So fucking hateful...but so fucking special.
Disclaimer: tutto ciò
che scrivo è inventato, non insinuo niente sulle preferenze
sessuali e sulla vita delle persone in questione, bla bla bla...
So
fucking hateful...
...but so fucking perfect
Nella
classe l'unico rumore che spezza il silenzio è il fruscio
delle pagine di dizionario e il grattare delle penne sui fogli.
Ventiquattro teste sono chine sul banco, ventiquattro paia d'occhi
saettano dai grossi vocabolari alle schede... anzi,ventitré.
Un
paio di occhi verdi si guardano attorno, annoiati. Billie osserva i
compagni di classe, il foglio della traduzione ancora in bianco per
metà, il grosso orologio da parete appeso sopra la lavagna e
poi si perde nel panorama oltre al vetro della finestra. Piove.
Diluvia. Grossi goccioloni d'acqua precipitano dalle nuvole colpendo
l'asfalto nero della strada, i palazzi che si affacciano su essa e
gli ombrelli delle poche persone che,a metà di una mattinata
fredda e piovosa, si sono avventurate fuori.
Billie
si stringe di più nella maglietta dei Ramones che gli fascia
il corpo esile, perdendosi nei propri pensieri.
“Ma
alla fine...a cosa mi servirà il latino nella vita? A
niente,almeno che non decida di mettermi a scrivere canzoni in
latino” pensa. Non è un'ipotesi molto plausibile. “Ore
e ore passate in questa stupida classe, a tentare di tradurre in
inglese una lingua morta da secoli! Non servirà mai a
niente... stare qui, in questa prigione che si ostinano ancora a
chiamare scuola, non mi servirà a niente”.
Si
guarda attorno, puntando lo sguardo su ognuna delle teste chine
attorno a lui. Sbuffa.
“Robot...
sembrate proprio dei fottuti robot... la scuola dovrebbe insegnare a
ragionare e invece non fa altro che renderci tutti uguali,tutti
pronti ad uccidere per una A+, tutti orgogliosi di passare ore a
studiare senza godersi la vita, senza fare ciò che davvero
potrebbe insegnarci qualcosa... Idioti. Idioti. Idioti”.
<> sussurra a denti stretti. Ama il suono di quella parola.
Le
sue riflessioni vengono spezzate dal rumore della sedia accanto alla
sua che si sposta. Mike si alza, recandosi con i suoi soliti passi
lunghi alla cattedra e consegnando alla professoressa un foglio che,
Billie lo sa, è completamente bianco. Soffoca una risata; Mike
sorride e gli fa un occhiolino, guardandolo dolcemente. Si risiede e
gli fa segno con la testa ad indicare la porta dell'aula. Billie
sorride, si alza e consegna anche lui la traduzione, dirigendosi poi
fuori dalla classe con l'altro ragazzo,sotto lo sguardo di
sufficienza dell'insegnante.
La
porta si richiude dietro di loro; i corridoi anonimi sono deserti.
Mike
si volta a guardare Billie. << Usciamo? >> chiede.
Billie
annuisce e lascia che l'altro ragazzo lo prenda per mano e lo conduca
attraverso il dedalo di corridoi intricati su cui si affacciano
numerose porte tutte uguali. Aprono silenziosamente la pesante porta
di emergenza di ferro e il rumore della pioggia invade le loro
orecchie, unito al freddo che li fa rabbrividire. Le gocce in pochi
secondi cominciano ad inzuppare i loro capelli e i vestiti.
Muovono
qualche passo sul pianerottolo più alto della scala di
emergenza.
<<
Siamo fuori >> osserva Billie, con un sospiro di sollievo.
<<
Siamo fuori >> concorda Mike annuendo. << E siamo soli >>
aggiunge,con un sorriso malizioso, avvolgendo le braccia attorno ai
fianchi magri del ragazzo più basso e abbassandosi per
lambirgli le labbra in un bacio dolce. Billie mugugna sorridendo,
avvolgendo le braccia attorno al collo di Mike, indietreggiando ed
appoggiandosi alla ringhiera che gli impedisce di cadere dall'altezza
di una decina di metri. Socchiude gli occhi quando le loro labbra si
staccano, guardando la camicia bagnata di Mike che si appiccica al
suo petto muscoloso e sapendo che lui dev'essere nelle stesse
condizioni. Contemporaneamente le mani di Mike scendono alla su
maglietta fradicia e gli accarezzano il petto,soffermandosi sui
capezzoli, stuzzicandoli e stringendoli delicatamente con due dita.
Billie geme e con una mano abbassa la testa di Mike, impossessandosi
di nuovo delle sue labbra e trascinandolo in un lungo bacio.
Mentre
le loro lingue si sfiorano, sorride.
Perché
è costretto ad andare in una scuola che sembra una prigione;
perché odia il 99% delle persone che abitano in quella città;
perché vorrebbe solo fuggire dalla sua famiglia e da tutto;
perché sta baciando il suo ragazzo sulla scala di emergenza,
rischiando di farsi beccare da un momento all'altro e andare nei
casini.
E
perché, nonostante tutto, non
sembra esserci nulla di più perfetto.
Ecco
la mia seconda one-shot sulla coppia Billie/Mike... breve,
piuttosto semplice...ma spero che vi sia piaciuta!
MarsFreiheit
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