Don't Run Away

di amimy
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Old stories & Betrayals

<< Tutto qui? >> bisbigliò Jessica, visibilmente delusa.

<< Cos’altro dovrebbe essere successo? >> ribattei, incrociando le braccia sul petto.

<< Avanti, Bella. Avevi la possibilità di rimanere tutta la sera vicina così, >> e si strinse a me << al professor Cullen, e mi vieni a dire che te ne sei semplicemente andata? >> mi rimbeccò, sospettosa.

Sospirai. << Jessica, quante altre volte hai intenzione di fartelo ripetere? Non me ne sono andata. Lui ha ricevuto questa telefonata urgente ed è dovuto scappare, perciò tecnicamente mi ha mandata via lui. >>

<< Sei senza speranze, Bella. >> brontolò Jess, scuotendo tristemente la testa.

<< Ehi, vi ricordo che siamo in presenza dell’unico e attuale ragazzo di Bella. Possiamo evitare di fare certe osservazioni? Jess? >> s’intromise Mike, attirandomi a sé. Questa volta, probabilmente per tenermi d’occhio, Mike si era accomodato nel banco accanto a me, e sull’altro lato Jess. Angela era stata relegata nell’ultimo banco in fondo, ma ne sembrava quasi sollevata.

Mi girai, stampandogli un lungo bacio sulla bocca. << Certo, Mike. Tu sei unico. >> sorrisi, allontanandomi.

In quel momento, il resto della classe si alzò in piedi con un “buongiorno” mugugnato, e noi ci affrettammo ad imitarli. Era la terza ora di martedì, il secondo giorno di scuola. In altre parole, l’ora di musica. Fortunatamente c’erano solo due ore di musica ogni settimana, altrimenti dubitavo che sarei riuscita a reggere lo stress.

<< E quella cosa ci fa qui? >> sibilò Jess, infuriata.

Alzai lo sguardo, incuriosita, e vidi la vecchia professoressa Jones prendere posto alla cattedra, schiarendosi la voce mentre si puliva gli occhiali.

<< Fate silenzi0! >> sbraitò la donna per sovrastare il chiacchiericcio che si era acceso al suo ingresso.

<< Oggi il professor Cullen non è potuto venire, perciò lo sostituirò io. Dato che non ho intenzione di sprecare un’ora preziosa e di certo non mi vedrete ballare per l’aula mentre strimpello una chitarra, aprite i libri di storia a pagina ventidue. >>

Cori di protesta si alzarono nella classe, ma la professoressa li sedò all’istante con un’occhiataccia.

<< Grandioso, è il secondo giorno di scuola e quella strega già ci fa sgobbare. Proprio una grande idea, quella del vostro professor Cullen. >> esclamò Mike, contrariato.

Io non sapevo cosa dire. In un certo senso ero sollevata che il bel professore non ci fosse, meno imbarazzo. Ma del resto, non mi allettava granchè l’idea di sorbirmi un’ora di storia in più con quella megera della Jones. E, onestamente, il professore mi mancava. Era totalmente irrazionale, quasi malsano, lo sapevo, ma non potevo farci nulla.

<< Chissà perché è assente, poi. Ieri sembrava in ottima forma. >> osservò Jessica, con uno sguardo sognante negli occhi.

<< Già. Si è anche perso una giornata di sole di Forks, e sono più uniche che rare. >> commentai distrattamente, facendo vagare lo sguardo sul cortile della scuola oltre il vetro. Tutto aveva un aspetto diverso, inondato dai raggi del sole. Chissà come sarebbe stato il professor Cullen senza il consueto grigiore di Forks a circondarlo, mi domandai senza un motivo preciso.

***

<< Chissà cosa aveva di cos urgente da fare Mike. >> ragionai ad alta voce, lanciando un'occhiata ad Angela.

<< Ottima domanda. E anche Jessica sembrava avere fretta di tagliare la corda. >> osservò. Questa era una delle cose che apprezzavo di Angela: si limitava a esporre i fatti, senza dare opinioni troppo personali e soprattutto senza lasciarsi coinvolgere più del dovuto. Era una dote che le invidiavo.

<< Vero. >> concordai.

Era bello passeggiare così per le vie di Forks con il sole che ci inondava il viso. Giornate così belle erano rare, nello stato di Washington, specialmente in autunno.

<< Non sembra esserci molta gente in giro. >> constatai con stupore. Mi ero aspettata una folla abbastanza consistente, con quel tempo, ma io e Angela sembravamo essere le uniche due persone in vista nel raggio di qualche centinaio di metri.

<< Temo che sia colpa della notizia di quel povero ragazzo che hanno ritrovato stanotte. La gente sarà spaventata. È stato tutto molto improvviso, e i più temeranno che stia ricominciando tutto. >>

<< Già, ricominciando. >> ripetei. Sapevo di cosa stava parlando. Una decina di anni prima, quando ero ancora una bambina, c’era stato un periodo di incremento improvviso e vertiginoso di vittime di omicidio nella nostra zona. All’inizio si era sospettato immediatamente di un animale, ma le ferite erano troppo brutali, le vittime troppo numerose, l’area troppo ristretta perché le morti fossero opera di una belva.

E a quanto pareva, era già accaduto in passato, decenni prima della mia nascita. Più volte. Il periodo di terrore era durato poche settimane, poi improvvisamente le morti erano cessate. Ma la tragedia era ancora impressa a fuoco nelle menti dei cittadini di Forks. Sessantadue persone avevano perso la vita nell’arco di poco tempo. E il colpevole non era mai stato arrestato, nessun indizio trovato.

Rabbrividii, gettandomi un’occhiata alle spalle istintivamente. Naturalmente non c’era nulla dietro di noi, né una fantomatica bestia né tanto meno un pazzo assassinato. Ero stata sciocca a farmi influenzare così dal pensiero di una storia vecchia di quasi un decennio.

Eppure, quando svoltammo nel parco, con file e file di alberi a farci da sentinelle su tutti i lati, mi sentii più al sicuro. Il sentiero era infestato da un manto rosso e giallastro di foglie cadute, che assorbivano il rumore dei nostri passi. Altre foglie ci facevano da coperta, appese sui rami sopra le nostre teste.

<< Oh mio Dio! >> esclamai all’improvviso, indicando una panchina di fronte a noi.

Una ragazza dall’aspetto familiare era avvinghiata ad un ragazzo che non conoscevo, assorta in un bacio passionale. Sembrava intenzionata ad assorbire il ragazzo dalle labbra, constatai con un risolino represso.

<< Ecco dove doveva andare Jessica tanto di fretta. >> ridacchiò Angela. Annuii.

<< Già. Ehi, Jess! >> urlai poi, in direzione della coppietta. Jessica si staccò dal ragazzo con un sussulto, alzando lentamente la testa. Aveva le guance color porpora e i capelli tutti arruffati.

Angela gemette, e io mi girai a guardarla, sorpresa. Poi capii cosa avesse visto. Anche il ragazzo aveva alzato la testa. Era Mike. Il mio ragazzo. Il mio Mike.





Ciao a tutti! Hihi, il mistero si infittisce, e guardate un po’ cosa combinano Mike e Jess…nono ragazzi, non si fa XD

Antonya: urgh, in realtà credo di averti fatta spettare un po’, mi spiace ^^ sono stata impegnatissima, ultimamente…Grazie mille per i complimenti e per il bellissimo commento. Mi fa davvero molto piacere vedere che ti piace. Spero continuerai a seguirmi ^^

__cory__: uau, quante supposizioni! Mi sento in colpa perché non posso svelare niente e quindi non posso risponderti…ma sarebbe un peccato rivelare già come finisce u.u Grazie mille per tutto!

RenEsmee_Carlie_Cullen: grazie, sono felicissima che ti piaccia. A presto, ciauu!

AshG: eheh,Nessie, se ci sarà, sarà moooooolto più avanti nella storia…ma non dico altro, anche perché non ho ancora deciso se metterla o no…ciau!

kawaiireby: Ciau! Adesso so che sei tu XD Io mi sono persa gli ultimi due libri del DDV o.O Ma se mi dici che sono tutti belli li compro! Grazie per i complimenti ^^

nanerottola: e più si andrà avanti più le cose si faranno misteriose…per ora posso dire che almeno il ragazzino non era nessuno che loro conoscessero(ma nel prossimo capitolo ci sarà una rivelazione pazzesca sull’omicidio…non aggiungo altro…), anche se per il suo comportamento ammazzerei Mike con le mie stesse mani(sì, lo so che sono io che lo faccio comportare così perché sono io quella che scrive, ma comunque mi da sui nervi XD) Grazie mille per i commenti!





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