Prof sei uno scassa balle!...P.S. ma TI AMO!
Prologo
Toc. Toc.
<<
Avanti…>> rispondo tutta presa dal libro che sto scrivendo.
Sento l’ombra di
alcuni passi leggeri sul parquet della mia camera.
Inconfondibile:
mamma.
<< Tesoro,
io e tuo padre andiamo alla riunione a scuola. Mi raccomando, essi pronta per
quando torniamo, così andiamo subito a cena dagli zii, d’accordo? >> mi
ricorda sempre perentoria ma sempre dolce.
Mi giro verso di
lei interrompendo il mio passatempo preferito.
La guardo
attentamente.
E’ da questa
mattina che mi sento un non so chè allo stomaco che non riesco a spiegarmi.
<< Si,
mamma…>> la guardo crucciata.
<< Tutto
bene tesoro? >> mi si avvicina e mi da un bacio in fronte.
La guardo un po’
più serena.
<< Nulla di
che. State attenti tu e papà mi raccomando >> le ricordo.
<< Si, stai
tranquilla, tua padre è un guidatore cauto e efficiente,no? >> e mi
sorride allontanandosi verso la porta di camera.
Mi guarda ancora
per un attimo.
La fisso con una
brutta sensazione.
<< Cara
vuoi scendere si o no? O devo venirti a prendere in braccio? >> la chiama
mio padre dal piano di sotto.
Sbuffiamo
divertite.
<< L’hai
fatto solo per il nostro matrimonio! Non ti sciuperesti mica a farlo più
spesso, sai? >> replica mamma uscendo e facendomi l’occhiolino.
Fisso contrita la
porta.
Non appena papà e
mamma stanno per uscire mi salutano dal piano di sotto e gli ricambio.
Ritorno composta
alla scrivania e provo a scrivere ancora, ma l’ispirazione è sparita e mi
rimane dentro, solo un senso di inquietudine che mi sconcerta.
Mi metto le
cuffie dell’mp3 e mi sdraio sul letto stanca.
Perché ho un così
brutto presentimento?
***
Din dlo!Din dlon!
Il suono del
campanello di casa suona furioso e mi sveglia facendomi prendere un colpo.
Fisso la sveglia
allarmata.
Sono le 18! E’
tardissimo!!!
Mi cambio
maglietta e pantaloni, zoppico e inciampo, mentre mi dirigo al piano di sotto
per aprire la porta.
Questo deve
essere papà…sempre di furia è lui.
<< Un
attimo! Eccomi, eccomi! >> urlo in modo che di fuori dal portone mi sentano.
Apro la porta
senza guardare e mi ritrovo davanti lo zio che mi guarda con una faccia funerea
e spaventosa.
Mi corre un
brivido lungo la schiena.
Mi abbraccia di
slancio e mi parla all’orecchio, mentre mi a carezza insistemente la testa.
<< Tesoro sta
calma…devo dirti una cosa…>> inizia ma lo interrompo chiedendogli dove
sono mamma e papà.
In risposta mi
stringe più forte.
<< Sono
rimasti coinvolti in una sparatoria…tranquilla….respira >> cerca di
calmarmi.
Il mio respiro
diventa affannoso.
Sento l’aria
mancarmi.
<< Dove
sono mamma e papà?! Voglio andare da loro! Lasciami! >> mi divincolo
urlando, ma mi trattiene.
Urlando mi sembra
di ritornare alla realtà anche se inconcepibile e metto a fuoco dietro, alle
spalle dello zio, la zia che piange disperatamente, abbracciata a mio cugino
maggiore Trevor.
Una
consapevolezza dura e immateriale mi invade dentro e sento il mondo crollarmi
addosso.
Il peso del
dolore diventa macigno sulle mie esili spalle e mi arrendo al peso enorme,
facendomi immergere nell’oscurità del dolore, dove unico sottofondo al nero che
mi circonda vi è la sinfonia del mio cuore che piange e singhiozza per la
perdita delle persone più care al mondo…
--- Angolino Autrice ---
Grazie 1000 per aver letto ^.^
Spero che questo assaggino vi sia piaciuto!
Fatemi sapere cosa ne pensate!!!
BESOS!!!!!^_^