Lord Vader si era faticosamente rialzato
in piedi, riprendendo il proprio posto a fianco del suo padrone. L’imperatore,
con una gioia selvaggia dipinta nei suoi pallidi occhi da rettile, guardava il
corpo di Luke contorcersi sotto le scariche di energia che lo avrebbero
lentamente ma inesorabilmente ucciso. Poi, d’un tratto, come se il divertimento
fosse durato abbastanza, il sorriso scomparve dalle sue labbra esangui, e si
rivolse alla propria vittima con voce crudele: “E ora, giovane Skywalker, tu
morirai”. Le scariche aumentarono d’intensità, e il giovane jedi lanciò un
grido, un’ultima disperata supplica: “Padre…”
Dietro la nera maschera che
celava il suo viso, Darth Vader pareva riflettere, in preda ad un improvviso
dubbio. D’un tratto, sentì nascere dentro di sé un’invincibile repulsione verso
colui che per tanti anni era stato il suo unico signore e padrone. L’imperatore
non aveva esitato ad offrire a Luke di prendere il posto di suo padre; e di
fronte al suo rifiuto aveva immediatamente deciso quale sorte assegnare al
giovane ribelle.
Per tanti anni Lord Vader era
stato il suo fedele servitore; in cambio aveva ottenuto un potere che tutti,
nella Galassia, avevano imparato a conoscere e a temere. Ma era soltanto uno
schiavo, lo comprendeva adesso. Schiavo del suo padrone, di ogni suo volere. Ed
ora l’imperatore voleva la morte di Luke. Di suo figlio.
Un lamento inarticolato lo
riportò bruscamente alla realtà. Luke, quasi privo di coscienza, si dibatteva
sempre più debolmente: era ormai prossimo alla fine.
No, non l’avrebbe permesso.
L’imperatore gli aveva portato via tutto ciò che aveva, ma non gli avrebbe
tolto anche suo figlio. D’impulso, gli si avvicinò alle spalle e lo sollevò,
bloccandolo nella ferrea stretta delle sue braccia. L’imperatore si divincolò,
sorpreso. Poi rivolse su di lui la propria ira, avvolgendolo con le sue
micidiali scariche.
Darth Vader vacillò, ma non mollò
la presa. Lottò per raggiungere l’orlo del reattore. Quindi scaraventò giù il
suo fardello, quell’orribile vecchio che infine era giunto ad odiare.
Si accasciò poi sul pavimento. Comprese
subito che nulla avrebbe più potuto salvarlo dalla morte; ma non ne fu turbato.
Percepì confusamente Luke che gli si avvicinava, tentando di sollevarlo e di
trascinarlo via con sé.
Per la prima volta, dopo più di
vent’anni, sorrise.