metteva dentro
il carrello e mi spingeva veloce, una volta abbiamo sbattuto contro la
carta igenica e i rotoloni sono caduti tutti giù, a quel punto siamo
scoppiate a ridere e la vigilanza ci ha sgridato.
Guardo il pavimento
mentre cammino e conto ogni piastrella, il loro colore
doveva essere bianco, eppure sembrano gialle, e mentre le osservo non
mi accorgo che siamo arrivate.
- tu quale
gelato vuoi ? - chiede Jessica aprendo la porta di vetro trasparente
del frigorifero.
- non mi
piace il gelato - ma ignora ciò che dico.
- Fragola va
bene ? -
Sospiro
stanca, voglio dirle di sbrigarsi perchè di fronte il frigo congelo, ma
sembrerei troppo lagnosa.
- prendi quello che ti
pare -
Voglio
scappare, correre fuori dal supermercato, e andarmene a casa, anzi no,
non voglio andarmene a casa, voglio andarmene da qualche parte dove
nessuno può cercarmi, nessuno può trovarmi, dove nessuno può rompermi
le scatole.
- bene, questo può
andar bene - ne prende uno alla nocciola dopo di che si dirige a
prendere i pop corn.
Arrivo
davanti alle casse, vicino ai surgelati, quando vedo passare due mie ex
compagne di scuola. Appena mi avvistano si fermano, si accostano l'una
all'altra, si sussurrano qualcosa. Vorrei andare a dire a Jessica in
quale cassa mi trovo, ma non faccio in tempo perchè le due si
avvicinano.
- Gwenda
Black... vero ? - chiede la mora.
- si -
-
ti ricordi di noi ? Amber e Taylor - lo dice come se esistessero solo
in coppia, ovvio che mi ricordo di loro ! ci uscivo con loro !
- non vieni
a scuola da tantissimo tempo -
- ci vengo
ogni tanto -
Mi
guardano trepidanti. Sembrano due bullette, proprio come quando
uscivano con me, proprio come quando chiudevano Jessica nei bagni delle
femmine, proprio come quando le facevano bere l'acqua del water, e io
ero li, indifferente a tutto.
- sono
venuta con Jessica - dico, perchè il silenzio sta durando troppo.
- Jessica
Parker. Era... - non faccio in tempo che Jessica avanza e non pare
affatto contenta di vederle.
- esci con
Jessica ora ?- mi chiede disgustata Taylor.
- mi
obbligano -
- ti
obbligano ?-
- andiamo ?
- interviene Jessica infastidita. Annuisco, e mi avvio nella cassa.
- Vieni con
noi -
Taylor mi prende per
un braccio. E le osservo ghignare.
- come i vecchi tempi,
ricordi ? -
scuoto la testa.
- non
ricordo - mento.
- invece
ricordi -
Si che ricordo.
E' una tentazione, mi avvicino a loro e...
-
tua madre chiamerà mia madre fra circa mezz'ora, ti consiglio di
seguirmi - Jessica mi guarda come se mi volesse uccidere. Sbuffo.
- Ok Gwenda
fa nulla - sorride Taylor.
-
ci pensiamo noi - sussurra poi. Non so di cosa stia parlando e ho un
brutto presentimento, le lascio con il dubbio e con Jessica usciamo dal
supermercato.
- quelle
puttane ! - esclama incazzata. Sta camminando troppo veloce, troppo per
me, e faccio fatica a tenerle il passo.
- spero tu
non ricominci a uscire con quelle, anche perchè sei....- si blocca di
colpo e sorrido amaramente. Malata ?
La
sua casa è a pochi isolati. Ormai è sera e il cielo è immerso
nell'oscurità, camminiamo veloci nel marciapiede e voglio dirle di
andare più lentamente.
Ci fermiamo ed apre il
cancello di casa per
poi entrare nel giardino, ci sono delle luci accese, bussa alla porta e
una signora ci apre con un sorriso stampato in faccia.
- ciao
Gwenda
- sa anche il mio nome.
Entriamo in casa e mi
ritrovo cinque o sei
ragazze. Maledizione. Quelle che più ho odiato, le pettegole e le
sfigate !
- Gwenda ! -
esclama una. Già, come se fosse contenta di vedermi, eppure Amber le
aveva svuotato lo zaino dentro il water.
Fanno le carine con
me, e mi portano in camera di Jessica. Una stupida camera con il letto
a baldacchino, dove il rosa e il bianco regnano.
Si siedono nel letto,
alcune nelle sedie e altre si appoggiano allo stipite della porta, e mi
sento terribilmente a disagio.
- è tempo
che non vieni a scuola -
- sei stata
molto male ? - le loro domande mi provocano un fastidio abnorme.
- io direi
di cominciare con i racconti horror - le interrompe Jessica,
infastidita dall'attenzione che mi viene data.
- uhm, io
direi di parlare di quello che succede ultimamente a scuola - dice
un'altra. Sono tutte in pigiama e Jessica si sta cambiando
- beh cosa
aspetti ? - mi chiedono. Non mi va di cambiarmi con loro che mi
guardano, ho i lividi dappertutto e non voglio che mi guardino.
- si fra un
pò - annuisco tirando fuori la mia roba.
A quel punto decidono
di cominciare con i racconti dell'orrore. Dopo aver spento tutte le
luci si siedono tutte in cerchio e Jessica tiene una torcia accesa
sotto il mento. Queste cose le facevo quando avevo tre anni e nemmeno
allora mi facevano paura. La luce proiettata in quel modo rende ancor
più brutta la sua faccia sgorbia mentre comincia a raccontare
stupidaggini a non finire. Senza essermi cambiata mi siedo dietro due
ragazze e guardo dalla finestra. Si intravede la luna piena e le cime
degli alberi spogli che sembrano neri. E poi sbuffo.
- Se non ti
piace la storia te ne puoi anche andare - si interrompe Jessica
stizzita. Apro la bocca ma qualcosa mi precede. Sentiamo
improvvisamente un tonfo dalla finestra, come un sasso. E ci voltiamo.
E pochi istanti dopo un'altro, ma questa volta talmente forte da
frantumare il vetro in mille pezzi, si alzano tutte e lo faccio anche
io andando alla finestra.
Ma chi diavolo... ?
- Andiamo
saputella, dov'è Gwenda ? -
Sono Amber e Taylor, e
con loro c'è un'altra ragazza che non riesco ad identificare, che si
tiene nel cancello. Li sotto è buio, ma riesco ad intravederle.
Quando mi vedono si
sbracciano per dirmi di scendere.
- Andiamo
che aspetti vieni giù, lascia perdere quelle vieni !- deglutisco e mi
guardano tutte con disgusto.
- eccole qua
le bullette -
- Gwenda non
è una puttana ! non può stare con voi ! - dice una di loro, beccandosi
un cinque e delle risatine.
- bella,
parli perchè sei lassù, perchè quaggiù le palle non le hai di dirmele
queste cose - Ride sarcastica Amber.
- Gwenda che
diavolo aspetti ? -
- Io non
...- balbetto.
- Andatevene
via non siete le benvenute qua ! -
gli tirano un pupazzo.
In quel momento entra in camera la madre di Jessica e rimane scoinvolta
nel vedere la finestra rotta, e avanza verso di noi guardando fuori.
- che cosa
avete fatto ? - urla alle ragazze di sotto.
- stiamo
aspettando solo Gwenda signora, non si faccia venire un infarto ! è
troppo vecchia - scherza Taylor. La madre di Jessica mi guarda
scoinvolta toccandosi il petto.
- tu non vai
da nessuna parte, non ti lascio uscire, ho promesso a tua madre di non
farlo, ora la vado a chiamare - dice e si avvia fuori dalla porta.
Jessica sbuffa, a quanto pare le hanno rovinato il pigiama party.
- Gwenda
porca puttana! vuoi deciderti a venire o ti vengo a prendere con la
forza ? -
Mi guardo intorno, non
posso andare di sotto, la madre di Jessica non mi lascerebbe uscire.
- state
zitte troiette da quattro soldi ! e poi dove la porterete ? è ? -
chiede Jessica. Le altre ridono, ma che bel coraggio che ha a parlare
così quando sa quello che si aspetterà a scuola.
- ma come
non lo sapete ? - chiedo, e tolgo i pezzi di vetro ancora incastrati
nella finestra, porto un piede di fuori.
- dobbiamo
andare a ritirare gli inviti per il mio funerale -
Ammutoliscono.
Sembrano sconvolte.
- davvero ? -
- già -
metto anche l'altro piede fuori dalla finestra e sono pronta per
buttarmi giù.
- peccato
non continuare questo pigiama party ! - dico. Conto fino a tre e chiudo
gli occhi e mi butto. Il tonfo è fortissimo e inizialmente mi fanno
male le gambe. Ma poi delle mani mi aiutano a mettermi in piedi. L'erba
bagnata mi ha insudiciato i Jeans.
- tutto bene
? - chiede Taylor, e mi toglie un filo d'erba dai dalla maglia.
Annuisco.
- Bene
andiamo - dice.
- Ah!
mi raccomando, se vi viene qualche inno per la funzione
mandatemi un sms - dico alle ragazze che guardano scioccate dalla
finestra.
Amber e Taylor
scoppiano a ridere, poi ci incamminiamo fuori dal giardino lasciandole
totalmente nel pallone.
continua ....
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Allora careee :
Mente_Bacata
: =) grazie bella ... XD scusa avevo sbagliato, non era muscio .. era
muschio ! avevo sbagliato a non mettere la h
Lady_Personal_chocolate
: ciao Rossella piacerissimo mio, e benvenuta anche qui ! =) Grazie
mille sono felicissima che la mia storia ti piaccia ! E beh... quel mi
mancherai, penso l'avrai capito da questo capitolo a cosa intendeva ! è
un fratellino cattivo!
tokiellina :
ciao grazie mille ! uhm, il 'mi mancherai' di Sebastien non era porprio
in senso buono, era per ricordarle della malattia e per fare il
meschino ! xD
Tede : ciao
bella ! beh ...stesso discorso della ragazza sopra ! XD il 'mi
mancherai' è meschinaggine non per dirle veramente che le mancava !
Claire_Young
: ciao! grazie di seguirmi anche qui ! uhm.. beh no invece secondo me
possono avere figli perchè Nessie è vero che si fermerà a un tot di
anni, ma è anche vero che è mezza umana, e quindi penso possa avere
figli ! spero di non deluderti con questo chappy =) al prossimo! ciau !
sognatriceJM
: ciao benvenuta ! grazie mille,s pero di non aver postato troppo in
ritardo ! al prossimo!
noe_princi89
: ciao anche qua XD ... sono contenta che mi segui sempre e comunque
*w* spero ti piaccia anche questo cap.
lalaland_girl
: ciao bellissimaaa !!!!!!!! grazie di seguirmi anche qui ! sono
veramente happy =)
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Facciamo un piccolo sondaggino ?
beh... Taylor e Amber
le preferite a Jessica e
alle altre o no ???? io direi proprio di si ! cioè cavolo!
bullette si ! ma almeno per una giusta causa no ?
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