Ad Agnese e Federica
La felicità? Un’illusione regalataci dal destino
di Lu po pop
Tradita, ecco come mi sento da oggi…delusa e tradita da
coloro che ho sempre considerato amiche vere, scusate, Amiche con la A
maiuscola. Oggi ho guardato in faccia la realtà, o meglio, ne sono venuta a
conoscenza per caso: mi hanno voltato le spalle, e anche da un sacco di tempo,
è questo il bello… E non me ne hanno mai parlato, non mi hanno mai provato a
dire: “Chiara, sei asfissiante, ci hai rotto le palle, non ti sopportiamo
più”…sarebbe stato tutto molto meno doloroso, almeno credo. Ma ciò che più mi
delude di tutto questo è l’indifferenza con cui si sono comportate, della
serie: “Chi cavolo se ne frega di te, al mondo esistiamo solo io, lei e la
nostra amicizia”…
Già, l’amicizia…sembra così limitato e invece è un
sentimento pieno di sorprese e, purtroppo, anche di delusioni come la mia. Come
si definirebbe il concetto di amico? Qualcuno risponderebbe: è colui che ti
aiuta e ti sta vicino nei momenti belli e brutti della tua vita.
Un anno fa avrei concordato con questa definizione, anzi
sarei stata la prima a rispondere in tal modo. Ma ora…beh, ora l’unica cosa che
posso dire riguardo alle mie amicizie (e mi sto riferendo sempre a quelle con
la A maiuscola) è che sono deludenti ed estremamente distanti dalla mia
persona. Come ho fatto ad accorgermene? Grazie ad un banalissimo sms letto per
caso, mandato da una Amica all’altra Amica. E nel leggerlo mi sono sentita
morire; il difficile è stato non farlo vedere alla mia “Amica” che mi stava di
fronte. Da quel messaggio ho capito tante cose, perché quello non è nient’altro
che l’ultimo indizio di una divisione che già da tempo incominciavo a
percepire. Ma la storia va raccontata dall’inizio.
Luglio 2004. Sono la ragazza più felice del mondo: ho un
fidanzato stupendo, due Amiche su cui posso contare e sono in campeggio con un
gruppo di amici (forse la vacanza più divertente che ho trascorso nell’estate
di anno scorso). Ma non sempre ci è dato di essere felici a lungo, specialmente
se si è senza alcuna preoccupazione: le mie due Amiche durante la vacanza
incominciano ad isolarsi, fregandosene di chi era stata da sempre la terza
componente del gruppetto ed escludendola. Risultato: la delusione di una
persona che si sente tradita da coloro in cui confidava maggiormente
manifestata attraverso una mia sfuriata con loro. Sono rimaste senza parole, io
invece con le lacrime agli occhi. Invidia forse? Può darsi che la mia sia stata
una reazione invidiosa, ma da quel momento nulla è ritornato come prima. La
voglia di ridere, scherzare o anche solo sorridere con loro è svanita…ho ceduto
all’apatia e ad un maggiore sconforto quando ho visto che non hanno mai fatto
niente per rimediare.
Scorrono i mesi e il crudele fatto che mi sconvolse influenza
ancora il nostro rapporto: loro due da una parte con altri amici e io
dall’altra con il mio ragazzo. Non siamo arrabbiate fra noi, semplicemente loro
non si rendono neanche conto di ciò che è accaduto, vivono in una sorta di
menefreghismo verso tutto e tutti, il pensiero “Al mondo esistiamo solo io, lei
e la nostra amicizia” e io, ricoprendo inconsciamente il ruolo dell’illusa,
vivo con la perenne speranza che un giorno ritorneremo unite. Poi…circa
all’inizio del nuovo anno è scattata la molla che avrebbe potuto realizzare il
mio desiderio: il mio ragazzo mi molla e io cado nella tristezza più assoluta.
Un richiamo per loro ben visibile, eppure…per uno strano scherzo del destino o
per la paura di essere tradita nuovamente da loro, quelle poche occasioni che
avremmo potuto trascorrere insieme io le ho sfuggite, evitate, quasi a
prevedere che quello scorcio di felicità non sarebbe durato a lungo. E’ crudele
il destino…non puoi cambiarlo o cancellarlo, fa accadere tutto secondo un
percorso già progettato e l’unica cosa che si può fare è attendere che, passo
dopo passo, costruisca la tua strada, quella che sei destinato a percorrere. Ed
io, abbandonata alla mia sorte, ho lasciato che quelle poche occasioni
svanissero e si ritornasse alla dolorosa (per me) divisione di prima.
Ma ultimamente mi ero resa conto che avrei perso troppo e
avrei sofferto troppo a lasciare che la nostra unione piano piano si
consumasse…così le ho cercate, anzi mi sono reinserita tra loro cercando di
recuperare i brandelli di un’amicizia a tre fallita, accorgendomi che stare con
loro era tutto ciò che avevo sempre desiderato e, vedendomi anche considerata,
ho ritrovato il sorriso, quello vero, e la felicità assieme a loro. Il figliol
prodigo ritornato dal Padre.
Ma l’inesorabile destino che costruisce la tua strada,
quella che sei destinato a percorrere, ha aggiunto l’ultima pedina sul campo,
l’ultima rivincita in una partita che ho perso già dall’inizio, quel messaggio:
“Vorrei parlare con te, ma non voglio che ci sia anche la Chiara…”. SBAM! La
porta sulla mia faccia e tutto il dolore che avevo temuto di soffrire è
scoppiato, tutta la delusione che avevo già provato è rinata e quella triste
consapevolezza che da tempo mi martellava in testa si è rivelata: la felicità è
un’illusione che la sorte ci regala, per poi toglierci appena ha aggiunto un
nuovo pezzo doloroso alla nostra strada. E’ il sotterfugio con cui si prende
gioco di noi Uomini.
Ma se qualcuno mi chiedesse se per me dopo ciò che è
successo quelle Amicizie sono state vere e utili, la mia risposta lo
sbigottirebbe. Perché sì, le mie due Amiche sono state vere Amiche e non
escludo che ritornino ad esserlo per me…ma questo è il mio punto di vista,
bisognerebbe conoscere il loro. Ed è proprio per questo che ho scritto questa
storia che, tra l’altro, è anche vera.