Piccola traduzione dedicata alla
prima persona che questo fandom mi ha fatto conoscere e incontrare,
Narcissa63. Tesoro
mio non ho parole per descrivere quanta sia la felicità che
hai portato nella mia vita e quanto tu sia importante per me. Basti
dire che senza di te io non sarei più qui a scrivere e non
sarei la persona e l'autrice che ora sono diventata. Lo so che a
volte ti faccio impazzire, ma ti chiedo di sopportarmi ancora per
molto molto tempo. Sei una donna fuori dal comune, un'amica
meravigliosa, un sostegno costante, fedele compagna di ogni follia.
Sei anche la miglior beta che si possa mai volere e sono orgogliosa
di averti al mio fianco. Sei la mia insostituibile
beta e già
per questo dovrebbero farti un monumento!
Bene, non mi dilungo più. Tesoro ti auguro di passare uno
splendido compleanno come quello che meriti di festeggiare. Che tutti
i tuoi desideri possano essere esauditi...nel frattempo io sono qui
per te, sempre e comunque. Ti voglio bene Carla, immensamente!
Struccotto!
Ringrazio Svetlana
Black che mi ha permesso di tradurre questa sua shot che potete
trovare in lingua originale QUI
.
Un ringraziamento speciale va anche a samek
per aver betato la shot e ad alicesimone
per aver controllato la traduzione. Ragazze mie vi adoro
DETESTO I COMPLEANNI
Ho sempre detestato il mio compleanno. Magari non proprio da
sempre, ma in ogni caso da quando ho raggiunto l’età
per capire cosa comporti l’essere il primogenito dei Black.
Sarò costretto a prendere il posto di mio padre. Non appena
sarò maggiorenne, dovrò diventare un capofamiglia, un
perfetto Purosangue; ma mi rifiuto.
Disprezzo la mia famiglia, disprezzo tutto ciò che
rappresentano.
Quindi, detesto ogni anno più del precedente. Oggi compio
sedici anni, ed è quindi il primo giorno del mio ultimo anno
di libertà (per così dire).
I miei genitori hanno cominciato a presentarmi delle giovani
ragazze, tutte di Sangue Puro, in vista di un futuro matrimonio. Io,
però, non voglio affatto sposarmi.
No, non posso ridurmi a diventare ciò che la mia famiglia
ha deciso per me, ignorando la mia opinione. No, lascerò
questo piacere a mio fratello. Regulus è nato per
interpretare il ruolo del perfetto piccolo Black, non avrà
problemi a essere come mio padre. Condivide già le stesse idee
nauseabonde in cui tutta la mia famiglia si rispecchia; sono sicuro
che si unirà a Voldemort non appena uscirà da Hogwarts.
Ciononostante, quanto vorrei che seguisse la mia strada e smettesse
di agire come una stupida pecora.
Insomma, detesto il mio compleanno e niente potrà farmi
cambiare idea, nemmeno le feste a sorpresa che James organizza per me
ogni anno.
Ed è evidente che anche quest’anno non trasgredisce
alla regola.
“Padfoot!”
Ecco infatti Prongs che mi chiama attraverso i nostri specchietti
gemelli.
“Cosa c’è?”
“Puoi raggiungermi nella Stanza delle Necessità?”
“Come mai?”
“Ho bisogno di parlarti in privato.”
So che è una bugia, i nostri amici e gli altri compagni di
classe sono già lì per festeggiare il mio compleanno,
ma tuttavia mi comporto come se non sospettassi nulla. So che gli fa
piacere.
“Ok, arrivo.”
Anche se io e James non abbiamo alcun legame di sangue, lo
considero come un fratello, molto più di Regulus. Preferirei
essere nato tra i Potter, che essere un Black. È a questo che
penso mentre mi dirigo verso la Stanza delle Necessità.
Come previsto, quando spingo la porta mi ritrovo davanti una
trentina di studenti di tutte le Case, esclusi gli Slytherin, che
urlano “Buon compleanno!” da tutte le parti.
“Ehm... grazie!”
“Buon compleanno, Sirius!” pigola una Hufflepuff.
È Mandy so-tutto-io. Passa il suo tempo incollata a
me, nella speranza che io esca con lei. Malgrado le abbia più
volte spiegato che non voglio una fidanzata, continua a balzarmi
davanti ogni volta che mi vede.
“Grazie Mandy. Scusami, ma devo andare a/ho bisogno di
parlare con James”
“Ballerai con me più tardi?”
“Vedremo.”
So già che la mia risposta definitiva sarà “No”,
ma al momento non ho voglia di polemizzare.
Cerco James con lo sguardo e, quasi subito, lo scorgo mentre è
intento a parlare con Remus e Lily. Mi avvicino a loro rivolgendomi
al mio migliore amico.
“Prongs, perchè hai invitato Mandy-Cerotto?”
“Non l’ho fatto, solo che ha sentito mentre ne parlavo
con Kathleen e Joseph.”
“Perfetto! Adesso non mi lascerà in pace per
tutta la sera.”
“Sirius!”
“Oh no, lei no-non lei!”
Anna-Sue Lee.
“Ehm, anche lei mi ha sentito...”
“Pietà, datemi il colpo di grazia!”
Anna-Sue è ancora più appiccicosa di Mandy e, come
se ciò non bastasse, è specializzata nel fare urli
striduli non appena mi vede.
“Siriuuuuuuus!”
Io detesto sul serio il mio compleanno.
“Siri-cucciolo, vieni a ballare con me!”
“Mi dispiace, Anna-Sue, ma Sirius ha già promesso che
avrebbe danzato con me.”
Lily, io ti amo! penso immediatamente.
E, per confermare di ciò che ha appena detto la mia amica,
la conduco un po’ più lontano, dopo aver lanciato uno
sguardo di scuse a James per avergli rubato la ragazza, e qui
cominciamo a dimenarci sulle note di un rock indiavolato.
“Mi hai salvato la vita”, le dico, “Grazie.”
“Di niente.”
“Ricambierò il favore.”
“Ci conto.”
Appena il nostro ballo termina, raggiungiamo i nostri amici, ai
quali si è aggiunto Peter assieme alla sua ragazza, Hanna.
Parliamo per un po’, tutti e sei insieme, con un bicchiere in
mano; poi le due coppie vanno a danzare, lasciandomi solo con Moony.
L’alcool gli colora le guance di rosso e rende i suoi occhi
più brillanti del solito.
“Se bevi ancora, finirai per ubriacarti”, gli faccio
notare, mentre l’osservo prendere un altro calice.
“Non preoccuparti per me.”
Certo che mi preoccupo! Si tratta di Remus! È lui il motivo
per cui non voglio avere una ragazza, né tantomeno sposarmi.
Lo amo da anni ormai, ma ovviamente lui non ne sa niente.
“Andiamo, prendi un bicchiere!” mi incita..
Accetto il drink che sta porgendo e lo mando giù
rapidamente in un sol sorso. Poi un altro ed uno ancora. Nel
frattempo, diverse ragazze si avvicinano a noi per invitarci a
ballare, ma le rifiutiamo una per una. Naturalmente, a forza di bere,
cominciamo ad essere decisamente alticci.
“Balla con me”, mi chiede Remus all’improvviso.
“Eh?!”
Quando ripete il suo invito, io accetto. Ciò a cui non ho
prestato attenzione è che la musica che riecheggia in questo
momento è un lento; ed è per questo che mi ritrovo tra
le sue braccia, mentre danziamo languidamente.
“Balli bene”, mi sussurra Remus all’orecchio.
Intuisco che sto arrossendo; è difficile per me essere così
vicino a lui. Sento il calore del suo respiro sul mio collo e quello
del suo corpo che passa attraverso i nostri vestiti. Improvvisamente
la sua mano scende lungo la mia schiena, poi ancora più giù,
e lì si ferma.
“Cosa stai facendo?” esclamo.
Lui non risponde, ma mi rivolge un sorriso misterioso. Ho davvero
caldo, adesso. Devo uscire da qui un momento.
“Io... io vado fuori nel parco.”
“Vengo con te.”
Amo Moony, ma preferirei davvero che non mi stesse così
vicino altrimenti avrò seri problemi a controllarmi.
Arriviamo al parco senza dire una parola. Non mi sento molto a mio
agio dopo il gesto di Remus. Non l’ho mai visto comportarsi in
questo modo, così libero; l’alcool sembra trasformarlo.
Ci sediamo vicino al Lago Nero, sempre in silenzio, ed io raccolgo
dei sassi accanto a me per lanciarli nell’acqua. Questa
situazione va avanti per una dozzina di minuti ed io comincio a
stancarmi. Volto quindi la testa per vedere cosa sta facendo Remus.
“Cosa c’è?”
Mi guarda fisso negli occhi, con un’espressione che non gli
ho mai visto.
“Sei bello quando sei imbarazzato.”
“Eh?”
Cosa sta dicendo? Lui... mi sta baciando? No, Sirius, tu sogni.
Hai bevuto troppo e hai delle allucinazioni.
“Ti amo, Paddy.”
“...”
Sto sognando o...
“Ti amo”, ripete.
“Io... anch’io.”
“Anche tu cosa?”
“Ti amo.”
E mi bacia di nuovo.
Io adoro il mio compleanno.
FINE
Ogni vostro commento sarà tradotto da me per l'autrice
originale, così come la sua risposta!
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