La
storia che sto per raccontarvi comparve nella mia mente un freddo
sabato di novembre, quando ancora le foglie ingiallivano. Accadde
mentre attendevo ai miei doveri: tentai da prima di scacciarla, ma
occupò l’occipite e continuò a
presentarsi nei momenti meno opportuni. Dal momento che
m’impedisce la scrittura di altri, e ben più
importanti argomenti, e mi causa sghignazzamenti inopportuni e
inquietanti, specie quando sono in compagnia, ho deciso che devo
assolutamente liberarmene. Così esorcizzo il demone e lo
getto al pubblico ludibrio, affinché il male sia esposto e
scacciato.
Nel buio
brillano le luci spettrali delle spade laser, la lama blu e quella
rossa si
scontrano, mentre i loro padroni tentano l’uno di sopraffare
l’altro. È una
scena epica: il cavaliere nero, il traditore del suo ordine, il
più forte
guerriero dell’oscurità si scontra con il giovane
cadetto bianco, da poco
iniziato ai poteri che possiede per diritto di nascita. Il giovane
cadetto ha
un destino: essere la nuova incarnazione dei valori ormai decaduti di
cui erano
portatori i Cavalieri Jedi, guardiani della pace galattica. Il giovane
cadetto
è inesperto, ma molto coraggioso, così sfida
prima del completamento del suo
addestramento il potente cavaliere nero, a suo rischio e pericolo:
“Zaap! Zup!
Szzzap! Zip! Szaap!Zap! Zup! Zip!
Szoot!”
“È
inutile resistere, non lasciarti
distruggere come fece Obi Wan” dice il cavaliere nero, la sua
voce cupa come la
notte proveniente dalla sua oscura armatura, mentre punta la lama alla
gola
dell’avversario, dotato solo della sua spada e del suo
coraggio. Il ricordo del
maestro del cavaliere bianco, separato dal suo discepolo a causa
dell’oscuro cavaliere,
pesa più della spada puntata contro di lui.
Il
giovane cavaliere ha paura, forse
capisce che non potrà vincere, ma non con la rassegnazione i
grandi uomini
fanno la storia: con il coraggio e la forza di volontà. Con
uno sforzo che solo
i suoi giovani muscoli gli consentono, sposta la lama dalla sua gola ed
è di
nuovo in piedi, pronto a battersi e a non cedere, a lottare per i suoi
amici e
il suo retaggio.
Di nuovo
le lame si scontrano: il
cavaliere bianco perde terreno, mentre l’oscurità
personificata avanza,
spingendolo sempre più indietro.
I due
ora combattono all’aperto: su
di una passerella che ha il vuoto come destino per chi
cadrà. Le lame emettono
scintille, mentre tagliano il metallo, ognuna incapace di prendere la
vita
all’avversario. Il cavaliere bianco combatte come una furia,
ma la fine non è
mai troppo lontana: riesce a mettere a segno un colpo, ma è
solo una
scalfittura sull’armatura del suo avversario.
Il
cavaliere nero mette ancora più
forza nei suoi fendenti, mentre il cavaliere bianco non può
che schivare la
lama rossa, che sembra essere ovunque. Taglia ferro e strutture,
mirando sempre
più vicina alla sua testa. Infine il cavaliere nero trionfa:
la sua lama amputa
il braccio dell’avversario e la sua mano, con la spada ancora
valorosamente
nella stretta, cade nell’abisso. Il giovane cavaliere urla il
suo dolore e cade
in ginocchio di fronte all’avversario:
“Non
hai via di scampo, non
costringermi a distruggerti” Afferma
l’oscurità.
Il
cavaliere bianco ancora non si
arrende, indietreggia, piuttosto che restare alla mercé di
quel traditore. Ormai,
è solo una passerella sottile a separarlo
dall’abisso.
Il
cavaliere nero rinfodera la lama,
e parla con la sua oscura voce:
“Luke,
tu ancora non comprendi la tua
importanza, ciò che potresti diventare se scoprissi i tuoi
poteri. Unisciti a
me ed io completerò il tuo addestramento. Con la nostra
forza unita, noi
potremo porre fine a questo conflitto distruttivo e portare ordine
nella
Galassia.”.
Il
cavaliere bianco è di nuovo in
piedi, con una sola mano contrasta la forza del vento che proviene
dall’abisso;
la sua risposta è la sua affermazione come uomo:
“Non
mi unirò mai a te”.
“Se
solo tu
conoscessi il potere del Lato Oscuro.” Il suo avversario
replica, stringendo di
fronte a lui il pugno, come a volerlo invitare a fare suo il potere.
La sua
voce è quella della morte e
così lo è il suo aspetto:
“Obi
Wan non ti ha mai detto cosa accadde
alla tua famiglia”.
“Lui
mi ha detto abbastanza” risponde
il cavaliere bianco, sempre ritraendosi; si aggrappa a una delle corde
di
sostegno, ma ormai i suoi piedi poggiano nel vuoto, ed è
sempre più vicino alla
morte.
“Mi
ha detto che tu li hai uccisi.”
“No,
Luke, ti sbagli: IO SONO TUA
SORELLA”
Il
cavaliere bianco scuote la testa,
un simile orrore non si può descrivere, nemmeno il freddo
della passerella e il
cavo ruvido nella sua mano lo tengono attaccato alla realtà.
L’unica
reazione è il rifiuto:
“NO”
“NON
È VERO”
“È
IMPOSSIBILE”
“Cerca
nel tuo cuore, tu sai che è
vero!”
“NOOOOOOOOOO!
NOOOOOOOOO!”
L’orrore
e la disperazione deformano
il volto del cavaliere bianco, sa che è vero, ma rifiuta di
accettare la
verità: il cavaliere oscuro è in
realtà una guerriera, legata a lui dal sangue,
sua compagna nel ventre della loro madre.
“Ma
se sono prove quelle che cerchi
…”
Il
cavaliere oscuro si toglie l’elmo,
rivelando il volto che aveva nascosto: lunghi capelli biondi, del
colore del
grano maturo, scendono a ornare le sue spalle.
Poi le
sue mani guantate aprono le
chiusure dell’armatura, rivelando una coppia di seni
imponenti, fasciati a
malapena nella stretta divisa, la taglia è una quarta
abbondante.
Il
cavaliere bianco non può più
negare la verità, l’unica parola che gli viene in
mente è:
“ITADAKIMASU”
mentre il sole
dell’estate illumina i suoi occhi.
Ma non
fa in tempo a pronunciarla,
perché quelle forme scompaiono nuovamente
nell’armatura, e l’elmo copre
nuovamente il viso del cavaliere oscuro. Ora i capelli color grano sono
nuovamente raccolti e più nulla rivela che sia donna colei
che gli sta davanti.
“Luke,
noi possiamo distruggere
l’imperatore, lei lo ha previsto. È il tuo
destino: unisciti a me e insieme
potremo governare la galassia, come fratello e sorella”.
Il
cavaliere bianco quasi perde la
presa di fronte a quella rivelazione:
“L’imperatore
è una DONNA?” urla,
mentre la sua voce si perde nel vento.
“Sì,
e ha vinto anche dei concorsi
per indossatrici di costumi da bagno."
“NOOOOOOOOOO!”
L’immagine
dell’imperatore con
addosso un bikini sexy s’installa nella mente del giovane
cavaliere bianco, vede
l’orrore e la disperazione: Palpatine con addosso solo un due
pezzi rosso a puà
bianchi. Il terrore è così forte da farlo
svenire. Le sue dita scivolano dalla
presa e al cavaliere oscuro non resta che guardarlo precipitare nel
vuoto.
“Lasciamolo
andare, è successo anche a me” pensa, mentre
osserva cadere il giovane
cavaliere bianco, ormai privo come lei della destra.
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