rOckin' rOund 25 ChristmaS treeS

di Halosydne
(/viewuser.php?uid=61328)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


1#
Famiglia Black, 1975

 

 

«Allora non avete capito, Madre. Non decorerò l’albero. Non con queste schifezze. “Decorazioni”, puah. Se anche l’albero inneggia alla purezza di sangue, anche l’albero è nulla, per me»
«Come osi, rinnegato che altro non sei? Queste decorazioni natalizie appartengono ai Black da dieci generazioni! Non ti permetto di insultare la tradizione secolare della nostra Nobile e Antichissima Casata!»
Walburga Black non era famosa per i suoi toni delicati. Sirius si tappò ironicamente le orecchie, ostentando fastidio per quella voce stridula. «Avete finito, Madre?» domandò, poi, beffardo. 
«Io me ne vado» aggiunse, avviandosi verso la porta che collegava il salotto all’ingresso e afferrando il cappotto nero che aveva abbandonato su una poltrona quella mattina tornando dalla stazione.
«Sirius Orion Black, non osare attraversare quella porta!» Walburga estrasse la bacchetta e la agitò in direzione del figlio, che le dava le spalle. Lo colpì dritto in mezzo alla schiena, e il figlio gridò di dolore, accasciandosi sul pavimento.
«Madre! Cosa gli avete fatto?» Regulus, dall’angolino in cui si era rintanato durante la discussione, corse velocissimo verso il fratello e si inginocchiò a fianco a lui, iniziando a dargli colpetti sulle spalle e a scuoterlo per risvegliarlo.
«Cosa ci fai qui, ruffiano?» chiese Sirius dopo un po’, la voce impastata ma non per questo priva di disprezzo.
Non vide la scintilla che animava gli occhi del giovane Regulus spegnersi improvvisamente.
«A me non importa. Questo è l’ultimo Natale che passo con voi.»
E, rialzatosi, afferrò il cappotto ed uscì, sbattendo la porta.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=435653