Note
dell'autrice:
Mamma
mia, fermatevi, vi prego!
Fermatevi,
tiratemi un cartone in faccia e scrollatemi il cranio...le mie
creaturine, le mie bambine. Le sto trascurando, ne sono consapevole e
mi prenderei a ceffoni da sola per questo.
Allora,
origini natie di questa shot.
Nel
bel mezzo del
cammin di nostr-
ehm, delle lezioni di letteratura italiana, mi stavo scrivendo con Jo
e mi stavo (come al solito xD) lamentando perchè ho deciso di far
finir male Sekkai (okay, non è più un segreto xD) e vaneggiavo sul
fatto che Aoi e Miyavi sono nati per stare assieme, che è palese
agli occhi di tutti che si amino alla follia (“Ma dove?” mi
chiese Yoake su msn...beh...è palese! Almeno, per il mio cervellino
lo è xD).
E
ho annunciato alla società (ovvero alla sola Jo, dal momento che la
mia identità di scrittrice non è conosciuta nella vita reale di
tutti i giorni) che avrei scritto una shottina diabetica e sdolcinata
su di loro.
E
questa è la prima parte.
Poi.
Rileggendo
la risposta che io ho dato alla prima recensione di Narah in Sekkai,
mi è tornato in mente che effettivamente la coppia principale della
suddetta creaturina (parlo della fic, non di Narah) era
Miyavi-Reita...sì, me lo sono chiesto anch'io da dove fosse venuta
fuori ma non ho trovato risposta. Meglio non indagare le insondabili
profondità della mia psiche.
Perciò
avevo deciso di cambiare la shot smielata di Aoi e Myavi con una
smielata MyvxRei (anche se Reita che fa lo smielato me lo vedo ben
poco °°)...ma mi sarebbe dispiaciuto da morire negare a quei gufi
un po' di semplice amore felice e senza casini.
Così
ho mischiato tutto ed è venuta fuori sta cosa.
Avvertenze:
Ebbene
sì, la shot tratta di un rapporto triangolare, anche se non tanto
nel dettaglio (come volevo invece scrivere çç).
La
cosa avrebbe un nome particolare che ovviamente io non conosco (un
qualcosa con un 'trhee' all'inizio [Bananaaa!] e poi non so xD)
...non sono molto pratica di queste cose.
Comunque,
ho messo il rating Arancione perchè le scene non sono presenti scene
di sesso, ma solo qualche vaga allusione, ma se per caso il triangolo
ti provochi urticaria acuta, mista a nausea e malessere generale, ti
consiglio vivamente di NON
leggere questa shot.
Ho
messo la shot nei GazettE perchè sono sinceramente troppo
affezionata a questo fandom *-*
*momento
di affettuosità*
Sono
felice, ragazzi, vi adoro!
Dedica:
Di
nuovo, chi vuol capire capisca.
So
che stai passando un momento non proprio eccezionale. E non sai che
rabbia mi faccia non poterti essere d'aiuto.
Ora,
la shot non è importante, una cosetta che ho avuto piacere a
scrivere, ma nulla di importante.
Quello
che è importante è che tu capisca che qualsiasi cosa succeda fra
noi continuerò ad amarti/apprezzarti/ammirarti.
E
che l'intenzione di estirpare quel gene c'è ancora, fosse l'ultima
cosa che faccio.
Ultimi
avvisi e preghiere varie:
Imploro
un po' di pietà da parte del ragionevole pubblico.
Ah,
una domanda che mi son sempre posta.
Ma
son io strafatta o veramente non esiste un fandom di Miyavi, ma solo
un sotto-fandom fra le Multiband?
Mah.
Invoco
la benevolenza di quell'anima pia di
Riot
Star
(che
peraltro adoro sfacciatamente). Non solo le frego il titolo (che poi,
cacchio, fregare un titolo ad un'opera brillante come la sia mi
sembra doppia blasfemia), ma lo appioppo pure ad una fic yaoi...ah,
dolcezza, non odiarmi ^^
E'
colpa di irisviola
(ma, sì, alè! Scaricabarili!) che mi ha passato indirettamente
quella splendida canzone, confermandosi così come una delle persone
più gentili e disponibili che abbia conosciuto, nonché importante
(sì, carissima, per me sei importante, e su questo non si discute!).
Distorted
Daytime
Rimango immobile
come uno stoccafisso, annichilito, con gli occhi sbarrati fino
all'inverosimile e le orecchie tese per intercettare ogni più
piccolo rumorino. Il battito del mio cuore terrorizzato è così
forte ed intenso che mi sembra possa arrivare fino alla vecchina
sorda del piano di sotto...il che è tutto dire, dal momento che
quella non capta neanche le imponenti grida di godimento di Aoi. E
lui è uno che se vuole riesce a farsi sentire persino all'Inferno.
Lentamente
appoggio a terra la gamba che mi son praticamente preso in braccio
dallo spavento, ritirandola immediatamente su e stringendomela al
petto nel sentire il parquet che scricchiola. Impreco mentalmente,
alzando gli occhi al cielo.
Tanto, dopo tutto
il casino che ho fatto, lo scricchiolio molesto di questo maledetto
pavimento (chi è stato il coglione che ha avuto la malaugurata idea
di mettere il parquet in cucina? Piastrelle?! Nooooo, troppo banali
per Reita.) è l'ultimo dei miei pensieri.
Merdamerdamerda.
Quarta stecca
accanto alla lavastoviglie, Myv, è mai possibile che semplici
nozioni base come questa sfuggano sempre alla tua attenzione? E che
frivolezze come l'assoluta perfezione della schiena di Reita o il
piccolo neo che l'idiota che ha causato tutto questo ha sotto al
mento siano impresse come marchi nei tuoi pensieri quotidiani?
Dannato sia lui e la sua dipendenza dalla caffeina.
Dell'altro cretino
non mi preoccupo.
Se
io e le mie russate non riusciamo a svegliarlo, cosa può pretendere
una moka caduta sul parquet della cucina, stanza limitrofa alla
camera in cui dorme? O meglio...dormiamo?
Appoggio il piede
oltre quella dannatissima quarta stecca e rilascio l'aria dai
polmoni.
«Brutta
deficiente!» sibilo rabbioso verso la boicottatrice -forse- dei miei
romantici piani.
Ed ella sta lì,
immobile sul pavimento, mi sfida quasi, con quelle sue irritanti
venature legnose.
Ogni secondo sono
un passo più vicino al fallimento.
Cerco di
sbrigarmi, ma non appena mi accorgo che più faccio in fretta più
rischio di rovesciare sul pavimento non più una piccola ed innocua
moka di caffè, ma l'intero servizio buono di porcellana bianca, mi
fermo di botto, il vassoio in argento -vuoto- stretto fra le mani e
le labbra che tremano.
Sospiro.
Perfetto.
Deve essere tutto
assolutamente perfetto.
Con l'attenzione e
la dedizione di un monaco amanuense preparo la seconda moka
(ringrazio gli dei che quel drogato abbia preteso una seconda
macchinetta...credo di stare antipatico alla prima, colei che ha
fatto quel casino infernale cadendo, pochi istanti fa) e la metto sul
fuoco.
Le frittelle di
mele son pronte.
Non hanno un
aspetto proprio rotondo e ben fatto (una sembra il faccione
schiacciato del bassista della mia band di supporto), ma vedrà di
accontentarsi, il pinguino.
Un drogato e un
pinguino.
Sorrido.
Direi che son
messo proprio bene.
La visione -perchè
è di questo che si tratta- che mi appare alla vista mi lascia a dir
poco senza fiato.
Sono addormentati,
irrimediabilmente persi fra coltri di lenzuola e ricoperti da piccoli
e gonfi cuscini dai colori caldi. Li ha voluti Yuu quei cuscini, lui
che dorme praticamente seduto, con la schiena contro la testiera e il
collo dritto e alto. Reita è molto più accomodante. Per lui il
fatto stesso che ci siano o meno cuscini è del tutto indifferente.
Anche perchè puntualmente adopera il mio torace per sistemarsi più
comodamente.
Dormono
con le fronti incollate, le braccia intrecciate e le labbra
dischiuse. Ryo ha un aria alquanto arcigna in volto, la fascetta che
ieri sera non è riuscito a togliersi per
colpa mia
gli giace sul petto e la fronte è attraversata da sottili rughe di
fastidio. Yuu invece è sereno come un innamorato.
L'uno biondo,
l'altro moro.
L'uno complicato e
torbido come una pozza di petrolio, l'altro aperto e limpido come un
bicchiere d'acqua.
Non indossano
altro che il loro profumo.
Non riesco ad
emettere un fiato, che subito quelle labbra carnose solleticano le
mie, sfiorandole con un accenno di sorriso e con un sospiro carico di
aspettative nascosto in esse.
Non posso fare a
meno di rispondere a quel bacio innocente, tuffando le dita fra i
suoi capelli corvini e saggiando la sua bocca con la lingua; non
riesco ad evitare di baciarlo, nonostante avverta accanto a noi la
pericolosa presenza di chi ha, su quella romantica azione, il
legittimo possesso.
Quando si stacca,
Yuu sorride sornione sulle mie labbra, prima di voltarsi verso Reita.
«Itoshii Rei,
aishiteru.»
Eh, certo.
Mi bacia e poi gli
va a dire che lo ama.
Seriamente
incapace di muovere anche un solo muscolo, neutralizzato dalla paura
e dall'inebriante sensazione di avere il suo sapore sulle labbra,
assisto impotente al ghigno lezioso del biondo, che allunga una
possessiva e affettuosa carezza sulla guancia del suo
ragazzo
posando in contemporanea il suo sguardo affilato su di me.
Nonostante quegli
occhi mi mettano addosso un'agghiacciante senso di inadeguatezza, non
posso fare a meno di osservarne l'ovale del contorno e il duro color
nocciola e pensare che siano stupefacenti.
«Watashi mo,
Yuu.»
Mi prende il mento
con due dita, facendomi letteralmente affogare nelle sue iridi.
«Non
so bene ancora per quale motivo sia accaduto tutto questo, Miyavi...»
pronuncia il mio nome con un tono intriso di dolcezza «...ma hai
decisamente distorto
le nostre esistenze.» mormora, e la sua voce, nonostante lo sguardo
acuminato e tetro, ha lo stesso suono delle fuse di un gatto in
panciolle.
Aoi si appoggia
con noncuranza sulla sua spalla.
«Ma io non
capisco cosa-»
«Si
chiama terapia
d'urto.»
Pronuncia solo
queste laconiche e misteriose parole, prima di poggiare le sue labbra
sottili sulle mie e trascinarmi in un bacio ardente.
Ha un tattica
molto più invasiva ed aggressiva di Aoi: morde, vortica quella
lingua impudente e quelle mani...vagano a casaccio sul mio corpo,
simili a gettate di lava pure sulla mia pelle.
Nonostante ami
alla follia la dolcezza mista a malizia con cui Yuu mi stuzzica, non
posso fare a meno di gemere sommessamente, in mezzo alle caotiche
sensazioni che mi donano i tocchi di Reita.
Si stacca senza
preavviso, lasciandomi così, come uno babbeo, con le labbra protese
nel vuoto e lo sguardo perso.
Aoi
abbandona il giaciglio caldo costituito dalle braccia del suo
ragazzo,
per appoggiare il volto nell'incavo della mia spalla.
«Ci proviamo,
Miyavi?»
«Per quanto
ancora dovrai osservarci?»
Sobbalzo.
Yuu apre un
occhio, sorridendomi, mentre Reita riprende la parola.
«Così, a scopo
informativo. Giusto per sapere.»
«Stai zitto,
Rei.» lo rimbecca affettuosamente l'altro, passandogli una mano fra
i capelli. I loro sguardi si incontrano.
Viviamo assieme
ormai da due anni e quattro mesi.
Ma
non smetto mai di sentirmi in colpa ogni volta che penso a quanto la
mia sola esistenza abbia sconvolto
le loro vite.
A partire dai loro
risvegli, per finire in quelle lunghe discussioni mute che hanno
mediante i loro sguardi.
«Quando stai
zitto, vuol dire che pensi.»
La voce di Yuu la
mattina è così teneramente arrochita dal sonno che viene voglia di
mangiarselo al posto delle frittelle di mele.
«E quando pensi,
vuol dire che ti stai inutilmente ammazzando di seghe mentali.»
I suoi occhi poi,
mattina, sera, pomeriggio o notte, li candiderei come ottava
meraviglia del mondo.
«Questo quando il
suo cervellino non è immerso in torbide fantasie sessuali aventi noi
due come protagonisti.»
Reita riemerge dal
sua coma vegetativo per squadrarmi. Pizzica il naso ad Aoi, prima di
alzarsi a sedere; il moro lo imita, appoggiandosi alla sua spalla
nuda.
«Vieni, itoshii.»
...Reita?
Li raggiungo
impacciato come un automa e subito le labbra sottili e ben disegnate
del bassista aggrediscono le mie un un famelico bacio di buongiorno.
Subito dopo si
tendono in un ghigno malizioso.
«Buongiorno.»
Neanche il tempo
di riprendermi dal saluto -e magari di rispondergli adeguatamente-
che subito Yuu si impossessa delle mie gambe e della mia volontà,
strappandomi un bacio languido e lungo.
Aoi così
affettuoso e fisico non è una novità.
Ma Reita mi mette
un po' a disagio.
Ho sempre pensato
di essere di troppo, dal suo punto di vista.
Ho distrutto le
certezze della sua esistenza, frantumato lo splendido rapporto che
condivideva col moro, costringendolo a questa vita di compromessi.
Non mi stupirei affatto se, a dispetto dell'ardore che dimostra nei
nostri caotici incontri sotto-lenzuola, covasse nei miei confronti un
rancore radicato.
Il moro mi regala
un ultimo, debole morsetto al labbro inferiore, per poi sporgersi
verso il biondo ed acchiapparlo per la nuca; scambia con lui un bacio
lungo e dolce, sempre restando ancorato alle mie spalle.
«Miyavi...»
miagola con soddisfazione, prima di incastrarsi attorno al mio torace
e infilare il volto nell'incavo della mia spalla.
Aoi che miagola è
incredibilmente appagante, specie di prima mattina.
Reita gli
accarezza un po' impacciatamente i capelli, lanciandomi un'intensa
occhiata indecifrabile da sopra la sua spalla.
«E'...» il moro
fa una piccola pausa, annusando l'aria; si districa agilmente da
quell'incastro denso di affetto, sedendosi sul bordo del letto
«...frittelle di mele?»
Il suo sguardo
corre rapido e repentino su quello di Reita, improvvisamente più
sottile, più affilato. Non riesco a cogliere il sorriso di Yuu,
mentre questi si alza e trotterella verso la cucina, decantando ad
alta voce le delizie preannunciate dall'invitante profumino di
frittelle che si è spinto fino qui.
Abbasso lo sguardo
al materasso, improvvisamente in imbarazzo.
Ryo mi alza con
risolutezza il mento con due dita; il potere di piegare la volontà
delle persone che lo circondano, col solo ausilio di due dita e uno
sguardo particolarmente graffiante, è sempre stata sua unica
prerogativa.
«Guardami negli
occhi, Miyavi.»
Ubbidisco con un
po' di timore, incontrando la solida barriera costituita dalle sue
iridi.
Sono la prova
concreta dell'assoluta impossibilità di una lettura accurata della
mente di una persona attraverso lo sguardo: quelle sono così fredde
e statiche, eccellenti guardiane dei suoi pensieri, feroci guerriere
e temibili nemiche dei miei sguardi curiosi.
Solo quando
socchiude gli occhi, riesco finalmente a rilassarmi, sciogliendomi in
un sospiro tremulo, peraltro immediatamente interrotto dalle sue
labbra.
Mi lascio cadere
sul letto e Reita mi segue, aderendo al mio torace come fosse una
seconda pelle.
Abbandona le mie
labbra per qualche istante, incatenando il mio sguardo al suo
indecifrabile, per poi scivolare con agilità sul mio mento,
succhiando e mordendo, fino a raggiungere il collo.
Serra le labbra
giusto sotto al mio orecchio, stuzzicandone la pelle con la punta
della lingua.
All'improvviso,
cala sulla mia gola con un morso feroce, al quale non riesco a non
rispondere con un gemito di dolore misto a sorpresa.
«Ora stammi bene
a sentire, perchè non lo ripeterò due volte.»
Impallidisco.
«Mi conosci, lo
sai quanto sono possessivo e geloso.»
Ti prego, non
chiedermi di farmi da parte...
«Se
non fossi stato assolutamente certo di provare qualcosa per te, non
avrei mai acconsentito a dividere
Yuu. Lo amavo più della mia stessa vita, ma c'eri tu. C'eri tu che
mi stavi mandando nel pallone.»
Lecca con dolcezza
il punto da lui precedentemente offeso, baciandolo più volte.
«Amo
entrambi, Miyavi. A tal punto che a volte credo di poterne morire. E'
ingiusto che un uomo sia tanto fortunato come me -come noi-,
ma ti impedisco anche solo di pensare
che io provi rancore nei tuoi confronti per aver distrutto la mia
vita.»
Si
alza sui gomiti e intravedo il suo sguardo...sorridere!
«Tu e Yuu fate
parte della mia vita. Punto. Non accetto repliche.»
Cade un silenzio
ovattato e saturo.
«Oh dei del
cielo, queste frittelle sono la fine del mondo!!»
Reita si lascia
cadere al mio fianco, alzandosi a sedere e guardando Aoi che si gusta
le mie frittelle con un aria estasiata in volto.
«Me le fai
assaggiare, ingordo che non sei altro?»
Tuffa la mano
dentro alla terrina, ben attento a cercare quella più grande del
gruppo.
Quando la tira
fuori, scopro che è proprio la frittella/faccione del bassista e mi
viene da ridere.
Il moro appoggia
la terrina far le lenzuola, incurante del fatto che, sicuramente, fra
pochi istanti si rovescerà riempendoci il letto di zucchero e
confettura. Mi afferra le braccia che ho appoggiato sulle ginocchia
incrociate e le allarga, sistemandosi al loro interno; le richiude
poi su di sé, come una coperta.
Mi strappa un
bacio fugace.
«Sono...»
entrambi ci voltiamo a fissare Reita, che nel frattempo si lecca con
soddisfazione le dita sporche di zucchero a velo «...deliziose.
Grazie itoshii hito.»
Si sporge in
avanti per regalarmi un bacio a fior di labbra, calandosi poi anche
su quelle di Aoi che, piagnucolando, richiede la sua parte.
Per la prima volta
da quando lo conosco, le iridi di Reita esprimono qualcosa. I
guardiani non hanno abbandonate le postazioni al cancello dell'anima
tormentata del bassista, ma i suoi occhi sono caldi e avvolgenti.
«Adoro le
frittelle di mele.»
«...lo so.»
Sorride,
arricciando appena l'angolo della bocca, ma sorride, abbassando lo
sguardo e sfiorandomi il dorso della mano con le dita.
Yuu mugola di
soddisfazione, sistemando nel mio abbraccio e quasi comincia a fare
le fusa.
«Dei, vi amo da
morire.»
The End
Note
finali dell'autrice:
Per
una volta non mi dilungo troppo.
Semplicemente
è stato un piacere scriverla, era tempo che volevo scrivere una
cosina del genere, e sono soddisfatta di come è riuscita.
Ah,
magari ormai l'avevate già capito da soli, ma la produzione di
“Sekkai” e della “Lista” si è momentaneamente interrotta;
molti di voi potranno non vederci la novità, dal momento che da che
mondo è mondo io aggiorno con tempi biblici (minori forse solo al
tempo che Shin impiega per entrare in mare xD).
Chiedo
enormemente scusa per coloro che seguono entrambe le fics, ma è un
periodo un po' sottosopra, e preferisco dedicarmi a progetti senza
impegni come le shots ^^
Ancora,
scusa.
Un
bacione chilometrico alle mie stelle (in ordine sparso, Shinushio,
Aredhel,
LadyWay,
Deneb,
Riot,
irisviola,
botsuraku,
Narah,
Yoake,
kiki91,
e sicuramente un sacco di altra gente che io e il mio piccolo
cervellino ci siamo dimenticati).
Vi
voglio bene.
Mya
|