Gives you hell
{Dedicata a Rita,
per cui la ringrazio di tutto.}
Draco
aprì gli occhi dopo quella che gli parve un’infinità. Si massaggiò la nuca,
mugugnando di dolore quando le sue dita sfiorarono un bernoccolo pronunciato,
segno che non si era affatto sognato la caduta dalla scopa.
Si
guardò intorno spaesato, l’odore di disinfettante nelle narici che gli
provocava conati di vomito: aveva sempre odiato gli ospedali, sin da quando al
suo settimo anno vi aveva dovuto mettere piede dopo una frattura al perone, in
seguito alla battaglia di Hogwarts.
Nel
tentativo di scostare le coperte bianche per potersi sollevare senza impicci,
cacciò un gemito di dolore.
Notò
solo in quel momento la fasciatura intorno al suo avambraccio, leggermente
macchiata di sangue e storse il naso: non solo era caduto dalla scopa, dopo una
partita a Quidditch con Nott e Zabini, ma era pure finito su qualcosa di
contundente.
Mentre
si dava (appassionatamente) dell’idiota, una medimaga fece il suo ingresso, un
fascicolo tra le mani.
Non
appena gli occhi di Draco accarezzarono il corpo della giovane, fasciato da un
vestito bianco, si sentì subito meglio: forse
il suo soggiorno in ospedale avrebbe anche potuto essere piacevole.
«Sono
Astoria» si presentò quella senza particolare vivacità, scribacchiando qualcosa
sul fascicolo dopo aver adocchiato la ferita del paziente. «Mi sono occupata io
del suo arrivo»
Un
lampo di malizia brillò negli occhi grigi di Draco, mentre si sporgeva di più
verso Astoria. Ad un passo da lei, gli sembrò anche più carina – e familiare.
«Noi
non ci conosciamo, vero? Mi ricorderei una bella ragazza come te» sorrise
ammiccante il biondo, mentre la giovane arrossiva impercettibilmente, colta di
sorpresa da quell’affermazione.
Balbettò
un secondo, prima di riprendere il solito sangue freddo che aveva
caratterizzato quegli ultimi quattro anni della sua vita – da quando quel biondo ossigenato se ne era andato da Hogwarts.
«Probabilmente
nei vaneggiamenti di sta notte ha visto la mia figura che si prendeva cura di
lei» ipotizzò prendendogli il braccio senza troppi complimenti, mentre Draco
rabbrividiva al contatto del calore delle sue dita.
Nonostante
ciò che le dicesse, era sicuro di averla vista da qualche parte. E Hogwarts era
la prima idea, perché quella medimaga aveva un sarcasmo affilato degno di una
Serpeverde particolarmente infida. Come quelle che piacevano a lui.
«Che
ne pensa di prendere un caffè insieme, tanto per capire dove ci siamo già
visti?» il suo fare da provolone non incantò Astoria, che sorrise enigmatica
prima di allontanarsi dal letto.
Passò
una mano tra i capelli biondi, arricciando le labbra in una smorfia e
inclinando il capo di lato.
«Potrei
anche accettare,» gli occhi di Draco esultarono vittoria, mentre già pregustava
un bicchiere di vino ed una cena, altro che caffè «anche perché potrebbe aver
bisogno di una mano, quando le amputeranno il braccio»
E
detto ciò lasciò la stanza, un sorriso di sadico divertimento a dipingerle il
viso.
Si
appoggiò alla porta chiusa alle sue spalle, mordendosi le labbra colpevole: forse più tardi gli avrebbe portato
davvero un caffè, per spiegargli di quel piccolo scherzo.
«AMPUTARE?!»
Rise
divertita, allontanandosi. Forse, però, avrebbe aspettato fino a quando lui si
sarebbe ricordato della piccola Astoria Greengrass, a cui aveva salvato la vita
durante la battaglia di Hogwarts, rompendosi il perone.
N/a
Piccola
Flash!Fic senza pretese, per augurare buon compleanno alla dolcissima Rì. *_*
Questa
è tutta per te, nulla di pesante per festeggiare questo giorno con una delle
tue coppie preferite! Spero tu non me ne voglia, perché non è un mostro di
bellezza – ma è stata scritta con il cuore. U_U
Per
quanto riguarda la Flash!, è tutta fantasia: però l’idea di un collegamento
come questo avrei voluto scriverlo tempo fa. Sic, ma quanto sono carini? – e
quanto è perfida Astoria? Degna di diventare la Slytherin Queen, diciamocelo.
Il
titolo è preso dall’omonima canzone dei The All – American Rejects.
Mi
fate sapere cosa ne pensate? *___*
Love
you,
Cà.